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La stella del Sud
La stella del Sud
La stella del Sud
Ebook140 pages58 minutes

La stella del Sud

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About this ebook

Il tessuto lirico, per il Poeta Ubaldo Armellino, è costellato di parole, di luce, di musica, di quiete.

Silenzi, attraversati spesso da tensioni emotive, generati dall’inseguire la vita.

Il senso delle parole è farle vibrare in ogni loro verso.

Un cammino verso l’alto, verso quel qualcosa che sappia emozionare.

Questa sua passione per l’amore, per la natura, a volte innovatrice, di quel pathos che colma la sua scrittura di sofferta nostalgia, per qualcosa, per qualcuno, dove la stessa anima si trova sola, pur restando nella vicinanza.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateMar 12, 2020
ISBN9788831661393
La stella del Sud

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    La stella del Sud - Ubaldo Armellino

    Ar­mel­li­no

    UNICA

    Al mio cuo­re nes­su­no pre­sta­va at­ten­zio­ne;

    poi, all’im­prov­vi­so sei ar­ri­va­ta tu.

    Sei sta­ta tra­vol­ta dal­le mie in­quie­tu­di­ni,

    dai miei tor­men­ti, dal­le mie pau­re

    adat­tan­do­ti ai miei umo­ri.

    Hai lot­ta­to per te­ner­mi vi­vo,

    con­ti­nui a lot­ta­re per non far­mi ca­de­re.

    Tu, uni­ca, spe­cia­le don­na.

    So­ste­ni­tri­ce di que­sto cuo­re fra­gi­le,

    at­ten­ta os­ser­va­tri­ce del suo amo­re.

    Tu sei riu­sci­ta a su­tu­ra­re le fe­ri­te

    con tan­to amo­re e pro­fon­da pas­sio­ne

    con­ver­san­do, ca­pen­do

    tut­to ciò che po­te­va ren­der­lo ap­pa­ga­to

    Gra­zie!  Sem­pli­ce­men­te Gra­zie.

    Sei e re­ste­rai uni­ca in que­sto cuo­re.

    Che sen­za so­sta con­ti­nua a spri­gio­na­re

    amo­re, pron­to a es­se­re rac­col­to

    da chi dell’amo­re ne fa una ra­gio­ne di vi­ta.

    Tu don­na pro­fon­da, aman­te del­la poe­sia

    Ti pre­go: non but­tar­mi via, ac­co­gli­mi

    nel mo­do in cui ser­bi una par­te di tem­po a te stes­sa

    Fai sì che an­che noi fac­cia­mo par­te di una poe­sia.

    Ec­co, tie­ni­mi a te, co­me io l’ho fat­to già.

    Tu don­na che hai tan­to amo­re, sap­pi che io

    non vo­le­rò via, an­che se un gior­no non ci sa­rò

    sap­pi­mi ac­can­to. Il mio cuo­re sa­rà lì per te, con te.

    Ab­bia­mo due cuo­ri in sin­to­nia

    Che si cer­ca­no, no­no­stan­te gli im­pe­gni as­sun­ti

    si do­na­no con­for­to, le stes­se pa­ro­le strin­go­no l’in­te­sa.

    Nel­la lon­ta­nan­za rie­sci a ri­com­por­re il puzz­le.

    I pez­zi rot­ti del mio cuo­re.

    Uni­ca tu, che rie­sci con le tue azio­ni si­len­zio­se.

    Ad ap­prez­za­re tut­to il mio cuo­re.

    Tu Uni­ca don­na – Uni­ca e mia.

    SCAPPA VIA

    In com­pa­gnia del­la stan­chez­za,

    mi ri­fu­gio in un mon­do pa­ral­le­lo

    fat­to di tan­te pa­ro­le che spes­so but­to al ven­to,

    men­tre la men­te la­scia eva­de­re ri­cor­di che

    pro­va­no ad aiu­tar­mi a non an­ne­ga­re in que­ste ac­que.

    Sem­bra un film sen­za un fi­na­le.

    Tra­ma ri­let­ta e mai in gra­do di ca­pir­la.

    Ge­sta vis­su­te e mai por­ta­te a nul­la.

    Lo spet­tro del­la vi­ta si ri­pre­sen­ta sen­za po­sa.

    As­su­me sem­bian­ze di­ver­se. Per­cor­re stra­de pa­ral­le­le,

    per poi pro­va­re sem­pre le stes­se sen­sa­zio­ni.

    Mi ri­tro­vo di nuo­vo al ca­po­li­nea. So­no im­mu­ta­bi­le.

    Sten­to a cre­der­ci ma è ve­ro. So­no sem­pre io.

    Pro­vo a scap­pa­re, cer­co di di­vin­co­lar­mi ma,

    in ve­ri­tà so­no pri­gio­nie­ro del­la mia men­te.

    Ostag­gio sof­fe­ren­te del­la real­tà.

    Ne­mi­co dei miei stes­si pen­sie­ri.

    So­no un so­gna­to­re in­cal­li­to. Con­ti­nua­men­te al­la ri­cer­ca.

    Ec­co! Io so­no que­sto. Mar­ti­re di me stes­so.

