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le microonde nel piatto: indagine su alterazioni di sostanze ed alimenti nei forni a microonde
le microonde nel piatto: indagine su alterazioni di sostanze ed alimenti nei forni a microonde
le microonde nel piatto: indagine su alterazioni di sostanze ed alimenti nei forni a microonde
Ebook90 pages53 minutes

le microonde nel piatto: indagine su alterazioni di sostanze ed alimenti nei forni a microonde

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About this ebook

Due anni di ricerche per preparare questo lavoro, unico nel suo genere. Una ricerca tesa a dimostrare la nocività dell’utilizzo del forno a microonde per il riscaldamento e la cottura degli alimenti. L’autore però non si limita a prendere in esame decine di studi scientifici di alto livello, ma effettua anche personalmente una serie di analisi di laboratorio illustrandone le tecniche in modo semplice e chiaro. Il risultato è che l’acqua contenuta nei cibi non è più la stessa, e molte altre sostanze subiscono importanti trasformazioni - Ebook di 80 pagine -
LanguageItaliano
PublisherLorenzo Guaia
Release dateApr 9, 2019
ISBN9788832570342
le microonde nel piatto: indagine su alterazioni di sostanze ed alimenti nei forni a microonde

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    le microonde nel piatto - Lorenzo Guaia

    "L'unità della natura si è perduta

    nella solitudine di un laboratorio"

    Haeckel

    Prima edizione - luglio 2013

    Introduzione

    Ho iniziato ad avere dei sospetti sulla pericolosità dei forni a microonde mentre studiavo per un lavoro sull’acqua. L’acqua è l’elemento naturale che, assieme alla luce, interviene più di ogni altro nei processi vitali, ed è per questa ragione e per le sue proprietà straordinarie che si può ben definire liquido sacro

    Chi conosce la struttura dell’acqua, ed ha una minima conoscenza sui processi chimico biologici e i sofisticati, delicatissimi potenziali d’azione cellulare, sa che l’acqua è estremamente ricettiva ai campi elettrici polarizzatori; pertanto è facile intuire che il processo di riscaldamento delle molecole all’interno dei forni a microonde, interagendo profondamente con le capacità dielettriche delle sostanze sensibili alle polarizzazioni, non è compatibile con gli equilibri naturali. In effetti, non esistono in natura fonti di emissioni che interessano i gigahertz, eccettuate quelle, trascurabili, di origine cosmica.

    Malauguratamente i forni a microonde sono oggi così diffusi e il loro utilizzo un’abitudine consolidata, che sembra assurdo dubitare di questa tecnologia. Ormai si sa, è il piacere e la comodità che determina le scelte. Eppure, bisognerebbe convincersi che nel tema della salute le precauzioni sono molto più importanti della comodità e del tempo risparmiato.

    Anzitutto ci si dovrebbe convincere che il riscaldamento a microonde è quello che dicevo poc’anzi: completamente innaturale. Se pensiamo al riscaldamento come un semplice effetto termico normale, dobbiamo assolutamente convincerci che nel microonde l’effetto termico non ha nulla a che fare con il riscaldamento naturale, cioè quello che la scienza definisce per convezione.

    La potente azione del capo elettromagnetico che è generato dai magnetron, che sono il cuore dei forni a microonde è causa di processi e modificazioni molecolari anche profonde. Ne risulta che l’equilibrio naturale di sostanze e alimenti ne risulta sconvolto. Secondariamente, esistono altri fenomeni, sui quali bisogna prestare attenzione.

    Dunque, il riscaldamento a microonde non è un’alternativa al riscaldamento convenzionale; chi ne è convinto cade in un grossolano errore di sottovalutazione. Un po’ come quando si pensa all’energia elettrica senza sapere che tensione e corrente sono due aspetti ben distinti dell’ elettricità.

    Un’ altra convinzione errata è ritenere che l’unico pericolo sia il campo a radiofrequenza, e che quindi se un forno è spento non esistano pericoli. Eppure, questo non è esatto, infatti le sostanze estratte dal forno proseguono la loro reazione elettro-chimica ancora per qualche tempo, e questo aspetto è stranamente poco valutato e studiato.

    Purtroppo, tutto questo argomento è assai poco considerato anche dalla scienza. E nonostante una lunga ricerca, non ho trovato risposte esaustive a tutte queste considerazioni. Inoltre, non esiste in commercio nessun testo che ne parli. Tranne ovviamente gli autori dei libri di cucina, che sembrano tutti d’accordo a raccontare la favola che il forno a microonde è pratico, igienico, sicuro; quindi la gente ci crede, e ne fa un oggetto necessario, quasi di culto. I fautori più accaniti a esaltare le possibilità dei microonde si trovano proprio nei siti-web e nelle trasmissioni tanto alla moda dedicati a cucina e concorsi di master chef, . E’ un mondo particolare quasi magico: guai a non crederci, guai a dubitare dell’apparenza.

    Nel caso del forno a microonde (MW) i sospetti sono d’obbligo perché tutti sanno che le microonde possono essere molto dannose, anche alle basse potenze di un qualsiasi telefono cellulare. Figuriamoci dunque la pericolosità di un forno che lavora sempre con una potenza di almeno mille watt. Togliendo l’assorbimento della ventola, delle parti elettroniche ecc. la potenza reale in radiazioni è sempre da un minimo di 600 a 800 watt. Per far capire cosa significano questi valori, basti sapere che sulla lunghezza d’onda delle microonde esistono dei sistemi di rice-trasmissione straordinariamente efficaci; ebbene, una potenza di trasmissione di soli 10-20 milliwatt è sufficiente per assicurare un collegamento su una distanza da 300 a 500 Km! 

    Su queste frequenze le radioemissioni hanno dunque una capacità di diffusione enorme (1), e costituiscono fonte di serio pericolo, anche perché non tutti i forni a microonde sono schermati e protetti efficacemente, come dimostrerò in seguito (vedi capitolo Un banale esperimento.

    Tornando al tema dei particolari effetti delle microonde sulle sostanze, è possibile cercare notizie nel web, ed è facile scoprire alcuni video postati su Youtube, che mostrano gli effetti dell’acqua, scaldata al microonde ed utilizzata su delle piante.

    Questi esperimenti casalinghi ricordano più o meno le osservazioni di un noto ricercatore, già scopritore di straordinari effetti dell’acqua, il giapponese Masaru Emoto (2), il quale sostiene che l’acqua ed i liquidi possiedono delle misteriose capacità di reagire a situazioni ambientali, ed a stress fisici, mantenendone la memoria. E’opportuno fermarsi a riflettere, poiché se l’acqua non è un semplice composto chimico ma possiede la sua vitalità (meglio definirla organizzazione vitale) che tutto permea e trasforma, sarebbe molto utile ammettere che è nostro interesse non sconvolgere il suo equilibrio naturale.

    In questi video rintracciabili in internet le esperienze

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