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Catene Spezzate
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Catene Spezzate

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About this ebook


Costretta a pagare per i peccati dei suoi genitori, Silvana abbandona la fede musulmana per iniziare una nuova vita. Si trasferisce in Kenya con l'uomo dei suoi sogni e non guarda mai indietro. Pensa di aver trovato il suo rifugio.

Sentendo il calore del sole e viaggiando in diversi paesi, Silvana scopre cosa significa essere liberi dalla stigmatizzazione e dai pettegolezzi. Ma quando scopre la personalità nascosta di suo marito, pensieri di morte nati dalla sua sofferenza sono nelle sue mani, taglienti come un coltello. Ce la farà a resistere? 

Questo debutto toccante e avvincente è ispirato a una storia vera. Amerai questa storia di amore avvincente, piena di crudeltà e speranza, perché ti permetterà di riprendere il controllo della tua vita. "Broken Chains" è finalista ai Readers 'Book e Bookvana Awards 2017 nel genere' Fiction - Inspirational '.
 

LanguageItaliano
Release dateJun 2, 2020
ISBN9781071505083
Catene Spezzate
Author

Emiliya Ahmadova

Emiliya Ahmadova was born in the city of Baku, the capital of Azerbaijan. When she was just nine years old, she developed a passion for reading, literature, poetry, and foreign languages. In high school, she participated in and won many poetry competitions. Starting at the age of ten, she began writing poems and short stories in Russian.   Emiliya has diplomas in business management as well as a Bachelor of Arts (B.A.) in human resources management. She also has international diplomas in the advanced study of the theory and practice of management, administration, business management, communication, hotel operations management, office management and administration, and professional English from the Cambridge International College, in addition to a certificate in novel writing. Emiliya speaks four languages (Azeri, Russian, English, and some Turkish), but her native language is Azeri. Because of her love for humanity and children, she has started volunteering in a local school and in 2011 became a Cub Scout leader and won a trophy as the first female parent leader. Emiliya likes being around people, adores travel, enjoys playing soccer, and relishes in helping other people.

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    Book preview

    Catene Spezzate - Emiliya Ahmadova

    "Catene Spezzate di Emiliya Ahmadova è una storia che toccherà un vasto pubblico e che pone delle domande spesso rimaste indiscusse. La domanda principale risiede nel cuore di questa storia: Cosa serve per vivere con un profondo senso di libertà interiore? L'autrice apre la sua narrazione con un incontro fortuito tra i genitori della protagonista e mostra come questo incontro porti ad una breve relazione che culmina in una gravidanza indesiderata. Esmira, la madre della protagonista, si prende cura della figlia da sola, in condizioni difficili. Adesso in età adulta, Silvana deve far fronte ai problemi legati alla crescita personale e agli orrori delle relazioni abusive. Il modo in cui gestisce la sua relazione con il suo compagno violento darà i brividi ai lettori. Questa è l'intrigante storia di una donna che cerca di evitare lo stesso destino del cuale è stata vittima sua madre, una storia di sofferenza, disumanità e redenzione.

    Silvana è un personaggio avvincente e ben sviluppato che non solo interesserà i lettori, ma sarà un potente esempio di lotta per la libertà e per i diritti umani."

    Recensione di Divine Zape per Readers' Favorite (5 stelle)

    "Pochi mesi fa ho tradotto Catene Spezzate in russo. È davvero un romanzo affascinante, soprattutto per il suo carattere sincero e affascinante. L'autrice è una donna cresciuta in un contesto multinazionale musulmano, e ha conosciuto così le abitudini, le tradizioni, le peculiarità della vita in diversi paesi e anche in diversi continenti. Inoltre, ha avuto l'opportunità unica di comunicare con persone provenienti da diversi contesti culturali e ideologie. Tutto questo è culminato nel suo raccontare in forma fittizia (attraverso queste pagine accattivanti) le sue molteplici esperienze di vita e fonte di sapere.

    Nel suo romanzo la trama è così naturale, inclusi i dialoghi. Ahmadova descrive i suoi personaggi in modo così vivido e chiaro che i lettori non li vedranno mai in maniera uniforme e unipolare. Ogni personaggio provoca sentimenti di simpatia o antipatia in maniera totalmente naturale. Prima di incontrare la protagonista, i lettori apprenderanno la drammatica storia della vita di sua madre, seguita da quella di sua nonna. Tale apertura permette ai lettori non solo di identificare i rapporti tra le generazioni, ma anche di valutare l'influenza della condotta dei genitori sulla vita dei loro discendenti.

    Tuttavia, la catena del danno ereditario è sviata dalla fede e dalla speranza della protagonista in Dio nel raggiungere la salvezza. Il personaggio principale, Silvana, trova la forza interiore per cambiare  il percorso della sua vita. A sua volta, trasforma la vita di quelli che la circondano che, come lei, soffrono da soli in silenzio, sentendosi incatenati, immobilizzati dalla paura paralizzante e dallo sconforto che avvolge la loro esistenza. In questo modo, Silvana diventa un modello per tutti loro, prova vivente che fondamentalmente la felicità degli uomini è nelle loro mani e può fare la differenza, insieme non solo al duro lavoro e all'indiscutibile fede in Dio, ma anche all'insaziabile desiderio di fare la differenza su questa terra."