    Uo­mo che sten­ta a vi­ve­re la vi­ta per co­me si pre­sen­ta.

    Ar­ri­ve­der­ci mon­do som­mer­so.

    Lo so che da te ri­tor­ne­rò ma og­gi ho de­ci­so di scap­pa­re via.

    ANIME SENSIBILI

    Ani­ma e cuo­re con­di­vi­do­no spes­so l’amo­re.

    Sen­ti­men­to che fre­quen­te­men­te è nel­la mia poe­sia.

    In que­sto ma­re di mo­no­to­nia le fra­si si com­pon­go­no.

    Esco­no a te­sta al­ta, af­fron­tan­do­si sen­za pau­ra.

    Al­cu­ni mo­men­ti, pre­si in pre­sti­to al­la real­tà,

    rin­vi­go­ri­sco­no la men­te e apro­no l’ani­ma ver­so

    nuo­vi oriz­zon­ti, men­tre il cuo­re apre la por­ta

    all’amo­re per nul­la in­ti­mo­ri­to dal­la lo­gi­ca del­la vi­ta.

    Que­st’ani­ma sen­si­bi­le è ugua­le a quel­la tua.

    Nel­le sue pro­fon­di­tà, so­sta­no sen­ti­men­to, amo­re e pas­sio­ne.

    Dob­bia­mo pro­teg­ger­ci da­gli spi­go­li. Trop­po do­lo­re.

    La no­stra sen­si­bi­li­tà ci fa sof­fri­re trop­po per que­st’amo­re.

    Noi sia­mo poe­sia. Pa­ro­le so­spe­se. Pen­sie­ri abro­ga­ti.

    Con­dan­na­ti a vi­ve­re di sen­sa­zio­ni e sen­si­bi­li­tà.

    Spes­so la real­tà mi fa a pez­zi, mi di­strug­ge.

    La­scia fe­ri­te che ta­glia­no il cuo­re.

    Ora­mai da­van­ti cam­mi­na so­lo la mia ani­ma.

    Tu ar­ric­chi­sci il mio pro­fon­do. Hai va­lo­re. Sei un do­no

    che po­chi han­no. La tua par­te se­gre­ta è ora­mai mia.

    Il cuo­re do­po la sof­fe­ren­za di­ven­ta for­te.

    Tu che ti fi­di di me, la tua sen­si­bi­li­tà ar­ri­va al­la per­fe­zio­ne.

    La no­stra par­te se­gre­ta è un so­gno rea­le

    che na­vi­ga in que­sto ma­re di pa­ro­le, cer­can­do

    per­du­ta­men­te la pro­fon­di­tà del sen­ti­men­to e la

    cer­tez­za che que­st’amo­re pos­sa ve­leg­gia­re per sem­pre.

    AVERTI AFFIANCO

    Ca­do­no le fo­glie in­gial­li­te dal tem­po.

    Ca­do­no le stel­le va­gan­ti nel­lo spa­zio.

    Ca­de an­che la spe­ran­za di ogni be­ne.

    Pen­san­do­ti pe­rò aiu­ta a ri­sol­le­va­re l’ani­mo.

    Rie­sci a far re­su­sci­ta­re le spe­ran­ze.

    Ora­mai sei l’uni­ca don­na ca­pa­ce di riu­scir­ci.

    Sei in­dub­bia­men­te quell’in­stan­ca­bi­le de­vo­zio­ne.

    Il mio spa­zio vi­ta­le è ani­ma­to dal­la tua af­fe­zio­ne.

    Quell’amo­re ve­ro, ge­nui­no sen­za am­bi­zio­ne.

    Amo­re pro­fon­do co­me que­sto ma­re che sol­co.

    Il re­sto fa par­te di un con­tor­no che fa il suo cor­so

    sen­za la­scia­re trac­cia. Nem­me­no vo­len­do.

    Ec­co! Io que­sto vo­le­vo dir­ti.

    An­zi, vor­rei do­nar­ti an­co­ra tan­te pa­ro­le, pur­trop­po

    la men­te è stan­ca. Vuo­le so­lo aver­ti af­fian­co.

    BANALE

    La ba­na­li­tà di cre­de­re in te ac­cen­de in me il­lu­sio­ni di gio­ia.

    Sai, es­se­re ba­na­li, aiu­ta ad ama­re sen­za li­mi­ti.

    Il li­mi­te del­la ba­na­li­tà si na­scon­de nell’il­lu­sio­ne di ama­re pro­fon­da­men­te.

    L’es­se­re ba­na­le mi di­sto­glie dal­la real­tà, aiu­tan­do­mi ad es­se­re vi­vo

    E an­co­ra col­mo d’amo­re per te.

    CHE SENSAZIONE UNICA …

    Sei tu e sem­pre tu.

    So­la­men­te tu.

    Amo­re­vol­men­te tu.

    In­fi­ni­ta­men­te tu.

    Dol­ce­men­te tu.

    Tu, lu­ce dei miei oc­chi.

    Spe­ran­za del mio cuo­re.

    Tu, de­si­de­rio pro­fon­do.

    Ami­ca sin­ce­ra.

    A TE

    A te che sei ra­dio­sa.

    A te che sei

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