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India - Sulle orme di noi stessi
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India - Sulle orme di noi stessi
Ebook49 pages36 minutes

India - Sulle orme di noi stessi

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About this ebook

"Da quando ero adolescente sognavo di andare in India, di calpestare il suo suolo e di sentire i suoi odori, ma questo viaggio non arrivava mai. Forse non ero ancora pronta a guardare con quegli occhi “sempre nuovi” che mi avrebbero svelato la vera India, quella sacra, la culla della spiritualità, al di là di ogni sua apparente manifestazione.

Attraverso l’antica Benares, il luogo per me più sconvolgente di questa terra, la sacra Rishikesh, con il suo Gange che sgorga dalle pendici dell’Himalaya, l’Ashram di Babaji sperduto tra le montagne di Herakhan ed infine l’antica Delhi, ho percorso ogni passo, ogni distanza e ogni pausa ascoltando cosa questi luoghi muovessero dentro di me, fino a scoprire di essere soltanto la “vita stessa che ci scorre attraverso”".

Questo è il diario di viaggio scritto durante la permanenza dell'autrice in India, impregnato di quella sacra essenza che la pervase.

L' AUTRICE:

CHIARA FANTINI Nata nel 1993 a Montecchio Emilia, laureata in Giurisprudenza presso l’università di Modena e Reggio Emilia, Chiara si è da sempre interessata alla psicologia e a tutto ciò che riguarda la natura dell’uomo e alla spiritualità, dall’alimentazione, alla cura del corpo, alle arti marziali e allo Yoga. Attualmente è una scrittrice, una personal coach e insegna Yoga. Chiara ha creato un metodo unico e innovativo per la memorizzazione e l'apprendimento, con cui l'autrice aiuta giovani e adulti, tra cui anche persone con DSA. Chiara ha scritto altri libri, uno sulla sua esperienza nel campo profughi di Samos, un luogo di soprusi e ingiustizie, ma che l'ha profondamente cambiata e arricchita dal punto di vista umano, così come il Cammino di Santiago che ha percorso diverse volte. A breve verranno pubblicati. Oggi ama scrivere delle sue esperienze e dei suoi viaggi attraverso libri e blog.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 15, 2020
ISBN9788831667326
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    India - Sulle orme di noi stessi - Chiara Fantini

    viag­gio

    PRESENTAZIONE

    Ho cam­mi­na­to su mol­te ter­re di­ver­se nel­la mia vi­ta. Ho vi­sto il so­le splen­de­re ogni gior­no e ad­dor­men­tar­si ogni not­te la­scian­do il po­sto al­la splen­di­da lu­na. 

    Ogni gior­no può sem­bra­re ugua­le ad un al­tro se lo si guar­da con gli stes­si oc­chi di ie­ri. Ogni istan­te per­de la sua ma­gia se vi­sto con la men­te che ac­ce­ca le no­stre gior­na­te.

    Il cam­bia­men­to è la leg­ge co­stan­te del mon­do. Non è pos­si­bi­le ave­re un istan­te ugua­le ad un al­tro ed è per que­sto che la no­stra vi­ta è co­sì pre­zio­sa, per­ché è col­ma di istan­ti che, co­me dia­man­ti, ar­ric­chi­sco­no l’in­te­ra esi­sten­za.

    Nel­la rou­ti­ne quo­ti­dia­na que­sta im­men­sa ric­chez­za vie­ne spes­so per­du­ta, ma sol­tan­to po­nen­do lo sguar­do nel giu­sto po­sto è pos­si­bi­le ve­de­re la bel­lez­za che ci cir­con­da. Co­me un gran­de mae­stro in­dia­no sem­pre ri­cor­da "è ne­ces­sa­rio guar­da­re la vi­ta con oc­chi sem­pre nuo­vi, sen­za ba­sar­si sul­le pro­prie espe­rien­ze o quel­le de­gli al­tri, ma con oc­chi che non san­no che co­sa li at­ten­da. So­lo in que­sto mo­do la vi­ta di­ven­ta un mi­ra­co­lo che si ma­ni­fe­sta in ogni mo­men­to."

    Da quan­do ero ado­le­scen­te so­gna­vo di an­da­re in In­dia, di cal­pe­sta­re il suo suo­lo e di sen­ti­re i suoi odo­ri, ma que­sto viag­gio non ar­ri­va­va mai. For­se non ero an­co­ra pron­ta a guar­da­re con que­gli oc­chi "sem­pre nuo­vi" che mi avreb­be­ro sve­la­to la ve­ra In­dia, quel­la sa­cra, la cul­la del­la spi­ri­tua­li­tà, al di là di ogni sua ap­pa­ren­te ma­ni­fe­sta­zio­ne.

    Com­pii quel viag­gio nel 2020, un viag­gio che fu per me un’ini­zia­zio­ne, qual­co­sa che mi scon­vol­se co­sì pro­fon­da­men­te da co­strin­ger­mi a guar­da­re la vi­ta con oc­chi di­ver­si. Com­pii ogni pas­so co­me una pel­le­gri­na che viag­gia per sco­pri­re qual­co­sa di sé, spec­chian­do­si at­tra­ver­so mi­glia­ia di vol­ti, luo­ghi su­di­ci e tem­pli sa­cri.

    At­tra­ver­so l’an­ti­ca Be­na­res, il luo­go per me più scon­vol­gen­te di que­sta ter­ra, la sa­cra Ri­shi­ke­sh, con il suo Gan­ge che sgor­ga dal­le pen­di­ci dell’Hi­ma­la­ya, l’Ash­ram di Ba­ba­ji sper­du­to tra le mon­ta­gne di He­ra­khan ed in­fi­ne l’an­ti­ca De­lhi, ho per­cor­so ogni pas­so, ogni di­stan­za e ogni pau­sa ascol­tan­do co­sa que­sti luo­ghi muo­ves­se­ro den­tro di me, fi­no a sco­pri­re di es­se­re sol­tan­to la "vi­ta stes­sa che ci scor­re at­tra­ver­so".

    Que­sto è un dia­rio di viag­gio scrit­to du­ran­te la mia per­ma­nen­za in In­dia, im­pre­gna­to di quel­la sa­cra es­sen­za che mi per­va­se. Au­gu­ro ad ogni let­to­re di ac­cor­ger­si di es­se­re mol­to di più di ciò che cre­de e di guar­da­re al­la pro­pria vi­ta e al mon­do con uno sguar­do nuo­vo, quel­lo del cuo­re.

    Chia­ra

    CAPITOLO PRIMO

    Un nuovo mondo

    Be­na­res, 10 Feb­bra­io 2020

    "Chi ama l'In­dia lo sa: non si sa esat­ta­men­te per­ché la si ama.

    È spor­ca, è po­ve­ra, è in­fet­ta; a vol­te è la­dra e bu­giar­da,

    spes­so ma­leo­do­ran­te, cor­rot­ta, im­pie­to­sa e in­dif­fe­ren­te.

    Ep­pu­re, una vol­ta in­con­tra­ta non se ne può fa­re a me­no."

    TI­ZIA­NO TER­ZANI

    Og­gi è il mio se­con­do gior­no a Va­ra­na­si e il mio se­con­do gior­no in In­dia.

    In­sie­me a Mai­chol ho de­ci­so di in­tra­pren­de­re que­sto viag­gio let­te­ral­men­te da paz­zi.

    Non ho mai tro­va­to un blog su in­ter­net o qual­che viag­gia­to­re oc­ci­den­ta­le che mo­stri la real­tà di que­sta cit­tà co­me l'ab­bia­mo

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