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Tre Giorni Con Lei: Tre Giorni, #2
Tre Giorni Con Lei: Tre Giorni, #2
Tre Giorni Con Lei: Tre Giorni, #2
Ebook89 pages47 minutes

Tre Giorni Con Lei: Tre Giorni, #2

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About this ebook

L’irresistibile sequenza di “Tre Giorni Con Lui”.

Questa volta, oltre a rivelare quanto accaduto prima dell’agognato incontro, negli occhi di Rafael noteremo le angosce e le ansie per i tre giorni che dovrà trascorrere accanto a Manu. Rivelando, inoltre, il vero ruolo di Priscilla nella sua vita, e i motivi che hanno portato Rodrigo e Marcello a partire con lui.

Preparatevi ad emozionarvi con il secondo libro della trilogia.

Siete pronti a tornare indietro nel tempo?

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateJun 3, 2019
ISBN9781547583911
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    Tre Giorni Con Lei - Divino B'Atista

    D I V I N O  M A L U  P.

    B ' A T I S T A      M A G A L H Ã E S

    TRE GIORNI CON LEI

    © 2018 by Divino B’Atista

    600pks

    Ai miei sempre fedeli lettori:

    ho già ricordato e mai mi stancherò

    di sottolineare la grande importanza

    che ognuno di voi ha

    nel mio percorso letterario.

    Riceviate i miei più veri

    e sentiti ringraziamenti.

    ––––––––

    Prologo

    Avevo molto, ma molto mal di testa quando il portinaio è venuto ad avvisarmi che Olly (il mio cagnolino) era scappato un’altra volta.

    La verità è che se il pentimento uccidesse, io sarei letteralmente morto.

    Perché mai non ho approfittato della festa di carnevale per dedicarmi ai miei romanzi, invece di uscire con i miei due peggiori/migliori amici d’infanzia e prendermi la peggior sbronza della mia vita?

    Avrei potuto rifiutare il loro invito inventando una scusa qualsiasi che, sicuramente, non avrebbe fatto nessuna differenza poiché avrebbero sfidato la mia pazienza comunque, però, avrei potuto dire un semplice e deciso no.

    Ma ero molto ansioso quando mi hanno chiamato, avevo appena finito di parlare con la Manu e credevo di aver fatto la più grande sciocchezza della mia vita.

    Avevo bisogno di calmarmi e per questo ho detto loro di venire a prendermi, nonostante l’orologio segnasse già l’una del mattino.

    Ora ero lì, con un mal di testa fortissimo e incapace di ricordare cos’è successo in discoteca, a parte l’essere stato caricato da Rodrigo e Marcello.

    Immagino che loro mi abbiano portato nel mio appartamento e mi abbiano gettato sul letto, il che mi fa pensare che non siano amici così cattivi poi.

    Soprattutto, la parte peggiore di tutta questa storia è stata essere svegliati dall’irritante frastuono della sveglia del mio cellulare. Avrei voluto lanciare il telefonino contro la parete e ritornare a dormire, ma l’apparecchio ha cominciato a suonare ripetutamente e, anche tirandolo contro la parete, mi sono dovuto alzare.

    cap 1

    Era il signor Ruggero, il portinaio dell’edificio che, preoccupato, mi parlava di un’altra fuga di Olly.

    — Scusi, Sig. Dutra ma, senza accorgermi, quel cane benedetto, che è anche molto furbo, aveva già scavalcato il tornello e attraversato la strada. — il signor Ruggero reclamava, mentre io pregavo che mettesse fine a questa storia. 

    — Non si preoccupi di questo, signor Ruggero! Tra mezz’ora sarà di ritorno, come sempre. — ho borbottato mentre camminavo da un lato all’altro come un ubriaco ancora annebbiato dai fumi dell’alcol.

    Tutto quel che volevo era sdraiarmi sul mio grande letto a due piazze e dormire ancora. Olly non aveva tanta importanza in quel momento.

    Avevo la certezza che sarebbe tornato.

    È sempre tornato.

    E questa volta non sarebbe stato diverso, no?

    Dopo aver tranquillizzato il signor Ruggero mi sono voltato per entrare nell’ascensore. Per un attimo ho creduto che mi sarei addormentato lì stesso, quello che probabilmente sarebbe successo se il mio cellulare non avesse vibrato nella tasca dei miei jeans, provocandomi un piccolo e inquietante spavento. Ho faticato a prenderlo e quando ce l’ho fatta, ho visto il volto del responsabile della mia sbronza sul display del telefonino.

    — Cosa vuoi a quest’ora, Rodrigo? — ho detto sbadigliando mentre avvicinavo il cellulare all’orecchio.

    — Ti stai lamentando di cosa, Rafael? Per la prima volta nella tua vita hai staccato il tuo fondoschiena dalla sedia per fare davvero qualcosa. — mi sfidava dall’altro capo della linea — Non so come riesci a stare ore e ore di fronte al computer. A proposito, scommetto che ti sei già seduto di nuovo su quella sedia.

    — Non ho tempo per ascoltare scenate di gelosia, Rodrigo. — l’ho affrontato, anche se solo per telefono — Sembri mia madre quando mi fa la ramanzina, bello! Devi imparare a rispettare la mia vita privata, e poi, io non perdo il mio tempo a chiedermi cosa fai

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