Il romanzo della vita di Giacomo Puccini
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Il romanzo della vita di Giacomo Puccini - Giuseppe Adami
INDICE
Il romanzo della vita di Giacomo Puccini
Giuseppe Adami
Opere
Libretti
Bibliografia
Giacomo Puccini
Composizioni
Opere liriche
Altre composizioni
Il romanzo della vita di Giacomo Puccini
1. La luce di Verdi
2. La festa di San Paolino
3. Il paterno Ponchielli
4. La foresta nera
5. Ingresso in via Omenoni
6. Vigilia di Edgar
7. Marco Praga racconta
8. Preludio di Manon Lescaut
9. Vent’anni dopo
10. La brigata della Bohème
11. Due poeti allo spiedo
12. Opera senza giro
13. Il Signor Tenore
14. Spiriti di famiglia
15. Alle prese con Sardou
16. Fiasco di Butterfly
17. Dal Giappone all’America
18. Il Tabarro e Ferdinando Martini
19. La principessa crudele
20. Attorno al Maestro che si spegne
21. L’opera che Puccini non scrisse
Note
GIUSEPPE ADAMI
Il romanzo della vita
di
Giacomo Puccini
Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.
L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale
specifico,
dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina
ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari (come note e testi introduttivi),
è soggetto a copyright.
Immagine di copertina: https://pixabay.com/it/illustrations/ragazza-primavera-fiori-ghirlanda-2194378
Elaborazione grafica: GDM.
Giuseppe Adami
Giuseppe Adami (Verona, 4 febbraio 1878 – Milano, 12 ottobre 1946) è stato uno scrittore e librettista italiano[1], celebre per la sua collaborazione con Giacomo Puccini,[1] di cui fu librettista per le opere La rondine (1917), Il tabarro (1918) e Turandot (1924). Adami scrisse anche altre opere come le commedie I Fioi di Goldoni, La Capanna e il tuo cuore (1913), I Capelli bianchi (1915), Felicita Colombo (1935) e Nonna Felicita (1936).
Si laureò all’università di Padova in legge ma si dedicò principalmente all’attività di scrittore, autore di opere teatrali e critico musicale.
Nell’ottobre del 1912 su La letteratura
, una rivista mensile del Corriere della Sera, Adami pubblica una commedia in un atto, intitolata La leggenda valacca
. Citando, non solo nel titolo ma anche in alcuni passaggi della storia, l’omonima composizione del violoncellista e compositore italiano Gaetano Braga.
Dopo la morte di Puccini pubblicò una raccolta di lettere del maestro nell’Epistolario del 1928. Nel 1935 scrisse anche una biografia intitolata Giacomo Puccini, divenendo uno dei primi biografi del compositore. Nel 1942 scrisse una nuova biografia intitolata Il romanzo della vita di Giacomo Puccini.
Adami scrisse libretti anche per altri compositori, come Riccardo Zandonai, per il quale scrisse il testo dell’opera La via della finestra. Fu critico musicale per la rivista milanese La sera e dal 1931 al 1934 scrisse per la rivista La commedia. Collaborò sino alla fine della sua vita con il gruppo editoriale Ricordi.
Fra le opere da lui pubblicate si ricorda anche il libro per ragazzi intitolato Narran le maschere.[1]
Opere
Libretti
Titolo, compositore, anno
La rondine, Puccini, 1917
Il tabarro, Puccini, 1918
La via della finestra, Zandonai, 1919
Anima allegra (con L. Motta), Vittadini, 1921
La monachella della fontana, Mulè, 1923
Nazareth, Vittadini, 1925
Turandot (con R. Simoni), Puccini, 1926
La Sagredo, Vittadini, 1925
Taormina, Mulè, 1938
La zolfara, Mulè, 1939
Fiammetta e l’avaro (con G. Forzano), Vittadini, 1951
La figlia di Jefte, Sebastiano Caltabiano, 1953
Bibliografia
Silvio D’Amico (cur.). Enciclopedia dello spettacolo. I vol. col 119-120, Roma-Milano, Le Maschere - Unione Editoriale - Garzanti, 1954-1978
(EN
) Stanley Sadie e Christina Bashford, The New Grove Dictionary of Opera, Macmillan Publishers Ltd., Londra 1992, Vol. 1, p. 16. ISBN 0-333-73432-7
Giacomo Puccini
Giacomo Puccini è stato un compositore italiano, considerato uno dei massimi operisti della storia. Nacque a Lucca il 22 dicembre del 1858, sestogenito dei nove figli di Michele Puccini (Lucca, 27 novembre 1813 - Lucca, 23 gennaio 1864) e di Albina Magi (Lucca, 2 novembre 1830 - Lucca, 17 luglio 1884).
Il giovane musicista fu mandato a studiare presso lo zio materno, Fortunato Magi, che lo considerava un allievo non particolarmente dotato e soprattutto poco disciplinato (un «falento», come giunse a definirlo, ossia un fannullone senza talento).
