L'avvelenatrice
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About this ebook
Alexandré Dumas
Alexandre Dumas was born in 1802. After a childhood of extreme poverty, he took work as a clerk, and met the renowned actor Talma, and began to write short pieces for the theatre. After twenty years of success as a playwright, Dumas turned his hand to novel-writing, and penned such classics as The Count of Monte Cristo (1844), La Reine Margot (1845) and The Black Tulip (1850). After enduring a short period of bankruptcy, Dumas began to travel extensively, still keeping up a prodigious output of journalism, short fiction and novels. He fathered an illegitimate child, also called Alexandre, who would grow up to write La Dame aux Camélias. He died in Dieppe in 1870.
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Book preview
L'avvelenatrice - Alexandré Dumas
INDICE
Alexandre Dumas
Biografia
Opere
Opere teatrali
Valore letterario
Bibliografia
Biografie
Opere di fantasia
Romanzi apocrifi
Marie-Madeleine d’Aubray, l’avvelenatrice
L’AVVELENATRICE
I.
II.
III.
IV.
V.
VI.
VII.
VIII.
IX.
X.
XI.
XII.
A. DUMAS
L’AVVELENATRICE
RACCONTO STORICO.
1905
Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.
L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale
specifico,
dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina
ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari (come note e testi introduttivi), è soggetto a copyright.
Immagine di copertina:https://pixabay.com/illustrations/woman-female-beauty-lady-red-hair-2238626
Elaborazione grafica: GDM.
Alexandre Dumas
Alexandre Dumas padre (Villers-Cotterêts, 24 luglio 1802 – Puys, località di Dieppe, 5 dicembre 1870) è stato uno scrittore e drammaturgo francese. Maestro del romanzo storico e del teatro romantico, ebbe un figlio omonimo, Alexandre Dumas, anch’egli scrittore. Le sue ceneri furono trasferite al Panthéon di Parigi il 30 novembre 2002. È famoso soprattutto per i capolavori Il conte di Montecristo e la trilogia dei moschettieri formata da I tre moschettieri, da Vent’anni dopo e da Il visconte di Bragelonne.
Biografia
Alexandre Dumas era figlio di un generale della Rivoluzione francese, il quale in seguito combatté al fianco di Napoleone: Thomas Alexandre Davy de La Pailleterie, noto in Francia come Général Dumas
. Il generale era mulatto, in quanto figlio di un marchese francese e di una schiava africana
di Haiti, detta la femme du mas (la donna della masseria); lo scrittore Dumas era quindi per un quarto di ascendenza africana
[1]. Il Général Dumas
, padre dello scrittore, era un uomo dal carattere fiero; coraggioso in battaglia, era soprannominato il Diavolo nero. Ed essendo in disaccordo con il proprio padre, il marchese, ne ripudiò il titolo nobiliare e il cognome e assunse il cognome, anzi il soprannome, della madre (Du-mas, appunto). Inoltre, non approvando la politica imperialistica di Napoleone, glielo disse apertamente e fu di conseguenza imprigionato per insubordinazione.
In seguito fu liberato, ma, catturato dal re di Napoli Ferdinando I, fu imprigionato, e scarcerato per le cattive condizioni di salute dopo ben due anni. Il generale morì malato (soffriva di cancro) e povero, quando suo figlio, il futuro scrittore, aveva solo tre anni e mezzo[2]: Alexandre fu quindi allevato dalla madre, Marie-Louise Elisabeth Labouret, che gestiva un piccolo spaccio di tabacchi. I suoi studi non poterono essere molto approfonditi, data la penuria di denaro, ma molto presto il futuro scrittore manifestò uno spiccato interesse per la letteratura di ogni genere. Per penuria di denaro si mise a lavorare nell’Albergo del nonno materno, Charles Labouret, che si trovava sulla strada di Soissons. Qui Alexandre fu iniziato alla cucina. In seguito, nel 1823, si trasferì a Parigi, dove a 21 anni entrò al servizio del Duca di Orléans (che in seguito divenne Re dei Francesi) come copista, grazie alla sua buona calligrafia.
