Itinerario nella poesia sublime
By Mario Pozzi
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Itinerario nella poesia sublime - Mario Pozzi
Mario Pozzi
Itinerario nella poesia sublime
Il mito consumato nella tragedia supera la storia
Saggi critici
AbelBooks
Proprietà letteraria riservata
© 2019 Abel Books
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Abel Books
ISBN 9788867522200
Sono stato un poeta della memoria come lo erano il Petrarca e il Leopardi ho amato la poesia pura, la poesia ermetica amandole ho amato la vita e la dignità umana.
Ciò che si chiama dignità umana, deve dare attraverso ogni tipo di società quella sua identità, culturale, economica e morale ad ogni individuo. Senza di ciò non c’è un diritto umano, ma solo una disuguaglianza antietica che rende vani quei diritti umani tanto decantati.
Mario Pozzi
Mario Pozzi — Accademico
Poeta, critico letterario, scrittore
d’opere teatrali, romanziere
SAGGI CRITICI
Itinerario nella poesia sublime
Ho introdotto in questo libro il mio saggio l’Italia unita come un’introduzione di ciò che è stata la storia che ha dato vita a questo itinerario sublime dove la vita si esprimeva nei sui miti dando un senso alla poesia. Ora la poesia è morta nella nuova preistoria, nella non storia quando i logici si impossesseranno della società addio poesia
, Giuseppe Ungaretti".
In questa società disumanizzata, massificata, sterile di se stessa e di tutto ciò che la comprende, in questo sviluppo a senso unico detto omologazione dove l’umanesimo è eredità sepolta e si vive come in un inferno ma ci si crede in paradiso, Pier Paolo Pasolini: dov’è la luce?
Non si vede luce oltre l’orizzonte, ma solo tenebre; e in questa società nata delle viscere di una donna morta Pier Paolo Pasolini.
Questo itinerario nella poesia sublime è un recupero della memoria dove ancora esisteva l’uomo umanizzato e non un ibrido robotizzato che vive in un vuoto assoluto simile alla morte.
Questo commento è stato scritto per Poesia 2.0
contatti (Seconda introduzione ai saggi critici)
Poesia 2.0, sono l’accademico Mario Pozzi, cercando sul web le poesie di Zanzotto ho letto la vostra recensione. Io che sono un poeta e mi occupo di poesia da una vita. Parlare di poesia contemporanea ci si addentra in un’identità molto complessa, come è complessa la vita. E in particolare la poesia Italiana che nasce come canto ― il canto Italiano Giuseppe Ungaretti.
E viene costruita con suoi undici versi, dove anche nel verso libero introdotto in Italia da Gabriele D’Annunzio, viene piegato alle regole della costruzione sintattica e del suo ritmo. Esempio della raccolta di liriche Oltre il silenzio Mario Pozzi - Paesaggio autunnale
.
Segreto l’autunno s’infiamma screpola le ombre e accende valli e baschi e sfuma la luce e declina in ogni ucciso sogno. Naufrago mi congiungo all’urlo che la terra emana e mi faccio ardore, intensità e frugo nel tempo donato e morto; e alla foce dei miei anni solitudine annega in questo paesaggio che di te ogni gridata immagine mi cela e mi divora
.
In questa poesia c’è il ritmo della poesia Italiana con il susseguirsi dei sostantivi e con la congiunzione e
che lega tutto il periodo modulando il suo canto e il suo ritmo, svelando la parte paesaggistica che disvela lo stato d’animo del poeta che cerca la persona amata attraverso il recupero della memoria.
Per scrivere le liriche di Oltre il silenzio ho studiato a fondo i versi di Andrea Zanzotto. Ma i versi di Dietro il paesaggio e Vocativo
. Ho collaborato con il centro Eugenio Montale di Roma per quattro anni, la direttrice era la poetessa Maria Luisa Spaziani, nei tanti colloqui che abbiamo avuto, parlando della poesia di Zanzotto. Gli dissi che la forma metrica delle poesie di Oltre il silenzio erano nate studiando i versi di Dietro il paesaggio e di Vocativo, poi Zanzotto prese un’altra via detta dodecafonica che con la lingua Italiana aveva poco a che fare. Lei mi rispose, glielo dissi a Zanzotto che sbagliava ma lui ha proseguito la sua strada.
La conclusione del discorso è che la poesia è molto complessa e va studiata e non basta una vita, anche rinnovandola si deve seguire la tradizione che si perde in duemila anni della nostra storia.
Solo nella tradizione è il mio amore - Pier Paolo Pasolini
.
Mario Pozzi
L’ITALIA UNITA
Testamento morale dell’ultimo umanista ancora vivente. Lascio a mio figlio Alessio l’eredità Pasoliniana.
