Il segreto della ginger beer
alla spina o in sifone usa e getta per mantenere inalterati i sapori e fare da collante alle esigenze di proprietari e clienti, rendendo più fluido il lavoro del bartender. Sono questi gli obiettivi di Hunting Club, startup nata nel) si ispira alla storica realtà americana, il Southfork fishing & hunting Club in Pennsylvania, circolo esclusivo per gentiluomini del secolo scorso, in cui si discuteva di politica tra un cocktail e l’altro. Un concetto che ha molto ispirato i ragazzi, anche per la ricostruzione di quelle atmosfere d’altri tempi, che oggi propongono con i loro allestimenti per il setting dei (pop up bar), un’evoluzione del catering che ricostruisce in loco il setting vintage dei veri Hunting Club di una volta. ‘Bere moderato’: questo il leitmotiv della startup che, infatti, produce esclusivamente cocktail a bassa gradazione alcolica (9,9%); a Roma Hunting Club è conosciuta soprattutto grazie alla “Moon ray ginger beer”, rivisitazione dell’antica ricetta della ginger beer, nata nel 1700 in Inghilterra. Il frutto di un lavoro di ricerca ha portato Matteo, Alessandro e Luca a sfoderare tutte le competenze acquisite sul campo e ad avere accesso a nuove intuizioni per perfezionare il prodotto e il sistema di produzione, che oggi restituisce 1.000 litri di ginger beer al giorno. “Contro ogni aspettativa - racconta Di Carmine - solo nei primi sei mesi sono stati venduti 10.000 litri di prodotto”.
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