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Amore per sempre: Divisi dal Destino
Amore per sempre: Divisi dal Destino
Amore per sempre: Divisi dal Destino
Ebook167 pages2 hours

Amore per sempre: Divisi dal Destino

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About this ebook

ATTENZIONE: 18+

Linguaggio esplicito.

Romanzo con contenuti erotici, adatto a un pubblico adulto.

Terzo libro della saga Divisi dal Destino.

Lucky e Selene devono affrontare il caos che è diventata la loro vita. La città è vessata dai crimini, i Motor Club si fanno la guerra e la loro incolumità è in serio pericolo. Ma ciò per cui lottano più di ogni altra cosa è ancora una volta il loro amore. Riusciranno poi davvero a stare insieme per sempre?

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateApr 7, 2019
ISBN9781386821724
Amore per sempre: Divisi dal Destino

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    Amore per sempre - Sierra Rose

    Amore

    Per Sempre

    ––––––––

    Parte 3

    Divisi dal Destino

    di

    Sierra Rose

    PROLOGO

    Selene

    Vuoi un altro bicchiere d’acqua? chiesi a mio padre.

    Era seduto sul letto e guardava fuori dalla finestra dell’ospedale. No, grazie, farfallina.

    Sorrisi. Sono così felice di vedere che stai bene.

    Ti sei preoccupata?

    Certo che mi sono preoccupata. Ho ripensato a tutte quelle volte in cui siamo andati in campeggio e poi a pescare. Mi sono tornati in mente tanti di quei ricordi. Mi mancano i bei vecchi tempi. Eri il mio eroe.

    Già, quando ero ingenua e senza malizia, e lo eri anche tu...

    E ora non sono più il tuo eroe? chiese.

    Sono cresciuta. Non ho più bisogno di eroi.

    Cinica, proprio come il tuo vecchio.

    Fece un lungo respiro, poi sorrise.

    Ricordo quando andavi a caccia di farfalle, disse. Per questo ti ho soprannominata farfallina.

    Feci un bel sorriso. Mi ricordo dei retini che ci compravi.

    Qualcuno doveva pur darvi una mano a prendere tutte quelle farfalle.

    Ma eri un tenerone. Dopo mi aiutavi a rilasciarle tutte, una a una.

    Catturare e liberare. Come facevamo con i pesci. Non è giusto prendere quello che non ci appartiene.

    Mi fa piacere vedere che stai meglio.

    Mi guardò con attenzione. Non so cosa farei senza di te. Sei la mia roccia, la mia forza. E sono così orgoglioso di te.

    Sono un vecchio masso che incomincia a mostrare le crepe.

    Non potrei desiderare una figlia migliore.

    Deglutii nervosa. Le sue parole mi facevano sentire in colpa. Avevo collaborato con i Federali per incastrarlo nei suoi traffici di droga.

    C’è qualcosa che non va? chiese.

    È che mi hai fatta così spaventare, papà. Non farlo mai più.

    Rise. Mai più. E adesso, fai entrare il dottore. Sono stato qui anche troppo. È ora che torni a casa.

    Devi stare tranquillo.

    Mai.

    Mio padre era sopravvissuto all’infarto. Non avevano fatto in tempo a ricoverarlo che già era di nuovo sul piede di guerra. Mi ero illusa che potesse cambiare, ma mi sbagliavo. E la vita andava avanti...

    Era tutta una questione di fortuna. Che si tratti di buona o cattiva sorte o di un puro colpo di fortuna, dipende da che parte stai. E diciamocelo, tutti alla fine si schierano da una parte o dall’altra. Si sarebbe potuta dividere la città in base agli schieramenti. Non c’erano zone grigie. O si stava con gli Stone Wolves o con i Black Hearts. Non c’erano zone neutrali. La città era divisa in due.

    Se non si dichiarava apertamente a quale schieramento si apparteneva, si diventava un bersaglio. Il gioco avveniva a carte scoperte ed era più che certo che uno dei Motor Club aveva un proiettile col tuo nome scritto sopra. Non c’era modo di starne fuori, o di farsi gli affari propri. Gli affari degli Stone Wolves e dei Black Hearts erano una questione di ordine pubblico. Senza il sostegno di un club che ti coprisse le spalle, a Pleasant Valley, Pennsylvania, si era un bersaglio facile. Era come vedere già il proprio nome sui titoli dei giornali. Conveniva prepararsi subito la cassa da morto.

