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Ermete Trismegisto e Platone
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Ermete Trismegisto e Platone

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About this ebook

Anima cieca! Armati con la torcia dei Misteri e nella notte della terra scoprirai il tuo splendore. Doppia, è la tua anima celeste. Segui questa guida divina e lascia che sia il tuo genio, poiché detiene la chiave delle tue vite, sia passate che future.
Appello agli Iniziati (dal Libro dei Morti).
Ascolta dentro di te e osserva l'infinito di spazio e tempo. Si possono ascoltare le canzoni delle Costellazioni, le voci dei Numeri e le armonie delle Sfere. Ogni sole è un pensiero di Dio e ogni pianeta una modalità di quel pensiero. Per conoscere il pensiero divino, o anime, scendete e salite dolorosamente il sentiero dei sette pianeti e dei loro sette cieli. Cosa fanno le costellazioni? Cosa dicono i numeri? Cosa ruota le Sfere? O anime perse o salvate, parlano, cantano, rotolano…  i tuoi destini!
Frammento (da Hermes).
LanguageItaliano
Release dateJul 24, 2019
ISBN9788885519923
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    Ermete Trismegisto e Platone - EDOUARD SCHURE

    EDOUARD SCHURE

    ERMETE TRISMEGISTO

    E

    PLATONE

    Traduzione e cura di

    Leonado Paolo Lovari

    © Tutti i diritti riservati a Harmakis Edizioni

    Divisione S.E.A. Servizi Editoriali Avanzati,

    Sede Legale in Via Volga, 44 - 52025 Montevarchi (AR)

    Sede Operativa, la medesima sopra citata.

    Direttore Editoriale Paola Agnolucci

    www.harmakisedizioni.org

    info@harmakisedizioni.org

    Stampato da: Rotomail Italia Spa

    ISBN: 9788885519923

    © ٢٠١٩

    Impaginazione ed elaborazione grafica: Leonardo Paolo Lovari

    Anima cieca! Armati della torcia dei Misteri e nella notte della terra scoprirai la tua luce. Duplice, è la tua anima celeste. Segui questa guida divina e lascia che sia il tuo Genio, poiché detiene la chiave delle tue vite, sia passate che future.

    Appello agli Iniziati (dal Libro dei Morti).

    Ascolta dentro di te e guarda nell’infinito di Spazio e Tempo. Si possono ascoltare i canti delle Costellazioni, le voci dei Numeri e le armonie delle Sfere. Ogni sole è un pensiero di Dio e ogni pianeta è una modalità di quel pensiero. Per conoscere il pensiero divino, o anime, scendete e penetrate dolorosamente il sentiero dei sette pianeti e dei loro sette cieli. Cosa fanno le costellazioni? Cosa dicono i numeri? Cosa ruotano le sfere? O anime perse o salvate, parlano, cantano, rotolano … i tuoi destini!

    Frammento (di Ermete Trismegisto).

    ERMETE

    CAPITOLO I

    LA SFINGE

    Nel mondo antico, l’Egitto era una vera e propria cittadella della scienza sacra, una scuola per i suoi profeti più illustri e un rifugio per le più nobili tradizioni dell’umanità. Grazie agli immensi scavi e alle indagini degli ultimi anni, il popolo egiziano ci conosce meglio di tutte le civiltà che hanno preceduto la Grecia; la sua storia è rivelata, scritta su pagine di pietra. Nonostante, tuttavia, che i suoi monumenti siano stati ripuliti dagli accumuli del tempo e che i suoi geroglifici siano stati decifrati, non siamo riusciti a penetrare nei più profondi segreti del suo pensiero, gli insegnamenti occulti dei suoi sacerdoti.

    Questo insegnamento, scientificamente esposto nei templi e prudentemente velato sotto i misteri, ci mostra a colpo d’occhio l’anima dell’Egitto, il segreto della sua politica, e la parte importante che ha giocato nella storia del mondo.

    I nostri storici parlano allo stesso modo dei faraoni come fanno dei despoti di Ninive e Babilonia. Per loro l’Egitto è una monarchia assoluta e conquistatrice, come l’Assiria, dalla quale differisce solo per il fatto che è durata qualche migliaio di anni. Sanno che nella regalità dell’Assiria distrusse completamente il sacerdozio per farne uno strumento, mentre in Egitto il sacerdozio disciplinò la regalità e non abdicò mai nemmeno nei momenti peggiori, imponendosi sui re, scacciando i despoti, non cessando mai di governare la nazione; e tutto questo per mezzo di una superiorità intellettuale, una saggezza profonda e segreta che nessun corpo insegnante ha mai eguagliato in nessun paese o in nessun periodo?

