Mistrà
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Book preview
Mistrà - Pasquale Panella
persone
ALBERGO A TANTE STELLE
Ricordo il più piccolo
albergo del mondo
quando viaggiammo io e te
dentro l'amore
e l'amore a sua volta
viaggiava
in mezzo a paesaggi dei quali
non ci importava
nulla... le cattedrali
erano come tendaggi:
si scostavano sempre
ai nostri passaggi...
ogni pietra era talco
e il nostro amore era vento...
Ricordo il più piccolo
albergo del mondo
quando entrammo tu e io
col nostro bagaglio
a mano: la tua nella mia mano,
quindi nella tua la mia, nient'altro
ossia senza pigiama
ossia senza vestaglia...
avevamo un solo amore,
un solo amore in due...
per tutta la notte
un solo amore...
Il nostro unico peso
fu il pendaglio
della chiave, d'ottone,
lo stesso ottone dei flicorni
e delle trombe, infatti suonava
salendo le scale e aprendo
la porta della camera
più piccola del mondo...
Uscendo sul balconcino
le vedemmo...
Era l'albergo
con diecimila stelle
sopra un'insegna
grande tutto il cielo
ATLETI IN CASA
In casa abbiamo una salita,
per esempio già al mattino
quando, come in bicicletta,
scolliniamo il dosso del sonno
e il corpo sembra un peso
e noi gli atleti addetti
al suo sollevamento...
in casa abbiamo come una piscina
per le bracciate dentro i nostri panni,
facciamo i tuffi dentro le magliette
e il pugilato nelle maniche contorte...
un giudice delirante ha disegnato
la maratona tra camere, cucina,
corridoi, servizi, soffitta, cantina...
in casa abbiamo come un circuito,
una pista di pattinaggio su cera,
un campo di calcio se una sfera
ossia qualsiasi cosa caduta
sul pavimento attira un calcio...
in casa abbiamo la pista d'atletica leggera,
i cento metri della nostra fretta,
abbiamo i cinquemila dell'affanno,
i diecimila di pomeriggi senza fine...
abbiamo il salto in alto, la chimera,
prendiamo la rincorsa, l'asticella trema
ma ce l'abbiamo fatta...
voliamo in sogno come giavellotti
BALLI LATINI
L'Armata Invincibile del ballo latino
conquista le ossa delle scogliere,
risale le anchilosi entra nel sangue
piovoso e nebbioso del londinese...
Sarà anche banale ma il luogo comune
è più balenante del luogo reale...
Latino vuol dire ballare e cantare,
inglese vuol dire sua altezza reale,
ombrello e bombetta che mettono in mezzo
un uomo gentile, tutto fatto di un pezzo
di stoffa grigina, scuretta, antracite...
Quell'uomo balla come una flotta
di barchette inglesi in vista della costa,
in testa un disegnino di conquista
e scoperta dell'America Latina...
Adesso sa che cosa esiste al mondo,
le gambe e i fianchi mossi e il gluteo tondo...
Naturalmente siamo esagerati
ma questo qui è un racconto di pirati
BANCO DEI PEGNI
Sembra che la vita
voglia indietro i suoi segni,
li aspetta seduta
dietro il banco dei pegni...
e i cuoricini d'oro
come le briciole dei Pollicini
ripercorrono i viaggi dell'uomo...
ricordi e ricordini
di battesimi e di comunioni,
fanno a ritroso il percorso,
ritornano a essere quello che erano: oro...
bracciali, che circondarono il polso
come affetti, tornano a farsi
pratici, slacciati, come pure
le catenine tolte al collo...
e diventano centimetri, misure,
pesi: per tanti grammi, per esempio,
tanti chili di ceci oppure un mese
di vacanza o il saldo delle tasse...
E le pellicce ritornano alle tane
e i quadri vanno a riposarsi all'ombra,
e gli orologi si fermeranno silenziosi,
le pendole dimenticano le stanze,
e i rintocchi non avranno più rapporti
con la memoria, sensibile a quei suoni
intrisi di passato...
Perché il banco dei pegni,
istituzione antica,
sembra che lavori
per la costruzione del presente,
dell'urgente oggi,
dell'immediato, del subito,
del prontamente, dell'adesso,
della vita vivente,
sonante in contante
BISSO, FILO SOTTILISSIMO
Il sottilissimo filo
dei tuoi pensieri,
il sottilissimo senso
di seta sulla tua
nuca, il sottilissimo
respiro tuo col naso
mentre fissi incantata
quasi niente,
il sottilissimo sentimento
in filamento di bisso che sale
su dai fondali del mare,
il bisso secreto dalla
più grande bivalve
del Mediterraneo,
la Nacchera, la nobile pinna,
per avviluppare
corpi e sassi sottomarini,
quel filo sottilissimo
sensibile ai colori
delle erbe e alla novità
della luna nuova
e al vento di libeccio
e al latte di capra,