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Sua Eminenza Rossa
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Sua Eminenza Rossa

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Sacerdote. Amante. Statista.

Il Cardinale Armand-Jean du Plessis, duca di Richelieu, è uno dei personaggi politici più famosi di tutti i tempi. Ritratto come cattivo nel celebre romanzo di Dumas "I tre moschettieri", fu in realtà un servitore fedele del suo sovrano e della sua nazione. Un uomo guidato dalla logica e dalla ragione, trasformò il nostro modo di pensare alle nazioni e alla nazionalità. Secolarizzò le guerre tra nazioni, patrocinò le arti per il bene pubblico, fondò il primo giornale di Francia e rese la Francia la nazione moderna che tutt’oggi conosciamo.

“Sua Eminenza Rossa”, ricco di musica e balli dell’epoca, nonché di romanticismo e passione, ci trasporta alla vivace corte di re Luigi XIII.

Il romanzo contiene otto canzoni d’epoca, preghiere, una cronologia dettagliata e una bibliografia informativa.

Vincitore del premio Godiva Book Award 2019

LanguageItaliano
Release dateFeb 10, 2021
ISBN9781071526873
Sua Eminenza Rossa

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    Sua Eminenza Rossa - Laurel A. Rockefeller

    Sua Eminenza Rossa è un romanzo storico basato su eventi della vita del Cardinale Armand-Jean du Plessis de Richelieu e su fonti storiche dirette e indirette, osservazioni e ricerche.

    Le fonti consultate sono elencate alla fine del libro. L’interpretazione delle fonti, inclusi nomi, eventi e dettagli storici, è a cura dell’autore e utilizzata nel contesto immaginativo dell’autore.

    Alcune parti del libro sono dedotte dalle informazioni disponibili, tuttavia non sono assolutamente comprovate dalle informazioni disponibili. Richelieu proteggeva la sua privacy ed evitava che particolari eventi e dettagli della sua vita entrassero a far parte delle informazioni storiche; tale prudenza è plausibile alla luce del pericoloso ambiente politico nel quale egli viveva e lavorava.

    Leggete anche queste biografie della serie Le leggendarie donne della storia mondiale

    Caterina di Valois

    Maria Stuarda regina di Scozia, il regno dimenticato

    Scoprite l’intera serie di biografie de Le leggendarie donne della storia mondiale e molto altro qui: www.laurelarockefeller.co.uk

    ©2020 by Laurel A. Rockefeller.  Tutti i diritti riservati.

    Un piccolo quiz

    Anne Rochefeuille cita Il Dottore nel Capitolo 10 (Confessioni) pronunciando tre parole tratte dall’episodio Un respiro profondo. Riuscite a individuarle?

    Nel Capitolo 12 (Addii e testamenti), la politica estera del Cardinale Richelieu nei confronti degli Asburgo è descritta facendo riferimento a una famosa scena della nona serie. Siete in grado di citare l’episodio e ciò che Il Dottore dice alla fine della scena, quando porta a termine la sua missione?

    Per Peter, il cui Richelieu ha ispirato questa biografia. Spero un giorno di poter ascoltare questi capitoli letti dalla tua magnifica voce.

    Indice

    Introduzione

    Un buon uomo?

