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Le labbra dell'anima
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Le labbra dell'anima

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La poesia è sublime se non addirittura sacra perché rientra nella ricercadel significato dell'esistenza trasfigurandone i contenuti. "La critica letteraria italiana - è ancora legata all'idea che in poesia esistano materiali nobili e materiali ignobili - idea superata da decenni in ogni altro campo artistico, dove vale la contaminazione. La mia, che dice la disgregazione storica e umana con stile apparentemente disgregato,è una poesia dei nervi spezzati, con tratti di ironia dirompente,coincidenza tra stile di scrittura e stile di vita. Imparentata con le immagini dei quadri che la più grande tradizione pittorica contemporanea ci ha lasciato,Van gog, Munch, Bacon, Modigliani, Picasso,ecc. miscelata con le frequenze sonore della musica psichedelica a carattere cosmico e interstellare degli primi anni 70 (che a mio avviso potrebbero benissimo designare l'esperienza profonda e rischiosa più congeniale al tipo di poesia che si legge in questo libro) ne è venuta fuori una poesia allucinata, preda a un incanto che rapisce il lettore, sprofondando la sua razionaalita' in una sorta di estasi mistica. Dilatazione della parola, come del suono, frantumazione del linguaggio, oblio dell'essere. "Un grande artista è quello che decide di trasvolare nei meandri dell'inferno e in paradiso. Poesia e racconti dunque "Nonsense", ove la vicenda umana è spaesata, fuori dall'ordinario, dalle contingenze, dagli avvenimenti, tutto in una dimensione onirica ea-temporale.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateDec 9, 2019
ISBN9788831651288
Le labbra dell'anima

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    Le labbra dell'anima - Sandro Spallino

    Commedia)

    Prefazione

    La poesia è sublime se non addirittura sacra perché rientra nella ricerca del significato dell’esistenza trasfigurandone i contenuti. D’altronde è nei momenti in cui il morale sembra scadere, nelle fasi terribili che investono le società e le nazioni, nei periodi di orrore, che prolifera la poesia maggiormente. Così come anche nei periodi di crisi essa sembra attingere nel sostrato spirituale dell’uomo ove si condensano le necessità che spingono al dettato poetico che come sovente avviene è trasfigurazione della fantasia o del genio dell’artista. Sulla sua visibilità e invisibilità, credo ciò dipenda da una mia certa antiletterarietà (più apparente che reale) e da una mia supposta semplicità (anch’essa più apparente che reale). Il dato nuovo è che la mia poesia interessa ai giovani. Amo i poeti irregolari. Di quelli del primo Novecento italiano soprattutto Gozzano, Campana, Montale, Pasolini, diversi nelle istanze e nei contenuti tematici da quelli che li hanno preceduti. La critica letteraria italiana - è ancora legata all’idea che in poesia esistano materiali nobili e materiali ignobili - idea superata da decenni in ogni altro campo artistico, dove vale la contaminazione. La mia, che dice la disgregazione storica e umana con stile apparentemente disgregato, è una poesia dei nervi spezzati, con tratti di ironia dirompente, coincidenza tra stile di scrittura e stile di vita. Imparentata con le immagini dei quadri che la più grande tradizione pittorica ci ha lasciato, Van gog, Munch, Bacon, Picasso che a mio avviso potrebbero benissimo designare l’esperienza profonda e rischiosa più congeniale al tipo di poesia che si legge in questo libro. Un grande artista è quello che decide di trasvolare nei meandri dell’inferno e in paradiso. Per fare questo libro come un’opera organica ho tolto delle poesie che non ho potuto metabolizzare, seguendo un’arte del mosaico, o meglio del puzzle. Ho voluto fare un libro cattivo, a volte feroce, con poesie che emergono come punte che feriscono. Io non scrivo, sono scritto. Ho imparato a diffidare delle ideologie e del senso del dovere, la realtà è infinitamente più grande, vera e libera del pensiero. Poesia dunque Nonsense, ove la vicenda umana è spaesata, fuori dall’ordinario, dalle contingenze, dagli avvenimenti, tutto in una dimensione a-temporale, spesso all’interno di una singola stanza che sembra essere più viva e occhiuta, con tutte le cose al suo interno, di protagonisti ombre di se stessi, che nel tentativo di trascendere attraverso l’azione erotica il piacere che stanno vivendo, impregnato di sensi di colpa, si staccano nauseati dall’amplesso.

    ONIRICA

    Qualche mese fa, mia cugino Carlo, mi chiama al telefono e mi racconta il sogno fatto la notte precedente e dopo averlo contattato per chiederle il permesso, oggi ve lo voglio raccontare.

    Mentre era in un giardino di forma rotonda, (non ricordava di averlo mai visto prima, dove regnava Pace, trasmetteva serenità) era insieme al suo gatto Pupillo, gli stava dando da mangiare, le venne l’impulso di girarsi verso un roseto e lì, vide una donna, dall’aspetto giovanile, vestita anni 60, che le faceva un gran sorriso. Guardandola meglio, si accorse che era la nostra adorata nonna Antonia, che aveva sempre avuto molto affetto per Carlo, il primo nipote che era presente alla sua morte insieme a mia cugina Daniela, avvenuta qualche anno fa. Nel sogno, invece, avrà avuto una cinquantina di anni, un pò in carne rispetto agli ultimi anni di vita ed emanava una Luce paradisiaca, le se avvicinò e le disse Tesoro, qualcuno mi raggiungerà (con le mani fece segno come se l’aspettasse a braccia aperte e il sorriso la illuminò ancora di più , ma io non posso dirti altro, stai vicino ai tuoi cari, trasmetti loro Amore, prenditi cura di tutti, abbracciali come se dovessi dir loro arrivederci Carlo allarmato rispose Nonna, dimmi il suo nome per favore, voglio dirle quanto la AMO poi guardando meglio dietro alla nonna c’era un ragazzo, non lo riconobbe, che si avvicinò e le disse "Noi non possiamo dirti chi sia, non ci è permesso interferire nella vita terrena, sappi solo che sarà

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