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Il Perimetro dell'Amore: Lettera al figlio da un padre assente
L'amore cattivo
A due passi dalla meta: Come uscire dalla sedentarietà, mantenersi in forma e nutrire la propria creatività
Ebook series7 titles

Riflessi del presente

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About this series

La paura di uscire da soli, di stare lontano da luoghi che consideriamo sicuri, ma anche di essere in mezzo alla folla o in situazioni in cui non possiamo ricevere aiuto immediato, è detta Agorafobia. Molto spesso associata ad Attacchi di Panico che rendono impossibile una vita normale per chi ne soffre. Una spirale che tende sempre verso il basso, a chiuderci in un mondo sempre più piccolo da cui spesso non riusciamo a uscire. Marco Fava lo sa perché ci è passato, per trenta lunghi anni della sua vita spesa a evitare tutte le situazioni in cui aveva timore di non farcela. Dopo mille percorsi e terapie diverse, ha finalmente intrapreso la strada giusta per guarire e proprio grazie a questa sua esperienza (fatta insieme a psicologi e psichiatri) vuole proporvi oggi un metodo pratico che possa aiutare tutti coloro che si trovano in quella stessa situazione. Un percorso quanto più pragmatico possibile, che chiunque può intraprendere con in dote solo una forte determinazione e soprattutto una grande costanza. Perché non sarà per niente facile ricostruire quei percorsi mentali che possano liberarci dalle nostre paure limitanti. Ma è certamente possibile. Io esco da solo è una speranza che tutti possiamo coltivare, a patto di curarci al meglio.
LanguageItaliano
Release dateOct 15, 2016
Il Perimetro dell'Amore: Lettera al figlio da un padre assente
L'amore cattivo
A due passi dalla meta: Come uscire dalla sedentarietà, mantenersi in forma e nutrire la propria creatività

Titles in the series (7)

  • A due passi dalla meta: Come uscire dalla sedentarietà, mantenersi in forma e nutrire la propria creatività

    15

    A due passi dalla meta: Come uscire dalla sedentarietà, mantenersi in forma e nutrire la propria creatività
    A due passi dalla meta: Come uscire dalla sedentarietà, mantenersi in forma e nutrire la propria creatività

    L’autrice di 102 CHILI SULL'ANIMA racconta la sua nuova relazione con il corpo, le scelte strategiche per mantenersi in forma fisica e mentale e il contributo importante che hanno avuto, nella sua evoluzione, la scrittura e le parole con cui si racconta oggi e quelle con cui si raccontava ieri. Un libro dedicato a corsa, scrittura a mano e risveglio del corpo e della creatività: un inno alla gioia che vuole coinvolgere coralmente coloro che ancora si sentono impantanati e non sanno da dove iniziare per trovare una via verso piccoli e quotidiani benesseri. E se il vero obiettivo di una vita fosse non sentirsi mai arrivati alla meta per continuare a praticare la necessaria curiosità, che ci apre al mondo e alla creatività, e ci porta a raggiungere piccoli traguardi che determinano il nostro benessere? Francesca ha perso 40 chili ed è uscita dall’obesità grazie a una rivoluzione personale che l’ha condotta a quella che lei stessa definisce una “muta”, ma proprio quando è iniziata la fase di mantenimento del suo risultato, ha capito che l’unica chiave per potere gestire la propria quotidianità era quella di mettere in pratica tutto quello che aveva imparato grazie al suo percorso e abbandonare la logica dell’obiettivo, per sostituirla a quella del benessere. Ha scoperto così che il corpo e la mente devono lavorare insieme e che l’efficacia dipende in larga parte dalla nostra volontà di uscire dalla sedentarietà fisica e mentale cui ci costringiamo. L’unica strada possibile per lei era quella di continuare ad ascoltare i propri muscoli, con un allenamento moderato ma costante al movimento e lavorare, anche grazie alla scrittura autobiografica, sulle parole con cui ci si racconta. Il libro narra la storia autobiografica della sua autrice ma coglie spunti importanti dalla bioenergetica e dagli studi sulla narrazione, è una riflessione sul valore della ricerca di una dimensione che ci assomigli e ci porti a sfidare i nostri limiti senza dovere sempre raggiungere risultati eclatanti. Il movimento del corpo e movimento della mente sono i protagonisti di questa storia. Un libro sul significato di “mantenimento” inteso non come sfida ma come approccio sinergico all’esistenza, qualcosa cui possiamo tendere tutti anche senza diventare campioni sportivi, scrittori o imprenditori di successo ma che ci aiuta a stimolare la giusta dose di creatività per realizzarci come persone.