    Capitolo 1: Un incontro di anime

    Capitolo 2: Padre Armand

    Capitolo 3: Vescovo of Luçon

    Capitolo 4: Esilio

    Capitolo 5: La spia del re

    Capitolo 6: 1622

    Capitolo 7: 1623

    Capitolo 8: Il primo ministero

    Capitolo 9: La Rochelle

    Capitolo 10: Confessioni

    Capitolo 11: La giornata degli ingannati

    Capitolo 12: Separazioni e testamenti

    Preghiere in latino e loro traduzione

    Canzoni e loro traduzione

    Cronologia

    Bibliografia e letture consigliate

    Note finali

    Informazioni sull’autrice

    Introduzione

    Nella storia e nella letteratura, pochi religiosi hanno saputo catturare l’immaginario collettivo delle nostre culture come Armand-Jean du Plessis de Richelieu.  Meglio noto come il Cardinale Richelieu, è il cattivo nel celebre romanzo di Alexandre Dumas I tre moschettieri.  Sebbene molti dei più bravi attori mondiali abbiano vestito i panni del cardinale, nessuno l’ha saputo incarnare meglio di Peter Capaldi nella recente serie della BBC The Musketeers, ruolo che Capaldi ha rivestito per una sola stagione.  Non si è trattato di un problema di produzione (la serie è durata tre stagioni); purtroppo le riprese sono coincise con l’abbandono, da parte di Matt Smith, del ruolo di Doctor Who, con il passaggio delle chiavi del TARDIS al nuovo Dottore:  il fan di lunga data Peter Capaldi!  Con un calendario delle riprese che avrebbe messo a dura prova la resistenza di un ventenne, è stato semplicemente impossibile per l’allora cinquantacinquenne Capaldi interpretare contemporaneamente Il Dottore e Richelieu.  Da fan di Doctor Who sono felice che Peter Capaldi sia diventato il dodicesimo Dottore (Capaldi è il motivo principale per cui guardo Doctor Who), tuttavia da appassionata di drammi storici non posso fare a meno di provare dispiacere per l’altra serie.  È stata davvero l’interpretazione di Richelieu da parte di Capaldi a catturare la mia immaginazione e a spingermi a conoscere meglio questo personaggio con la stessa passione che solitamente riservo allo studio e ai romanzi sulle donne che hanno fatto la storia.

    Quella che segue è una narrazione di ciò che sappiamo di Richelieu, insieme ad alcune supposizioni su ciò che egli fece in modo di escludere dai resoconti storici.  Il controllo di ciò che gli altri sapevano e potevano sapere su un politico, sulle sue motivazioni e sulle sue azioni era d’importanza vitale nella Francia del 17°e 18° secolo, ma in particolar modo per Richelieu.  Questa era un’epoca in cui la gente veniva decapitata con estrema facilità e molto velocemente, spesso senza aver commesso alcun crimine. Richelieu, che vantava tra i suoi peggior nemici Maria de’ Medici e la regina Anna d’Austria, era circondato da persone pronte a sfruttare il minimo passo falso per umiliarlo e mettere fine alla sua vita nel modo più veloce e doloroso possibile.

    Prendendo per vera la teoria suggerita nell’episodio Piegato dall’inferno (Doctor Who, serie 9), in base alla quale è possibile ricostruire ciò che si è dimenticato dal vuoto che lascia, come autrice e storica credo che Armand-Jean du Plessis de Richelieu abbia mantenuto uno stretto rapporto per tutta la vita con una donna che l’ha sfidato, aiutato e tenuto coi piedi per terra. Le voci di un’amante probabilmente molto colta (sebbene il termine amante implichi la presenza di una moglie) abbondano. Era la sua amica, la sua amante, una collega oppure addirittura una donna che lui ha sposato senza i riti ufficiali della religione cattolica? In questo romanzo esploreremo tutte queste possibilità.

    Ciò che credo fermamente è che Richelieu sia stato un uomo molto più appassionato, sensibile e affettuoso di quanto la storia lo abbia ritratto. Era un uomo saggio e lungimirante che amava la parola scritta, aiutò a creare il primo giornale francese e finanziò scrittori e artisti di ogni tipo, anche e soprattutto quelli dei quali non amava le opere. Collezionò e curò tutti i tipi di arte, indipendentemente dalle sue opinioni personali riguardo a una particolare opera; riusciva a vederne il valore culturale, essenziale per la sua visione della Francia. Costruì la Francia moderna, talvolta letteralmente, grazie al suo patrocinio dell’architetto Jacques Lemercier. Molti di questi edifici creati da Richelieu-Lemercier a Poitou e a Parigi sono sopravvissuti fino ai nostri giorni, protetti come patrimonio dal governo francese, inclusa la tomba di Richelieu nella sua amata Sorbona.

    Sebbene oggi lo chiamiamo abitualmente Richelieu, la Dottoressa Aurore Chéry, ricercatrice del LARHRA presso l’Università di Lione in Francia, mi ha spiegato come ai suoi tempi egli fosse chiamato con numerose varianti del suo nome e cognome, oppure riferendosi alla sua origine de Richelieu o Richelieu, a seconda di chi fosse a pronunciare il suo nome e a quanto bene conoscesse lui e/o la sua famiglia.  Proprio come i Rockefeller negli Stati Uniti abbiano molte discendenze, la famiglia du Plessis è esistita e continua a esistere attraverso molte casate. Quando parliamo del Cardinale Richelieu lo distinguiamo da altri du Plessis; tale distinzione era spesso inutile tra coloro che lo conoscevano personalmente.