Giacomo si iscrisse poi all’Istituto Musicale di Lucca dove il padre era stato insegnante. A quattordici anni Giacomo poté già cominciare a contribuire all’economia familiare suonando l’organo in varie chiese di Lucca. A questo periodo risalgono le prime composizioni note, tra cui spiccano una cantata (I figli d’Italia bella, 1877), un mottetto (Mottetto per San Paolino, 1877). Nel 1880, all’ottenimento del diploma presso l’Istituto Pacini, compose, come saggio finale, la Messa di gloria a quattro voci con orchestra, che, eseguita al Teatro Goldoni di Lucca, suscitò l’entusiasmo della critica lucchese.
Composizioni
Opere liriche
Puccini aveva l’abitudine di modificare a più riprese le sue partiture operistiche. In questo elenco si segnalano come versioni solo le revisioni che hanno comportato almeno l’aggiunta o il taglio di un intero brano.
Le Villi, libretto di Ferdinando Fontana (in 1 atto – prima rappresentazione al Teatro dal Verme di Milano, 31 maggio 1884)
seconda versione (in 2 atti – prima rappresentazione al Teatro Regiodi Torino, 26 dicembre 1884)
terza versione (in 2 atti – prima rappresentazione al Teatro alla Scaladi Milano, 24 gennaio 1885)
quarta versione (in 2 atti – prima rappresentazione al Teatro dal Verme di Milano, 7 novembre 1889)
Edgar, libretto di Ferdinando Fontana (in 4 atti – prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano, 21 aprile 1889)
seconda versione (in 4 atti – prima rappresentazione al Teatro del Giglio di Lucca, 5 settembre 1891)
terza versione (in 3 atti – prima rappresentazione al Teatro Comunale di Ferrara, 28 gennaio 1892)
quarta versione (in 3 atti – prima rappresentazione al Teatro de la Ópera di Buenos Aires, 8 luglio 1905)
Manon Lescaut, libretto di Luigi Illica, Marco Praga, Domenico Oliva (prima rappresentazione al Teatro Regio di Torino, 1º febbraio 1893)
seconda versione (prima rappresentazione al Teatro Coccia di Novara, 21 dicembre 1893)
La bohème, libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa (prima rappresentazione al Teatro Regio di Torino, 1º febbraio 1896)
Tosca, libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa (prima rappresentazione alTeatro Costanzi di Roma, 14 gennaio 1900)
Madama Butterfly, libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa (in 2 atti e 2 quadri – prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano, 17 febbraio 1904)
seconda versione (in 2 atti e 3 quadri – prima rappresentazione al Teatro Grande di Brescia, 28 maggio 1904)
terza versione (prima rappresentazione a Covent Garden, Londra il 10 luglio 1905)
quarta versione (prima rappresentazione all’Opéra-Comique di Parigi, 28 dicembre 1906)
quinta versione (prima rappresentazione al Teatro Carcano di Milano, 9 dicembre 1920)
La fanciulla del West, libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini (prima rappresentazione al Metropolitan Opera di New York, 10 dicembre 1910)
seconda versione (prima rappresentazione al Teatro alla Scala diMilano, 29 dicembre 1912)
La rondine, libretto di Giuseppe Adami (prima rappresentazione all’Opéra di Monte Carlo, 27 marzo 1917)
seconda versione (prima rappresentazione all’Opéra di Monte Carlo, 10 aprile 1920)
terza versione (possibile prima rappresentazione al Teatro Verdi di Fiume, 11 aprile 1924)
Il trittico: Il tabarro, libretto di Giuseppe Adami, Suor Angelica, Gianni Schicchi, libretto di Giovacchino Forzano (prima rappresentazione al Metropolitan di New York, 14 dicembre 1918)
Turandot, libretto di Renato Simoni e Giuseppe Adami (incompiuta alla morte di Puccini, completata da Franco Alfano: prima rappresentazione al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926 e diretta da Arturo Toscanini)
Altre composizioni
Pezzi per organo e per pianoforte 1874-1878 (?)
A Te, romanza per voce e pianoforte, s.d. ma probabilmente composta neglianni Settanta
Preludio a orchestra in Mi minore, 1876
Mottetto per San Paolino per voce solista, coro e orchestra, 1877
I figli d’Italia bella, cantata per voce solista, coro e orchestra, 1877
Credo per soli, coro ed orchestra, 1878 (riutilizzato nella Messa a quattro voci)
Prime fantasie, valzer per banda, 1879 (perduto)
Vexilla regis per coro maschile ed organo, s.d. ma composta tra il 1874 e il1880
Messa a quattro voci con orchestra, 1880
Tre minuetti per quartetto d’archi, entro il 1881
Adagio in La maggiore, per quartetto d’archi, 1881-1882
Fuga in Re minore, 1881-1882 (?)