    Katerina Staub

    Catene Spezzate introduce tre generazioni di donne intrappolate in uno stile di vita abusivo. La capacità dell'autrice di raggiungere i suoi lettori attraverso il suo personaggio principale, Silvana", un'eroina in molti casi, non è solo intuitiva ed empatica, ma anche molto efficace.

    Nel leggere ogni parola, sarete trascinati più a fondo nella vita di Silvana. Potrete provare il suo senso di paura e solitudine che lei stessa prova nell'affrontare gli abusi dei previi rapporti generazionali, a tal punto che tali sentimenti diventeranno vostri. Sentirete la confusione di Silvana mentre lotta con le sue convinzioni religiose, cercando forza o una guida che la libererà da una massa intricata di relazioni abusive. Il suo comportamento innato nella protezione dei suoi figli, che le dà una forza interiore che le permette di liberarsi dalle catene degli abusi, è lodevole ed eroico, da qui la parola 'eroina', utilizzata previamente in questa recensione.

    La storia di Silvana è davvero un messaggio di forza, promessa e speranza che una vittima possa allontanarsi e superare una vita di abusi. Catene Spezzate è una storia avvincente e sincera, scritta non solo con il cuore e l'anima dell'autore, ma anche con il suo bisogno di educare chiunque possa essere vittima di abusi. Di per sé, questo libro può essere utilizzato come una retrospettiva piena di risorse per tutte le vittime di abusi.

    Il focus iniziale del romanzo tratta indirettamente le dinamiche e le cicatrici degli abusi. Questa storia invia diversi messaggi molto forti e incoraggianti alle vittime di abusi e a coloro che stanno lottando per liberarsene.

    1. NON è colpa tua,

    2. Qualsiasi forma di abuso è inaccettabile,

    3. Hai il diritto di andartene,

    4. Puoi perdonare per andare avanti.

    Womensselfesteem.com: consiglia vivamente Catene Spezzate a tutte le vittime di abusi. Per quanto sia un'esperienza emotiva e orribile, la lettura di Catene Spezzate promette senza dubbio messaggi positivi di speranza e di libertà dagli abusi. È una delle storie più motivazionali che abbia letto fino ad oggi."

    Dorothyl Lafrinere

    Catene Spezzate è un'altra storia commovente che mette in evidenza la violenza domestica. Alcuni potrebbero dire che queste sono solo storie comuni. Lo sono? Non credo proprio. Il fatto che troppe donne vivano una vita di oppressione, ingiustizia e abuso, sia verbale che fisico, non significa che queste storie di vita siano ordinarie. Non dovrebbe essere considerato normale quando le persone, specialmente le donne, sono trattate come schiave, spazzatura e umani di seconda categoria

    Catene Spezzate è un libro fantastico. Lo adoro. La trama è ricca, unica e davvero avvincente. Non sono riuscita a metterlo giù fino a quando ho terminato gli ultimi capitoli alle 5 del mattino. Emiliya Ahmadova scrive in uno stile davvero affascinante. Autentico e onesto. È una storia molto toccante che tratta 5 generazioni di donne azere. Mariya, Sadaget, Esmira, Silvana e le figlie di Silvana. Ognuna di loro cerca di preparare la prossima generazione ad una vita migliore. Invano? Esiste un modo per sfuggire al destino e alle tradizioni, rompere con le regole non scritte e cambiare il futuro per sempre?

    L'autrice ha dato forma colorata a personaggi molto credibili e piacevoli. Queste donne hanno molto in comune e, allo stesso tempo, sono così diverse. La storia sembra molto reale. Infatti lo è, perchè, purtroppo, al giorno d'oggi, una miriade di donne ha a che fare ogni giorno con abusi domestici.

    Non ci sono mai troppe storie narrate, troppi libri scritti, troppe canzoni cantate o troppe persone che alzano la voce contro gli abusi, la violenza e l'umiliazione. Chi sostiene che questa sia solo un'altra storia ordinaria non l'ha mai vissuta e dovrebbe tenere la lingua a freno. Per il resto di noi, questo libro è molto stimolante e pieno di lezioni e di speranza. Sperate in una vita migliore per tutti noi. Per un mondo nuovo, dove regnano la giustizia e i diritti umani invece dell'odio e dell'indignazione.

    Questo libro toccherà molti lettori in tutto il mondo. È scritto meravigliosamente, commovente e pieno di suspense. È una storia molto drammatica, ma anche piena di speranza per un futuro migliore. Voglio davvero crederci. Complimenti a Emiliya Ahmadova per aver creato questa storia stimolante con passione, amore e duro lavoro. Donne, fate sentire la vostra voce! Ogni storia è importante e aiuta a sensibilizzare e, infine, a forgiare un nuovo futuro per tutti noi."