    I fan della mia celebre serie Le leggendarie donne della storia mondiale troveranno questo libro familiare a livello di stile, formato e tono.  Di fatto, l’unica differenza tra questa biografia e le (attuali) nove della serie consiste nel personaggio centrale, che in questo caso è un uomo.  Non era questa la mia intenzione iniziale.  Ho cercato in tutti i modi di avere come protagonista una donna dei tempi di Richelieu, nella cui storia inserire quella del cardinale. Purtroppo questa volta non è stato possibile; nessuna delle donne che ho studiato è riuscita a catturare la mia immaginazione. Non è perché nella Francia del 17° secolo mancassero donne di rilievo; semplicemente nessuna di quelle che ho preso in considerazione è riuscita a conquistare la mia attenzione come le donne le cui storie riempiono le pagine della serie Le leggendarie donne della storia mondiale.  Se io non trovo l’ispirazione, non la troverete neanche voi.

    Con quest’opera esploro quindi nuovi territori.  La luce di Sua Eminenza Rossa brilla più di qualunque altra.  Questo era un uomo diverso da tutti gli altri nella Francia rinascimentale e della prima età moderna. Armand-Jean du Plessis de Richelieu ha cambiato il mondo in modo molto potente, oserei dire come le grandi donne le cui storie narro solitamente.

    Grazie, Peter Capaldi, per avere catturato la mia immaginazione con la bravura con cui l’hai interpretato.  Questo libro non esisterebbe senza di te.

    Un buon uomo?

    Sogni in rosso riempiono il mio cuore

    Là dove un tempo giacevano le ossa della storia.

    La splendente cappa di velluto rosso.

    Lo zucchetto sulla sua corona.

    Le subdole parole pronunciate in segreto.

    Il sangue sparso dalla sua parola.

    Tanto tempo fa c’era un cardinale reso cattivo da un libro

    Un romanzo d’avventura pieno di mantelli e corsetti, spade e pistole.

    Uno scozzese la cui voce risuona mentre impersona il cardinale sullo schermo.

    Pelle nera per far sembrare cattivo un buon uomo.

    Chi era l’uomo dietro a quei veli?

    Il Primo Ministro di Francia?

    Un figlio ubbidiente?

    Un uomo di pace che condusse gli eserciti alla vittoria sul campo di battaglia?

    Era semplicemente la versione francese di David Beaton o Thomas Wolsey,

    Giustamente odiato e disprezzato come Dumas ci ha insegnato a fare?

    Oppure era qualcosa di più?

    Un prete riluttante.

    Un servo di Sua Maestà.

    Un diplomatico.

    Un buon uomo.

    Capitolo 1: Un incontro di anime

    Il re dà il benvenuto nella sua corte al seigneur de Richelieu! annunciò il messaggero nella sala del trono del re al Louvre. Al cenno del sovrano i valletti aprirono le imponenti porte di legno, ammettendo il ventottenne cortigiano alla presenza del re.

    Henri du Plessis de Richelieu si inginocchiò davanti ai troni del re e della regina: Grazie per avermi ricevuto di persona, Vostre Maestà!

    Ricordiamo bene l’affetto e la fedeltà dimostrati a noi e al nostro predecessore, il re Enrico III, da voi e dalla vostra famiglia, così come il sacrificio compiuto per noi da vostro padre negli ultimi giorni delle guerre contro la religione disse re Enrico. Quanto tempo è passato?

    Sedici anni, Vostra Maestà rispose Henri de Richelieu.

    François era un buon uomo! affermò il re. Cosa posso fare per il suo primogenito?

    La mia famiglia è sull’orlo della bancarotta, Vostra Maestà. Tutto è causato dai debiti di mio padre, in gran parte sostenuti per difendere la Corona. Ci sarebbe una possibile fonte di guadagno che ci permetterebbe di sopravvivere, tuttavia necessito dell’aiuto di Vostra Maestà per usufruirne spiegò Henri de Richelieu.