    Chi l’avrebbe mai detto che l’incontro con Lucas, Lucky Morrison sarebbe stato il momento in assoluto più importante della mia vita? Di sicuro non io, la figlia del Presidente dei Black Hearts. Lucky nemmeno avrebbe mai potuto sospettarlo, lui era il Vice Presidente del rivale Motor Club, degli Stone Wolves. Tanto meno le nostre famiglie avrebbero potuto immaginare che in un contesto tanto oscuro potesse nascere l’amore.

    Dopo tutto, quelle delle nostre casate non erano semplici divergenze. Non facciamo i modesti. Gli uomini che Lucky chiamava fratelli e quelli della mia cerchia erano rivali acerrimi. La loro ostilità andava avanti da cinque generazioni e la maggior parte delle persone di Pleasant Valley faticava a ricordarsi il motivo per cui si erano dichiarati guerra. Ma nonostante la tensione continua e gli spargimenti di sangue tra le nostre famiglie, il nostro amore era riuscito a emergere. Uno di quelli che sfidano il tempo e maturano lentamente. Finito il liceo, dopo un’attrazione reciproca che era durata per buona parte degli anni precedenti, il nostro amore e i nostri corpi erano pronti. Era stata dura negli ultimi tre anni, ma ne era valsa la pena.

    Io e Lucky ci eravamo innamorati in una realtà piena di pericoli, la nostra era come una storia alla Romeo e Giulietta in mezzo a due bande rivali di motociclisti. A causa delle rivalità reciproche e tra i nostri cari, eravamo stati costretti a tenere segreti i nostri rispettivi sentimenti. Presto sarebbe arrivato il giorno in cui avremmo potuto dirlo al mondo, ma quel giorno non era ancora arrivato.

    Vivevo nel terrore che qualcosa potesse dividerci, ma Lucky non era altrettanto preoccupato. Era sicuro che niente avrebbe potuto separarci. Aveva più paura delle ripercussioni che il processo avrebbe avuto su di me rispetto a tutto il resto. Una paura non infondata. Il passato aveva messo entrambi a dura prova. Se le cose fossero andate male, saremmo potuti diventare una delle tante vittime della guerra tra bande che era di casa a Pleasant Valley. Lucky non sarebbe mai potuto vivere senza di me se mi fosse successo qualcosa, ma non aveva tutto questo potere. Saremo ricompensati a dovere per il nostro amore, ma solo il tempo potrà dirci se saremo in grado di resistere a tutte le avversità che sembrano stagliarsi contro di noi.

    Due cose sono certe, comunque. Non vi aspettate che la piccolina di papà si arrenda senza combattere, e non vi aspettate che l’assalto di Lucky passi inosservato.

    Capitolo 1

    27 Ottobre 2015

    Le cataste di legname della foresteria di Mifflin Forest incombevano sulla testa di Kaley Pike mentre inseguiva il fratello.

    Jason! Kaley gridò il nome del fratello maggiore, sovrastando il rumore della sega elettrica. La lama produceva un rumore simile a un ruggito man mano che i denti penetravano nel tronco di un olmo secolare.

    La ragazzina di quindici anni era rimasta senza fiato dopo aver inseguito il fratello per due miglia. Si era messa sulle sue tracce da oltre mezzora, sin dalla loro roulotte. Si piegò in due sul punto di vomitare, cercando di riprendere fiato.

    Perché stai correndo, Jay? chiese Kaley, sfinita.

    Jason, nascosto dietro a un albero, urlò alla sorella, Stai zitta, non ascolti mai!

    Smettila di urlare! disse Kaley di rimando, con un’espressione rabbiosa sul viso.

    Ti avevo detto di non seguirmi! È pericoloso! Jason, il fratello diciassettenne, la fissò con occhi simili a quelli di un serpente. Le mani gli tremavano lungo i fianchi, realizzando che la sorellina minore lo aveva ormai raggiunto.

    Non capisco, Jay...cosa è pericoloso?! ribatté lei, confusa. Le si poteva leggere la paura negli occhi mentre formulava la domanda. Il suo sguardo si soffermò sul volto di Jason nel tentativo di capirci qualcosa. Un attimo dopo vi lesse la risposta che cercava. L’ombra di un uomo apparve nella foresta. Aveva il cappuccio. Kaley non riusciva a vederne il volto, ma notò la scritta sul giacchetto di pelle nera. Le lettere bianche formavano un nome che le fece prendere un colpo al cuore.

    Black Hearts, sussurrò con una nota di paura nella voce.