    Christiane Agricola

    Catene Spezzate rientra nel genere della narrativa femminile, e i personaggi sono immaginari. Qualsiasi somiglianza tra i personalli e persone vive o morte è puramente casuale. Tuttavia, i problemi trattati nel romanzo non solo affliggono ogni parte del mondo, ma sono stati sopportati da uomini e donne allo stesso modo, e non accadono solo a casi isolati.

    Tutti I Diritti Riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, registrazione o altro mezzo elettronico o meccanico, metodi, o da qualsiasi memorizzazione e recupero delle informazioni di sistema, senza il preventivo permesso scritto dell'editore, tranne nel caso di brevi citazioni in giudizi critici e di alcuni altri usi non commerciali consentiti dalla legge sul copyright.

    Le Scritture sono citate dalla Bibbia di Re Giacomo. La NKJV è stata commissionata nel 1975 da Thomas Nelson Publishers.

    Sito web: www.emiliyaahmadova.com

    Stampato negli Stati Uniti

    Dedica:

    Il mio romanzo, intitolato Catene Spezzate, è dedicato a ogni anima che ha vissuto difficoltà, abusi, paura, manipolazione, sfruttamento e dolore, e che ha urlato in silenzio nella speranza di essere salvata, eppure nessuno sembra sentire. Oggi sono qui per farvi sapere che la vostra voce è stata sentita. È ora di alzare la voce contro gli abusi e dire semplicemente, No e Basta! Chiudete il vecchio capitolo della vostra vita e apritene uno nuovo, dove potrete guarire, scoprire la felicità, ed essere in pace circondati dalla grazia e dall'amore di Dio. Il mio messaggio per tutte le vittime di abusi è diretto. Esci dalla causa dei tuoi abusi e difendi i tuoi diritti! La mia protagonista, Silvana, è riuscita a fare questo passo. Adesso tocca a voi, i miei lettori. Potete farcela!

    [1]Beato l'uomo che persevera nella tentazione, perché quando sarà messo alla prova, riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a coloro che lo amano.

    Capitolo 1: Esmira Incontra Samed

    In una calda giornata estiva a Baku nel 1973, Esmira incontrò un giovane nella libreria da lei gestita. Mentre parlava con un'amica al telefono, vide con la coda dell'occhio il misterioso sconosciuto che entrava nel negozio. Esmira  continuò a guardarlo. Il suo sguardo era stato catturato dal suo aspetto affascinante: spalle larghe, occhi castani e carnagione olivastra. Sveta, l'assistente di Esmira, gli si avvicinò sorridendo.

    Come posso aiutarla? Si fece aria sul viso con un pezzo di carta.

    Lui ricambiò il sorriso. Guerra e Pace di Leo Tolstoj, per favore.

    Sveta trovò una copia del classico, dopo di che lui pagò per il suo acquisto e andò via. Lo seguì con lo sguardo mentre usciva dal negozio. Sospirò rumorosamente.

    Una settimana dopo, il cliente misterioso tornò. Quando entrò nella libreria, Esmira era in piedi accanto al bancone, scrivendo l'inventario delle vendite su un quaderno. Sveta si era allontanata dal bancone per fare un pisolino nel ripostiglio sul retro, lasciando Esmira da sola in negozio. Con un sorriso stampato in faccia, l'uomo la salutò e chiese un libro di Nasradin Nuris. Esmira salì su uno sgabello per cercarlo. Cominciò a frugare tra gli scaffali. Quando trovò la sezione contenente i libri di Nasradin, notò con la coda dell'occhio che l'uomo la stava osservando.

    Un calore evidente attraversava il suo corpo. Il suo cuore batteva con impazienza. Mentre Samed inumidiva il labbro inferiore, studiava il suo corpo leggero, le sue belle gambe e il suo fondo schiena, tondo e sodo. Una sensazione pungente gli attraversò le mani, che si muovevano nervosamente. A causa della sua inclinazione per le donne formose, chiaramente voleva possederla proprio lì, senza alcun riguardo per le sue intenzioni.

    Finalmente, Esmira trovò il libro e scese dallo sgabello. I lunghi capelli castani coprivano il suo viso rotondo. Lui guardò i suoi occhi castani dalle ciglia lunghe. Guardandole le labbra carnose, all'improvviso desiderò baciarla immediatamente.

    Quanto ti devo, bellezza?

    Tre rubli.

    "Khanum, come ti chiami?"

    Il sangue gli salì al cervello come un lampo, facendolo sudare. Lei guardò i suoi occhi color nocciola e sentì che le sue guance arrossire. Sorridendo timidamente, rispose: Esmira.

    Il tuo nome è tanto attraente quanto lo sei tu. Il suo ammiratore sorrise, mostrando i denti bianchi, e aprì il primo bottone della sua camicia blu.

