Sotto l'ombrellone
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Molte cose accadono sulla spiaggia e gli ombrelloni ascoltano. La gente, ingenuamente, pensa che la loro funzione sia quella di schermare i raggi del sole, ma non è così. Durante ogni stagione estiva assorbono tante notizie che portano con loro quando, calato il sipario, sono stipati in un magazzino. È in quel momento che possono confrontarsi, raccontarsi gli aneddoti più divertenti, qualche volta malinconici, e sognare la prossima estate.
Un romanzo da leggere sotto l’ombrellone, certo, ma anche durante l’inverno per far intendere, a quella gelida tramontana che imperterrita sta sferzando i vetri della finestra, che l’estate è ancora qui.
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Sotto l'ombrellone - Pier Luigi Ghilarducci
Prologo
Prologo
Sono Marianna, un personaggio del libro. Eccomi qua, appena uscita dal testo per scrivere la presentazione.
Ma l’ho fatto di soppiatto perché pensavo che l’Autore non acconsentisse a questa stravagante idea un po’ pirandelliana. Anche perché nel mondo editoriale credo non sia mai avvenuta una cosa del genere.
Invece l’Autore, che è di larghe vedute, ha gradito molto questo diversivo.
Di cosa si parla in questo libro? Del mare, della spiaggia, degli stabilimenti balneari, in particolare di uno dove ogni estate si danno appuntamento molti dei miei amici.
E lì, uno vicino all’altro, ognuno sotto il proprio ombrellone, viviamo il periodo più bello e più divertente dell’anno, raccontando e ascoltando storie vecchie e nuove.
Anche se ho tanti impegni familiari, passo molto tempo sulla spiaggia contornata dall’affetto dei nipoti, dei miei cari e dall’amicizia di tutti coloro che mi stanno attorno.
Raramente mi sposto per andare a trovare gli amici. E non lo faccio per mancanza di cortesia nei loro confronti, ma perché sono loro che, con grande gentilezza, vengono a farmi visita.
Ovviamente non tutti lo fanno. Con Alba, che ha difficoltà a muoversi sulla sabbia, al mattino ci salutiamo da lontano. Come pure con Alvise, che preferisce starsene seduto nella sua postazione con lo sguardo rivolto a tutto ciò che può far notizia. Per non parlare del misterioso Tiziano che non ha mai oltrepassato la fila degli ombrelloni, dove si trova il suo, in direzione del mare.
Giorgio spesso viene a parlare con mio marito e anche con me, ricordando quei tempi ormai trascorsi quando lui, ancora bambino, in un certo senso mi faceva già la corte.
Più volte, nell’arco della giornata, Mario viene a farci visita mentre siamo intenti a frenare la vitalità dei bambini. E prima della nascita del suo nipotino faceva già le prove di nonno con il mio nipote maggiore, portandolo al bar oppure accompagnandolo a fare il bagno.
Ogni tanto anche Elisa si avvicina per parlare con me. E poi con Giuliana e con la figlia Clara dell’ombrellone accanto, come sempre molto informate sui fatti che accadono ogni giorno, inizio un dialogo che non ha mai fine. Ed è in quelle occasioni che si rafforzano sempre più l’amicizia e la stima tra di noi.
Prima dei loro spostamenti sotto un gazebo più lontano, Mariella con il figlio Leo erano quasi sempre sotto il nostro ombrellone. Lei per scambiare due chiacchiere e qualche confidenza su quel figlio che cresceva a vista d’occhio. Lui per giocare con i miei nipotini, accettando di buon grado di farsi massacrare.
Oggi, anche se sono un po’ distanti dal mio ombrellone, all’inizio dell’estate non mancano mai, madre e figlio, di venire ad abbracciare tutti noi.
Ad arricchire la colonna sonora del film che stiamo vivendo, poi, c’è lei, la Gloria del Mare. Quando era una nostra vicina di ombrellone, spesso si sedeva sulla sdraio, che mio marito le cedeva volentieri, e iniziava a interpretare le canzoni più belle del suo repertorio. E noi, lì, ad ascoltarla, come si farebbe a un concerto. All’improvviso, specialmente se si avvicinavano troppe persone, si interrompeva, si alzava e se ne andava senza attendere i meritati applausi. Mio marito Vanni ha sempre pensato che quell’atteggiamento fosse dovuto a una sua latente timidezza.
Quante cose accadono sulla spiaggia che gli ombrelloni ascoltano. La gente, ingenuamente, pensa che la loro funzione sia quella di schermare i raggi del sole. Ma non è così.