    A malapena penso che lo facciano, perché invece di trarre innumerevoli conclusioni da questo fatto essenziale, i nostri storici lo hanno appena notato e sembrano non attribuire alcuna importanza ad esso. Eppure, non c’è bisogno né di un archeologo né di un linguista per capire che l’implacabile odio che esisteva tra l’Assiria e l’Egitto deriva dal fatto che queste due nazioni rappresentavano due principi opposti e che la nazione egiziana era obbligata per la sua lunga durata ad un processo di indurimento religioso e scientifico più forte di qualsiasi rivoluzione. Dall’epoca ariana, attraverso il periodo burrascoso che segue i tempi vedici alla conquista persiana e all’epoca alessandrina, vale a dire, durante più di cinquemila anni, l’Egitto fu la roccaforte di quelle dottrine alte e pure, il cui totale costituisce la scienza dei principi e può essere chiamata l’ortodossia esoterica dell’antichità.

    E se cinquanta dinastie si succedessero a vicenda e il Nilo accumulasse il suo suolo alluvionale su intere città; cosa succederebbe se i fenici venissero a loro volta inondati e cacciati fuori dal paese; attraverso il flusso e riflusso della storia, l’Egitto, sotto l’apparente idolatria del suo politeismo esteriore, ha sempre mantenuto le vecchie fondamenta della sua teogonia occulta e organizzazione sacerdotale. Resistette al volo del tempo come fa la piramide di Giza, intera e intatta, anche se semisepolta sotto la sabbia. Grazie a quella segreta immobilità, quella resistenza granitica, l’Egitto divenne l’asse attorno al quale ruotò il pensiero religioso dell’umanità mentre passava dall’Asia all’Europa.

    La Giudea, la Grecia, l’Etruria erano così tante anime viventi che formavano civiltà diverse. Ma da quale fonte hanno tratto le loro idee-radice se non dalla riserva organica dell’antico Egitto? Mosè e Orfeo fondarono due distinte e meravigliose religioni, l’una distinta dal feroce monoteismo, l’altra da un abbagliante politeismo. Dove ha trovato la forza, l’energia e l’audacia necessarie per rifondare, come l’ottone in una fornace, una nazione semiselvaggia, e dove l’altro ha acquisito il potere magico di far parlare gli dei, come un ben accordata lira, all’anima delle sue affascinanti razze barbariche?

    Nei templi di Osiride, nell’antica Tebe, che gli iniziati chiamavano la città del sole o l’Arca solare - perché conteneva la sintesi della scienza divina e tutti i segreti dell’iniziazione. Ogni anno, al solstizio d’estate, quando un diluvio di pioggia precipita in Abissinia, il Nilo cambia colore, assumendo la sfumatura rosso sangue di cui parla la Bibbia. Il fiume rimane gonfio fino all’equinozio d’autunno, seppellendo sotto le sue onde l’orizzonte delle sue rive. In piedi sulle loro terrazze di granito, sotto il sole accecante, i templi scavati nella solida roccia, le necropoli e le piramidi riflettono le loro maestose rovine nel Nilo, ora trasformate in un mare.

    Il sacerdozio egiziano ha attraversato i secoli, portando con sé la sua organizzazione e i suoi simboli, i segreti - così a lungo impenetrabili - della sua scienza. All’interno di questi templi, cripte e piramidi si sviluppò la famosa dottrina della Luce del Logos, la Parola universale che Mosè racchiuse nella sua arca dorata, e di cui Cristo doveva essere la torcia vivente. La verità è immutabile in sé stessa; solo sopravvive a tutto, anche se cambia dimora e forma e le sue rivelazioni sono intermittenti.

    La luce di Osiride che in passato gettava luce per gli iniziati sulle profondità della natura e le volte del cielo, si spegne per sempre nelle cripte abbandonate.

    Il detto di Ermete ad Asclepio è stato realizzato: O Egitto! Egitto! Rimarrà per te per le generazioni future solo favole che nessuno crederà, nulla di te durerà se non le parole ritagliate nella pietra. Comunque, cercheremo di riportare in vita un raggio di questo misterioso sole dei santuari perseguendo la via segreta dell’iniziazione egiziana dei tempi antichi fino a quando l’intuizione esoterica lo permetterà. Prima di entrare nel tempio, però, diamo uno sguardo alle imponenti fasi che l’Egitto attraversò prima dei tempi degli Hyksos, o dinastia dei pastori.

    La prima civiltà egizia, antica quasi quanto la carcassa dei nostri continenti,

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