    Lei arrossì e abbassò lo sguardo, sentendosi timida. Battè le palpebre dalle lunghe ciglia, come le ali di una colomba.

    Grazie.

    Incapace di smettere di guardare le sue labbra rosee, continuò, Il mio nome è Samed. Sono di Zardob.

    Perline di sudore si formarono sulle sue tempie. Sentì una scossa elettrica attraversare il suo corpo e un desiderio ardente di baciarla non solo sulla guancia.

    Lei distolse lo sguardo dal suo.

    Cosa fai qui a Baku?

    Sto finendo il mio corso di laurea all'Università di Hazer.

    La fissò, sospirando. Hai gli occhi più belli del mondo.

    Una sensazione di bruciore le infiammò le guance, approfondendo il suo rossore e lasciandola senza parole. Pagò il libro e andò via, lasciandola stordita.

    Dopo aver incontrato Esmira, Samed Abdulaev si recò regolarmente al negozio a comprare libri. Come qualsiasi altro predatore del sesso opposto, seduceva fin troppe donne, usandole solo per portarle a letto, per poi buttare via il loro cuore spezzato come rifiuti. Ma questa volta era diverso; non riusciva a capire le sue vere intenzioni nei confronti di questa nuova donna.

    Nel giro di un mese, iniziarono a frequentarsi. Esmira era chiaramente felice delle attenzione che le prestava uomo di bell'aspetto. Ogni giorno dopo il lavoro, andavano al cinema o al Boulevard Park.

    Una sera, mentre erano al cinema, Samed teneva delicatamente la mano di Esmira, accarezzandola mentre gli appoggiava la testa sulla spalla. Tuttavia, si sentiva a disagio, notando la sua evidente eccitazione. Scioccandola, il suo fidanzato le mise una mano sulla gamba e cominciò ad accarezzare il lembo della sua gonna con la punta delle dita. Il corpo di Esmira si irrigidì, e fece cadere di proposito la sua borsa sul pavimento. Si alzò, fingendo di cercarla, poi si sedette nuovamente, sperando di non essere toccata di nuovo in modo inappropriato.

    Poco dopo, disse a sua madre che usciva con Samed. Sadaget guardò Esmira pensierosa per un po', e poi esclamò: Non riesco a credere che tu abbia finalmente un ragazzo! Spero che non sia uno di quegli stronzi che vogliono solo portarti a letto.

    Esmira strinse le labbra, abbassando gli angoli della bocca. Si formò un solco sulla sua fronte. Mamma, non è un idiota, ma un brav'uomo. Perchè sei sempre così negativa?

    Sto cercando di proteggerti. Non sai niente di lui. Come puoi dire che il tuo ragazzo è un brav'uomo? Prima di tutto, chiedi dei suoi genitori, dei suoi amici e dei suoi mezzi di sostentamento. Per favore, non buttarti a capofitto in una relazione senza controllare il suo passato.

    Una punta di delusione si intrufolò nel cuore di Esmira. Mamma, perché ti preoccupi sempre inutilmente? Quando lo incontrerai, potrai fare tutte le domande che vuoi.

    In una domenica fredda e ventosa, Esmira invitò Samed a conoscere sua madre. Lui comprò un bel mazzo di rose. Insieme andarono nell'appartamento che condivideva con sua madre. Quando arrivarono a destinazione, Sadaget aprì la porta.

    Buongiorno, Sadaget Khanum. Sorrise, mostrando i suoi perfetti denti bianchi. La sua palpebra sinistra ebbe uno spasmo nervoso.

    Ciao, giovanotto. Sadaget gli lanciò un'occhiata fredda. Corrugò le sopracciglia in un'espressione sospettosa ma lo invitò a entrare comunque.

    In salotto, lui la guardò di sottecchi. Un brivido gli attraversò la schiena.

    Madre, questo è Samed Abdulaev. Esmira guardò il suo ragazzo dolcemente, sorridendogli.

    Sadaget lo osservò di nuovo senza battere ciglio. Piacere di conoscerti, giovanotto.

    Anche per me è un piacere conoscerla. Queste sono le rose più belle che ho trovato, per una madre meravigliosa come lei. Sorrise e le porse il bouquet.

    Lei lo prese forzando un sorriso. Grazie mille per i fiori. Prego, accomodati.

    Dopo aver messo le rose in un vaso di cristallo, Sadaget gli offrì del tè con un pezzo di torta millefoglie. Si sedettero, ognuno con una tazza in mano. Mentre si godevano l'infuso, lei gli fece domande, fissandolo in faccia tutto il tempo con un'espressione vuota.

    Giovanotto, che mestiere fai? Sadaget addentò una caramella.

    Al momento non lavoro, sono uno studente universitario.

    Cosa studi? Sadaget continuava a fissarlo, i suoi occhi marroni pronti a captare qualsiasi bugia.

