Pinocchio. Fiaba musicale
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Anteprima del libro
Pinocchio. Fiaba musicale - Gaspare Grancagnolo
PIANOFORTE
Introduzione
La fiaba sembra un genere letterario destinato all’infanzia. La sua dimensione fantastica, fuori dal tempo e dallo spazio, dove il male è sconfitto ed il bene trionfa, può far sorridere un adulto. Ma in realtà il messaggio della fiaba è rivolto all’inconscio dell’io, che ha bisogno di placare le sue inquietudini e di raggiungere le sue certezze e sicurezze. Se il fantastico è la trasposizione della realtà, la fiaba è ricerca dell’universalmente umano, è espressione di una verità arcaica e antropologica, manifestazione simbolica dell’assoluto ed è quindi rivolta a tutti. Le stesse considerazioni valgono per la musica, i cui primordi anticipano quelli della poesia stessa fin dalle origini dell’umanità.
Animato da tali considerazioni e consapevole della valenza formativa della fiaba, del teatro e della musica, l’autore si è dedicato alla creazione di fiabe musicali, con la collaborazione di maestri di scuola elementare, tra cui, soprattutto, Matteo Di Mauro, autore dei libretti, e Rita Emanuel Corona, organizzatrice e realizzatrice della messinscena, in qualità di regista, di coreografa e di maestra di canto.
Pinocchio è stata la seconda fiaba musicale ad essere concepita e rappresentata di tutta una serie di fiabe, applaudite nei maggiori teatri di Catania e provincia tra il 1960 e il 1996. La fiaba (come del resto tutte le altre fiabe) è stata più volte messa in scena negli anni seguenti, per l’accoglienza calorosa del pubblico di bambini, di giovani e meno giovani, come è stato sottolineato dagli articoli di recensione dei giornali locali, che si possono leggere nel romanzo autobiografico dell’autore La musica, ancora e sempre, pubblicato on line.
E’ opportuno riportare, a tal proposito, un piccolo stralcio dell’articolo, pubblicato dal quotidiano La Sicilia
in data 22/ 02/ 1971, che così recensiva: Il testo adattato dal prof. Di Mauro con grande perizia, i costumi, la sceneggiatura, i balletti, i personaggi, l’interpretazione dei mini attori, tutto ricordava il libro che ha per protagonista il popolare burattino […] lo spettacolo è stato ricco di canti e balli, di burattini, fate, grilli, conigli, balocchi.
Dedico questa pubblicazione alla memoria di mio padre, che, già nella mia prima infanzia e per tutto il tempo della sua esistenza, mi ha condotto nel mondo etereo dell’arte sulle ali leggere della musica. Ricordo ancora…Giungevano ai miei orecchi di bambina le note delle arie delle opere liriche più famose, interpretate dagli amici, cantanti-dilettanti, accompagnati al pianoforte da mio padre, nei loro incontri serali a casa mia.
Mi piace pensare che ogniqualvolta qualcuno sfoglierà queste pagine, l’eterno fanciullino
, di pascoliana memoria, che viveva in lui, rivivrà con i suoi sogni e le sue