Bianca Neve
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Book preview
Bianca Neve - Andrea De Carlo
Andrea De Carlo
BIANCA NEVE
Prima Edizione Ebook 2020 © R come Romance
ISBN: 9788893471206
disegni di
Lorenzo Bortolamasi
Immagine di copertina su licenza Adobestock.com, elaborazione Edizioni del Loggione
Collana
Edizioni del Loggione srl
Via Piave,60
41121 Modena – Italy
loggione@loggione.it
http://www.librisumisura.it
La trama di questo romanzo è frutto della fantasia dell’autore.
Ogni coincidenza con fatti e persone reali, esistite o esistenti, è puramente casuale.
Andrea De Carlo
BIANCA NEVE
Romanzo
INDICE
PREFAZIONE DELL’AUTORE
PREFAZIONE
INTRODUZIONE
Uno
Due
Tre
LA COCAINA
Quattro
Cinque
Sei
COCA SLANG
Sette
Otto
Nove
LA DROGA E IL PUBBLICO INCONSAPEVOLE
Dieci
Undici
Dodici
TERMINOLOGIA
Tredici
Quattordici
Quindici
Sedici
L’autore
Alla mia famiglia
A Luca, Angelo e Gabriella.
A la rage.
PREFAZIONE DELL’AUTORE
Avevo 16 anni, era un pomeriggio di fine febbraio e me ne stavo sdraiato sul letto a pensare a come avrei superato l'interrogazione di scienze dell'indomani senza aver studiato due dei tre capitoli che la prof aveva assegnato.
A un certo punto mi vibra il telefono. Era la mia fidanzata. Con un semplice whatsapp ha messo fine alla nostra storia, la mia prima vera relazione in cui tanto avevo creduto.
E che sarà mai, si potrà dire, una ragazza che lascia un ragazzo, soprattutto a quell'età. Eppure un messaggio, quel messaggio, mi ha rivoluzionato i mesi e gli anni successivi.
Questo piccolo episodio, che a distanza di qualche anno fa anche sorridere, mi ha permesso di avere la spinta per scrivere un primo romanzo, poi un secondo un anno dopo. Ho scoperto parti di me che forse non avrei mai potuto conoscere se le cose fossero andate in modo diverso. In più dopo l'uscita del primo romanzo, ho avuto la grande opportunità di incontrare oltre 30.000 ragazzi di più di 40 istituti diversi di 7 regioni diverse. Mi sono confrontato con loro sui temi del disagio giovanile, della difficoltà a rapportarsi con gli adulti e delle piccole/grandi sfide quotidiane che ogni adolescente si trova a dover fronteggiare nel suo percorso di crescita.
Il messaggio che voglio lanciare è molto semplice: ciascuno di noi ha delle potenzialità nascoste e si può scoprire creativo, inventore a qualunque età.
L'importante è mettersi in gioco, il resto, prima o poi viene da sé e spero che questo libro, in parte, ne sia la dimostrazione.
PREFAZIONE
Andrea senior (che sarei io): 44 anni suonati.
Andrea junior (l’autore di questo romanzo/saggio): 18, quasi.
Qualcuno potrebbe chiedersi cosa abbiamo da spartire, io e un ragazzo così giovane: in fondo lui potrebbe essere mio figlio (e ne sarei davvero orgoglioso).
Io sono entrato nella terza fase della vita, mentre lui sta diventando ora un adulto, e questa distanza, mi rendo conto, potrebbe rappresentare un ostacolo comunicativo di rilevante importanza. Eppure, quando Andrea De Carlo mi ha adescato
in occasione di un convegno tenuto nella sua scuola, ho avuto la netta impressione che fosse un giovane di grande interesse.
Mi trovavo in quell’istituto incidentalmente, in verità, invitato all’ultimo momento da un amico relatore per parlare in un breve intervento sulla correlazione fra ebbrezza da alcol/droghe e incidenti stradali.
Nella pausa caffè compare quindi questo ragazzo che si presenta molto educatamente e mi riferisce di essere un giornalista già in attività da diverso tempo, molto interessato al mondo della droga, e che vorrebbe raccogliere informazioni genuine da chi questo mondo lo vive in prima persona. Sono dapprima un po’ incredulo, mi pare davvero troppo giovane per impelagarsi in un disegno così ambizioso, ma qualcosa mi dice di dargli fiducia invitandolo a passare in ufficio per parlare in maniera più approfondita di ciò che ha in mente.
Da qui in avanti, ha inizio un intenso percorso di alcuni mesi, con visite settimanali, liste di quesiti a cui rispondere, letture e visioni di film (quasi una seconda serie di compiti a casa), conversazioni intense e discussioni costruttive in base agli spunti proposti. Ciò a cui vuole approdare De Carlo è ambizioso, ma il suo entusiasmo mi travolge e in breve capisco che è sulla strada giusta.
Questo scrittore in erba, insaziabile nel conoscere e capire, dimostra, con lo slancio e la determinazione che solo la forza dei giovani riesce a esprimere, la volontà di perseguire e raggiungere un obiettivo importante in favore dei suoi coetanei e della comunità.
