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Percorsi silenziosi
Percorsi silenziosi
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Ebook138 pages31 minutes

Percorsi silenziosi

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Un lungo percorso, una necessità di cambiamento rimasta inespressa per molti anni, poi, finalmente, nello specchio un sorriso.
di Sonia Zuin
Percorsi silenziosi: una raccolta di poesie che copre un arco temporale di venticinque anni. Un lungo percorso che per tanto tempo è rimasto sottotraccia. Una necessità di cambiamento rimasta inespressa per lunghi anni perché compensata dall’appartenenza ad un nucleo familiare in cui l’autrice aveva trovato l’altra metà di sé. Percorsi che però, alla fine, irrompono nella quotidianità, stravolgendola e mettendo in luce la consapevolezza di essere, nella profondità del proprio io, altro rispetto a quello che l’evidenza corporea esprime. Abissi è la sezione che raccoglie le poesie scritte in questa difficilissima fase della vita dell’autrice: poesie sofferte, dolorose, che esprimono la lacerazione interiore tra la sua vera identità e la vita vissuta nell’ambito famigliare, l’altra sua metà. Ma alla fine la vita fa il suo corso e faticosamente si conquistano nuovi equilibri. Spiragli è la terza sezione che lascia immaginare una serenità, forse ancora precaria, ma vitale per chiunque.
LanguageItaliano
Release dateNov 1, 2019
ISBN9788833283623
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    Percorsi silenziosi - Sonia Zuini

    Zuin)

    La pioggia bagnava le nuvole

    Al confine con la guerra

    (Requiem per la Jugoslavia)

    Traversine,

    bulloni arrugginiti dal tempo,

    di nuovo traversine

    e binari appoggiati sopra.

    Sassi

    tanti sassi

    tanta gente

    aspettiamo tutti

    alla stazione di confine

    mentre il sole tramonta nel cielo

    e i binari risplendono come oro.

    Nell’aria

    il profumo della primavera

    nel cielo

    echi lontani

    di rondini

    che migrano verso terre lontane.

    Qui

    traversine,

    bulloni arrugginiti dal tempo,

    di nuovo traversine

    e binari appoggiati sopra.

    Acqua che zampilla dalla fontanella

    gente che legge il giornale

    che si guarda intorno distrattamente

    un orologio sulla pensilina

    che scandisce con regolarità i minuti.

    Ma di notte

    mentre tutti dormono

    scoppi assordanti oltre il confine

    sirene

    paura

    squarci di luce improvvisi.

    E poi

    ancora il silenzio

    sempre più irreale

    mentre una brezza leggera

    trasporta

    le grida dei morti

    che non udiamo

    ben isolati dalle finestre chiuse.

    Qui

    traversine,

    bulloni arrugginiti dal tempo,

    di nuovo traversine

    e binari appoggiati sopra.

    24 febbraio 1993

    Comodino in bambù

    Pioveva.

    Abbiamo corso

    io e te

    fino al bungalow.

    Dentro

    poche cose

    sgabelli e comodini e letto

    in bambù

    un quadretto orientale alle pareti

    e il ventilatore che girava lento

    con ampi movimenti

    che abbracciavano tutta la stanza

    e noi sotto.

    Trascinava tutto in un vortice

    ampio e profondo,

    e noi siamo caduti dentro

    dolcemente

    ci siamo cercati

    trovati

    abbracciati

    inabissati.

    Abbiamo chiuso gli occhi

    esplorato spazi aperti

    infiniti

    ruotando lentamente

    mentre la tensione saliva

    sempre di più

    poi uno schianto

    un’esplosione di luce

    abbiamo lacerato il tempo

    che si è fermato:

    un attimo a volte

    può essere

    eternità.

    Siamo riemersi

    senza fretta.

    Fuori piove.

    Uccelli lontani

    nella foresta

    cantano tutto il giorno.

    Il ventilatore gira

    sopra di noi

    lentamente

    e io sono qui

    accanto a te

    con una penna e un

    foglio di carta,

    il comodino in bambù

    accanto a me

    e le scarpe vecchie

    là nell’angolo.

    21 agosto 1997

    Ko Samui - Thailandia

    Pigiamino giallo (1)

    Due occhioni felici di bimbo

    e un sorriso che abbraccia il mondo.

    Il tuo nasino schiacciato contro il mio.

    Ti mordicchio ancora l’orecchio,

    scoppi a ridere, sonoramente

    tu, bimbo spensierato

    io, papà felice.

    Giochi di bimbo sdraiato sul papi:

    fai finta di mordermi

    io grido aiuto, aiuto.

    Ridiamo, ridiamo ancora.

    Per un attimo il mondo è scomparso,

    svanito nelle tue risa profonde

    che nulla sanno del mondo

    perché niente del mondo è così bello.

    Due occhioni impauriti di bimbo

    ed un vuoto che non capisce il mondo.

    Le braccia strette intorno al collo.

    Il papi ti stringe forte forte

    non dici niente, hai paura

    tu, bimbo confuso

    lui, papà impotente.

    Giochi dei

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