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Poesie dall'ospedale psichiatrico: versione filologica del delirio
Di Bruno Osimo
Azioni libro
Inizia a leggere- Editore:
- Bruno Osimo
- Pubblicato:
- May 24, 2019
- ISBN:
- 9788898467617
- Formato:
- Libro
Descrizione
Informazioni sul libro
Poesie dall'ospedale psichiatrico: versione filologica del delirio
Di Bruno Osimo
Descrizione
- Editore:
- Bruno Osimo
- Pubblicato:
- May 24, 2019
- ISBN:
- 9788898467617
- Formato:
- Libro
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Anteprima del libro
Poesie dall'ospedale psichiatrico - Bruno Osimo
osimo@trad.it
Traslitterazione
La traslitterazione dei nomi è fatta in base alla norma ISO 9:
â si pronuncia come ‘ia’ in ‘fiato’ /ja/
c si pronuncia come ‘z’ in ‘zozzo’ /ts/
č si pronuncia come ‘c’ in ‘cena’ /tɕ/
e si pronuncia come ‘ie’ in ‘fieno’ /je/
ë si pronuncia come ‘io’ in ‘chiodo’ /jo/
è si pronuncia come ‘e’ in ‘lercio’ /e/
h si pronuncia come ‘c’ nel toscano ‘laconico’ /x/
š si pronuncia come ‘sc’ in ‘scemo’ /ʂ/
ŝ si pronuncia come ‘sc’ in ‘esci’ /ɕː/
û si pronuncia come ‘iu’ in ‘fiuto’ /ju/
z si pronuncia come ‘s’ in ‘rosa’ /z/
ž si pronuncia come ‘s’ in ‘pleasure’ /ʐ/
1. Pacchetti di gioia
Ricevo la gioia a pacchetti
scendendo le scale
mi entra nel sangue di spigolo
mentre penso ad altro.
Il sangue si coagula diverso in quei punti
dove comincia/finisce il pacchetto di gioia
lo vedo nella mente lo scuro del sangue
a forma di parallelepipedo.
Quando l’infermiera mi dà la bottiglia del colluttorio
al gusto di ginepro
ogni pacchetto di mestizia si fonde ogni pacchetto di gioia
e scorre la vita il sangue la saliva la vita.
2. Nel vestibolo
Nel vestibolo c’è la riunione di reparto.
Il sole trapela dalla finestra grande delle scale
scaglia contro noi – pazienti – ombre lunghe.
L’infermiere alza su di me la sua mano possente –
non mi scanso.
L’urto è crudele
tra l’ombra della mano dell’infermiere
e la mia testa
so che devo sopportare
questo e l’altro
perché gli umani non capiscono
quanto può ferire il colpo di un’ombra.
3. Nonsoloumani per fortuna
Quando arrivo in reparto per il ricovero
per fortuna trovo nonsoloumani.
In pieno scondinzolo
come inchiodata al pavimento
Bella mi pregusta.
Mi trovo bene qui nel reparto nonsoloumani.
Le infermiere della buonanotte
fanno l’ultimo giro dopo il coprifuoco
mi trovano a cuccia con Bella buono buono
– il letto vuoto –
faccio finta di dormire.
Se mi sono comportato bene
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