    Di cosa si tratta?

    Il vescovado di Luçon che ci avete conferito quale ricompensa per le nostre perdite.  Non c’è attualmente un vescovo. Vorrei proporre mio fratello minore Armand, se voi foste così gentile da nominarlo e ottenere dal Papa la dispensa necessaria.

    Quanti anni ha vostro fratello? chiese il re.

    Venti, quasi ventuno, Vostra Maestà.

    Cosa sta facendo?

    Ha completato gli studi presso il Collegio di Navarra e attualmente sta studiando Teologia alla Sorbona.  Si dice già che sia destinato a diventare uno dei migliori e più intelligenti ecclesiastici del vostro regno.  Necessita solo dell’autorizzazione a diventare vescovo da parte vostra e del Papa, una volta conseguita la laurea.

    Molto bene! Firmerò il decreto non appena sarà pronto.

    Henri de Richelieu fece un inchino profondo: Merci beaucoup, Votre Majesté.

    Armand-Jean du Plessis de Richelieu cavalcava in modo sicuro e risoluto attraverso le strade di Roma, mentre il fetore nauseante causato dalla mancanza di fognature in uno dei quartieri più poveri della città, lungo la Via Francigena, riempiva le sue narici. Vestito con una semplice camicia nera, pantaloni e una giubba di pelle, nessuno avrebbe ai detto che il giovane discendeva da una delle stirpi più nobili e antiche di Francia. Sebbene un tempo la famiglia avesse posseduto enormi ricchezze e terreni, decenni di guerre religiose ne avevano causato la bancarotta e lui era cresciuto nelle stesse condizioni di un tipico artigiano parigino.  Non avrebbe ricevuto alcun tipo d’istruzione se non fosse stato per la saggezza e la parsimonia di sua madre in seguito alla morte del marito; fu questa saggezza a consentirgli di studiare al Collegio di Navarra dall’età di nove anni e ora all’università della Sorbona. Amava studiare!  Se questa missione fosse andata a buon fine, avrebbe potuto completare gli studi religiosi, assumere l’incarico a Luçon e forse, ma proprio forse, vivere una vita tranquilla e agiata all’ombra dei fratelli.  Almeno era meglio dell’esercito, specialmente vista la sua salute cagionevole. I soldati malati erano solitamente i primi a morire!

    Ignorando la maggior parte dei luoghi visitati dai pellegrini sul suo percorso verso la città, trovò finalmente un piccolo convento noto per offrire camere a basso costo. Dopo avere condotto il suo cavallo alla stalla e avergli dato del mangime fresco, Armand bussò al portone del convento.

    Un frate francescano aprì la porta: Salve. Possumne te adiuvare?

    Salve, Frater. Possumne hic manure nocte?

    "Esne Gallicus?

    Je vien de Paris. J'étudie à la Sorbonne.

    Il frate sorrise e lo invitò a entrare: Entre.

    Armand fece un rispettoso inchino: Merci.

    Armand fu condotto a una piccola camera al piano superiore, contenente solo un piccolo letto, una sedia, un tavolino, una brocca d’acqua fresca, una bacinella per lavarsi e una tazza per bere. Armand posò sul letto la sua piccola borsa contenente un cambio d’abito, tenendo con sé in modo protettivo, tanto quanto proteggeva il suo portamonete, la cartellina contenente le preziose lettere di re Enrico.  Seguì nuovamente il frate al piano inferiore e accettò un semplice pasto costituito da una ciotola di stufato, una baguette e un bicchiere di vino.  Mangiò in silenzio, quindi tornò in camera, si cambiò per la notte e si addormentò velocemente.

    Arrivò la mattina. Vestendosi in silenzio, Armand raccolse i suoi averi dalla stanza prima di andare al piano inferiore per una baguette con burro e marmellata. Pieno di gratitudine, lasciò un livre al frate della sera prima e procedette con il suo viaggio.

    Sei ore dopo era seduto tranquillamente nell’anticamera dell’ufficio del segretario del Papa, lieto di avere del tempo per pregare e meditare.  Finalmente ricevette il documento in cui aveva tanto sperato: la sua dispensa per diventare vescovo dopo avere completato gli studi alla Sorbona.  Armand era ora pronto a fare ritorno a casa.

