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C'è troppo silenzio?: La bellezza della Messa Tridentina spiegata ai miei studenti
C'è troppo silenzio?: La bellezza della Messa Tridentina spiegata ai miei studenti
C'è troppo silenzio?: La bellezza della Messa Tridentina spiegata ai miei studenti
Ebook74 pages54 minutes

C'è troppo silenzio?: La bellezza della Messa Tridentina spiegata ai miei studenti

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Carissimi, non lo dico con tono di rimprovero, perché tutto sommato non è colpa vostra, ma l’ignoranza che avete sul piano religioso è davvero “crassa”, mi verrebbe da dire anche “grassa” visto lo spessore da far invidia ai più accaniti frequentatori di fast-food…ma lasciamo perdere.
Vi dico subito che trovare un ragazzo della vostra età che sappia davvero cos’è la Messa è come trovare qualcuno tra i campetti di periferia capace di fare un tunnel a CR7 (e penso sappiate di che stoffa è fatto CR7). Insomma, niente di niente. Neppure tra i ragazzi che solitamente frequentano oratori. Anzi, fra questi è molto più probabile che non si azzecchi la risposta, visto che proprio lì, nelle parrocchie, c’è stato un vero occultamento del senso autentico della Messa.
E allora vi dico subito una cosa. Parto “sparato”, come si suol dire dalle mie parti: c’è una bellezza che riguarda la celebrazione della Messa che solitamente non viene evidenziata; e cioè che in essa vengono sospese le categorie dello spazio e del tempo. Sì, avete capito bene: le categorie dello “spazio” e del “tempo”. Vi ricordate la saga di Ritorno al futuro? La possibilità di viaggiare nel tempo è sempre stato un sogno di tutti. Andare nel passato o lanciarsi nel futuro, veramente, concretamente e non solo con l’immaginazione. Ebbene, la Messa è questo. Prendere una macchina di questo tipo, accendere i motori, e viaggiare nella storia per andare, non con l’immaginazione, bensì veramente, ad atterrare sul Calvario ai piedi della Croce di Cristo. Con a fianco un’ottima (anzi la migliore) compagnia: la Mamma di Gesù, le Pie Donne e il buon San Giovanni, unico maschio che decise di accompagnare coraggiosamente il Maestro fino al patibolo e non come fecero gli altri che si dissolsero pavidamente. Anche se poi ebbero il tempo per rifarsi.
Ma torniamo alla Messa come macchina del tempo. Vi meravigliate? State pensando come sia possibile una tal cosa. Sembra una favoletta. No, vi dico: non solo non è una favola, ma è anche perfettamente logico. Seguite il mio ragionamento e capirete...(Corrado Gnerre)
LanguageItaliano
PublisherChorabooks
Release dateFeb 11, 2020
ISBN9789887999294
C'è troppo silenzio?: La bellezza della Messa Tridentina spiegata ai miei studenti

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    C'è troppo silenzio? - Corrado Gnerre

    Ringraziamenti

    La Messa

    Una macchina del tempo

    Carissimi, non lo dico con tono di rimprovero, perché tutto sommato non è colpa vostra, ma l’ignoranza che avete sul piano religioso è davvero crassa, mi verrebbe da dire anche grassa visto lo spessore da far invidia ai più accaniti frequentatori di fast-food…ma lasciamo perdere.

    Vi dico subito che trovare un ragazzo della vostra età che sappia davvero cos’è la Messa è come trovare qualcuno tra i campetti di periferia capace di fare un tunnel a CR7 (e penso sappiate di che stoffa è fatto CR7). Insomma, niente di niente. Neppure tra i ragazzi che solitamente frequentano oratori. Anzi, fra questi è molto più probabile che non si azzecchi la risposta, visto che proprio lì, nelle parrocchie, c’è stato un vero occultamento del senso autentico della Messa.

