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Gli Occhiali Bugiardi
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Ebook68 pages43 minutes

Gli Occhiali Bugiardi

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Naza gioca tutti i giorni con il suo fucile di plastica: spara contro nemici immaginari e si diverte moltissimo imitando quello che succede nei film. Un giorno si accorge che un uomo con gli occhiali neri lo sta osservando. Quel signore gli spiega che attraverso i suoi occhiali riesce a vedere le cose come sono veramente: vede che il suo fucile di plastica verde lo costringe a giocare, vede che le guerre non sono quello che sembrano e che le armi sono tra noi perché vogliono mettere in atto un piano terribile.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateDec 1, 2019
ISBN9781071518014
Gli Occhiali Bugiardi

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    Gli Occhiali Bugiardi - Rafael Estrada

    GLI OCCHIALI BUGIARDI

    Rafael Estrada

    Che vengano i bambini e giochino dinanzi a noi.

    2º LIBRO DI SAMUELE

    1. Il cieco

    Naza si guardò intorno nel parco molto lentamente, esaminando attentamente i possibili nascondigli. Benché la zona sulla destra sembrasse libera ad uno sguardo superficiale, vide che una pattuglia nemica si muoveva silenziosamente tra i salici, costeggºiando il lago. Valutò la situazione e passò rapidamente in rassegna il suo equipaggiamento; poi caricò il fucile e puntò l'ufficiale che marciava in testa, era evidente che fosse lui il capo. Con decisione, sparò ripetutamente fino a scaricare completamente l'arma.

    PUM! PUM! BANG! PING!

    Senza perdere un attimo, introdusse un nuovo caricatore nel fucile trasparente di plastica verde e si sporse cautamente con la testa, deciso a sparare ancora in caso di bisogno. Tutti i nemici giacevano a terra, immobili: l'imboscata era stata un successo.

    –Li hai fatti fuori tutti? –chiese una voce alle sue spalle.

    –Assolutamente tutti –replicò il ragazzo senza girarsi.– I miei ordini erano di non fare prigionieri.

    –Hai notato se c'era qualche ufficiale?

    –Sono sicuro di sì –disse Nazareno.– Quello che marciava in testa sembrava un generale.

    –È un vero peccato...

    –Perché sarebbe un peccato? –volle sapere Nazareno.– Al mio posto, avrebbero fatto la stessa cosa.

    –Tutti sanno che non bisognerebbe uccidere i generali.

    –Perché?

    –Perché se ammazzi il generale che ha fatto scoppiare una guerra, nessuno mai potrà fermarla.

    Dibujo1.jpg

    Era un uomo con un paio di occhiali neri che gli coprivano gli occhi: era seduto su una panchina e teneva le mani appoggiate su un bastone bianco.

    –Vuol dire che la ragione per cui si fanno le guerre la sanno solo i generali? –chiese Nazareno, stupito.

    –Naturalmente –confermò l’uomo con gli occhiali.– La ragione per cui scoppia una guerra, voglio dire quella vera, di solito è top secret. E tu, sai perché combatti?

    –Ehm... –Nazareno cercò di farsi venire in mente una ragione, ma riuscì solo a dire:– Combatto contro di loro perché sono miei nemici.

    –Anche tu sei un nemico per loro.

    –È vero! –riconobbe Naza.– Non ci avevo fatto caso.

    –Vedi?

    –E come facciamo a sapere se ho ammazzato un generale?

    –È molto semplice –replicò lo sconosciuto.– Aveva i galloni o le stellette?

    –Non aveva niente, perché gli ufficiali d’alto rango quando escono di pattuglia nascondono i gradi –disse il bambino, con grande sicurezza.

    –Sì, è vero. Lo fanno per confondere i franco-tiratori come te. –L’uomo con gli occhiali neri rimase in silenzio in modo che Naza avesse il tempo di capire.– Aveva qualcosa che lo differenziava dagli altri?

    –Mi sembra che avesse delle matite nel taschino della camicia.

    –Con la punta all’insù o all’ingiù?

    –All’ingiù.

    –Allora era un colonnello –affermò lo sconosciuto.

    –Come fa ad esserne sicuro?

    –Perché se fossero state all’insù, sarebbe stato un generale.

    Naza sospirò, sollevato. Ma non poté fare a meno di continuare a pensarci, per capire se nel ragionamento di quell’uomo ci fosse qualcosa di poco chiaro. Proprio allora si accorse che era una giornata nuvolosa, e che non aveva senso che lo sconosciuto indossasse quegli occhiali così neri.

    –Non sarà mica cieco lei, vero?

    –Come mai me lo chiedi?

    –Perché ha gli occhiali neri e oggi non c’è tanto sole.

    –Vedo che sei un buon osservatore e che sei bravo a ragionare –disse l’uomo, facendo segno di sì con la testa.– Anche se il fatto che io sia cieco non significa che non possa vedere le cose come sono.

    –Non riesco a capire. –Naza spalancò gli occhi e arricciò nervosamente il naso.

    Lo strano uomo con gli occhiali diede qualche colpetto per terra con il bastone. Poi toccò

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