    Educazione fisica.

    Lo sguardo di Sadaget lo metteva in agitazione. Cominciò a tremare. I palmi delle sue mani cominciarono a sudare. Fu colto da un'impulso improvviso di fumare. Si mise una mano in tasca e toccò l'accendino.

    Sadaget continuò a sorseggiare tranquillamente il suo tè.

    Dove vivono i tuoi genitori?

    Vivono a Zardob. Con dita tremanti, abbottonò il bottone superiore della camicia rossa.

    Sadaget poggiò la sua tazza vuota sul tavolino. Poi lo fissò negli occhi senza battere ciglio.

    Quali sono le tue intenzioni verso mia figlia?

    Sentendo questa domanda inaspettata, Samed quasi soffocò mentre beveva, tossendo in maniera incontrollabile. All'inizio non sapeva cosa dire. Poi borbottò: Mi piace sua figlia. Spero che avremo un futuro insieme.

    Un sorriso di approvazione affiorò sul viso di Sadaget.

    Ma è troppo presto per dirlo adesso, visto che ci siamo incontrati solo di recente. Si asciugò il viso con un fazzoletto, si sentiva sotto interrogatorio.

    Il sorriso sul viso di Sadaget svanì. Non felice della risposta ricevuta, raddrizzò la schiena e lo fissò senza battere ciglio.

    Lui distolse lo sguarso e accavallò le gambe, sentendo il bisogno di mangiarsi le unghie. Non capiva perchè questa donna continuasse a fare così tante domande una dietro l'altra, come una scarica di mitra. Samed rispose educatamente, dando assicurazioni, non solo che gli piaceva davvero sua figlia, ma anche che le sue intenzioni erano buone.

    Dopo aver trascorso un'ora a casa di Esmira, se ne andò sentendosi sollevato. Il fidanzato di Esmira era contento di non dover rispondere ad altre domande da parte di sua madre, né di essere più sottoposto al suo sguardo indagatore.

    Non appena se ne furono andati, Sadaget incrociò le braccia sul petto. è un uomo bello e ben educato, ma c'è qualcosa che non mi  convince. Se fossi in te, non mi fiderei di lui.

    Sentendo le parole di sua madre, Esmira ebbe una fitta al cuore. Fece una smorfia.

    Mamma, non mi sorprende. Non approverai mai nessun maschio, nella mia vita o in quella di chiunque altro. Non c'è da stupirsi che tu non abbia un uomo nella tua.

    Sadaget guardò sua figlia in silenzio per un secondo. L'unico motivo per cui mi sono liberata degli uomini ruota intorno alla mia paura che ti maltrattino. Mi hai capito? Puntò un dito contro Esmira.

    Il corpo di Esmira si irrigidì e abbassò lo sguardo.

    Sadaget si grattò l'orecchio. Non hai visto il suo linguaggio del corpo quando ho chiesto delle sue intenzioni verso di te? Era nervoso, e mi ha portato a concludere che non dovresti uscire con lui.

    Angosciata dalla negatività di sua madre, Esmira scosse la testa lentamente. Aggrottò la fronte. Mamma, non ti capisco. Non puoi giudicare qualcuno senza conoscerlo meglio.

    Esi, non sto giudicando, ma ho la sensazione che quest'uomo possa provare fare delle avances inappropriate verso di te. Non capisco da dove venga questa idea. Quando penso a lui, mi sento preoccupata. Sento un peso e una tensione nel petto. Ti chiedo solo di stare attenta.

    Ok, mamma, non lo vedrò più, mentì. Sapeva che, dato il carattere di sua madre, sarebbe stato difficile incontrare qualcuno per il quale avrebbe dato la sua approvazione.

    Un giorno, mentre si avvicinava l'inverno, le strade vennero coperte da un morbido tappeto di neve bianca. Nel pomeriggio era caduta molta neve, rendendo le strade ghiacciate. Il ghiaccio causò problemi di traffico, ma non impedì a Samed di vedere Esmira.

    Con un mazzo di rose rosa e rosse sotto il braccio, camminava sull'asfalto ghiacciato a grandi falcate. Ma Samed non era così insensibile al freddo; mentre si avvicinava alla libreria, osservando i tetti delle case di mattoni a due piani avvolti dalla neve, sentì il sangue nelle vene raffreddarsi, mentre le sua dita facevano male come se qualcuno le stesse punzecchiando con degli aghi. Il suo corpo era scosso da brividi. I suoi denti battevano dal freddo. Samid cercò di tenere una mano in tasca mentre teneva le rose nell'altra.

    Un taxi giallo gli si avvicinò.

    Fa freddo fuori. Lascia che ti accompagni dove devi andare. Il tassista strofinò le mani gelide.

    Grazie, ma sono quasi arrivato.

