Le trascrizioni per pianoforte dalle opere di Bach
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Le trascrizioni per pianoforte dalle opere di Bach - Dario Antonio Orso
PREFAZIONE
Ho conosciuto il mio caro amico Dario durante gli anni del Conservatorio. Ricordo con piacere le molteplici chiacchierate sull'argomento della trascrizione: da Bach a Liszt, da Liszt a Busoni... era un continuo evolversi di idee, una miscela incredibile di stupore e profonda ammirazione verso quella che è la forma d'arte sovrana del nostro cuore: la Musica.
Quello che leggerete è un libro che vi farà percorrere le strade della trascrizione per pianoforte, in particolar modo le trascrizioni dalle opere di J.S. Bach di F. Liszt, F. Busoni e S. Fiorentino.
E' sicuramente un tema complesso, ma la lettura vi risulterà fluida in quanto l'autore ha saputo soffermarsi sugli aspetti centrali, sviscerando i profondi significati della complessa scrittura musicale. Inoltre, è un tema che viene affrontato con amore e con la passione che contraddistingue ogni vero interesse.
Perché trascrivere? Come ha trascritto Liszt? E Busoni? E Fiorentino? E il mito di Bach? Tutte domande che troveranno risposte esaustive nell'analisi in questione.
Buona lettura,
Giancarlo Del Vecchio
INTRODUZIONE
La pratica della trascrizione per strumento a tastiera ha da sempre svolto un ruolo fondamentale nella storia del repertorio musicale. Un ruolo, comunque, più volte sottovalutato.
Con un testo incentrato sulla trascrizione per
pianoforte dalle opere di Bach, ho voluto analizzare lo sviluppo di questa pratica, che molti considerano solo in relazione all’Ottocento, partendo dall’etimologia del termine e descrivendo poi il suo evolversi nel corso dei secoli.
Quando ho scelto quest’argomento le prime domande che mi sono posto sono state: «Perché è nata nei musicisti l’esigenza di trascrivere?».
E ancora: «Qual è il nesso tra trascrizione e contesto sociale entro cui i musicisti adoperano?». Varie domande, insomma, che hanno poi generato altri quesiti. Da qui sono partito.
Il termine trascrizione però, è spesso vicino a un altro nome, quello di J. S. Bach. Non a caso, l’arte della trascrizione raggiunge il culmine, nelle trascrizioni per pianoforte delle sue opere.
Bach in vita venne considerato solamente da alcune cerchie ristrette e dopo la sua morte un silenzio notevole accompagnò la sua figura.
Tuttavia, nell’Ottocento questo silenzio cessò di esistere e così, le opere del sommo Kantor ritornarono in vita.
Appare quindi evidente il percorso di ritorno al passato
, nostalgico o di altra natura, con la trascrizione delle sue opere.
Bach è il modello ideale di perfezione, colui che incarna tutti quei veri valori musicali puri, lontani da contaminazioni operistiche. È il sommo Maestro che i Romantici vogliono comprendere, analizzando e scoprendo allo stesso tempo il sacro che caratterizza ogni sua opera.
Lo spirito bachiano entra a pieno nelle trascrizioni di Franz Liszt. Egli era guidato da profonda ammirazione nei confronti del maestro e le sue trascrizioni riflettono proprio questo senso di devozione. Per Liszt il mistero intrinseco che caratterizzava ogni misura della musica bachiana bastava a se stesso. Vedremo quindi che influenza ha questo atteggiamento nella scrittura lisztiana.
Ma è con Ferruccio Busoni che l’arte della trascrizione raggiunge il culmine. Per Busoni la trascrizione è quasi un obbligo, e capiremo perché, ancor più se si tratta di opere di J. S. Bach. Non si può conoscere realmente Bach se il pianista non ha studiato parte delle trascrizioni dai suoi lavori.
Il binomio Bach-Busoni, quindi, trova in questa pratica la più completa espansione.
Il ritorno a Bach, però, non è un ritorno nostalgico e il suo approccio è completamente diverso da quello che caratterizza la produzione lisztiana.
Busoni richiama il grande strumento, l’organo. Questo ovviamente, influenzerà la sua scrittura pianistica in maniera totalmente nuova.
L’ultimo capitolo, è invece dedicato a uno dei più grandi pianisti napoletani: Sergio Fiorentino.
Pianista-interprete, ma anche pianista trascrittore, ha dato alle trascrizioni pianistiche un sapore decisamente