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Donne allo specchio: Liberamente ispirato a Lettera a un bambino mai nato e Lunæ
Donne allo specchio: Liberamente ispirato a Lettera a un bambino mai nato e Lunæ
Donne allo specchio: Liberamente ispirato a Lettera a un bambino mai nato e Lunæ
Ebook25 pages19 minutes

Donne allo specchio: Liberamente ispirato a Lettera a un bambino mai nato e Lunæ

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Questo copione è liberamente ispirato a due libri: Lettera a un bambino mai nato (di Oriana Fallaci) e Lunæ. Fasi di consapevolezza (di Ines Cavicchioli), adattato per la scena da Riccardo Roversi. Fra il 2010 e il 2011 è stato più volte rappresentato in teatro con la regia di Vincenzo Iannuzzo e l’interpretazione di Shamira Benetti e Ilaria Zeri.
LanguageItaliano
Release dateJun 30, 2019
ISBN9788834148402
Donne allo specchio: Liberamente ispirato a Lettera a un bambino mai nato e Lunæ

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    Donne allo specchio - Autori Vari

    DIGITALI

    Intro

    Questo copione è liberamente ispirato a due libri: Lettera a un bambino mai nato (di Oriana Fallaci) e Lunæ. Fasi di consapevolezza (di Ines Cavicchioli), adattato per la scena da Riccardo Roversi. Fra il 2010 e il 2011 è stato più volte rappresentato in teatro con la regia di Vincenzo Iannuzzo e l’interpretazione di Shamira Benetti e Ilaria Zeri.

    DONNE ALLO SPECCHIO

    Liberamente ispirato a

    Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci

    e Lunæ. Fasi di consapevolezza di Ines Cavicchioli.

    Adattamento di Riccardo Roversi.

    Sipario. Scena: un tavolino e due sedie, letto, specchiera, telefono, attaccapanni, una bottiglia d’acqua e due bicchieri, altri oggetti vari; Donna 1 è seduta e inizia la conversazione con il bambino.

    PRIMA SCENA (Donna 1)

    Stanotte ho saputo che c’eri. Stavo con gli occhi spalancati nel buio, quando si è acceso un lampo di certezza: sì, c’eri! Esistevi!

    È stato come sentirsi colpire il petto da una fucilata. Mi si è fermato il cuore, e quando ha ripreso a battere mi sono accorta di precipitare in un pozzo di incertezze.

    Ti prego, cerca di capire… non è per gli altri, io non mi curo degli altri… non è paura di Dio… e non è paura del dolore, perché non temo nemmeno quello… è paura di te. Non sono mai stata pronta ad accoglierti, anche se ti ho aspettato tanto.

    Mi sono sempre domandata: e se nascere non ti piacesse? E se un giorno tu mi rimproverassi, gridandomi: Chi ti ha chiesto di mettermi al mondo, perché mi ci hai messo?.

    Estrae dalla borsa la sua prima ecografia, se possibile grande circa

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