Fuga in Do minore a quattro voci, composta tra il 1881 e il 1883
Fuga in Sol maggiore a quattro voci, composta tra il 1881 e il 1883
Fuga in Do maggiore a quattro voci, composta tra il 1881 e il 1883
Fuga in Mi minore a quattro voci, composta tra il 1881 e il 1883
Fuga in Sol maggiore a quattro voci, composta tra il 1881 e il 1883
Fuga in Sol maggiore a quattro voci, composta tra il 1881 e il 1883
Quartetto per archi in Re maggiore, composto tra il 1881 e il 1883
Preludio sinfonico in La maggiore, per orchestra, 1882
Ah! se potesse, romanza per tenore e pianoforte, 1882 (?) (perduta)
Scherzo in La minore per archi, 1882
Seguitiam del reo le impronte, frammento di un’opera sconosciuta (forseLucida Mansi), post 1882
Fuga Reale per quartetto d’archi, 1883
Melanconia, romanza per voce e pianoforte, 1883 (?)
Salve Regina, per soprano e harmonium o pianoforte, 1883 (?)
Storiella d’amore, melodia per voce e pianoforte, testo di Antonio Ghislanzoni 1883 (?)
Ad una morta, romanza per mezzosoprano o baritono e pianoforte o orchestra 1883 (?)
Adagetto per orchestra, composto tra il 1881 e il 1883
Trio in Fa maggiore per orchestra, composto tra il 1881 e il 1883
Fuga in Sol minore, 1883
Mentìa l’avviso, scena e romanza per tenore e pianoforte, 1883
Capriccio Sinfonico, 1883
Scherzo per quartetto d’archi, 1883 (?)
Sole e amore, romanza per voce e pianoforte 1888
Crisantemi, per quartetto d’archi, 1890 ( Alla memoria di Amedeo di Savoia Duca d’Aosta
, composto in una notte alla memoria di suo amico)
Piccolo Valzer per pianoforte, 1894
Avanti Urania!, romanza per voce e pianoforte, 1896
Inno a Diana, romanza per voce e pianoforte, 1897
E l’uccellino, ninna-nanna per voce e pianoforte, 1899
Scossa elettrica, marcetta brillante per pianoforte, 1899
Terra e mare, romanza per voce e pianoforte, 1902
Canto d’anime, pagina d’album per voce e pianoforte, 1904
Requiem per coro, viola, armonium o organo 1905
Ecce sacerdos magnus, per coro a quattro voci, 1905
Dios y Patria, inno scolastico per voce e pianoforte, 1905
Casa mia, per voce e pianoforte, 1908
Piccolo tango per pianoforte, 1907 o 1910 (autenticità molto dubbia)
Foglio d’album per pianoforte, 1907 o 1910 (autenticità molto dubbia)
Sogno d’or, romanza per voce e pianoforte, 1912
Morire?, romanza per voce e pianoforte, 1917 (?)
Inno a Roma, per voce e pianoforte, testo di Fausto Salvatori, 1919
Andantino, per voce e pianoforte, s.d.
GIUSEPPE ADAMI
Il romanzo della vita
di
Giacomo Puccini
1. La luce di Verdi
I tre ragazzi camminavano lesti in fila indiana. Giacomino era in testa, capelli al vento, e segnava il passo con energico ritmo, com’era suo dovere. Infatti, quella, per così dire, passeggiata di oltre venti chilometri dalla nativa Lucca a Pisa, vituperio delle genti, l’aveva ideata e organizzata lui, scaldando col suo entusiasmo la incertezza dei due compagni ch’erano Carniccio Carignani e Gigi Pieri.
«O ragazzi» aveva detto «la settimana prossima a Pisa c’è l’Aida. S’ha a andarci?»
«In che modo?» aveva chiesto Carignani.
«O che tu non le hai le gambe come me e San Francesco quando sellava il suo cavallo?»
«Giusto, ma la strada è lunga e non siamo abituati.»
«Basterà che ci alleniamo durante queste sere.»
E nella notte stessa cominciò lo strambo allenamento che consisteva in una specie di caccia al tesoro. Il tesoro era un mezzo toscano che Giacomino forniva e nascondeva sul basso capitello d’una colonna di Santa Maria Forisportam, dov’era l’Istituto Musicale. Partendo da un chilometro distante, con passo regolare i tre amici dovevano arrivare sulla piazza della chiesa, e là, al via, spiccare la corsa a chi arrivasse primo a ghermire la preda. Per offrire alla conquista quel Vello d’oro, Giacomino non aveva che un sistema: sottrarre i soldini destinati alla madre dalla cartuccia che gli davan le monache Benedettine dette de’ Servi, quando suonava l’organo. E poiché la Badessa s’era messa d’accordo con la mamma che la cartuccia, ossia il rotolino di soldi – per precauzione – l’avrebbe sigillato d’ambo i lati prima di consegnarlo al giovinetto organista, costui aveva trovato un suo curioso sistema per far saltare il sigillo, provvedersi del necessario e riapplicarlo intatto.
Più tardi il trucco fu scoperto e salvati cielo, ma per quella settimana le cose procedettero bene e i toscani necessari all’allenamento non mancarono mai. Il giorno sospirato della Aida, finalmente arrivò. E in quel settembre del ‘76 i nostri tre campioni podisti, assetati di musica verdiana, abbacinati più che dal sole dal miraggio di poter assistere al grande avvenimento, erano sulla lunga strada polverosa ricchi di giovinezza e di energia. Giacomo, nato nel 1858, aveva dunque diciotto