L’Italia unita tanto sbandierata in questi giorni per i suoi centocinquanta anni dalla sua unificazione non esiste, ed è soltanto formale. Un paese formato da tante regioni che non hanno a che vedere l’una con l’altra, un miscuglio di lingue e dialetti che si comprendono a stento tra loro e un alfabetismo che in questo periodo ha toccato punte nazionali. La totalità dell’Italiani non conosce la propria lingua sia parlata che scritta. La sua storia, la sua cultura, non parlando della sua storia letteraria, poetica, artistica.
Questa ignoranza divulgata dal potere tramite la democrazia parlamentare vera dittatura mascherata da democrazia perché non è democrazia diretta che nasce dalla volontà popolare, ma una democrazia indiretta che viene rapinata al popolo tramite i mezzi di divulgazione come i giornali che sono in mano ai grandi gruppi industriali e alla televisione che è in mano ai partiti, che a loro volta sono in mano ai gruppi industriali e al sistema bancario che svolgono solo i loro interessi.
Da questo ne nasce un quadro desolante per il futuro delle nostre generazioni dove la qualità umana è portata a rappresentare gli istinti più bassi, criminali, avallati da leggi che favoriscono solo le privazioni elementari del convivere umano.
La mala distribuzione del reddito nazionale concentrata per la sua totalità in mano ha poche persone o gruppi di potere che si scannano tra loro per la sua egemonia.
Un altro quindici per cento che è schiavo di questo potere ne viene a usufruire della parte più consistente l’altro cinquanta per cento ne usufruisce per una quota per il consumo delle merci così da favorire il potere per la sua dittatura edonista e il rimanente che si muore di fame subisce questa democratica distribuzione del reddito come una provvidenza.
Paese totalmente ateo, solo nominalmente cattolico, ma è dedito al suo egoismo e al suo fazzoletto di terra come fosse il mondo intero.
Totalmente razzista sia con chi è diverso da lui ma anche con il proprio simile, dedito al denaro come assoluto Dio. Vive totalmente isolato dalla verità della vita come stesse in un inferno ma si sentisse in paradiso.
Questo paese che ha superato il terzo millennio non sa dove andrà e cosa farà. Le avvisaglie d’un terremoto umano e di uno sconvolgimento totale di tutta l’umanità cominciano a disvelarsi ai nostri occhi. La parte più povera del mondo compreso il mondo arabo comincia a svegliarsi e a premere ai nostri confini come una valanga umana.
Lo stesso presidente della Repubblica Italiana (il quale come si è verificato negli ultimi tempi ha impedito ai cittadini Italiani di andare a votare considerandoli pecore che non sanno gestire il loro destino, approvando tre governi che non sono stati legittimati dal popolo come è scritto nella nostra Costituzione. Da buon ex comunista non può concepire per sua natura la democrazia. Ma la dittatura del gregge che deve fare solo ciò che sottoscrive il potere. Questo era già stato scritto da Dostoevskij nel Grande inquisitore - I fratelli Karamazov
. Questa gente ottusa che viene da una cultura consumistica (Pier Paolo Pasolini) che della nostra vera cultura Italiana, la cultura sublime non sa neanche deve sia di casa perché non ha studiato e sono in un alfabetismo e vuoto culturale mai verificato nella nostra storia e nella nostra cultura Italiana. Ogni società da quella Greca a quella Romana e a tutte le società da quella medievale fino alla società edonista consumistica cadendo prendevano dalla società che distruggevano la loro cultura integrandola nella propria riformandola.
Questa nuova società consumistica che da retta ai nuovi profeti televisivi, ai santoni della politica che dai loro pulpiti gestiscono il futuro dei nostri figli ma di loro se ne fregano ampiamente dediti solo ai loro resoconti personali, non avendo in loro i più elementari principi culturali, etici e morali e di vera solidarietà umana. Questi barzellettari totalmente egoisti e ciechi da non aver intuito cosa stava accadendo ai nostri confini meridionali: rivolta del mondo arabo e inseguito di quello africano che ha vissuto e vive nella fame e nella più totale povertà dopo che il così detto mondo democratico lo ha sfruttato fino all’osso e che vuole continuare a sfruttare per i suoi fini di solidarietà e diritti umani che non sa dove stanno di casa.
Questa società che è nata dalle viscere di una donna morta (Pier Paolo Pasolini) che ha ucciso in modo violento uno dei più grandi geni che il mondo abbia visto nascere sotto la dolce luce Italiana. Quando crollerà e l’ora è vicina, anche se il sorcio si tappa gli occhi e le orecchie per non sentire e non vedere (San Giovanni), i tempi ultimi saranno i peggiori.
Questo vuoto culturale, storico, religioso, antropologico che come un cancro è entrato a possedere questa figura pseudo umana dell’uomo occidentale del terzo millennio gli scaverà la tomba (esplosione della centrale atomica giapponese e le sue reali conseguenze).