Nel luglio del 1824, da una sua relazione con Catherine Labay (una sarta) (1793-1868), nacque il figlio omonimo Alexandre Dumas. Parallelamente Dumas iniziò a scrivere testi per il teatro e a proporli agli impresari e ai grandi attori dell’epoca. Il suo Henri III et sa cour (Enrico III e la sua corte), primo esempio di dramma romantico, fu rappresentato alla Comédie-Française nel 1829 e fu letteralmente acclamato dal pubblico; e lo stesso avvenne l’anno dopo con il dramma Christine. Dumas poté quindi abbandonare il suo impiego come copista e divenne uno scrittore a tempo pieno. Dumas fu un autore eccezionalmente prolifico e per tutta la sua carriera ottenne uno straordinario successo di pubblico, sia nel genere del dramma romantico che in quello del romanzo storico, al quale si dedicò in seguito.
Le sue tre opere letterarie più note, La Regina Margot, I tre moschettieri e Il conte di Montecristo (anche se non si possono non citare almeno Vent’anni dopo e Il visconte di Bragelonne, continuazioni de I tre moschettieri), furono pubblicate a puntate sui giornali a partire dal 1844: la prima sulla rivista Le Siècle, la seconda sul Journal des débats. L’attesa dei lettori per l’uscita del capitolo successivo era febbrile, e Dumas, sapendolo, era abilissimo nel creare colpi di scena. Indubbiamente Dumas si può considerare il padre dei feuilletons. Aveva anche uno stuolo di collaboratori che lo aiutavano a scrivere tra cui Gérard de Nerval.[3]. George Sand, sua amica, dice di lui: Il lui a fallu des excès de vie pour renouveler cet énorme foyer de vie. ( Ricostruire…focolaio di vita) [4] .
Nel 1843 sposa Marguerite Ferrad in arte Ida Ferrier, un’attrice (1811-1859). La coppia visse come separata, ognuno faceva la sua vita. Nel 1844, Dumas acquistò un terreno a Marly-le-roi e fece costruire il Castello di Montecristo
, un edificio composito su ispirazione degli stili del Rinascimento, barocco e gotico, con annesso Château d’If, . Tra il 1846 e il 1847 fece costruire e inaugurare un proprio teatro, che chiamò il Théâtre-Historique
(Teatro Storico). Questo spazio accolse le opere teatrali dei più grandi autori del passato: Shakespeare, Goethe, Calderón de la Barca, Schiller. Sfortunatamente, però, il teatro fallì nel 1850. Rovinato dai debiti, lo scrittore fu costretto a vendere all’asta il suo castello e nel 1851, inseguito da più di 150 creditori, dovette riparare in Belgio. Fece quindi un viaggio attraverso i Paesi Bassi e la Germania. Nel 1854, risolti i suoi problemi finanziari, ritornò a Parigi. Visitando le Eolie tenne un diario di viaggio in cui racconta di cinque giorni in barca insieme all’amico scrittore Jadin ed al cane Milord.[5]
Da giugno 1858 a marzo 1859 viaggiò in Russia, da San Pietroburgo sino al Caucaso. Le vicissitudini di questo viaggio vennero raccontate nel volume Le Caucase che lo scrittore pubblicò nel 1859 e nel quale dedicò molto spazio al conflitto russo-ceceno. Dumas fu amico e ammiratore di Giuseppe Garibaldi. Nel 1860 decise di realizzare Il grande viaggio di Ulisse ed iniziò una crociera nel Mediterraneo; saputo però che Garibaldi era partito per la Spedizione dei mille, lo raggiunse per mare, fornendogli, con i soldi messi da parte per il suo viaggio, armi, munizioni e camicie rosse. Fu testimone oculare della Battaglia di Calatafimi, che descrisse ne I garibaldini, pubblicato nel 1861[6]. Era al fianco di Garibaldi il giorno dell’ingresso dell’Eroe a Napoli.