  • Il Perimetro dell'Amore: Lettera al figlio da un padre assente

    Il Perimetro dell'Amore: Lettera al figlio da un padre assente
    Il Perimetro dell'Amore: Lettera al figlio da un padre assente

    Non ascoltare le parole, perché ciò che ho da dirti è difficile e grande, e non si ascolta con le orecchie, né con il cervello. Non si capisce, né si spiega, non si compra, non ha caratteristiche, né categorie. Non si studia a scuola o sui libri, anche se tanti libri sono stati scritti. Ti racconterò l’amore. Con la potenza di una prosa che viene dal cuore, con l’ironia e la leggerezza delle rime di una lunga suite a ritmo di rap, due monologhi si intersecano, raccontando in modi diversi la stessa vita normale di un uomo che è diventato adulto e poi padre e che vorrebbe condividere con il figlio adolescente le conoscenze emotive che l’hanno portato fin lì. Un libro sui sentimenti, teatrale, ironico e autoironico, drammatico e personale come solo il racconto del mondo interiore può essere. Scritto come una guida immaginaria senza esserlo, come un vademecum per suggerire al figlio come farsi largo fra i meandri della vita sentimentale e affacciarsi al futuro e all’altro da sé con sguardo fiducioso e indulgente. Sapendo, però, che nella vita si impara dalla propria esperienza e non dal racconto di quella degli altri… Giampiero Attanasio, pugliese di nascita e milanese di adozione, ha due figli adolescenti con i quali si sforza di abbattere muri mentre invece passa la vita, da architetto, a costruirne. Passata la cinquantina, complice la crisi dell’edilizia, ha ridato fiato all’antica passione dello scrivere, pubblicando nel 2013 il suo primo libro, edito da Federighi, Pierino e il default (la crisi economica rappata a mio figlio). Poi ci ha preso gusto e questo è il suo secondo libro. Se piacerà, forse arriverà al terzo…

  • L'amore cattivo

    L'amore cattivo
    L'amore cattivo

    Un’antica ferita, la paura, il bisogno d’amore. Nora è una donna in fuga: dalla famiglia, dal suo paese di provincia, da Bologna dopo gli studi. Approda a Milano dove si sforza di dare senso alla sua vita. Ha un lavoro che ama nel campo pubblicitario e delle amiche fidate, ma è sola, spaesata, disturbata da un passato pesante. Violenze, rabbia, urla, litigi, solitudine. Vive in difesa, sentendo sempre di non essere abbastanza. Si mimetizza, osserva la vita attorno senza viverla davvero. Anche per questo le è difficile aprirsi all’amore e fidarsi di un uomo. Ma un giorno, in una libreria in stazione Centrale, accade. L’illusione di un amore possibile, di una felicità a portata di mano. Incontra Alessandro, colto, raffinato, sensibile. Alessandro le fa cadere ogni difesa, e Nora sente forse per la prima volta il calore che può dare una relazione intensa, emozionante, inaspettata. Si fida da subito. Si illude. Ben presto però Alessandro inizia a mostrare lati nascosti della sua personalità: è possessivo, geloso, manipolatore, maniaco del controllo e violento. Nora ricade nel baratro della violenza, soprattutto psicologica, e tra resistenze antiche e fragilità emotiva tenta di reagire e non sottomettersi, si ribella a questo “amore cattivo”. Viviamo con lei il tormento, la paura, l’indecisione, i ripensamenti, i meccanismi mentali che si azionano di fronte ai ricatti emotivi, al controllo possessivo, ai sentimenti contrastanti, alla difficoltà di svincolarsi da un’illusione d’amore. Un libro doloroso e intenso, un viaggio all’interno del cuore e nella mente di una donna che sa riconoscere che l’amore spesso può essere qualcosa di tutt’altro che buono.

  • 194 - diciannove modi per dirlo

    194 - diciannove modi per dirlo
    194 - diciannove modi per dirlo

    Cosa si nasconde dietro la scelta di non diventare madri? Quali parole possono arricchire di sfumature e dare nuovi significati all’esperienza dell’aborto? Nella consapevolezza che intorno a questo tema ci sia ancora un grosso tabù, alimentato anche da un sistema sanitario che spesso colpevolizza la scelta di autodeterminazione della donna, l’autrice ha deciso di andare a raccogliere le voci di chi decide di interrompere volontariamente una gravidanza. Perché, come diceva Karen Blixen, “tutti i dolori sono sopportabili se li si fa entrare in una storia, o se si può raccontare una storia su di essi”. Diciannove storie, diciannove testimonianze, per cercare di comprendere la complessità di una scelta che non è mai senza ambivalenza; per dare voce finalmente alle donne, astenendosi dal giudizio ma con il semplice obiettivo di lasciare che le loro parole si alzino dal silenzio.