C’è una cosa che bisogna capire, prima di approcciarsi a questo romanzo: la questione della droga non può essere solo studiata, analizzata, scomposta, compresa. Deve essere soprattutto COMUNICATA. E la difficoltà di comunicazione che separa i giovani dagli adulti, vero ostacolo storico, resta il nodo più duro da sciogliere.
In questo, Bianca Neve buca
la barriera interrotta del flusso comunicativo e proprio per questo rappresenta un’opera di pregio che mi sento di consigliare e divulgare con orgoglio.
Andrea Piselli
Commissario Municipale di Modena
INTRODUZIONE
Fino all’età di quindici anni, nella mia testa il termine droga era associato a una malattia non ben identificata che colpiva soggetti non ben identificati, i quali vivevano in un ambiente non bene identificato con una storia di vita alle spalle non bene identificata. Insomma, della droga non sapevo niente di niente. Da quando l’avventura nel mondo del giornalismo ha preso piede, mi sono ritrovato per due anni a scrivere quasi solamente di calcio, con qualche breve incursione nella cronaca locale, che tra l’altro all’epoca neanche mi piaceva più di tanto trattare. L’ingresso in Gazzetta di Modena come collaboratore, però, ha cambiato con estrema rapidità le carte in tavola, portandomi al confronto diretto con i miei coetanei e i problemi contingenti. Tra questi, immancabile la questione droga, che spazia dalla legalizzazione di quelle leggere, passando per il proibizionismo, i controlli nelle scuole, effetti e consumi.
L’idea di scrivere una storia è nata col tempo, prendendo realmente corpo in seguito a un episodio personale che, pur non avendo nulla a che fare con questo argomento, mi ha aperto gli occhi. Per spiegare lo scopo del libro, vorrei però ora parlare separatamente ad adulti e ragazzi, riservando a discrezione del lettore il piacere o meno di leggere entrambe le rapide riflessioni.
Agli adulti
Nella speranza che lo possiate diventare, che lo siate già o che fantastichiate pensando di poter approdare a un traguardo simile in un possibile futuro, vorrei parlare ai genitori di ieri, di oggi e di domani.
Arriverà un giorno in cui vostro figlio chiederà delucidazioni in materia di droga. Tenendo presente che molto spesso questo genere di questioni viene sollevato in età adolescenziale, dovete ora abituare la vostra mente all’idea che su una classe di venticinque persone: un terzo consuma abitualmente droghe leggere, due terzi ne hanno fatto un uso blando almeno una volta e circa tre ragazzi/e del gruppo sono andati oltre lo spinello. Facendo un rapido calcolo, in un istituto di millecinquecento alunni, settecentocinquanta hanno sperimentato marijuana e derivati, cinquecento consumano abitualmente cannabinoidi e, nella migliore delle ipotesi, un centinaio sanno già bene a spese del proprio corpo cosa siano eroina, cocaina, lsd, mdma ecc.
Ora, partendo dal presupposto che la politica repressiva messa in campo negli ultimi anni, seppur insistente, non sembra produrre gli effetti sperati, è innegabile che un ruolo fondamentale nella crescita di giovani e giovanissimi venga esercitato proprio da voi. Nello specifico, occorre avere bene in mente lo spirito di imitazione con cui qualunque essere umano si trova a fare i conti. Se perciò vi è la possibilità di comprendere per sommi capi l’incommensurabile utilità del vostro ruolo educativo, nell’arco di tutta l’adolescenza (anche quando sembra non essere più importante dare il famoso esempio) potrebbe esserci anche la probabilità di rappresentare un efficace deterrente contro crisi esistenziali compromettenti in materia di assunzione di droghe. Tutto questo nella piena consapevolezza e accettazione che si sbaglia e si sbaglierà sempre nell’arco dell’intera esistenza, figuriamoci a sedici o diciassette anni, con una personalità ancora da formare e una vita intera da vivere.
Ai ragazzi
Non è semplice parlarvi, credetemi. Lo sapete meglio di me, ci vogliono giorni per costruire un rapporto sincero e meno di un minuto per mandarlo a quel paese. Parlerò quindi in maniera onesta e sintetica, sperando di non apparire noioso.
Partiamo con qualche domanda: tra le scuole medie e le superiori a quanti progetti avete partecipato sulla droga? Quante conferenze siete stati costretti a sorbirvi? E quanti invece i libri che avete dovuto leggere?
Tanto di ogni cosa elencata, scommetto. Se così fosse, male. Se così non fosse, malissimo. Mi spiego meglio. Oltre a prendere in esame la mia esperienza personale di studente, parlando con voi dell’argomento droga risalta chiaro un messaggio: le cose che vengono dette o lette da esperti e insegnanti, riguardo agli stupefacenti, sono importanti, ma di solito non corrispondono pienamente a verità, oppure sono semplicemente esposte in maniera noiosa.
Ora, arriviamo al vero punto. Sapete che cosa hanno sbagliato i relatori nel portarvi alla scoperta del mondo droga? Tutto.
Intere conferenze a spiegare che la droga fa male, logora, rovina e uccide. Giustissimo, per carità, ma il discorso è davvero incompleto. Nel parlare dell’argomento, manca interamente la prima parte, ovvero quella dell’iniziale rapporto