Fu poi nominato da questi Direttore degli scavi e dei musei
, carica che mantenne per tre anni (1861-1864) sino a quando, a causa dei malumori dei napoletani, che mal digerivano che uno straniero occupasse un tale incarico, preferì dimettersi e rientrare a Parigi. Nello stesso periodo Garibaldi lo incaricò di fondare il giornale garibaldino L’Indipendente che diresse. Il giornale continuerà ad essere stampato fino al 1876. Il curatore della parte italiana fu Eugenio Torelli Viollier futuro fondatore del Corriere della Sera. Scrisse anche la monumentale storia de I Borboni di Napoli. Nel corso del suo soggiorno a Napoli, Dumas ebbe modo di conoscere bene la città e i suoi abitanti, che descrisse in modo mirabile in alcuni suoi libri quali Il Corricolo e La San-Felice, biografia romanzata di Luisa Sanfelice. Dal 1865 al 1867 lo scrittore viaggiò attraverso l’Austria, l’Ungheria, l’Italia e la Germania.
Nel settembre del 1870, dopo una malattia vascolare che lo lasciò semiparalizzato, si trasferì nella villa di suo figlio Alexandre (l’autore de La signora delle camelie) a Puys, vicino a Dieppe, dove morì il 5 dicembre. Prima di morire nel 1870 iniziò a scrivere un ultimo grande romanzo, che, ambientato in età napoleonica, doveva chiudere il ciclo dei romanzi storici iniziato con La Regina Margot e I tre moschettieri: Il cavaliere di Sainte-Hermine. I suoi resti sono stati trasferiti al Panthéon di Parigi nel 2002, senza rispettare le sue ultime volontà, ovvero di rientrare nella notte dell’avvenire nello stesso luogo dal quale sono uscito dalla vita del passato, in quell’affascinante cimitero (di Villers-Cotterêts) che ha più l’aria di un’aiuola fiorita dove fare giocare i bambini che di un posto per far dormire i cadaveri. I suoi scritti occupano 257 volumi a cui vanno aggiunti i 20 volumi delle sue memorie.
Opere
Ciclo dei moschettieri (3 romanzi)
I tre moschettieri (1844)
Vent’anni dopo (1845)
Il visconte di Bragelonne (1848)
Ciclo degli ultimi Valois
La Regina Margot (1845)
La dama di Monsoreau (1846)
I Quarantacinque (1847)
Ciclo della Repubblica Partenopea
La Sanfelice (1864- 65) (romanzo)
Le confessioni di una favorita (1865) (romanzo)
Ciclo di Maria Antonietta e della Rivoluzione
Giuseppe Balsamo (1848)
La collana della regina (1850)
Ange Pitou (1851)
La contessa di Charny (1855)
Il cavaliere di Maison-Rouge (1845-46)
Ciclo di Sainte-Hermine
I Compagni di Jehu (1857)
I Bianchi e i Blu (1867)
Il cavaliere di Sainte-Hermine (1868-1870) (romanzo incompleto)
Opere varie
In viaggio sulle Alpi (1834) - versione italiana ridotta di Impressions de voyage: En Suisse
.
Pascal Bruno (1838)
Delitti celebri (1839-40)
La Marquise de Brinvilliers (tr. it. L’avvelenatrice) (1841)
Il capitano Pamphile (1839)
Mastro Adamo, il calabrese (1840)
Cherubino e Celestino (1840)
Napoleone (1840)
Giovanna d’Arco (1842)
Il cavaliere di Harmental (1842) (romanzo)
Il Corricolo (1843)
Georges (1843)
I fratelli corsi (1845)
La cappella gotica (romanzo)
La guerra delle donne (romanzo)
Orrore a Fontenay (romanzo)
Un’amazzone (racconto)
Il conte di Montecristo (1844) (romanzo)
Il bastardo di