Coraggiosi da soli
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Info su questo ebook
(Paul Nizan)
Luca, Marco e Michele intrecciano con gli anni le loro vite. In comune un passato difficile. Il loro legame e i loro errori li costringono a crescere. Arriveranno nell'età in cui non si può più fare a meno di crescere, con il corpo e la mente.
Luca esce da una storia che non ha mai superato, deluso dalla ragazza che credeva fosse il suo futuro: Alice.
Marco esce da una storia complicata e Michele dovrà fare i conti con un rapporto sbagliato che ha con la sua famiglia.
Arianna, amica di Alice e compagna di infanzia di Marco, sarà un punto fondamentale del gioco.
Raffaele Madìa vive a Ortona e scrive da quando aveva 15 anni. Ama i libri, la musica e il cinema. La sua più grande passione e il suo bisogno più sentito è scrivere.
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Anteprima del libro
Coraggiosi da soli - Raffaele Madìa
Raffaele Madìa
Coraggiosi da soli
UUID: 3b73013c-1027-11ea-b1b4-1166c27e52f1
Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write
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Indice
Prefazione
Luca
Marco
Michele
Tra il tramonto e l'alba dei pensieri
Il weekend
Il ritorno al Purgatorio
Le benedizioni nascoste
Arianna
La delusione di Luca
La verità
La resa dei conti
La realtà dei fatti
Marco rimetti i piedi a terra
Le nuvole di Londra
Rientro nella routine
Ritorno al passato
In viaggio verso l'Erasmus
Una felicità inaspettata
''Una persona che sa stare da sola non è mai sola.
Le persone che non sanno stare sole, sono sole.''
OSHO
Prefazione
Fin da piccolo ad ognuno di noi è stato detto ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, senza considerare che sono cose soggettive. Quello che è giusto per me non lo sarà per voi così come, molto probabilmente, quello che è giusto oggi non lo sarà domani.
La storia che andrò a raccontare è fatta da personaggi che, giorno dopo giorno, si accorgono sempre più di essere stati portati fuori strada dalle persone e gli insegnamenti sbagliati. Ho scelto tre caratteri anomali, risultato di un mondo fatto di belle apparenze e cattive azioni.
Invito chiunque legga questo libro a non prenderlo come un'accusa o presunzione, ma a leggere queste parole come un mio semplice punto di vista maturato dalla mia esperienza, anche se piccola, nel vedere dentro di me. Non tutti questi personaggi mi rappresentano e ho cercato di essere più limpido possibile nell'esprimere ciò che ho visto e dedotto dal comportamento degli altri. Probabilmente per un esperto molti concetti sono errati. Il mio scopo non è stato quello di scrivere un trattato di psicologia, ma di scrivere con cuore e pancia ciò che sentivo vivo dentro di me.
L'unico sforzo che chiedo, da lettore, è quello di non entrare con i piedi di piombo e affrontare queste pagine con pregiudizi. Ogni pregiudizio allontana dal capire il punto di vista degli altri.
Auguro ad ogni singola persona che si incammina in questa avventura una buona lettura e il coraggio di essere se stessa ogni volta che può, più che può, senza farsi condizionare dal mondo esterno.
Luca
-Luca questa sera ti vedo strano. Qual è il problema?-
Era la prima volta che si confidava con qualcuno. Lui non aveva fiducia nel mondo. Quando era piccolo aveva una forte paura di morire e diceva a se stesso che da grande si sarebbe fatto aiutare a superarlo. Ora sapeva che superare le paure è un percorso troppo profondo per affidarsi alla persona sbagliata.
-Il problema non è mio. Il problema è degli altri-
-Spiegati meglio-
-Tutti mi vedono diverso. Per me è un pregio, per i miei ho qualcosa che non va-
Ora gli avrebbe chiesto come si sentiva. Faceva difficoltà a spiegare al mondo che stava male. Il mondo le avrebbe dato risposte scontate. Gli avrebbero parlato di ritrovare se stesso e avrebbero collegato tutti i i suoi problemi alla sua infanzia.
-Mmmm. Spiegati meglio…-
-I miei non accettano il fatto che non ho una ragazza, che non esco spesso come tutti i miei coetanei. I miei amici non accettano che non ci provo con le ragazze. Ma io guardo le loro vite e mi viene la tristezza. La vita di un uomo modello è misera-
-Nessuno fa una vita modello. È per questo che un po' tutti ci sentiamo falliti in qualche senso. C'è chi lo nasconde bene dietro il suo ego e chi lo ammette-
Gli occidentali sono bravi a trasformare in superficiale concetti molto profondi. Anzi, sono maestri in questo. Ritrovare se stessi significa osservarsi dentro. Osservare le proprie difficoltà, i propri muri, le proprie paure. Senza obbligarsi di fare qualcosa per migliorarli. Il mondo occidentale ha trasformato il concetto di ''ritrovare se stessi'' in una serie di convinzioni che noi inculchiamo al nostro cervello per convincerci di essere guariti dalle nevrosi. Secondo gli psicanalisti basterebbe vedersi una volta a settimana, dirsi ciò che non va e applicare esercizi mentali per allontanare il cervello dalle frustrazioni.
