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Banamel la donna misteriosa
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Banamel la donna misteriosa

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Tutto sembra essere perduto. Lucrezia è ancora la regina di Banamel e al suo fianco ha un'alleata altrettanto pericolosa: Vanessa. E' proprio da lei che Laura, Chiara e Silvio sono stati soggiogati e tenuti prigionieri momentaneamente in una casa dove spazzano e puliscono come fossero dei servi senza rendersene conto. L'unica persona che può salvarli è Betta, la serva del castello fuggita dopo aver ascoltato i terribili piani delle due donne, all'apparenza innocua ma in realtà una ragazza dal carattere forte che nasconde segreti del suo passato che la tormentano. Solo con il suo aiuto Laura potrà cercare Mario e allontanarlo dalle grinfie di sua madre per poter vivere felici lontano da Banamel e da tutti i suoi pericoli. In questo terzo capitolo saranno rivelate verità sconvolgenti che influenzeranno il destino dei personaggi e niente sarà più come prima.
LanguageItaliano
Release dateDec 15, 2019
ISBN9788835346470
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    Banamel la donna misteriosa - Antonio Galizia

    1

    Si riunirono tutti in un grande tavolo e tra gli avvocati presenti c’era proprio lui, Giuliano. Fare quel lavoro gli piaceva molto anche se tante volte si annoiava ad ascoltare sempre gli stessi discorsi tra i suoi colleghi che poi alla fine non portavano a niente. Gli mancava la vita della crociera e soprattutto gli mancava Lucrezia che non l’aveva più contattato da quel giorno in cui gli chiese di restare sola con quel ragazzo che a lui non convinceva dal primo istante. L’unica cosa che gli veniva in mente riguardo il destino di Lucrezia era che fosse morta uccisa dal ragazzo. Non riusciva a smettere di pensare a quel giorno, il giorno in cui l’ha baciata e lei l’ha respinto, ma doveva toglierselo dalla testa… Doveva dimenticare Lucrezia.

    Cominciamo? chiese il capo scuotendo Giuliano dai suoi pensieri Bene, parliamo dell’imputata che sta difendendo Giuliano… Cosa ne pensi?

    Bene disse Giuliano Credo che sia assolutamente innocente e che non avrebbe mai ucciso suo figlio

    E perché lo pensi? domandò un altro avvocato, nemico giurato di Giuliano, in modo arrogante. Il suo nome era Flavio e aveva i capelli rosso chiaro pettinati lateralmente e gli occhi azzurri gelidi quasi come se avessero voluto congelare Giuliano.

    Perché era disperata per la sua morte e lo so perché l’ho guardata negli occhi

    E tu pensi che guardando negli occhi una persona riesci a capire se menta o no?

    Ha ragione disse il capo appoggiando Flavio

    Mi deludi Giuliano, sei sempre stato troppo ingenuo continuò a provocare Flavio

    Non sono ingenuo, ho avuto molti casi in cui gli imputati erano colpevoli e l’ho capito. Non voglio dire che sono perfetto, ma questa donna amava suo figlio Giorgio e ha sacrificato molto per lui, l’ho verificato anche dalle foto in casa

    La donna era sola in casa quando suo figlio è morto e dice di aver visto una finestra aperta, ma se avesse inscenato tutto lei? Giuliano tu non puoi capire da delle foto l’amore di un genitore per un figlio e questo sai perché? Perché tu non ne hai e non ne avrai mai, siccome sei ancora single e con la testa tra le nuvole da quando sei tornato da quella crociera. Forse ti sei innamorato di una donna ma lei non ti ricambia? Be’ rassegnati perché non ti ricambierà mai

    ADESSO BASTA Giuliano non ne poteva più di quell’uomo così fece per raggiungerlo e andare ad affrontarlo, ma gli altri avvocati lo fermarono e il capo urlò. Vattene Giuliano

    Dovreste cacciare lui, ma non vi preoccupate, me ne vado subito.

    Giuliano uscì nervoso dalla riunione per mettere piede nella piazza di Roma sperando che passeggiando gli passasse il nervosismo. Ancora non riusciva a capire come Flavio potesse essere ancora un avvocato dopo le tante volte che l’ha provocato iniziando dal primo giorno che si sono visti. Non aveva mai perso le staffe in quel modo, era sempre stato tra i più calmi, invece quel giorno aveva oltrepassato il limite. Mentre passeggiava incontrò il suo amico Gino.

    Ciao Giuliano salutò l’amico sorridendo. Era magro e più basso di Giuliano, brutto in viso con un naso grosso, la bocca piatta e gli occhi castani mentre i capelli erano una cresta arruffata nera con delle striature di grigio.

    Ci volevi tu per riportarmi il buon umore disse Giuliano ricambiando il sorriso

    Ah, andiamo, perché? Cos’è successo? Problemi alla riunione?

    Flavio, come sempre

    Forza, andiamo a prenderci qualcosa da bere, così ci rinfreschiamo e mi racconti tutto.

    Ordinarono due succhi d’arancia che Giuliano bevve in un sorso.