Questa è la vera rivolta del mondo moderno e la sua entità oscura, demoniaca che ne ha preso le radici lo condurrà all’estrema dannazione.
Quando ero giovane lessi tutti i libri di Peter Kolosimo. Un giornalista che andava in tutto il mondo a raccogliere notizie su antiche società e i loro miti. Mi rimase impresso un antico scritto indiano che diceva che un grande bagliore e poi un vento immenso distruggerà ogni forma vivente tra la fascia che va dall’antica Persia, ora Iran al mare mediterraneo, ora Israele, Libano e Siria. E se continua così come la storia di quella regione si sta sviluppando sotto i nostri occhi è probabile che l’antico scritto si profetico.
I pellerossa d’America questo antico popolo, fiero e orgoglioso dalla religiosità mitica e profonda che ha vissuto libero fino alla comparsa dell’uomo bianco e che ha combattuto eroicamente per la sua libertà e la conservazione dei suoi miti e della sua cultura, contro il cosiddetto civile uomo bianco e contro la sproporzione dei mezzi bellici messi in campo fino allo sterminio di sei milioni d’indiani e di bufali che erano la sopravvivenza di questo popolo. L’uomo bianco razza demoniaca che racchiuse questo meraviglioso popolo nelle così dette riserve dove per continuare lo stermino gli mandava le coperte con il virus del vaiolo e l’alcol per togliergli la loro fiera personalità.
Casa successe alla nostra generazione? Herbert Marcuse L’uomo ad una dimensione, eros e civiltà
. L’uomo ad una dimensione simboleggia ciò che è stata l’industrializzazione della società del dopo guerra (società Americana) e poi l’edonismo consumistico degli anni settanta fino ai nostri giorni, ma l'edonismo ha ceduto il passo alla crisi economica occidentale con la goduria delle banche e in particolare la banca nazionale Italiana che è stata privatizzata così che la cospicua riserva aurea proprietà del popolo Italiano e stata scippata al popolo secondo leggi democratiche.
Gli hippie la generazione felice, questo movimento nato in America è stato l’unico movimento spontaneo, la sua bandiera era fare l’amore non la guerra ― era il periodo della guerra del Vietnam.
Hippie furono anticipati dai beatnik che si ispiravano a Keurouac Sulla strada
. Ragazzi che viaggiavano in autostop e facevano lavoretti per mantenersi, il loro motto viaggiare per essere liberi
fuori da ogni schema borghese. Ma era delegato a gruppi ristretti di giovani.
Gli Hippie formarono un movimento che sconvolse l’America.
Fuggendo da casa per andare nelle comuni dove condividevano ogni cosa: figli, sesso e il lavoro. Ragazzi e ragazze giovanissimi che vivevano all’antitesi della cultura Americana quella della ricchezza, del consumismo e del benessere fino l’introduzione da parte del potere dell’eroina che sconvolse tutto e il movimento degradò in altro e la bellissima scena del film di Antonioni Zabriskie Point
quando un gruppo di ragazzi nel deserto si rotolano nudi e felici facendo all’amore.
Questa generazione che cercava la felicità nella natura e nella sessualità come negli antichi riti pagani è durata un attimo d’un sogno.
La rivolta del mondo borghese (Julius Evola). Questa rivolta è incominciata in seno a questa borghesia mancata (entropia borghese, Pier Paolo Pasolini), da quando è tramutata da borghesia tradizionale (industrializzazione dell’Inghilterra e poi mondiale fino alla borghesia Italiana creata da Benito Mussolini e poi tramutata in borghesia consumistica gettando via tutti i valori della borghesia tradizionale per il puro consumo in modo che la classe dominatrice si arricchisse sempre di più.
Questa nuova borghesia per sete illimitata di accumulare denaro in questi quarant’anni di era consumistica si è svuotata di ogni riferimento storico creando la nuova preistoria, la non storia.
Creando disvalori non valori sempre per rendere l’uomo a sua immagine e somiglianza cioè, oggetto di consumo. Ora il consumo per il consumo è finito, la povertà dilaga nel mondo occidentale con essa milioni di suicidi, è tornato lo spettro della guerra atomica dopo la caduta del consumismo. La rincorsa alle risorse naturali, alla cementificazione, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, l’avanzata della desertificazione in molte aree del mondo la distruzione del nostro habitat, la povertà dilagante nei paesi più poveri dell'Africa e del medio oriente, le guerre intestine del mondo arabo che si sono ribellate ai soprusi millenari del mondo occidentale. Questa degradazione che si svolge sotto i nostri occhi non porterà nulla di buono per le nostre nuove generazioni.
L’ottusità dell’Europa la quale ha permesso due guerre, quella Serba e quella Ucraina dove la Russia ha dimostrato di non aver paura di nessuno ammettendo la Crimea. Come disse l’ambasciatore Sovietico in una trasmissione televisiva Italiana abbiamo i mezzi se vogliamo di cancellare