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Racconti e haiku
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Racconti e haiku

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Nei racconti il filo conduttore è uno e uno solo: la solitudine.
Possiamo definirla solitudine reale ("Un blue monday speciale"), esistenziale e sotto forma di fiaba ("L'ultimo valzer") o imposta dalle necessità ("I peccati di San Valentino"). Ci sono poi i solitari dell'intelletto ("Il bibliofilo") e l'immancabile amante perduto ("Diario Veneziano") fino alla solitudine della povertà ("Il tesoro segreto") che vedrà un'insperata soluzione.
C'è anche un altro fil rouge ovvero l'ironia. Senza ironia la vita si appiattisce e persino le parole escono incomplete, noiose. I 28 haiku si basano su una stagione, 17 sillabe, almeno un termine o un'immagine che rinviino al destino e, appunto, al fiorire o sfiorire stagionale, ovvero l'alternarsi della vita e della morte, del buio e della luce.
Su un punto la ricerca del Bello. E' qualcosa di sacro: dove il "sacro" non è ciò che si intende comunemente, ma il senso di pienezza, di offerta, di donazione di sé in nome di qualcosa di più alto. Senza mai dimenticare l'aspirazione all'amore.

 
LanguageItaliano
PublisherLuisa Sisti
Release dateOct 11, 2019
ISBN9788835302889
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    Racconti e haiku - Luisa Sisti

    HAIKU

    Introduzione

    Parlare di questa breve raccolta non è semplice anche se il filo conduttore è uno e uno solo: la solitudine.

    Possiamo definirla solitudine reale (Un blue monday speciale), esistenziale e sotto forma di fiaba (L'ultimo valzer) o imposta dalle necessità (I peccati di San Valentino). Ci sono poi i solitari dell'intelletto (Il bibliofilo) e l'immancabile amante perduto (Diario Veneziano) fino alla solitudine della povertà (Il tesoro segreto) che vedrà un'insperata soluzione.

    C'è anche un altro fil rouge che si spera traspaia tra le righe, anche quelle gnomiche de L'ultimo valzer, ovvero l'ironia. Senza ironia la vita si appiattisce e persino le parole escono incomplete, noiose.

    Ho deciso in un solo giorno, perché lo ritenevo giusto, di pubblicare questi brevi racconti seguiti da 28 Haiku, nei quali non ho sempre osservato le regole metriche che, se per un giapponese sono d'obbligo, per un italiano diventano ingestibili. Mi sono attenuta alle regole base: una stagione, 17 sillabe, almeno un termine o un'immagine che rinviino al destino e, appunto, al fiorire o allo sfiorire stagionale, ovvero l'alternarsi della vita e della morte, del buio e della luce.

    Su un punto, però, non riesco a essere flessibile: la ricerca del Bello. Quello, sia che si tratti di racconti più o meno divertenti, sia che si nasconda in 17 sillabe, è qualcosa di sacro: dove il sacro non è ciò che si intende comunemente, ma il senso di pienezza, di offerta, di donazione di sé in nome di qualcosa di più alto. Senza mai dimenticare la speranza nell'amore.

    Luisa Sisti

    IL BIBLIOFILO

    Quella mattina del 24 dicembre la porta si chiuse con uno scatto: Nara aveva intimato a suo marito, una volta per tutte, di trasportare in cantina i libri che spuntavano in ogni angolo della casa.

    « Giura che non ne comprerai più! » : aveva detto strappando una pagina dal tubo dell’aspirapolvere.

    E allora, d’accordo, niente più libri: il bibliofilo è un malato terminale di Bellezza, considerò Stefano mentre passeggiava, mani in tasca, per le vie cariche di luminarie illusorie, belle come le copertine che ammiccavano tra un rametto di abete e una pallina rosso rubino.

    Entrò nella libreria, sfiorò i volumi disposti a ventaglio, ne prese uno tra le mani, lo annusò, si stordì al profumo di carta e di inchiostro – a ben pensarci anche di colla – poi lo rimise al suo posto. Decise, per dar seguito seriamente ai suoi buoni propositi, di rinunciare anche a comprare i cd musicali, pensando che in un uomo forte la sofferenza deve essere totale, come la capacità di gioire della vita. Chissà perché, poi?

    Uscì dal negozio con un senso di languore, simile alla nostalgia; lungo il viale si scontrò con un tale che impilava

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