    Passarono sette giorni senza alcun evento di rilievo. Una volta raggiunta Lione, la salute di Armand divenne nuovamente fragile. Sebbene volesse raggiungere Parigi entro la fine della settimana, il suo corpo non riusciva stare al passo. Armand suonò il campanello di un piccolo convento.

    Posso aiutarvi? chiese una suora.

    Armand-Jean du Plessis.  Sto facendo ritorno a Parigi da Roma. Posso fermarmi per qualche giorno?

    La suora aprì il cancello: "Certamente!  Qui siete il benvenuto, a patto che non creiate problemi per le sorelle.

    Armand fece un inchino mentre conduceva il suo cavallo attraverso il portone: Non mi permetterei di creare più disturbo del necessario.

    La suora condusse Armand a una semplice celletta riservata ai sacerdoti e ai monaci in visita. Portando dentro i suoi averi, Armand si chiese se la sua abitazione a Luçon sarebbe stata come questa, una volta assunto l’incarico. Riconoscente, seguì la suora in una sala comune dove le sorelle si stavano riunendo per la cena e notò una giovane donna che sembrava separata dalle altre, come se la sua presenza non fosse gradita.  Armand si rivolse alla sua guida: Chi è?

    L’ugonotta?  Suor Caterina.  Afferma di essersi convertita, tuttavia nessuno le crede. I suoi nonni morirono nel grande massacro del 1572. È strana e poco propensa a fare ciò che le viene ordinato.  Statele alla larga per evitare che le idee diaboliche di quella donna vi allontanino dalla vera religione! lo avvertì la suora mentre si sedeva insieme alle consorelle.

    Incuriosito, Armand si sedette accanto a Suor Caterina: Bonsoir, soeur Catherine.

    Bonsoir, monsieur rispose Caterina mentre tre suore entravano nel salone per servire la cena. Immagino che vi abbiano già detto di evitarmi.

    Come fate a saperlo?

    Lo fanno sempre.

    Perché?

    Perché no? Sono diversa.

    Siete davvero un’ugonotta?

    Le suore vogliono che voi lo pensiate.

    Hanno ragione?

    Il bene e il male non sono così facili da distinguere come alcuni pensano. Ciò che sembra giusto e buono in un contesto diventa l’opposto in un altro. Le persone esprimono giudizi troppo in fretta basandosi su troppe poche informazioni spiegò Suor Caterina.

    Armand sorrise: Mi sembrate complessa.  Mi piace la complessità.

    Davvero?

    Sì! Essere complessi significa pensare e non fare semplicemente ciò che ci viene detto.

    Un peccato cardinale a causa del quale sono stata picchiata e frustata molte volte.  Sembrano credere che io mi ritenga migliore di Dio e che possa apprendere l’umiltà solo a colpi di bastone.

    Chiaramente non ha effetto, tuttavia credo di capire ciò che loro non riescono a comprendere. Sono uno studente alla Sorbona e lì non si stupiscono se faccio domande e discuto di filosofia. Paradossalmente, mi incoraggiano a farlo.

    Siete fortunato. È meglio che essere picchiate a causa della propria mente curiosa. I calvinisti non sono diversi nei confronti delle donne che aspirano a essere qualcosa di più che casalinghe e madri. Perché pensate che io sia qui?

    Se cercate qualcuno con cui parlare, magari con cui discutere alcune cose, penso di rimanere qui per alcuni giorni.  Potete tranquillamente parlare con me se lo desiderate propose Armand.

    Suor Caterina gli sorrise: Grazie!  Penso che lo farò.  Sarò in biblioteca dopo la colazione e le preghiere del mattino. Venite a trovarmi se vi fa piacere.

    La mattina dopo, Armand si recò in biblioteca, dove trovò Suor Caterina, esattamente come promesso. Armand si sedette accanto a lei: Cosa state leggendo?

    Il Vangelo di San Giovanni rispose Caterina.

    Armand prese il pesante tomo e iniziò a leggere ad alta voce: In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.

    Capite?

    Sì, naturalmente.

    Il vostro sacerdote ve l’ha quindi spiegato?