    Non appena il taxi si allontanò, Samed sentì qualcosa colpirgli la testa. Il suo cappello grigio cadde a terra. Si girò e vide tre bambini, ognuno con una palla di neve in mano. Un bambino basso e grassottello formò un'altra palla di neve e la tirò verso Samed, colpendolo dritto in faccia.

    Ehi, tu! Ti prendo!disse, gridando con rabbia al ragazzino, con la bocca ancora piena di neve. Samed mise i fiori per terra e ha fece una palla di neve enorme e dura. Poi la lanciò contro il bambino, ma la sua mira non era così buona. La palla di neve cadde senza danni nella neve a qualche metro di distanza. Imbarazzato, Samed ha recuperò il cappello e i fiori. Girò i tacchi, cercando di ignorare le risate alle sue spalle.

    Entrò nella libreria, armato del suo bellissimo bouquet di rose, e le diede a Esmira.

    Quando ho visto queste belle rose, mi hanno ricordato la tua bellezza. Non ho resistito a comprarle per te.

    Un sorriso di soddisfazione le illuminò il viso. Annusò le rose profondamente. Potrei stare qui ad annusarle tutto il giorno, pensò tra sè e sè.

    Sei così gentile. Gli accarezzò la guancia con la mano sinistra.

    Lui le prese la mano. I suoi occhi si persero in quelli di lei.

    Mi sono alzato presto stamattina e ho cucinato qualcosa per cena. Accetti di cenare con me nel mio appartamento?

    Mentre aspettava una risposta, guardò Esmira senza battere ciglio. All'inizio, non sapeva cosa dire. Sapeva che andare a casa sua non era una buona idea. Tuttavia, mentre cadeva sotto l'incantesimo dei suoi occhi seducenti, accettò.

    Chiuse la libreria. Si diressero verso la stazione ferroviaria, gremita di gente che cercava riparo dal freddo. Alcuni indossavano cappotti lunghi con sciarpe sopra la testa, mentre altri portavano cappotti corti. La gente si spingeva a vicenda cercando di salire sul treno il prima possibile.

    Dopo un paio di fermate, la giovane coppia scese. Si avviarono verso il suo appartamento a piedi, in silenzio. Esmira non riusciva a rilassarsi mente dibatteva tra sé e sé se dovesse rifiutare e fare retromarcia. Ciononostante, continuò a seguirlo.

    Camminavano tra edifici a cinque piani in rovina che avevano  bisogno di una nuova mano di vernice. Esmira notò alcuni piccoli negozi di alimentari accanto agli edifici. Auto di case produttrici russe era parcheggiate a bordo strada, ricoperte di neve. Alcuni bambini si lanciavano palle di neve mentre i genitori sedevano da soli su delle panchine vicine. Esmira guardò la strada, notando che gran parte di essa non era asfaltata, e la neve si era mescolata al fango.

    Se qualcuno mi vede entrare nel suo appartamento, i vicini spargeranno pettegolezzi in tutte le direzioni, pensò.

    Nel frattempo, i suoi occhi le sfioravano il corpo mentre camminava. Si inumidì le labbra. L'eccitazione si stava impadronendo del suo corpo.

    Raggiunsero un edificio a nove piani. Salirono le scale fino al quinto piano, ansimando per lo sforzo. Il battiti del cuore di Esmira auventavano a ogni gradino. Poggiò la mano sul suo petto per calmarsi un attimo.

    Perchè il mio cuore sembra pronto a esplodere?

    Lui aprì la porta e la guidò verso la sala da pranzo. Splendidamente decorata, le pareti erano ricoperte da una meravigliosa carta da parati verde chiaro. Su un muro era appeso il dipinto di una bella donna. La camera aveva lunghe tende color crema alle finestre, uno stereo, una piccola TV su un mobiletto, e un tavolo con sedie abbinate. Aveva davvero buon gusto.

    La invitò a sedersi a tavola. Guardando, lei si accorse che sul tavolo vi erano due calici di vino, una bottiglia di vino rosso, rose, candele, e stoviglie bianche. Spalancò gli occhi.

    Wow! Sono davvero colpita dalla tua ospitalità. Ci sono persino le candele.

    Sono un uomo che sa come rendere felice una donna. Prego, accomodati a tavola. Torno subito.

    Uscì dalla stanza e tornò con un carrello, sul quale vi era la loro cena. Prese le portate di dolma, pilov, insalata di patate e caviale nero dal carrello, le mise a tavola e accese le candele. Poi versò del vino nei calici e gliene diede uno.

    Esmira non aveva mai bevuto alcolici prima. Inizialmente esitò, tenendo a malapena il bicchiere in mano e osservando ogni sua mossa. Il suo respiro aumentò, mentre i muscoli del suo corpo erano in tensione, prudenti.

    Lui alzò in alto il suo calice. Brindiamo al nostro futuro e al nostro nuovo amore. A quel punto, bevve metà del suo bicchiere di vino.

