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La leggenda delle Paladine Oscure - L'incontro
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La leggenda delle Paladine Oscure - L'incontro
Ebook37 pages28 minutes

La leggenda delle Paladine Oscure - L'incontro

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About this ebook

Sei vittime in due settimane nella piccola città di Silento ad opera di un Abominio, mostruosa creatura che si nutre di carne umana e ne assume le sembianze, richiede l'intervento delle Paladine Oscure. La giovane Darkadia prontamente accorsa dovrà trovare il mostruoso essere prima che uccida ancora, ma sarà l'incontro con il giovane Marcello la chiave per risolvere l'enigma e cambiare il suo destino
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateSep 13, 2019
ISBN9788831638852
La leggenda delle Paladine Oscure - L'incontro

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    La leggenda delle Paladine Oscure - L'incontro - Manuel Mura

    633/1941.

    Il cavaliere della morte

    Il tramonto era passato da un pezzo ma gli abitanti di Silento non se n'erano accorti. Già da due giorni una coltre di nubi nere e impenetrabili oscurava il cielo, rendendo vago lo scorrere della giornata nella cittadina. Malgrado fosse iniziata l'estate, da qualche giorno il sole era stato spazzato via da un'improvvisa ondata di maltempo. La pioggia incessante che scendeva giù a catinelle non faceva che aumentare la monotonia del quadro e ingrigire l'atmosfera. La stradina in terra battuta che s'incuneava tra le modeste abitazioni verso la piazza centrale si era trasformata in un rigagnolo di fango.

    Gran parte del paese, con un tempo simile, era silenzioso. Gli schivi abitanti erano tappati in casa, seduti davanti al fuoco, oppure a cena o già a letto, perciò solo un paio di essi pigramente adagiati alla finestra notarono l'ingresso nel borgo di una figura scura e solitaria, avvolta in un manto del color della notte, su un destriero nero.

    Il cavaliere fermò il destriero davanti a una taverna. Osservò l'insegna: diceva Il Fiore Verde, e vi era rappresentato un grande albero rigoglioso. Forse rappresentava il grosso platano dai rami appuntiti che sorgeva nella piazza cittadina proprio a un passo dalla locanda. Vero o no dal suo interno provenivano canti e risa, ma soprattutto un piacevole odore di carne arrosto.

    Evidentemente la gente aveva ancora voglia di festeggiare o forse non si rendeva conto del pericolo che correva pensò il cavaliere smontando da cavallo e dirigendosi alla stalla della locanda.

    Un giovane stalliere basso e tarchiato, largo di spalle ma limitato di cervello, prese in consegna l'animale accorgendosi con un attimo di ritardo che il suo padrone si era già allontano.

    Il cavaliere entrò silenziosamente nella locanda, quasi di soppiatto, rimanendo per lo più inosservato dai pochi avventori presenti presi dalle loro faccende o a parlare del problema che colpiva tutti. E proprio quelle parole fecero capire al cavaliere che si trovava nel posto giusto.

    Si diresse al tavolo più lontano e meno in vista facendo spaziare lo sguardo acuto nell'ambiente circostante.

    Era una locanda come tante, piuttosto grande e ben arredata, composta da molti tavoli e un lungo bancone sulla sinistra dove un uomo di una certa età - stempiato, dal volto anonimo e due folti baffi scuri - era intento a lavare i piatti.

    Fu l'unico

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