-A volte sento che la mia vita non ha senso. Sento che non serva a niente. Le giornate passano. Non accade nulla. Il tempo passa, gli anni passano, non accade nulla. Forse è per questo motivo che abbiamo paura del tempo che passa: perché ci accorgiamo che i giorni scorrono, i mesi scorrono, gli anni scorrono e noi non abbiamo combinato niente di veramente importante. Forse la colpa è della digitalizzazione. Vediamo tutti questi miti, tutta questa gente famosa e noi ci sentiamo niente-
-Hai mai provato a pensare che sia tu a crearti queste sensazioni? Si, insomma, tu hai smesso di vivere per paura di soffrire. Solo chi vive davvero soffre. Prova a fare una cosa. Pensa a qualcosa che gli altri fanno e che a te sembra stupido. Qualcosa che a loro li fa divertire e a te dà fastidio. Qual è il primo pensiero che hai in mente? O meglio, qual è la prima emozione? Senti noia come prima cosa o senti prima la paura e poi dici che non ha senso farla? Io ti vedo molto annoiato dalla vita, ma non credo sia la noia il vero problema sinceramente-
-Io non sono annoiato. Sono demoralizzato. Non trovo via d'uscita. Non mi fido più di nessuno, nemmeno di lei, quella che credevo fosse la parte mancante di me. Non vedo futuro-
-Ogni tanto ti ascolti mentre parli? Ti stai uccidendo con le tue stesse mani. Ti stai lasciando morire lentamente. La tua vita è fatta di troppi no.-
-Io….- Faceva difficoltà a dire cosa pensava di se stesso e come si sentiva -Io… Non so fare niente. Forse è per questo che faccio lo sbruffone. Mi sento inutile. Vorrei scrivere libri, fare il giornalista, scrivere canzoni, ma poi nel concreto non combino niente. Rimango solo su un divano a sentirmi una merda. Quello mi riesce bene. La mia vita è fatta così, attimi di gioia pura senza perché e settimane intere di repressione e frustrazione-
Luca era questo. Vent'anni ed era proprio il contrario di un giovane del suo tempo. Molti lo vedevano come fosse un alieno, altri un vecchio. E forse avevano ragione. Lui era un sognatore, inetto nel lavorare. Era in grado di stare ore a riflettere su una piccolezza, riempiva il suo cervello di trip e non riusciva a vivere senza pensare per un millesimo di secondo. Eppure il suo pensiero era ben lontano da quello della sua società.
Passava giornate intere a nascondersi dal mondo, eppure sentiva dentro di se il malessere della sua diversità dal mondo. Non era come gli altri, ma al posto di gioirne ne soffriva.
La vita di Luca non era un disastro, anzi, gli dava molto e lui apprezzava poco. E a scatti era grato a se stesso per essere diverso. Insomma, bipolare era il termine giusto per lui. Il bipolarismo era la sua firma nell'esistenza.
Le sue giornate erano vuote, monotone, scontate, noiose agli occhi degli altri. Per lui non era così. Per lui erano piene di speranze e di ricerca di sé. Per lui le sue giornate erano piene di devozione alla sua crescita personale. Sperava che un giorno tutte quelle stranezze lo avrebbe portato ad abbattere i muri e vedere il suo vero volto. Si diceva di essere anomalo, ma puntava a realizzare il suo destino. Anche nella disperazione, soprattutto nella disperazione, lui cercava il senso per il quale era venuto al mondo.
Aveva sempre avuto mille sogni, mai realizzati, li cambiava ogni stagione così come le foglie di un albero o il pelo di un animale; i suoi sogni però erano importanti per lui, li assecondava con l'immaginazione, perché sapeva che in essi erano nascoste le sue mancanze.
Ciò che sogniamo ci allontana dal presente, copre le ferite del passato. Ma dietro ogni sogno ci sono realtà che un passo alla volta dobbiamo scoprire. Ogni giorno cade un'illusione e s'innalza una realtà che noi dobbiamo affrontare. Un passo alla volta crea percorsi immensi.
Così aveva scritto un giorno su un foglio. Poi lo aveva buttato. Si vergognava. Temeva che qualcuno lo avesse letto e lo avesse giudicato pazzo senza capirlo.
-Allora. Calma. Qui stiamo facendo confusione. Stai facendo scorrere pensieri senza logica. Così ti fai male-
Luca e Marco si erano incontrati per sbaglio, erano amici di Michele. Eppure quella sera il destino ha voluto che trovassero il coraggio di spogliarsi di qualche maschera e mostrare uno scorcio del loro volto originale. È questo che fanno gli amici: si fingono psicologi quando l'altro è in difficoltà, anche se nel profondo ognuno è padrone di una vita che sente sbagliata per se stesso.
-Ascoltami bene Luca. Tu hai