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Le avventure di Thunder
Le avventure di Thunder
Le avventure di Thunder
Ebook196 pages2 hours

Le avventure di Thunder

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About this ebook

Thunder è un cucciolo di elefante pigmeo che vive una vita spensierata nella giungla africana. Un giorno tutto viene sconvolto dall'arrivo degli esseri umani, che lo separano dal suo branco e dalla sua famiglia. Per ritrovarli, Thunder dovrà intraprendere un viaggio attraverso i meravigliosi paesaggi africani, incontrando animali di tutte le specie e imparando a conoscere sé stesso.

Riuscirà Thunder a ritrovare la strada di casa?

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateJul 15, 2019
ISBN9781071500378
Le avventure di Thunder

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    Book preview

    Le avventure di Thunder - Erik Daniel Shein

    Un ringraziamento speciale

    Vorrei ringraziare le seguenti persone che hanno creduto nel nostro piccolo elefante, Thunder, e nel messaggio che vuole trasmettere, facendo la differenza una storia alla volta: Barbara Nixon, Theresa Gates, Mary Nickum, John Nickum, Darrell Walters, Jimmy Costello, Sherrie Stoops, Julian Gracie, e Alesha e Vera Vanguard.

    Ai migliori editori e team del mondo, Karen Fuller, e Missy Davis.

    Citazioni:

    Il motivo per il quale mi dedico così tanto ad aiutare gli animali è perché ci sono tantissime persone che si dedicano a fargli del male. ~♥~ EDS

    ″Alcune persone parlano agli animali. Non molti ascoltano però. Questo è il problema." - #WinnieThePooh

    Tutti hanno un sogno, ed è importante, ma nella vita sono i sogni che diventano realtà che finiscono sempre per trovare te. EDS

    Le persone non capiranno mai appieno l’intelligenza degli animali se non si prenderanno il tempo necessario per conoscerli...e rispettarli :)

    Capitolo 1

    Una nuova vita

    Era mezzanotte nella foresta. La luce della luna piena faceva capolino da dietro le nuvole all’orizzonte, e nell’aria c’era odore di monsone. Quella notte era una notte speciale. Serenity, una femmina di elefante pigmeo africano, sarebbe diventata madre per la prima volta. Tutti gli animali della zona si erano riuniti intorno a lei per assistere alla nascita. Il branco di elefanti aveva formato un cerchio protettivo, e le orecchie degli elefanti maschi sbattevano dall’eccitazione. Il più anziano del branco riempì l’aria di suoni bassi e riecheggianti, per dimostrare l’approvazione generale. Era arrivato il momento!

    L’arrivo di una nuova vita era sempre stato causa di esaltazione generale, e gli animali si sa, sono curiosi per natura.

    Le scimmie gettavano occhiate furtive dai rami degli alberi sovrastanti. Le rane saltellavano vicino alla scena, le loro zampe incollate alle larghe foglie a forma di orecchie di elefante che ondeggiavano dolcemente nel vento. Anche con una notte così scura intorno a loro, gli animali aspettavano con impazienza la nascita del cucciolo di elefante.

    Un tuono rimbombò forte sopra le loro teste, seguito da una grossa striscia luminosa che squarciò il cielo. Le nuvole erano illuminate da una luce brillante, e il vento le spostava e faceva agitare. Una pioggia scrosciante cominciò a cadere dal cielo, e il gruppo di elefanti che circondava Serenity si strinse ancora di più intorno a lei, per proteggerla dal pesante scroscio d’acqua. Bum! Il cielo si illuminò di nuovo non appena un altro schianto risuonò nell’aria. Proprio in quel momento, il piccolo elefante uscì fuori dal sicuro ventre della madre e cadde nell’acqua sotto di lui. Sua madre lo avvicinò alla sponda del piccolo laghetto.

    Va tutto bene disse Serenity dolcemente. Su, vieni fuori. E sorrise mentre aiutava il piccolo a stare in piedi.

    All’improvviso il branco di elefanti cominciò a battere i piedi sulla terra bagnata. Serenity gonfiò il suo petto con orgoglio quando i membri il branco, tutti insieme, alzarono le proboscidi per esultare. Alcuni maschi del branco immersero le loro proboscidi nel laghetto per poi lavare il nuovo arrivato e sua madre. Era arrivato il momento di festeggiare. Erano stati tutti benedetti dalla nascita di una nuova vita.

