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Il segreto del Magenta
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Ebook121 pages1 hour

Il segreto del Magenta

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“Da quanto tempo nella narrativa italiana non si ascoltava il silenzio del mare, rotto dallo schiocco delle vele sotto la spinta dei venti?”

Questo si chiedeva Carlo della Corte, nell’ormai ormai lontano 1981, presentando negli Omnibus Mondadori Le isole della paura, romanzo d’avventura marinara, appunto, di Mino Milani.
Con Il segreto del Magenta ecco lo scrittore pavese partire per il primo giro del mondo compiuto da una nave da guerra italiana, alla fine dell’Ottocento.

È questo, insieme, libro di verità e di libera invenzione, quindi con eventi e personaggi reali o immaginati: ma che mai e in nessuna misura travalicano la possibile realtà, restando uomini veri in una vicenda storica.
LanguageItaliano
Release dateFeb 26, 2020
ISBN9788899415754
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    Il segreto del Magenta - Mino Milani

    Vaglio

    dedicato alla passione marinara di Ugo Mursia

    La regia pirocorvetta Magenta in navigazione.

    Il viaggio della Magenta intorno al globo.

    CAPITOLO 1

    Sì, alle fine le cose s’erano messe bene per il conte Des Bosses. Dopo lunghe segrete battaglie tra salotti e uffici, tra alti prelati e massoni, tra un ministero e l’altro, spendendo fiumi di denaro e giungendo quasi a sfiorare un’udienza presso l’Imperatore in persona, era riuscito ad arrivare alla presidenza del Comitato speciale per le informazioni. Che era stato istituito, e poteva ben dirlo, quasi appositamente per lui, incaricato perfino di scegliere i cinque esperti che l‘avrebbero formato. Una cosa insomma tutta sua. Ciò giustificava l’elegante sorriso con il quale chiuse il fascicolo che aveva innanzi e la scioltezza con cui disse: Allora, signori, immagino che ci si riveda stasera al ballo del contessa di Sèvres, e... s’interruppe volgendosi alla porta cui era stato bussato, senza nascondere la sorpresa fece: Sì? Chi poteva permettersi d’interrompere una seduta del suo comitato?

    La porta si socchiuse; un funzionario entrò senz’altro e dicendo: Le mie scuse, signori venne al tavolo, depose un plico davanti a Des Bosses: Sua Eccellenza il signor ministro degli affari esteri mi ha ordinato di recapitarvi queste carte immediatamente. E di comunicarvi che vi aspetta dopo che le abbiate esaminate. Prego. S’inchinò, si volse e se ne andò.

    E che cos’è questa storia?, brontolò Des Bosses con perplesso malumore; trasse le carte, le esaminò in fretta: ... Gli italiani! fece Ma che cosa vogliono, questi parvenus? Alzò un poco la voce: Temo, signori, che si dovrà prolungare la seduta. Ci sono notizie da Firenze. Signor segretario e si volse al giovane che gli stava a sinistra date lettura di queste carte. Signori, il segreto naturalmente.

    •  Documento uno. Firenze, 10 novembre 1865. Assemblea non programmata e riservata agli invitati presso viceministro Commercio. Palazzo fortemente guardato da carabinieri e chiuso all’accesso. Presenti solo borghesi. Da voci però non sicure pare siano state espresse grandi lamentele su economia industriale. Rassicurazioni del Ministro. Pare intervenuto anche S.E. presidente Consiglio.

    •  Documento due. Firenze, 13 dicembre 1865. Movimento assai intenso al Ministero della Guerra. Ricevuti per due ore l’ammiraglio Persano, comandante della flotta, e quello delle operazioni speciali viceammiraglio Pansa. Pranzo privato del Ministro con due persone non individuate, uno militare della Regia Marina, altro borghese, pare famoso benestante lombardo. Raccolte voci prossime e quasi imminenti decisioni.

    •  Documento tre. Firenze, segnalato movimento non comune palazzo Gobbi, deposito Tesoro e Finanze. Riconosciute presenze esperti finanziari. Forte presenza militare.

