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Papere e miracoli
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Ebook109 pages1 hour

Papere e miracoli

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About this ebook

Prima di utilizzare qualsiasi tecnica di parata o di svolgere una qualsiasi azione tattica o fisica, il nostro portiere deve essere in grado di riconoscere ciò che sta succedendo in campo, capire le intenzioni degli avversari e lo sviluppo del gioco. Il libro è un percorso, una proposta di lavoro basata sulla scoperta del sistema specchio e al suo coinvolgimento nell’apprendimento della motricità. L’esperienza, il vivere le situazioni di gioco in allenamento e visualizzandole, imparare anche attraverso l’osservazione del compagno, dell’avversario o di un modello, l’importanza del contesto all’interno del quale proporre il lavoro sono temi trattati con linguaggio semplice e chiaro.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateMay 15, 2019
ISBN9788831618328
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    Papere e miracoli - Antonello Brambilla

    633/1941.

    PREFAZIONE

    a cura di Gianluca Spinelli

    Allenatore dei portieri di Como,  Genoa C.F.C. , F.C. Chelsea , F.C. Paris Saint-Germain e Nazionale Calcio  Italiana .

    Quando Antonello mi ha chiesto di leggere il suo scritto gli ho detto che l’avrei letto, non avrei potuto esimermi dal farlo.

    E’ un amico.

    Mi ha dato 10 giorni di tempo e mi sono detto ..si in 10 giorni ce la faccio…me l’ha spedito il 22 Marzo alle 18.21, alle 19.51 l’ho richiamato entusiasta, l’avevo finito.

    Letto tutto d’un fiato, con trasporto, entusiasmo e passione.

    Ho riconosciuto tutte quelle cose interessanti che vorrei capire e approfondire. In queste pagine ho trovato concetti, basi di conoscenza e informazioni che per me sono i presupposti fondamentali per chi vuole approcciarsi al nostro lavoro.

    Parlando con lui subito dopo averlo letto, mi sono reso conto che ricordavo tutte le pagine e le nozioni in esse contenute,  raramente  mi succede e quando succede è perché la lettura mi ha letteralmente stregato.

    Gianluca Spinelli

    INTRODUZIONE

    Ritornando a casa, pensando alla partita appena finita, ai più ciò che rimane in mente del portiere, sono le Papere o i Miracoli compiuti dall’estremo difensore.  Allenare i portieri di calcio però è molto di più di questo e pochi occhi riescono a vedere oltre una grande parata o una grande disattenzione. Preparare il lavoro quotidiano richiede molte conoscenze e competenze.

    L’incontro, il confronto con colleghi, professori, allenatori, portieri, preparatori atletici, dirigenti, presidenti, il vivere in diverse città, in più stati e spesso continenti con culture diverse, la fortuna di aver allenato in quasi tutte le categorie, il percorso di studi e la lettura di molti libri mi ha influenzato in quella che oggi è la metodologia con cui alleno i portieri. Una metodologia sempre in evoluzione.  La mia intenzione non è parlare di tecnica o di tattica o come preparare fisicamente il portiere ma di accompagnarvi in un percorso con un comune denominatore: l’apprendimento. In molti campi di calcio si vedono allenamenti con proposte lontane dalla realtà di gara, come insegnare, diventa fondamentale.

    Ho chiesto ad alcuni amici, esperti nel loro settore, di scrivere per me un capitolo, proprio perché con molti di loro ho passato ore e ore a confrontarmi, a chiedere e provare a capire.

    La mia intenzione è darvi uno spunto per riflettere, per andare oltre le sole papere o miracoli, capire meglio come costruire l’allenamento, cosa sarebbe meglio fare o evitare, comprendere il vostro modo di valutare i portieri e dare qualche strumento di aiuto per i vostri numeri uno.

    Buona lettura!

    Antonello Brambilla

    01 - SPORT E SCIENZA: LO SVILUPPO DELL’ ALLENAMENTO NON PUÒ PRESCINDERE DALLE CONOSCENZE SCIENTIFICHE

    Di Umberto Ruggiero

    Diplomato I.S.E.F.

    Preparatore atletico professionista

    Resp. metodologia S.G. Sampdoria e Trapani

    Prep. atletico prima squadre di Dinamo B. , Al Itthihad, Chiasso, Perugia, Gallipoli, nazionale Zambia, sett giov. Genoa, Sampdoria.

    Questa premessa indica l’importanza di avere delle conoscenze aggiornate riguardanti il funzionamento dei processi di apprendimento motorio.

    Antonello Brambilla è un allenatore professionista da moltissimi anni, le sue esperienze sono espresse in questo libro e non riguardano solamente quelle compiute in un campo di calcio. Nel proseguo della vostra lettura sarete catturati dalle innumerevoli informazioni date anche dall’analisi delle partite, dalle statistiche specifiche sul ruolo del portiere. Nondimeno dalle informazioni teoriche che hanno permesso ad Antonello di adattare la sua didattica e di trascriverla in questo elaborato.

    Il mio contributo alla stesura del libro è circoscritto alla descrizione di una scoperta che con Antonello condividiamo nelle nostre chiacchierate, senza curarci del fatto che siamo tecnici con competenze diverse bensì allenatori, istruttori, responsabili dell’insegnamento di specifiche motricità.

    Riporto alcuni stralci del mio libro Allenare giocando, che tratta della scoperta del sistema specchio:

    "Ogni allenatore/istruttore ha una propria identità di insegnante. Conosce gli argomenti tecnici da proporre ai suoi calciatori e crea esercitazioni con l’intenzione di migliorarne le conoscenze calcistiche. Insegnare è un’arte che l’istruttore usa per semplificare i concetti e per ottenere l’apprendimento dei ragazzi.

    Devo dire che poco o nulla è cambiato da quando sono state pubblicate le nuove ricerche riguardanti gli studi sul sistema nervoso.

    Gli allenatori prediligono esercitazioni tecnico-tattiche e fisiche ben distinte tra loro, anche se si è iniziato ad allenare la parte fisica con il pallone come faceva già Bangsbo nella Juve di Lippi, Boskov nella Sampdoria scudettata e Liedholm N. nel Milan e nella Roma degli anni ‘80.

    Giacomo Rizzolatti presentò uno studio sull’attività cerebrale nell’ambito motorio svolto all’Università di Parma; l’equipe di Rizzolatti mirava in particolare a conoscere i meccanismi neurofisiologici alla base dei movimenti della mano, per studiare le possibilità di recupero in pazienti con lesioni neurologiche. L’équipe di scienziati da lui guidata, dopo alcuni tentativi, riuscì a far pubblicare sulla rivista Brain la scoperta su nuove famiglie di neuroni con caratteristiche sino ad allora sconosciute, in quanto si era al corrente dei soli neuroni con specificità singole all’interno del cervello, poste in aree ben distinte. I neuroni visivi, i neuroni uditivi, i neuroni motori ed altri neuroni che si attivano in funzione dell’apparato sensitivo usato, come la vista, il tatto, l’udito, gusto e l’olfatto.

    La scoperta di Rizzolatti richiama il nostro interesse verso questi elementi, i neuroni, che strutturano il complesso sistema nervoso, centrale e periferico.¹

    I neuroni sono l'unità cellulare che costituiscono il tessuto nervoso e possiamo definirli i mattoni del cervello, essi concorrono alla formazione del sistema nervoso. Grazie alle loro peculiari proprietà fisiologiche e chimiche sono in grado di ricevere, integrare e trasmettere impulsi nervosi, nonché produrre

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