Anna & Eva
Di J. Walther
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Info su questo ebook
Quando incontra Eva all'allestimento di una mostra d'arte, Anna è immediatamente affascinata e fa tutto il possibile per conoscerla. Le artiste si avvicinano più in fretta di quanto possano immaginare, nonostante per Eva si tratti della prima esperienza con una donna. Ce la farà Eva a lasciarsi andare a una relazione con una ragazza? E Anna sarà in grado di fare i conti con ciò che le confiderà Eva? Un romanzo sull'identità sessuale e sulla vera femminilità.
Traduzione di Giulia Giani
Lunghezza stampa: 102
L'autore:
J. Walther è un rispettato scrittore tedesco LGBT. I contributi di lei sono apparsi in oltre 20 antologie. I suoi romanzi e storie sono già stati tradotti in inglese e spagnolo. “Anna & Eva – Soltanto una questione d’amore” è la sua prima opera, che appare nella sua lingua preferita italiana.
J. Walther
J. Walther wurde 1977 in der Oberlausitz geboren, wo sie immer noch im Haus ihrer Vorfahren lebt. Nach dem Studium der Sozialpädagogik Arbeit mit Suchtkranken und Straffälligen.Seit 2008 erschienen Beiträge in verschiedenen Anthologien, darunter in zahlreichen Ausgaben von "Mein heimliches/lesbisches/schwules Auge" (Konkursbuchverlag) sowie in der Queer-Reihe des Größenwahnverlages ("Liebe und andere Schmerzen").Ihr erster Roman "Benjamins Gärten" erschien 2010 im Debütverlag, 2011 folgte "Im Zimmer wird es still" und "Phillips Bilder" 2013 im Dead soft Verlag. Im August 2014 ist ihr letzter Roman "Nur eine Frage der Liebe" erschienen. Mittlerweile sind alle ihre Romane sowie ihre neueren Erzählungen im Self publishing erschienen. Mit der Anthologie "Sein schönster Sommer" (Mai 2017) sammelte sie Erfahrungen als Herausgeberin.Mehr unter: www.janas-seiten.dehttp://montechiaro.blogspot.com
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Anteprima del libro
Anna & Eva - J. Walther
J. Walther
Anna & Eva
Soltanto una questione d’amore
Traduzione di Giulia Giani
Copyright © 2019 J. Walther
benjamins.gaerten@gmx.net
www.janas-seiten.de
Tutti i diritti riservati
Distribuito da Babelcube, Inc.
www.babelcube.com
Traduzione di Giulia Giani
Progetto di copertina © 2019 ancutici kommunikationsdesign
(Olga Vladimirova/Shutterstock, mathias the dread/Photocase, hellokisdottir/Fotolia)
www.ancutici.de
Babelcube Books
e Babelcube
sono marchi registrati Babelcube Inc.
Sinossi
Quando incontra Eva all'allestimento di una mostra d'arte, Anna è immediatamente affascinata e fa tutto il possibile per conoscerla. Le artiste si avvicinano più in fretta di quanto possano immaginare, nonostante per Eva si tratti della prima esperienza con una donna. Ce la farà Eva a lasciarsi andare a una relazione con una ragazza? E Anna sarà in grado di fare i conti con ciò che le confiderà Eva? Un romanzo sull'identità sessuale e sulla vera femminilità.
1
Anna aspettava Phillip davanti all’edificio vuoto in cui doveva aver luogo il vernissage. Regnava il viavai, su cui si affacciava una vivace nuvoletta. Anna indossava un cappotto rosso, lungo fino al ginocchio, che trovava adatto all’occasione. Si guardava intorno, rilassata: Phillip sarebbe di certo arrivato presto. Ammirò il buon gusto di una ragazza, che indossava un lungo abito nero sotto un corsetto rosso come il vino.
Presto si avvicinò anche Phillip: portava dei pantaloni stile chino e un peacoat. I riccioli bruni, sempre più lunghi, gli danzavano selvaggi intorno al viso. La abbracciò, e Anna lo baciò sulla guancia.
«Grande, chissà cosa penserà ora la gente.»
«Niente paura, è indelebile.» Il colore del suo rossetto era abbinato a quello del cappotto.
«Bacerei più volentieri…» - si guardò intorno - «quella lì». Fece un cenno con il capo in direzione della donna con l’abito nero.
«Non male.» Anna diresse un sorriso radioso all’indirizzo della ragazza. «E il tuo amichetto, dov’è?»
«Lo sai, Seth…»
«… non viene mai a Berlino.»
«Non è vero», replicò Phillip.
«Come no. In ogni caso, mi riferivo al gallerista.»
«Non dire sciocchezze.»