    Del fumo uscì da sotto il cappuccio dell’uomo mentre dava un tiro di sigaretta. La brace ardente illuminò debolmente la bellezza oscura dei suoi lineamenti. Il luccichio dei suoi occhi emanava uno strano fascino. Il sorriso aveva un che di pericoloso. Il respiro di Kaley si interruppe non appena l’uomo si accorse della sua presenza.

    Elec, fece Kaley in un soffio. Era pietrificata. Troppo spaventata per muoversi, troppo scioccata per mettersi in salvo.

    Corri, Kaley, urlò Jason.

    Troppo tardi. Elec Delgado emerse dall’ombra del bosco e iniziò a inseguire la giovane Kaley Pike. Lei si nascose dietro a una catasta di assi ordinatamente impilate, al posto del respiro era come se avesse avuto schegge di vetro che le traforavano i polmoni.

    Kaley! urlò disperatamente Jason dalla parte opposta del cortile. Sarebbero state le sue ultime parole. Un lampo di terrore apparve nei suoi brillanti occhi azzurri. Le lacrime iniziarono a scorrere mentre guardava con orrore sua sorella. Le aveva detto che non avrebbe dovuto seguirlo per nessuna ragione. Era per il suo bene. Per la sua salvezza. E ora, la guardava con sgomento mentre cadeva nella mani dell’uomo più pericoloso della città. Persino più pericoloso di Raphael ‘il grande Boss’ Delgado.

    E questo significava qualcosa.

    Elec Delgado, con sguardo satanico, sollevò il braccio mentre il proiettile sparato dalla sua 45 veniva deviato e finiva per colpire Jason Pike propria sopra l’occhio destro, il quale con lo sguardo in preda alla disperazione, tirò il suo ultimo respiro. Il proiettile penetrò attraverso la pelle e i muscoli, frantumò l’osso del cranio e terminò la sua corsa in un determinato punto del cervello.

    Capitolo 2

    Selene

    18 Settembre 2015

    Stone Wolves Motorcycle Club

    Pleasant Valley, Pennsylvania

    Le nocche divennero bianche mentre stringevo la presa sui manubri della Harley vintage di Lucky Morrison. La cromatura della moto luccicava ai primi raggi del sole che illuminavano il parcheggio del club degli Stone Wolves. Ero pronta a sfrecciare come un pipistrello che esce dalla bocca dell’inferno per farmi largo tra i ringhi dei membri della banda. Sgasavo fragorosamente, ferma a cavalcioni sulla moto. Dando un’occhiata oltre la mia spalla sinistra, un ghigno diabolico mi attraversò il viso e incendiai con gli occhi il tratto di strada che portava all’entrata principale dello chalet degli Stone Wolves, sede centrale del club.

    Non perdevo d’occhio le porte, aspettando il momento in cui i motociclisti si sarebbero scatenati. Non appena le porte del club si spalancarono, una ventina di uomini armati, vestiti con la divisa riconoscibile degli Stone Wolves, si precipitarono fuori dall’edificio. Risi con ferocia, dando gas un’ultima volta per sicurezza. Quando il volto arrossato di Rusty Grier e Robert Knife Patton, il Presidente degli Stone Wolves, si fecero largo attraverso le porte, ammiccai strafottente. Non c’era niente di meglio che provocarsi alla solita vecchia maniera. Senza pensarci due volte, tagliai il parcheggio in sella alla moto di Lucky. Il motore ruggì come un leone e le gomme sfrigolanti rilasciarono una scia di fumo.

    Fottiti Delgado! urlò Knife sovrastando il fragore del motore e facendomi gongolare in un modo che non saprei descrivere. Provai a riflettere su cosa avrei potuto dire a mio padre, o a Lucky. Il bello era che il ragazzo che aveva rubato il mio cuore mi avrebbe senz’altro punita in un modo che non avrei trovato affatto gradevole. Una punta di dolore nel piacere, se così si può dire

    ***

    Lo so che può sembrare brutto, ma prima di giudicarmi, dovreste ascoltare la mia versione dei fatti.

    Mi chiamo Selene Delgado e sono la figlia del Boss. Ciò dovrebbe fare di me una principessa, ma, vi assicuro, sono tutto tranne che questo.

    Mio padre è Rafael ‘King Pin’ Delgado, Presidente del Black Hearts MC. MC sta per Motor Club, per quelli che non lo sanno. Papà è a capo di una squadra di un centinaio di uomini che indossano tutti la divisa dei Black Hearts. Tuttavia, il nostro non è l’unico club della città.

    Benvenuti a Pleasant Valley, l’ultimo luogo sulla terra dove si potrebbe immaginare di trovare una guerra tra bande rivali. Il nome è

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