Vite di Giulio Romano. (Con introduzione)
()
Info su questo ebook
Dopo Giorgio Vasari infatti, il quale ne fu grande estimatore e amico, nessuno si è più occupato fino al tardo ‘700 del più brillante allievo di Raffaello, e solo nei due secoli successivi sono arrivati rispettivamente la prima monografia a lui dedicata e i primi studi sistematici sulla sua opera.
Questo volumetto propone, riuniti assieme per la prima volta, proprio quei rari testi: l’irrinunciabile Vita di Giulio Romano pittore di Giorgio Vasari, e i tardosettecenteschi Elogio di Giulio Romano di Luigi Bastianelli e Giulio Pippi detto Giulio Romano di Francesco Milizia.
A cura di Daniele Lucchini.
Versione in brossura ordinabile dal sito di Finisterrae.
Leggi altro di Giorgio Vasari
Le vite - Edizione 1568 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMichelangelo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a Vite di Giulio Romano. (Con introduzione)
Recensioni su Vite di Giulio Romano. (Con introduzione)
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Vite di Giulio Romano. (Con introduzione) - Giorgio Vasari
Romano
Colophon
Finisterrae 51
Prima volta in Finisterrae: 2019
In copertina: Daniele Lucchini
Elaborazione grafica da disegno di Giulio Romano, 2019
© 2019 Daniele Lucchini, Mantova
www.librifinisterrae.com
Tutti i diritti riservati
ISBN: 9780244792701
Epigrafe
Iulio pictor desidera venir a noi et noi ne havemo il maggiore desiderio del mondo, perché havemo animo di servirne del suo nobilissimo
ingegno, et in la pictura et in la architettura.
Federico II Gonzaga,
Lettera a Baldassarre Castiglione, 29 agosto 1524
Prefazione
Oggi risulta difficile credere che un artista come Giulio Romano, unanimemente considerato tra i più importanti del primo '500 e l'iniziatore del manierismo, già stimato da Giorgio Vasari il più brillante allievo di Raffaello, abbia goduto per secoli di scarsissima considerazione. Eppure le cose stanno davvero così.
Già dopo il sacco di Mantova del 1630 ad esempio, il Palazzo Te, suo capolavoro indiscusso e degno di stare accanto ai più fastosi edifici di Roma, fu abbandonato a se stesso e completamente dimenticato. I viaggiatori del grand tour, i quali vi arrivavano in genere più per caso che per effettiva ricerca, lo sbeffeggiavano come mostruosità stupida e quasi comica
, testimonianza della mancanza di gusto dei principi di Mantova
.¹ È occorso attendere il '900 e uno studioso viennese naturalizzato britannico di nome Ernst Gombrich, innamorato di Giulio Romano, per udire una voce forte di sdegno contro quello stato di incuria e per iniziarne recupero e restauro.²
Non migliore, dopo Vasari, è stata la fortuna critica dell'artista Giulio Romano. Si è dovuto giungere al 1772 per averne di nuovo traccia nella letteratura di genere con l’Elogio di Luigi Bastianelli, il quale peraltro non fa che riscrivere lo stesso Vasari. La prima monografia degna di questo nome è arrivata solo nel 1842, ad opera dello storico mantovano Carlo D'Arco, ma spettano ancora una volta a Gombrich i primi studi di carattere scientifico sull'opera e sulla figura del Pippi.
Eppure tutto a Mantova è nel segno di Giulio Romano e nessun artista quanto lui ha plasmato l'immagine stessa della città: le risistemazioni urbanistiche e idrauliche, Palazzo Te, gli interventi in Palazzo Ducale, in duomo, in Sant'Andrea, le Pescherie, Porta Giulia, la sua stessa abitazione. Ma ancora una volta per cogliere e valorizzare appieno tale tessitura è occorso attendere molto e c’è voluto di nuovo l’intervento del solito Gombrich, curatore nel 1989 della prima grande mostra a tutto tondo sulla simbiosi tra l’artista e Mantova.³
Per questo ci pare che ogni nuovo contributo di studio e conoscenza su Giulio Romano sia non solo utile e benvenuto, ma persino dovuto: e per riconoscenza e per compensazione.
I testi raccolti nel presente volume
Tre sono gli scritti qui collezionati: si parte con la Vita di Giulio Romano pittore da Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori di Giorgio Vasari, pubblicate la prima volta nel 1550, per arrivare all'Elogio di Giulio Romano dalla Serie degli uomini i più illustri nella pittura, scultura e architettura di Luigi Bastianelli, pubblicata nel 1772, e al Giulio Pippi detto Giulio Romano dalle Memorie degli architetti antichi e moderni di Francesco Milizia, pubblicate nel 1781. Nessuno di essi è una monografia, ma tutti sono una sorta di scheda all'interno di un'opera enciclopedica a tema, benché ovviamente differente sia il livello tra l'uno e l'altro.
Vasari è l'inventore della storia dell'arte, il primo a raccogliere e organizzare in modo organico e sistematico le biografie degli autori, alla maniera delle antiche vitae greche e latine; pur con i limiti del suo fiorentinocentrismo e di qualche approssimazione nei dati, spesso è l'unica fonte disponibile, altrettanto spesso ha notizie di prima mano e conosce direttamente gli artisti di cui parla, come nel caso proprio di Giulio Romano. Lo si può dire, senza timore di essere smentiti, irrinunciabile.
All'opposto cronologico di questa sparuta serie sta Milizia, autore di una scheda piuttosto sommaria non dissimile da quella di un moderno compendio enciclopedico.
Quanto a Bastianelli, come detto sopra, si limita a seguire più o meno pedissequamente Vasari, con la differenza di mostrare in più occasioni di non avere visto dal vivo le opere mantovane di Giulio Romano. Frequenti sono infatti gli errori e le approssimazioni sullo sviluppo topografico e decorativo di Palazzo Te per credere che ne scriva diversamente che per sentito raccontare o per letto da qualche parte. Tuttavia il suo testo è estremamente interessante come testimonianza storica dell'uso delle incisioni; di ciascun dipinto di Giulio menzionato infatti cita con grande precisione la migliore copia a incisione o stampa in circolazione ed il suo autore. È una preziosa prova di come la