    •  Documento quattro. Livorno, 18 gennaio 1865. Improvviso spiegamento di carabinieri attorno alla fregata Regina, dove è imbarcato il comandante Arminjon..."

    Come avete detto? interruppe Des Bosses.

    Arminjon, eccellenza.

    Come sarebbe? Non è un nome italiano, quello! Mah, avanti.

    Riprese il segretario: "... All’ormeggio nel porto militare. A notte giunto da terra convoglio di cinque carri a cavalli con forte scorta armata. Susseguente imbarco, durato a lungo, del loro carico sul Regina, sul quale sono saliti i professori De Filippi e Gilioli. Convoglio ripartito all’alba, ma rimasta la presenza dei carabinieri e la chiusura del settore del porto fino alle ore 14 del 21 gennaio, quando, compiuti i necessari rifornimenti la fregata Regina è ripartita dopo qualche giorno, destinazione Napoli."

    Il silenzio che s’era fatto fu cancellato da un generale sommesso e deluso mormorio. Tutti s’erano attesi qualcosa d’altro. Era il caso di interrompere la seduta del Comitato per così poco? Che nella nuova capitale italiana si facessero incontri, e che una nave da guerra andasse da un porto all’altro era perfettamente normale, no?

    Signori, signori intervenne Des Bosses alzandosi credo che il Signor ministro degli esteri saprà dirmi di più. La seduta riprenderà forse stasera... tra belle signore, belle tavole imbandite... un sorriso e champagne.

    CAPITOLO 2

    Grande e grosso, sempre scuro in viso e pronto ad alzare la voce, Thouvenel alzò gli occhi dalla scrivania ingombra di carte, e chiese: E allora?

    Allora, signor Ministro? rimandò incerto Des Bosses. Non poteva sopportare Thouvenel.

    Non avete letto i dispacci?

    Certo che li ho letti.

    Le vostre conclusioni?

    Conclusioni?

    Insomma, c’è qualcosa nell’aria, a Firenze, no?

    Be’, in una capitale...

    l’interruppe Thouvenel in una capitale succede di tutto e così via, lo sappiamo. Piuttosto, che cosa mi dite di quello che sta accadendo a Firenze in questi giorni?

    Des Bosses provò una certa e sgradevole sensazione di disagio: A... Firenze?, rimandò; poi a riprendersi: Il fatto è mormorò che purtroppo non abbiamo ancora un canale diretto d’informazioni dall’Italia, e ...

    Come? Ancora non l’avete?

    ... Lo stiamo costituendo... in poco tempo, come sarebbe stato possibile organizzare un servizio di... di informazioni dall’estero...

    ... Ah, voi le chiamate informazioni e Thouvenel puntò il grosso indice: molto delicato, già... Va bene va bene, ma il governo, anzi l’Imperatore ha in mente altro... Sapete da chi mi sono arrivate le notizie che vi ho passato?

    Con cautela dopo un certo silenzio Des Bosses rispose: Dalla nostra ambasciata in Italia, o da che...

    Macché ambasciate!, macché qualche nostro diplomatico! Dal Vaticano. Dai preti! Loro sì e il ministro tornò a puntar l’indice che ci sanno fare... Mah. Ma anche noi ci sapremmo fare, se avessimo preti in tutte le città del mondo. A quelli non sfugge nulla. E non è tutto.

    C’è... c’è dell’altro?

    Sì, che però non viene dai preti. È roba che ho raccattato io, dai giornali italiani... a proposito, al vostro comitato non si leggono i giornali esteri?

    ... Esteri? No, non ancora rispose mortificato Des Bosses ma provvederò immediatamente... sapete, agli inizi...

    "Ah, così non sapete che da Napoli è partita per Montevideo la nave Regina... nave da guerra, non nuova, ma roba abbastanza seria; quini non sapete nemmeno chi c’è a bordo, senza esserne il comandante. Si tratta dopo una breve pausa: di Vittorio

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