    Seguendo il suo esempio, Esmira svuotò il suo bicchiere in un solo sorso. Cenarono, ma entrambi non riuscivano a rilassarsi. Dopo aver finito, lui tolse i piatti da tavola, accese la radio e la invitò a ballare sulle note di una dolce melodia. Lei si alzò timidamente, abbassò lo sguardo, e gli si avvicinò. Samed le mise il braccio intorno alla vita con delicatezza, cullandola. La cullò avanti e indietro al ritmo della canzone.

    Esmira, al contatto fisico, si sentì accalorata e frastornata. La giovane donna non era sicura se fosse per il vino o perchè era così vicina a lui. Aveva un buon odore. La sua pelle era morbida. Mentre poggiava la testa sulla sua spalla, Esmira sentì il bisogno di baciarlo.

    La musica cessò. Lei tornò a sedersi. Si guardò intorno nervosamente, attorcigliando una ciocca di capelli intorno al dito. L'intero corpo di Esmira bruciava, specialmente le mani.

    Cosa sta succedendo al mio corpo?

    Lui uscì dalla stanza, per poi tornare con una bottiglia dal contenuto trasparente e due bicchierini. Versò della vodka per entrambi. Samed le porse un bicchiere.

    Esi, prova questo.

    Lei provò a tirarsi indietro, guardando il drink. Che cos'è?

    La sua palpebra sinistra ebbe un tic involontario. Vodka al limone.

    Lei poggiò il bicchiere sul tavolo. "Ma Samed, non bevo alcol.

    Samed guardò la sua fidanzata a occhi stretti. Strinse le labbra. Lei arrossì e aprì il collo della sua camicetta.

    Non stiamo uccidendo, facendo del male o rubando a nessuno. Prova ad assaggiarla. Se non ti piace, lascia perdere.

    Diede un paio di piccoli sorsi.

    Wow, riesco a sentire il limone! Bevve la vodka restante tutta in una volta.

    Dopo aver bevuto due bicchieri, Esmira si sentiva sempre più allegra e spensierata. Voleva solo cantare e ballare.

    Mi sento così rilassata.

    Samed le versò un altro bicchiere di vodka, ma lei cercò di rifiutare. Lui la guardò amorevolmente, sorridendo.

    Brindiamo al nostro futuro insieme.

    Esmira cambiò idea. Un altro bicchiere non mi ucciderà, pensò. Come poteva resistere al suo sorriso affascinante e ai suoi occhioni da cerbiatto?

    Dopo un po', Esmira cominciò a raccontare storie divertenti, ridendo ad alta voce. Provò ad alzarsi dal divano, ma ebbe un capogirò e cadde indietro. Tutta la stanza le girava intorno. Si appoggiò allo schiena e si morse le labbra mentre lo guardava. Sentiva il bisogno di alzarlo e baciarlo sulle labbra.

    Vedendo Esmira ubriaca, Samed fece la sua mossa. Le si sedette accanto e la baciò sul collo. Cercò di allontanarlo, ridacchiando.

    Fermati, ti prego! Era confusa, cercava di capire cosa stesse succedendo.

    Lui continuò a baciarle il collo. Esmira, sei così bella e incontaminata.

    Si sentiva frastornata e rilassata, e un caldo flusso di energia passava attraverso il suo corpo mentre le sue calde labbra le toccavano il collo. Tenendo gli occhi chiusi, Esmira si godeva la sensazione dei suoi baci. Mentre tentava di sbottonarle la camicetta, lei cercò ancora una volta di allontanarlo. Quando iniziò a baciarle le labbra, lei non riusciva più a controllare le sue emozioni. Infatti, capì che voleva fare l'amore con quell'uomo.

    Al diavolo la società, sussurrò a se stessa, a malapena udibile.

    Lo afferrò forte e gli baciò le labbra con passione.

    Lui le afferrò la mano, la portò nella sua camera da letto, la svestì, e poi si tolse i vestiti. Si sdraiò sul letto, guardando il suo corpo nudo e atletico. Era così perfetto e sexy e lei non poteva più resistere al suo desiderio ardente. Respirando intensamente e bruciando dentro, tutto il suo corpo aveva sete dei suoi baci. Mentre giaceva sul suo letto, permise a Samed di baciarle di nuovo prima le labbra, e poi tutto il suo corpo, facendola eccitare ancora di più. Le piaceva la sensazione e non voleva che si fermasse.

    Dopo aver goduto delle sue carezze sul suo corpo, fecero sesso. Dopo si addormentarono, entrambi ubriachi.

    La mattina, Esmira si sveglio con un enorme mal di testa nel letto di Samed. Vedendosi nuda, e nel suo letto, si rese conto di aver fatto qualcosa di vergognoso e peccaminoso. Si sedette lentamente, si sentiva debole. Si coprì il viso con le mani.

    Oh, Allah, ho commesso un peccato nei tuoi confronti e me ne vergogno.

    Inorridita e incredula, Esmira scosse la testa. Cosa ho fatto?