    Serenity avvolse la sua proboscide intorno alla vita del piccolo elefante, per aiutarlo a stare in piedi da solo. Si fa così, disse con dolcezza. Ci sei quasi. Appena il piccolo riuscì a stare in piedi, la terra intorno ai suoi piedi cominciò a tremare, e il silenzio piombò tra gli animali, seguito da mormorii eccitati. Una delle femmine del branco si rivolse a Serenity, Dovresti chiamarlo Thunder[1].

    Thunder? Serenity passò la sua proboscide sulla testa del cucciolo e sorrise. Mi piace. Che ne pensi, Thunder?

    Il piccolo elefante guardò pieno d’amore sua madre, emise un piccolo suono dalla sua proboscide e provò a muoversi di nuovo sulle sue zampe tremolanti. Quando la terra tremò ancora, il branco degli elefanti esultò. Serenity si avvicinò a Thunder e lui si accoccolò accanto a lei.

    Thunder scene break

    In pochi anni, Thunder crebbe e diventò un bell’elefante, e Serenity era molto orgogliosa di suo figlio.

    Nella luce dell’alba, il sole faceva capolino dalle nuvole. Un arcobaleno dipingeva il cielo con i suoi colori, andando a finire nei meandri della foresta pluviale centro-africana, brulicante di vita. Un pappagallo cenerino di nome Penelope si librava alto in volo sopra le chiome degli alberi, mentre osservava il mondo intorno a lei.

    Una raganella verde saltò all’interno una canna di bambù e ci si sistemò dentro per fare uno spuntino. La sua lunga lingua prese in un sol colpo un insetto, che poi ingoiò rumorosamente. Quando la sua fame fu placata, saltellò via, in cerca di una nuova avventura.

    Le foglie frusciavano e i rami ondeggiavano a causa dei numerosi uccelli che vi erano appollaiati. Penelope sfrecciò sopra di loro, con le ali che quasi andarono a sfiorare le teste degli altri uccelli. Poi sparì tra gli alberi.

    La foresta pluviale una volta era un posto meraviglioso, con una quantità inimmaginabile di diverse forme di vita. La terribile verità era che la vita nella foresta non era più come quella di una volta. La rigogliosa foresta, in passato un fiorente e pacifico regno dominato dalle creature viventi, sia grandi che piccole, era andato restringendosi sempre di più, a mano a mano che la civiltà umana invadeva i suoi confini. Migliaia di specie diverse si erano estinte, e i polmoni del nostro grande pianeta terra annaspavano in cerca di aria.

    L’equilibrio tra gli animali e coloro che venivano chiamati gli Eretti ormai non esisteva più. All’inizio, la terra aveva un accordo con gli Eretti, un accordo che si basava sulla convivenza armoniosa tra umani e animali. Ma gli umani diventarono avidi e smarrirono la via. Adesso c’erano solo pochi posti dove la natura era rimasta incontaminata e dove i suoi abitanti si godevano la vita così come gli era stata donata.

    Quel giorno era un giorno come tanti. Un branco di elefanti venne fuori goffamente dalla spessa foresta. Quattro femmine adulte erano seguite da quattro cuccioli che stavano chiacchierando amabilmente tra loro della pozza dalla quale stavano tornando. I più grandi scuotevano le teste agli spensierati elefantini e sorridevano.

    La raganella saltò al di sopra della testa di Thunder e si girò a guardarlo. Hai visto, Mami?

    Sì, Thunder, rispose Serenity. In realtà non aveva visto la rana, ma Serenity aveva risposto alla stessa domanda almeno una decina di volte durante il loro lungo viaggio di ritorno dalla pozza. Ormai il giovane elefante non aveva nemmeno bisogno di una risposta, voleva solo far capire in che modo la sua mente lavorasse. Gli elefanti continuarono a camminare mentre i più giovani chiacchieravano e scorrazzavano avanti e indietro.

    Non videro i due gorilla seduti sulla collina che sovrastava la foresta. Harold e Neville guardavano gli elefanti con stupore e timore, mentre i piccoli elefantini giocavano accanto alla pozza.