    Piano, così ti farà male la testa l’avvisò Gino

    Non m’importa, anzi meglio così distruggerà i pensieri per Flavio

    Smettila di dire sciocchezze e racconta.

    Giuliano raccontò ogni cosa sperando che Gino lo potesse confortare, invece non fu così. Non ha tutti i torti commentò

    Cosa? Vuoi dire che ha fatto bene a provocarmi?

    No, ma ha ragione. E’ da quando sei tornato da quella crociera che pensi sempre a Lucrezia ed è grave perché è passato un bel po’ e lei non si è fatta sentire

    Non riesco a dimenticarla Gino

    Se non sbaglio dopo il bacio che le hai dato, lei ti ha respinto. Questo significa che non ti ama, devi dimenticarla, ci sono così tante donne al mondo che farebbero la fila per stare con te. Non ascoltare le parole di Flavio.

    Giuliano si era perso ad un certo punto del discorso, perché notò che in un tavolo, una donna non smetteva di osservarlo. Aveva i capelli biondo oro e ricci ed era vestita elegantemente con una maglia grigia e pantaloni e stivali neri, ma la cosa più strana era che aveva gli occhi rossi.

    Giuliano, mi stai ascoltando? chiese l’amico cercando di attirare la sua attenzione

    Sì, ho capito disse Giuliano

    No, non hai capito, stai ancora pensando a lei e io non ho intenzione di stare qui a perdere tempo disse Gino con voce stanca , così si alzò

    No, aspetta

    Aspetto un bel niente amico mio. Confida le tue pene infinite a qualcun altro, a me mi hai esaurito abbastanza per oggi.

    Gino se ne andò a passo svelto e Giuliano si alzò tentando di fermarlo, ma restò immobile davanti al bar.

    Se fossi in te lo lascerei perdere gli suggerì una voce dietro di lui e quando si girò vide che era quella donna

    Che ne sai tu?

    Ti sto consigliando di scegliere meglio gli amici con cui confidarsi

    Chi sei tu? chiese Giuliano sospettoso

    Mi manda una persona che ti conosce bene

    Sei una complice di Flavio?

    Non so neanche chi sia Flavio ammise la donna Vediamoci qui al bar questa sera stessa. Ti porterò da questa persona

    Dopo queste parole la donna se ne andò lasciando Giuliano nel mistero.

    Arrivata la sera Giuliano si recò al bar aspettando che la donna si facesse vedere. Davvero non capiva chi poteva essere e che cosa voleva da lui. Forse voleva chiedergli soldi, oppure voleva parlargli di un prigioniero che avesse bisogno della sua difesa, ma in quel momento non sarebbe stato di grande aiuto siccome per il momento doveva difendere qualcun altro. Poi la cosa strana era che non riusciva a capire chi possa averla mandata se non aveva altri nemici oltre a Flavio e soprattutto, perché aveva gli occhi rossi? Il tocco di una mano fece finire i suoi pensieri addormentandolo.

    Si svegliò stanco e confuso su un divano abbastanza comodo e mentre si stava alzando si accorse di trovarsi in un castello, come quelli delle favole, poi si affacciò alla finestra e vide delle strane creaturine che volavano e più giù un giardino bellissimo. Sembrava un sogno, doveva esserlo e voleva svegliarsi una volta per tutte per poter parlare con quella donna.

    Ti piace?

    Giuliano si girò spaventato e vide la donna dietro di lui, però vestita con un abito rosso che risaltava i suoi occhi e una coda sui suoi capelli.

    Chi sei? domandò Giuliano sconvolto Perché mi hai portato qui?

    Questo te lo dirà una persona che conosci bene

    Chi? Giuliano stava perdendo la pazienza fino a quando arrivò qualcun altro. Un’altra donna vestita di viola con capelli neri e ricci legati in una crocchia. Quando si avvicinò di più Giuliano on poteva credere ai suoi occhi, era ancora più bella della prima volta che l’aveva vista.

    Ciao Giuliano disse Lucrezia Ti sono mancata?.

    2

    Camminò a passo svelto nel bosco lontana dal castello di Banamel e dalle grinfie di Lucrezia. Betta non aveva preso nessuna provvista e se n’era pentita amaramente perché ora sentiva i morsi della fame. Sarebbe potuta andare al mercato, ma dove avrebbe posato la spada che aveva preso alla guardia? Forse avrebbe dovuto lasciarla là siccome aveva con se l’arco e le frecce, ma pensò che una spada le sarebbe stata utile comunque, tanto Lucrezia l’avrebbe scoperto comunque che ad uccidere le due guardie di sorveglianza era stata lei e l’avrebbe cercata dappertutto, ma lei doveva mostrarsi coraggiosa e fare il possibile pur di trovare Laura, Chiara e Silvio salvandoli da quelle due manipolatrici. Camminò ancora più a lungo sperando di non perdersi. Doveva fare mente locale dei posti di cui Silvio le aveva parlato quando si erano alleati contro Marco e Costanza, ma l’unico posto che le veniva in mente era la casa delle fate, ma Lucrezia non potrebbe mai

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