  • Il corpo grande: Biografia non autorizzata di una modella oversize

    Il corpo grande: Biografia non autorizzata di una modella oversize
    Il corpo grande: Biografia non autorizzata di una modella oversize

    Una storia quasi vera, non autorizzata, politicamente scorretta, indispensabile. La storia di Jess Spring, del suo blog e del suo percorso: dalla negazione adolescenziale del suo corpo “grande” al raggiungimento dell’amore per se stessa e del suo corpo, che è stato sempre un ingombro e motivo di vergogna, e che invece diventa territorio di rilancio di sé: un lavoro come modella oversize e una nuova collezione sua personale come nascente stilista per taglie forti, la rottura consapevole dei canoni dominanti che esigono corpi magri, perfetti, controllabili, e una nuova visione dei rapporti. Ancora il tema del corpo, declinato da una scrittrice che di questo si è sempre occupata con una cifra narrativa unica e con un accurato montaggio ipercontemporaneo. Siamo soffocati da stereotipi irreali, canoni di bellezza determinati da giornali patinati e da modelle appena più che adolescenti con la fame tenuta a bada da troppe anfetamine. Abiti sempre più stretti, obblighi sempre più rigidi, puoi indossare questo, mai le righe, mai le braccia nude, questo copre e va bene, questo no, indici di massa corporea più rigidi in un mondo reale fluido, dove tutto è cambiamento. I corpi si dilatano e si allargano nel corso di una vita, si crepano, cambiano, si feriscono, acquistano bellezza obliqua, consapevolezza differente. A volte per caso, per scelta. Per il metabolismo che muta, per una malattia, a volte per la fame. Se non si frena tutto questo, arriva un senso di colpa che soffoca e soverchia, toglie il respiro. Sempre più persone soffrono di disordini alimentari, i corpi diventano bollicine, fisarmoniche, aumentano, diminuiscono, aumentano di nuovo, fra lacrime e fasulle soddisfazioni nel tentativo affannoso di somigliare a quello che si vede in televisione o sulle lucide pagine patinate che propongono sogni crudeli di donne bioniche, inesistenti femmine OGM. Si tratta di una rincorsa ansiosa per afferrare, fallendo sempre, una bellezza sempregiovane, sempresana, eterna e inscalfibile. Questo è il messaggio che sfregia soprattutto le donne (ma non solo) ne mina con colpevole consapevolezza autostima e considerazione da decenni. Un messaggio crudele, che non tiene conto di un dato di fatto: tutto cambia, modificando la latitudine, il punto di vista, il cuore e lo sguardo si può vedere la relatività di quello che consideriamo normale e giusto. Adatto e apprezzabile. Tutto cambia col tempo, saremo sempre fuori posto o fuori strada se non comprendiamo e “abitiamo” le nostre imperfezioni. Possiamo farle splendere. Nessuno è sbagliato. Dobbiamo vivere e sentire il nostro corpo, dargli valore. Liberamente ispirato alla vita di Tess Holliday.

  • Io esco da solo: Come guarire da agorafobia e attacchi di panico

    Io esco da solo: Come guarire da agorafobia e attacchi di panico
    Io esco da solo: Come guarire da agorafobia e attacchi di panico

    La paura di uscire da soli, di stare lontano da luoghi che consideriamo sicuri, ma anche di essere in mezzo alla folla o in situazioni in cui non possiamo ricevere aiuto immediato, è detta Agorafobia. Molto spesso associata ad Attacchi di Panico che rendono impossibile una vita normale per chi ne soffre. Una spirale che tende sempre verso il basso, a chiuderci in un mondo sempre più piccolo da cui spesso non riusciamo a uscire. Marco Fava lo sa perché ci è passato, per trenta lunghi anni della sua vita spesa a evitare tutte le situazioni in cui aveva timore di non farcela. Dopo mille percorsi e terapie diverse, ha finalmente intrapreso la strada giusta per guarire e proprio grazie a questa sua esperienza (fatta insieme a psicologi e psichiatri) vuole proporvi oggi un metodo pratico che possa aiutare tutti coloro che si trovano in quella stessa situazione. Un percorso quanto più pragmatico possibile, che chiunque può intraprendere con in dote solo una forte determinazione e soprattutto una grande costanza. Perché non sarà per niente facile ricostruire quei percorsi mentali che possano liberarci dalle nostre paure limitanti. Ma è certamente possibile. Io esco da solo è una speranza che tutti possiamo coltivare, a patto di curarci al meglio.

  • Nonostante, libera: Il racconto come atto terapeutico

    Nonostante, libera: Il racconto come atto terapeutico
    Nonostante, libera: Il racconto come atto terapeutico

    E’ una domenica mattina ed è in macchina con il suo compagno. All’improvviso avverte un dolore agli organi genitali, un dolore che non si può dire, ma che lei ha urgenza di raccontare anche al calzolaio sotto casa. Inizia un vero calvario fatto di frustranti visite mediche e singolari incontri: la paladina delle vesciche, il guru dell’antroposofia e una bizzarra esperta di medicina cinese, sino al giorno in cui un dottore finalmente la ascolta e le dà una diagnosi. Vulvodinia. Quando il suo disturbo sembra volerla frenare, la vita ricomincia davvero. In mezzo ci sono la paura della felicità, una festa di matrimonio che sembra una sagra, un cane psicopatico e una figlia che fa di tutto per esserci e la consapevolezza che l’unica cosa che ha senso è vivere senza rimandare. Nato come personale memoir, questo romanzo autobiografico, in cui si assapora più vita che sofferenza, esplora il mondo delle donne, la relazione con il compagno, il sesso, i tabù sociali, le asimmetrie del rapporto medico paziente, raccontati con graffiante ironia pur preservando i toni intimi, onesti e confidenziali di un diario privato.

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