    E allora vi dico subito una cosa. Parto sparato, come si suol dire dalle mie parti: c’è una bellezza che riguarda la celebrazione della Messa che solitamente non viene evidenziata; e cioè che in essa vengono sospese le categorie dello spazio e del tempo. Sì, avete capito bene: le categorie dello spazio e del tempo. Vi ricordate la saga di Ritorno al futuro? La possibilità di viaggiare nel tempo è sempre stato un sogno di tutti. Andare nel passato o lanciarsi nel futuro, veramente, concretamente e non solo con l’immaginazione. Ebbene, la Messa è questo. Prendere una macchina di questo tipo, accendere i motori, e viaggiare nella storia per andare, non con l’ immaginazione, bensì veramente, ad atterrare sul Calvario ai piedi della Croce di Cristo. Con a fianco un’ottima (anzi la migliore) compagnia: la Mamma di Gesù, le Pie Donne e il buon San Giovanni, unico maschio che decise di accompagnare coraggiosamente il Maestro fino al patibolo e non come fecero gli altri che si dissolsero pavidamente. Anche se poi ebbero il tempo per rifarsi.

    Ma torniamo alla Messa come macchina del tempo. Vi meravigliate? State pensando come sia possibile una tal cosa. Sembra una favoletta. No, vi dico: non solo non è una favola, ma è anche perfettamente logico. Seguite il mio ragionamento e capirete.

    Il Cristianesimo dice che Gesù è Dio (precisamente: la Seconda Persona della Trinità). Gesù è Dio che si è fatto uomo. In Lui si è realizzata l’unione di due nature (umana e divina) in un unico soggetto (divino). Si sa che la dignità delle azioni è data dalla dignità del soggetto che compie l’azione. Un conto se a passeggiare sotto il palazzo di uno di voi sia un uomo qualunque; altro se fosse un importante personaggio… che so: il Presidente della Repubblica, per esempio. In questo caso non solo questo qualcuno di voi si affaccerebbe, ma troverebbe chissà quale folla a fare ressa vicino il portone. Questo perché la dignità delle singole azioni è data dalla dignità del soggetto che lo compie. Se il soggetto è umano, le azioni compiute hanno un valore finito; se il soggetto divino il valore delle azioni compiute hanno un valore infinito. Se E’ logico che sia così. Tornando a Gesù, ogni sua azione, proprio perché voluta da Lui (soggetto divino) hanno avuto un valore infinito, cioè che non esauribile nello spazio e nel tempo. E allora, quando Gesù ha istituito nell’Ultima Cena il Sacramento dell’Eucaristia, ha celebrato la prima Messa e ha anticipato veramente, ma non cruentemente ciò che si sarebbe compiuto il giorno dopo sul Calvario. Lo ha potuto fare, perché quel gesto avrebbe avuto un valore infinito, cioè non era e non è esauribile nel tempo e nello spazio. Quel gesto fu anticipato, ma sarebbe stato possibile posticiparlo per sempre.

    Dunque, carissimi, sull’ altare-Calvario si compie realmente, ma in maniera incruenta, lo stesso sacrificio che compì Gesù sulla Croce. Sul Calvario il sacerdote era Gesù; e sull’altare la vittima ( hostia) è lo stesso Gesù. Sul Calvario il sacerdote era Gesù che offriva se stesso all’Eterno Padre; sull’altare il vero sacerdote è Gesù che offre se stesso per mezzo del sacerdote altro-Cristo.

    Insomma, la Messa è la rinnovazione del Sacrificio sulla Croce. E’ il Sacrificio che trattiene la giustizia divina (perché Dio è anche giusto e non solo misericordioso!). La Messa regge tutta la Chiesa e salva il mondo. Permettetemi questa citazione, un po’ difficile ma importante, presa dal Catechismo che commenta il Concilio di Trento: Si deve riconoscere che il sacrificio della Messa e quello offerto sulla Croce devono essere considerati che un solo e identico sacrificio.

    Tutta la vita di Gesù

    Cari ragazzi, adesso vi dico anche un’altra cosa. Anche questa molto bella, anzi bellissima (d’altronde stiamo parlando di bellezza).

    Nella Messa

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