    Persino i gorilla rispettavano la magnificenza degli elefanti. Questi pachidermi, che stavano cercando un po’ di sicurezza e di spazio dove poter vagabondare tranquillamente in una terra i cui confini si stavano sempre più restringendo, erano delle creature innocenti, allegre e intelligenti. La natura aveva donato loro delle lunghe vite e la capacità di instaurare legami stretti tra simili.

    Anche un piccolo cucciolo di elefante come Thunder era rimasto uno dei pochi membri, se non uno degli ultimi, di una lunga generazione di giganti gentili che avevano molto da insegnare agli esseri umani.

    Capitolo 2

    La scuola è iniziata

    La pozza si riempì con il suono di tante risate, mano a mano che i cuccioli di elefante correvano verso l’acqua. Gli elefantini prima si schizzavano, poi gli schizzi erano seguiti da veri e propri attacchi acquatici, non appena i piccoli furfanti decidevano di spruzzare getti d’acqua fredda dalle loro proboscidi.

    I più grandi erano felici di osservare i loro piccoli che giocavano tutti insieme, fino a quando i cuccioli non rivolsero la loro attenzione ai più grandi. Poi il caos si scatenò non appena gli adulti si unirono ai giochi dei piccoli. A quel punto divenne troppo difficile  capire da dove venivano gli spruzzi d’acqua. Il suono dei barriti gioiosi degli elefanti riempì l’aria, mentre il branco di elefanti continuava il suo gioco mattutino nella pozza.

    Quando il gioco finì, Thunder seguì Serenity fuori dall’acqua. Le sue gambe, un tempo scoordinate e pesanti, adesso erano più sciolte nei movimenti. Il terreno tremava sempre quando Thunder camminava, ma adesso riusciva a controllare l’intensità del rimbombo applicando un peso differente a ogni suo passo.

    Aah. Aaahhh. Siamo arrivati. Era molto soddisfatto dopo essere stato ben lavato nella pozza e essersi divertito così tanto. Adesso era pronto a darsi una bella asciugata. Con la proboscide gettò sopra di sé dei piccoli ramoscelli per asciugarsi. Dai ramoscelli cadde una nuvola di polvere, che si posò sopra di lui. Scuotendo le orecchie, Thunder rise senza controllo.

    La prima volta che Thunder si sporcò di nuovo dopo il bagno nella pozza, Serenity lo obbligò a ritornare in acqua e lavarsi di nuovo, ma dopo un po’ che il cucciolo continuava a fare la stessa cosa Serenity imparò a lasciar perdere, dicendosi che c’erano battaglie molto più importanti da combattere contro il suo piccolo. Adesso il lavarsi e lo sporcarsi subito dopo era diventata una routine.

    Serenity sorrise alle buffonate del piccolo e continuò a masticare un ramo. Osservò pigramente quello che succedeva intorno a lei. Alcuni elefanti stavano sempre bevendo e facendo il bagno nella pozza. Altri giocavano nel fango. Le loro vite erano spensierate nella foresta che li proteggeva.

    Una grossa farfalla morfo blu svolazzava vicino al branco. Si chiamava Jennetta Blue ed era incuriosita dal cucciolo che faceva tremare la terra come un tuono. Volò più vicina a lui, passò sopra la sua testa e svolazzò un po’ lì sopra, finché Thunder non alzò lo sguardo su di lei.

    Thunder era ipnotizzato dalla bellezza di quella creatura. Alzò la proboscide per cercare di raggiungerla, ma la farfalla volò via prima che lui riuscisse a toccarla. Jennetta Blue sparì tra gli alberi che circondavano la pozza d’acqua e Thunder rimase lì, deluso dalla farfalla per non essere rimasta abbastanza per fare conoscenza.

    Lì vicino, Serenity chiamava a raccolta i più piccoli, Okay, piccolini. Venite qui!

    Arrivo mamma. Thunder sbattè i suoi grossi piedi sulla terra, che tremò sotto di lui. Gli altri cuccioli fecero altrettanto, finché non si ritrovarono tutti a correre verso Serenity, facendo a gara per arrivare primi.

    "Questa è la vostra lezione di comunicazione di oggi. Adesso mettetevi tutti in riga davanti a me.’’

    I piccoli elefanti cominciarono a

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