«Si vedrà.» Anna rise e lo prese sottobraccio. Phillip l’aveva chiamata subito dopo il colloquio con il gallerista, e insieme avevano scherzato sul tentativo di Phillip di flirtare con un uomo decisamente più anziano, con l’obiettivo di promuovere la richiesta del loro gruppo di artisti. Naturalmente, quella dell’amichetto era solo una battuta… Comunque, il gallerista si offrì di procacciargli un’occasione per esporre, e perciò ora eccoli qui ad aspettare.
Entrarono nell’edificio e si guardarono intorno. Le pareti del fabbricato vuoto erano coperte da vari strati di vernice e resti di carta da parati. Dal telaio delle finestre lo smalto secco si sbriciolava in schegge. Le stanze erano illuminate da candele e faretti da cantiere, ai muri erano appesi quadri e fotografie, e anche alcune sculture erano sparpagliate per l’esposizione.
Presero un bicchiere di spumante e proseguirono. Phillip diede una gomitata ad Anna e disse: «Eccolo».
«Non male.» Era un uomo sulla quarantina, attraente, magro, con capelli grigi e occhiali alla moda.
«Più che altro, vuole offrirci di esporre.» Gli si avvicinarono, il gallerista si fece loro incontro.
«Buona sera.» Phillip gli strinse la mano. «Lei è Anna.»
«Molto piacere. Sono contento che siate riusciti a venire.»
«Le piace l’esposizione?», domandò Phillip.
«Possiamo darci del ‘tu’ - Christoph», disse lui.
«Con piacere, Phillip.» Tese il bicchiere di prosecco verso Christoph per un brindisi.
«Avete già dato un’occhiata?»
«No, siamo appena arrivati.»
«Finora le foto sono quelle che preferisco.» Christoph indicò e loro lo seguirono con lo sguardo. «Un fotografo brasiliano.» Anna osservò le foto. Raffiguravano dei ragazzi in una camera d’albergo, soli, a coppie, a gruppi di quattro. Le immagini erano immerse in una luce calda e avvolte di malinconia.
«Sì, molto naturali, niente modelli o cose del genere. In qualche modo mi ricordano un film del Sudamerica», disse Phillip.
«Possibile.» Christoph sorseggiò il suo spumante osservando Phillip.
«C’è qualcosa che hai curato, in esposizione?», gli chiese Anna.
«No, io sono specializzato in pittura. Artisti contemporanei. Cosa ne pensi di questi quadri?» Christoph li condusse oltre e si fermò davanti ad alcuni grandi quadri dai colori accesi. Una creatura verde di sembianze simili a un fauno, cui una donna ammiccava da sopra una spalla. Una chimera turchina dai piccoli seni e lo sguardo ammaliante. Due ragazze africane si intrecciavano e legavano l’un l’altra i capelli. Le pennellate vivaci accentuavano l’efficacia dei motivi.
«Imponente», disse semplicemente Anna, e lesse le informazioni sull’artista. Phillip osservò ogni singolo quadro, con Christoph dappresso.
«Dovete scusarmi, devo ancora parlare con qualcuno», disse Christoph tutt’a un tratto, «Guardatevi intorno, è un’esposizione fantastica. Più tardi vi presenterò a qualcuno.»
«È questo lo stile della sua galleria?», domandò Anna una volta che il loro ospite si fu allontanato.
«No, niente affatto. O almeno, di sicuro non quello che c’è ora… Non me lo chiedere. Stick figures e linee astratte.»
«Capito.» Anna contemplò affascinata i dipinti, e si avviò lentamente più avanti. «La pittrice è qui?»
«Può darsi. Magari Christoph lo sa.»
«In ogni caso, lui è carino.»
«È quello che dico anch’io!» Indugiarono attraverso le stanze. Si trovarono quasi sempre d’accordo su dipinti e disegni, mentre sulle foto avevano opinioni divergenti. Phillip era in tutto e per tutto un fotografo, mentre lei preferiva lo stile grafico, e amava la pittura.
Alla fine, si fermarono davanti a una scultura in filigrana, in cui metallo e navette di legno lucido si libravano insieme in una composizione sospesa. Similmente, in una installazione cinetica le navette slanciate erano appese ad aste metalliche, e venivano sospinte con leggerezza dalla corrente d’aria.
Christoph comparve silenziosamente al loro fianco. «L’ha fatto una mia amica, Eva Wanjak.»
«Mi piace molto», disse Anna, facendo scorrere le dita sul piedistallo. Su un lato, un cartellino riportava le informazioni sull’artista.
«Quella pittrice si trova qui?», Philip indicò i quadri che avevano esaminato poc’anzi.
«Credo di sì, più tardi la cerchiamo. Prima però venite con me.»
Seguirono Christoph, che presentò loro due ragazzi con barba e plug alle orecchie, a cui mostrarono il volantino e il materiale informativo sui lavori del loro gruppo.
«Sicuramente possiamo prenderne qualcuno alla prossima esposizione»,