Durante ogni stagione estiva riescono ad afferrare più notizie possibili da coloro che si trattengono sotto la loro ombra e anche nei dintorni per poi nasconderle nei luoghi più segreti. Con questo grande bagaglio di informazioni hanno modo, in quell’antro buio dove passano i rimanenti mesi dell’anno, di confrontarsi, raccontandosi gli aneddoti più divertenti, qualche volta malinconici, sognando la prossima estate.
Un libro, dunque, da leggere sotto l’ombrellone, ma anche durante l’inverno per far intendere, a quella gelida tramontana che imperterrita sta sferzando i vetri della tua finestra, che l’estate è ancora qui.
Agli inizi dell’estate, quando giunge il sospirato sabato, la maggior parte della popolazione, dimenticando i giorni di caldo intenso trascorsi in città sui mezzi pubblici o privati per far fronte alle proprie esigenze, dà il via al grande esodo di massa di ogni fine settimana.
E così, sin dal primo mattino, addirittura in anticipo sull’ora prevista per andare al lavoro, ognuno si avvia nel luogo desiderato e tanto atteso.
Chi va in montagna per respirare aria più fresca e ammirare panorami mozzafiato. Chi invece preferisce la casa di campagna, là dove si rilassa a raccogliere i frutti che la stagione offre. Ma c’è anche chi va a pescare su fiumi e laghi per assaporare tutto quel silenzio a contatto con la natura.
È indubbio, però, che la maggioranza di questi viaggiatori va a riempire strade, autostrade e superstrade in direzione di una delle molteplici località balneari. E con più di settemila chilometri di litorale, che la nostra penisola è in grado di offrire, ce ne abbiamo di spiagge dove, con il costume già indossato e i vestiti lasciati sotto l’ombrellone, correre a gettarsi tra le onde del mare. Perciò, sin dal venerdì sera si possono ascoltare voci di questo genere: Domani vado al mare. Mi voglio sdraiare sotto l’ombrellone e guai a chi mi…
È una frase ricorrente nelle famiglie quando la voglia d’estate si fa prepotente, nonostante le ferie siano ancora un po’ lontane.
Ma il mare, ossia la spiaggia, a differenza di tutti gli altri luoghi dove si trascorrono le vacanze, richiede, con molto anticipo sulla partenza, una verifica di ciò che è accaduto durante l’inverno: la prova costume.
Ed è proprio a metà primavera, dopo aver trascorso un inverno all’insegna della buona tavola e delle abbondanti libagioni, in particolare durante le feste, che in camera, nel bagno o comunque dove è presente uno specchio che rifletta la figura per intero, avviene questo non sempre piacevole test.
Immancabilmente la taglia di quel costume usato l’estate precedente non corrisponde più alle misure del nostro corpo. Anche il bottone dei pantaloni fatica a entrare in quell’asola che sembra allontanarsi sempre più.
E allora hanno inizio le drastiche diete. Niente più dolci, niente zucchero nel caffè, dimezzati i carboidrati e tutte le bevande alcoliche, a cominciare dal vino. E da quel giorno sulla tavola è un tripudio di verdure e di frutta d’ogni genere, con grande invidia verso chi, seduto accanto e immune da questi problemi, sta ingurgitando forchettate di pasta alle vongole o al ragù.
Perciò, se l’obiettivo è quello di sentirsi ammirati quando, per la prima volta, percorriamo quella lunga passerella che conduce sulla spiaggia, bisogna soffrire e rinunciare all’invito degli amici che il venerdì sera ti comunicano: Stasera si va in pizzeria. Vieni anche tu?
La scelta di una località non è mai improvvisata. In genere ogni persona predilige una zona familiare facile da raggiungere, magari dove sono presenti degli amici, ma anche in base alle proprie possibilità finanziarie.
