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Fiori, ferro e cemento. Piccola guida al Liberty di Brescia e provincia
Fiori, ferro e cemento. Piccola guida al Liberty di Brescia e provincia
Fiori, ferro e cemento. Piccola guida al Liberty di Brescia e provincia
Ebook76 pages30 minutes

Fiori, ferro e cemento. Piccola guida al Liberty di Brescia e provincia

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Una guida per passeggiare e scoprire le bellezze della Belle Epoque bresciana. Visitando Brescia, Rovato, Iseo, Salò, Chiari, Edolo e sbirciando in tutta la provincia si possono ammirare tracce evidenti dello stile Liberty, della sua leggerezza e del suo brio.
LanguageItaliano
Release dateMar 7, 2020
ISBN9788835382157
Fiori, ferro e cemento. Piccola guida al Liberty di Brescia e provincia

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    Fiori, ferro e cemento. Piccola guida al Liberty di Brescia e provincia - Sara Dalena

    FOTOGRAFICI

    INTRODUZIONE

    Tra fine Ottocento e inizio Novecento tutta l’Europa è attraversata da un brivido nuovo, uno stile bizzarro, un cambiamento che dà un’impronta moderna alla società.

    Questa novità ha un nome diverso a seconda del Paese dove si diffonde: è chiamata Modern Style in Inghilterra, Art Nouveau in Francia, Jugendstill in Germania, Liberty o Stile Floreale in Italia. Il nome Liberty ha origine da Sir Arthur Liberty (1843-1917), mobiliere inglese che per primo pensò di decorare con forme vegetali e floreali tutto ciò che riguardava l’arredamento e l’oggettistica.

    L’Italia a fine Ottocento è arretrata economicamente e industrialmente rispetto alle altre nazioni Europee, ma nonostante questo accoglie il nuovo stile e lo diffonde. La Brescia di quel tempo debutta nel settore industriale e, se da un lato vuole darsi un volto nuovo, dall’altro guarda con sospetto le linee sinuose e le stravaganti decorazioni del Liberty. Tuttavia, grazie alla lungimiranza e all’aggiornamento culturale di alcuni artisti, lo stile floreale appare sulle facciate delle case e dei negozi, nei disegni per i mobili, nelle figure leggere dei dipinti.

    Attraverso l’emergere delle nuove classi sociali, l’entusiasmo per l’Esposizione in Castello del 1904, l’utilizzo di nuovi materiali e la ricerca di novità, la stagione del Liberty a Brescia e provincia è breve, ma ha lasciato tracce significative, oggi per lo più ignorate, che vale la pena di riscoprire.

    L’INIZIO

    Nel 1895 si avvertono i sintomi del nuovo stile, contemporaneamente all’uscita della rivista Emporium. Il nuovo stile emerge mentre è ancora in auge l' Eclettismo. In esso venivano usati elementi soprattutto medievaleggianti, spesso accostati senza coerenza filologica e storica. Poichè l’Italia era una nazione giovane (l’Unità di’Italia era avvenuta solo una trentina d’anni prima), essa vedeva nel Medioevo il momento giusto per fissare la nascita della proprià identità. Nello spirito collettivo del cantiere delle grandi cattedrali gotiche, per esempio, il romanticismo ottocentesco vedeva la nascita dell’anima popolare e del concetto di un gruppo unitario che lavora per un fine comune, come un popolo doveva costruire insieme la propria nazione. Perciò quest'arte, ripresa e modificata, piaceva alle istituzioni, ai privati, agli enti religiosi.

    Eclettismo e Liberty sono contemporanei, l’uno scivola nell’altro e non è sempre facile distinguerli con chiarezza. L’Eclettismo avrà tutto sommato una vita molto più lunga del Liberty. Le villette lungo via Silvio Pellico, per esempio, sono degli Anni Venti e sono ancora chiaramente eclettiche.

    Nel 1902 il Liberty italiano ha il suo apogeo con l’Esposizione di Arte Decorativa di Torino.

    Locandina dell'esposizione di Torino del 1902, opera di Leonardo Bistolfi

    La grafica, soprattutto applicata alla pubblicità, colorata e bidimensionale, è il miglior veicolo per la diffusione del nuovo stile, scelto dalle nuove classi sociali, cioè dalla borghesia produttiva, la quale aveva

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