Insieme in palestra. Lo sport come laboratorio per l'inclusione
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Anteprima del libro
Insieme in palestra. Lo sport come laboratorio per l'inclusione - Alessandro Meli
Table of Contents
Insieme in palestra
1. Una breve premessa
2. La classe e l'attività svolta
2.1. La classe e gli obiettivi prioritari
2.2. Insieme in palestra: includere con lo sport e i giochi cooperativi
2.3 Le attività svolte: un bilancio critico
3. Riflessioni conclusive
ALLEGATO 1
ALLEGATO 1a
ALLEGATO 1b
ALLEGATO 2
Bibliografia
Informazioni sull'autore
Note
Insieme in palestra
Lo sport come laboratorio per l'inclusione
di
Alessandro Meli
1. Una breve premessa
Il docente specializzato per le attività di sostegno deve possedere conoscenze e competenze specifiche definite nel Decreto Ministeriale istitutivo (n.249, 10/09/10) e attuativo del 30/09/11. Alcune di queste competenze sono sviluppate in modo specifico e diretto durante il Tirocinio Diretto. La mia attività di tirocinio diretto, prevista all'interno del Corso di Specializzazione per le Attività di Sostegno didattico agli alunni con disabilità per la scuola secondaria di secondo grado, è stata svolta presso un Istituto Professionale Statale della provincia di Treviso.
In questo lavoro presenterò il progetto più rilevante di questo percorso e mi soffermerò, quindi, sull'analisi e descrizione del funzionamento di Edgar, alunno con sindrome di Down, che è stato il punto di riferimento per l'attività laboratoriale Insieme in palestra
che è stata rivolta all'intera classe¹ .
Durante questa attività ho avuto modo di sperimentarmi come insegnante specializzato e di riflettere sull'importanza della condivisione degli obiettivi con i colleghi con cui si lavora, della co-progettazione e del costante e continuo lavoro di dialogo e confronto cui è chiamato l'insegnante specializzato (Ianes, Cramerotti, 2015). A margine di questa premessa non mi rimane che anticipare alcune conclusioni. Il tirocinio diretto e tutte le esperienze vissute durante il percorso di Specializzazione presso l'Università di Padova, sono stati un vero e proprio laboratorio di riflessione personale e professionale che mi ha dato occasione di osare, provare, sbagliare, ragionare, correggermi, riprovare; incontrare e incrociare nuovi mondi, seguire e costruire nuove vie, nuovi sentieri; pensare, riflettere, scrivere (anche attraverso il metodo autobiografico), a volte improvvisare e, comunque, crescere umanamente e professionalmente. Non è poco. Forse è ciò che si chiama formazione. Forse è così che si costruisce una professionalità. Forse l'insegnamento è scienza e arte insieme, una sintesi. Forse è proprio questa l'auto-formazione² .
2. La classe e l'attività svolta
2.1. La classe e gli obiettivi prioritari
La classe, una seconda, è composta da 22 studenti, 7 maschi e 15 femmine. Tra loro è presente uno studente con certificazione di DSA secondo la legge n. 170/2010 ed uno studente, che in questo lavoro chiamerò Edgar, con certificazione che fa riferimento alla legge n. 104/1992. Edgar usufruisce per 18 ore settimanali del supporto di un docente specializzato per le attività di sostegno e per 12 ore settimanali della presenza di un Operatore Socio-Sanitario che ha il compito di sostenerlo nello sviluppo della sua autonomia personale. La classe, piuttosto vivace, durante le prime settimane dell'anno scolastico necessitava spesso di richiami all'autocontrollo e