    Non mi serve un sacerdote, non per qualcosa di così semplice.  Inoltre, il giorno in cui un uomo sarà più bravo di me nel comprendere qualcosa di così semplice come il Vangelo di San Giovanni, sarà il giorno in cui rinuncerò al mio sangue francese e mi riterrò inglese rispose la suora scherzosamente, facendo timidamente sorridere Armand.

    Chi siete?

    Sono nata con il nome di ‘Anne’. La maggior parte della mia famiglia è calvinista, inclusi i miei genitori e due sorelle maggiori. Qui tutte pensano che non mi sia mai convertita al cattolicesimo perché sono stata allevata come protestante prima di entrare in convento confessò Suor Caterina.

    Ve l’avevo già chiesto, ma non mi avevate risposto.

    Perché non esiste un modo semplice per rispondere. Non sono né papista ne antipapista. Secondo me, le differenze tra il percorso della religione cattolica e quello calvinista sono solo dettagli. Di fatto, non c’è più differenza che tra due razze di cani. Non m’importa quale sia la razza del cane che ho davanti, a patto che non mi morda.

    Un ragionamento interessante ridacchiò pensosamente Armand. I miei professori sarebbero assolutamente felici di avervi in classe.

    Fatta eccezione per quel fastidioso dettaglio del mio essere donna.  Dubito che approverebbero la presenza di una studentessa rispose Anne corrucciata.

    Armand la guardò negli occhi: Come fate a saperlo?

    Cosa?

    Sfidatemi a cambiare il mio modo di vedere il mondo. Siete più brava dei miei professori, siete una filosofa nata.

    Posso dimostrarlo con i lividi e le frustate ancora fresche.

    Armand la abbracciò: ‘...’Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra.Gesù diceva: Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno. Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte’. Luca 23, versi 33 e 34".

    Siete un uomo eccezionale Si dice che vi chiamiate Armand e che un giorno sarete vescovo.

    Sì, se tutto andrà secondo i piani. E sì, mi chiamo Armand.  Armand-Jean du Plessis de Richelieu, al vostro servizio, Mademoiselle. Mio fratello maggiore Henri è il seigneur de Richelieu.  Per mia fortuna, lui e la sua famiglia piacciono a re Henri IV, così come piacevano a re Henri III.

    Avete incontrato il re?

    Io? No! Ma mi dicono che sia un buon uomo.

    Un buon uomo o un uomo buono per un ugonotto?

    Armand scoppiò a ridere: Anne, avete un umorismo tagliente e una testa pensante!  Preferite che vi chiami Anne o Caterina?

    Anne quando non c’è nessuno che sente. Suor Caterina quando ci possono sentire.

    Evitate le altre sorelle, vero?

    Non lo fareste anche voi al mio posto?

    Senza alcun dubbio. Avete pensato ad andarvene?

    Abbandonare un convento è un reato punibile con la scomunica, ricordate?

    A meno che non si sia congedate rispose Armand. Riflettendoci per qualche momento, con gli occhi sbarrati per la rivelazione, Anne disse: Solo una persona di potere può congedare una suora e annullare i voti che ha fatto alla Santa Chiesa, consentendole di andarsene senza alcuna punizione... ma un vescovo potrebbe!

    Se solo ci fosse un vescovo al corrente delle mie sofferenze e interessato ad aiutarmi... suggerì Anne, in completa sintonia con Armand.

    Il vescovo di Luçon potrebbe avere l’autorità per farlo, ovviamente una volta assunta la carica rispose Armand.

    È lì che presterete servizio?

    Sì! Ma mancano ancora molti mesi.  Devo ancora finire il seminario.

    Su cosa vi state concentrando, a parte gli aspetti essenziali per l’ordinazione?

    Teologia. Mi piace il lato filosofico delle cose, la parte teorica. Mi piace osservare la visione d’insieme e voglio capire il mondo.

    Anch’io!

    Lo immaginavo. Sembrano esserci delle similarità tra noi, vero?

    Siamo più simili di quanto pensiate, Armand. Ho delle visioni da quando sono nata. Sono molto più simile a Santa Ildegarda di Bingen che a queste stupide.

    Armand rise: Una descrizione molto umile di voi stessa, vero?