    Andò in bagno a farsi una doccia. Dopo essersi vestita, ritornò in camera da letto. Si sedette in un angolo, con la testa contro le ginocchia, e cominciò a piangere.

    Sentendola, Samed si alzò, mezzo nudo. La guardò con uno sguardo preoccupato.

    Che succede, Esmira? Perché piangi? Iniziò a vestirsi.

    Esmira si mise a piangere più forte. Ho commesso un peccato venendo a letto con te. Non avrei dovuto bere quella vodka. A causa dell'alcol, non ero consapevole delle mie azioni. Nessuno vorrà sposarmi perchè ho perso la verginità con te. Mia madre mi ucciderà! disse mentre scuoteva la testa.

    Lui e si avvicinò. Smettila di piangere lacrime inutili e guardami per favore.

    Alzò la testa e lo guardò, con gli occhi pieni di lacrime.

    Sai che ti amo. Ti sposerò. Mentre parlava, lei si accorse che i suoi occhi si muovevano da una parte all'altra della stanza. Aveva le sopracciglia alzate al centro della fronte. Si formarono delle linee sottili sulla sua fronte, mentre corrugava la fronte.

    Davvero? L'ingenua Esmira lo guardò negli occhi, con un sorriso sul volto turbato.

    Lui fece un sorriso forzato. Sì, mia cara, lo farò. Ma solo dopo essermi laureato.

    Dopo aver parlato per un po', lei andò via e si incamminò verso la stazione della metropolitana. Per strada, vide una cabina telefonica. Le si fermò accanto, pensando al suo errore mentre si guardava attorno.

    Se solo avessi rifiutato di andare a casa sua, niente di tutto questo sarebbe successo.

    Poi pensò a cosa avrebbe detto a sua madre sulla sua assenza notturna. Decise di dire a Sadaget che aveva passato la notte a casa della sua amica Sabina.

    Esmira entrò dentro la cabina. Chiamò il numero della sua amica. Sabina rispose al telefono.

    Ciao, Sabina.

    Ciao! È passato molto tempo dall'ultima volta che ti ho sentita, rispose Sabina.

    Senti, non posso parlare a lungo in questo momento. Puoi farmi un favore? Esmira strinse i denti.

    Sabina fece una pausa di silenzio. Che tipo di favore?

    Se mia madre ti chiama, dille che ho passato la notte da te.

    Ma dove hai passato la notte? Sabina era tutta orecchie.

    Esmira sbirciò fuori e cercò di abbassare la voce. Ci sono persone in giro, quindi non posso parlare adesso. Ti prometto che ti chiamerò più tardi, ma nel frattempo, fai quello che ti chiedo.

    Non preoccuparti. Le dirò tutto quello che vuoi che dica.

    Esmira sentì come se le avessero tolto un peso dalle spalle. Grazie mille. Ci sentiamo dopo. Stordita e liberata dalla preoccupazione, Esmira riattaccò il telefono.

    Scese alla stazione di Narimarov e prese l'autobus numero 266, che si fermò  vicino al suo appartamento. Si diresse verso casa con il cuore che batteva all'impazzata, mentre i fiocchi di neve si posavano sul colletto del suo cappotto bianco. Salì al terzo piano, mentre la tensione nel petto le rendeva difficile respirare. Tremava leggermente.

    Me ne farà vedere di tutti i colori. Allah, ti prego, aiutami.

    Si fermò davanti la porta per un po', rovistando nella sua borsa.

    Non avrei dovuto smarrire la mia chiave. Ora devo affrontarla.

    Così busso alla porta, il suo cuore battendo sempre più forte in esplosioni fragorose. Sadaget aprì senza dire niente, ma dopo aver chiuso la porta incrociò le braccia sul petto e si mise ad urlare contro sua figlia.

    Dove sei stata, puttana? Sono stata preoccupatissima, cercavo di contattarti. Hai passato la notte con Samed?

    Esmira riuscì solo a fissarla con gli occhi spalancati. La faccia di Sadaget era furiosa, le sopracciglia erano diventate un tutt'uno con le rughe del volto. Tremava mentre urlava contro sua figlia. Spaventata, Esmira inizialmentenon sapeva cosa dire.  I suoi occhi erano sgranati e le sopracciglia erano giunte quasi all'attaccatura dei capelli. Respirava a fatica, come se non ci fosse abbastanza aria nella stanza.

    No, ho passato la notte da Sabina. Era sola a casa e mi ha chiesto se potevo stare con lei.

    Esmira si sentiva in imbarazzo per aver mentito. Sapeva che era sbagliato e un peccato, ma aveva paura di dire la verità.

    Perchè non mi hai chiamata? Potevi almeno chiamarmi e farmi sapere che stavi da Sabina. Sadaget sembrava un investigatore della polizia che cercava di ottenere la verità dal criminale.

    Esmira continuò a blaterare, evitando gli occhi di sua madre. "Non sapevo che sarei rimasta da lei. Me l'ha chiesto dopo che

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