Si può pensare di raggiungere una spiaggia libera sulla costa e piantare l’ombrellone vicino al mare e sotto la sua ombra trascorrere un’intera giornata. Sembrerebbe una soluzione semplice, ma non lo è per tutti. Spesso, infatti, per raggiungere questa meta occorre percorrere lunghi tratti di sabbia poco agevoli. Non è certo un problema per i giovani e gli sportivi, ma può creare difficoltà alle persone con bambini piccoli nel passeggino. Oppure agli anziani che non possono essere gravati del peso dei bagagli indispensabili, oltre alla borsa-frigo stracolma di bibite e cibo. Forse è meglio optare per uno Stabilimento Balneare, detto anche Bagno, dove possiamo trovare tutti i comfort che la spiaggia libera non può certo offrire, primi tra tutti i servizi igienici. È vero che queste prestazioni hanno un costo che varia a seconda della categoria, della struttura e della località nella quale si trova. Ma vogliamo mettere la comodità di giungere sulla spiaggia dove c’è un bagnino che ti accompagna fin sotto l’ombrellone e ti fa sistemare dove desideri? Per non parlare poi delle docce fredde e calde, del bar-ristorante, degli spazi adibiti ai giochi da spiaggia. E poi la sicurezza della vigilanza durante il bagno, specialmente in presenza di bambini. Senza trascurare la possibilità di noleggiare un pattino per arrivare là dove l’acqua è più limpida e profonda. Insomma una serie di funzioni impensabili sulle spiagge libere. Infatti questa è di solito la scelta effettuata da molte famiglie che, con gli amici di sempre, ogni anno si ritrovano nello stesso Bagno durante il periodo estivo, lunga o corta che sia la permanenza di ognuno.
Ma vediamoli questi Stabilimenti Balneari e osserviamo anche come si svolge la vita di chi li frequenta assiduamente.
L’Italia, per la sua forma peninsulare, è circondata dal mare e le sue coste, siano esse sabbiose, ghiaiose o ricche di scogli, da tempo sono state trasformate in ambienti idonei per la balneazione. Ogni Stabilimento, dunque, acquisisce un certo valore di immagine e di prestigio in base all’ubicazione su una determinata costa, supportato poi dalle strutture, dal personale e dai servizi che è in grado di offrire. Tutto questo porta a una radicale selezione della clientela a causa delle spese che ciascun cliente deve sostenere per far parte di un determinato ambiente.
In alcuni di questi esclusivi Stabilimenti Balneari, tanto per fare degli esempi, non sono graditi animali domestici, come pure le famiglie con bambini molto piccoli che possono disturbare chi intende trascorre una vacanza in completo relax. Di solito il prezzo elevato allontana la gente comune a favore dei vip che formano dei veri e propri clan. Normalmente la scelta di questa particolare clientela non ricade sugli ombrelloni, ma sui tendoni dotati di lettini e materassi che offrono il massimo comfort, la cui posizione crea una graduatoria: più sono vicini alla riva più alto è il loro costo.
Inutile dire che l’acceso ai venditori ambulanti è assolutamente vietato.
Altri Bagni meno blasonati, invece, hanno una clientela variegata e sono aperti a tutti coloro che intendono trascorrere la stagione estiva come una grande festa, alla quale tutti possono partecipare senza alcuna limitazione e distinzione di casta. I venditori ambulanti, in genere, sono tollerati. Anzi, in alcuni casi viene instaurato con loro un rapporto di amicizia. Gli ombrelloni e i gazebi sono corredati di sdraio o di lettini, a seconda delle esigenze, senza il lusso degli Stabilimenti più chic, ma ugualmente confortevoli. Anche qui, comunque, occorre fare delle distinzioni: le prime file di ombrelloni, quelle più vicine al mare, sono riservate ai clienti abituali, ossia gli stagionali che da diversi anni noleggiano l’ombrellone per tutto il periodo estivo. Man mano che ci allontaniamo dalla riva troviamo i bagnanti occasionali o le persone che frequentano il Bagno da minor tempo.
Ipotizzando di fare una panoramica aerea con un drone, si possono distinguere gli occupanti in base agli oggetti posizionati vicino a ogni ombrellone: materassini, palette, secchielli e salvagente dove ci sono bambini; tavole da surf per gli sportivi; pinne e occhiali per gli amanti dello snorkeling. Chi non rinuncia al gioco del calcio, invece, sarà circondato dai palloni. Alcuni hanno policrome riviste di gossip sparse sul lettino, mentre ad altri non manca mai il giornale quotidiano, oppure il best-seller dell’estate. Sembra proprio di essere di fronte alla grande tavolozza di un pittore impressionista.
Trasformiamoci anche noi in un drone per osservare la vita da spiaggia e curiosare sotto gli ombrelloni di un tipico Stabilimento Balneare della costa toscana, ai piedi delle Alpi Apuane.
È venerdì. L’apertura della stagione estiva è già avvenuta, ma per Alvise è il primo giorno di mare.
Bentornato! Come sta? Sua moglie sta bene?
È uno dei bagnini, quello nuovo, che va incontro a Alvise che da poco è giunto sulla spiaggia mentre, con il dorso già nudo, si appresta a togliersi i pantaloni.
Gli stringe la mano calorosamente e poi apre l’ombrellone: quello scelto negli ultimi tempi. Da anni, infatti, Alvise