    Non mi vergogno, indipendentemente da ciò che gli altri pensano. Perché la Chiesa cattolica romana deve fare sentire tutti in colpa per tutto? Qual è il suo problema? Non è logico! disse Anne, grata di avere finalmente trovato qualcuno con cui poter parlare senza conseguenze spiacevoli.

    Senza pensarci, Armand la baciò, prima giocosamente, poi comprendendo improvvisamente che c’era qualcosa di più profondo. La baciò innocentemente e la tenne stretta a sé: Che cosa avete che tocca la mia anima e stimola la mia mente così facilmente?  Perché improvvisamente penso che morirei se voi non foste nella mia vita?

    Posso azzardarmi a sognare che abbiate appena detto quello che avete detto? sussurrò Anne.

    Voi provate la stessa cosa?

    Sì! Che Dio mi aiuti! Sì!

    Cosa devo fare? Se avete il dono delle visioni divine, ditemi cosa Dio vuole che io faccia!

    Dobbiamo sapere se questa cosa è vera o se è una tentazione del diavolo!

    Come?

    Venite nella mia cella... stanotte e senza che nessuno vi veda. Qualunque cosa accadrà sarà la volontà di Dio.

    E se finissi per conoscervi come un marito conosce la propria moglie? Cosa succederebbe? Anche per quello si rischia la scomunica!

    Non penso che abbiamo alcuna scelta. Tutto è già predestinato. Nella mia mente ci vedo insieme, non solo una vita insieme in tutto, ma in molte vite.  I volti cambieranno velocemente come quelli di un mazzo di carte che vengono mischiate. Ma ogni volta saprò che siete voi e voi saprete che sono io.  Non capisco, ma so che devo lasciare che le cose avvengano come previsto. Venire a trovarmi nella mia stanza non significa avere un rapporto sessuale... o almeno non deve per forza essere così. Potremo parlare liberamente e senza orecchie indiscrete. Potrete toccarmi e vedere con me ciò che vedo. Potremo persino leggere a lume di candela!

    Uno studio segreto della Bibbia a mezzanotte? Quando mai?

    Desidero ricordarvi che molti protestanti lo fanno ancora in Francia! Le guerre religiose non eliminano una fede. Tutto ciò che fanno è renderla sotterranea!

    A caro prezzo per tutti, inclusa la mia famiglia ricordò Armand.

    Cosa ne dite di incontrarci segretamente stasera? chiese Anne.

    Ci sarò.

    Due ore dopo il tramonto e dopo il pasto finale della giornata, Armand si allontanò silenziosamente dalla sua celletta; il cappuccio della mantella nera copriva il suo volto e i suoi capelli scuri e mossi. La porta della cella di Anne non era chiusa a chiave e lui entrò piano, serrandola alle sue spalle. Anne era inginocchiata vicino a una candela, con la schiena rivolta verso di lui e i capelli rossi e ondulati sciolti sulle spalle, liberi dal velo benedettino. Armand si inginocchiò al suo fianco e fece il segno della croce: Anima Christi, sanctifica me. Corpus Christi, salva me. Sanguis Christi, inebria me. Aqua lateris Christi, lava me. Passio Christi, conforta me. O bone Iesu, exaudi me. Intra tua vulnera absconde me. Ne permittas me separari a te. Ab hoste maligno defende me. In hora mortis meae voca me. Et iube me venire ad te, Ut cum Sanctis tuis laudem te in saecula saeculorum. Amen.

    Anne si voltò e lo guardò con un sorriso amichevole: Sei davvero un cattolico, Armand.

    Assolutamente! Credo nella Chiesa. Credo nella guida spirituale del Papa. La mia fede mi guida in tutto ciò che faccio.

    "Anche la mia, fatta eccezione per il fatto che non riesco ad accettare l’idea che vi sia un solo percorso che conduce a Dio per l’intera umanità, tantomeno per l’intero universo.  Un passerotto deve pregare usando le stesse preghiere usate dal Papa? I popoli del Nuovo Mondo o dell’estremo Oriente devono essere condannati all’inferno semplicemente perché pregano in modo diverso e conoscono Dio attraverso altri nomi o altri modi?  Questa idea dell’Eletto di Calvino è la

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