È sera
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Book preview
È sera - Renato Benini
1^ PREFAZIONE
L’autore non ha voluto scrivere un vero e proprio romanzo, ma un racconto lungo.
Il racconto lungo si divide in tre parti: il protagonista (a parte la breve introduzione), per il resto, visto le sue condizioni, vivrà due vite separate. Una parte quella reale dove viene avvicinato, aiutato da persone fisicamente da lui visibili ma non riconoscibili, con cui lui crede di comunicare ma in realtà le altre persone nulla percepiscono. L’altra parte è un passaggio veloce nella sua mente di eventi vissuti in tempi diversi nella sua vita. Ricordi che ritornano. Per lui è sufficiente sentire una parola detta da qualcuno in quel momento fisicamente a lui vicino, che immediatamente lo riporta ad uno di questi tempi vissuti. Questi passaggi sono segnalati con una scrittura diversa e in corsivo.
La terza parte, anche questa segnalata da una scrittura diversa alle altre due parti. è un vagare senza più avere nessun contatto con gli essere viventi anche se visibili da parte sua, lui cerca il contatto, ma chiaramente gli esseri viventi non lo possono vedere. In questo frangente per lui il tempo non esiste, o meglio esiste il presente, che non diventa passato. Il presente che vive è già futuro. Il suo stato d’essere gli permette di spostarsi velocemente da situazioni in situazioni, trovandosi dall’altra parte dell’emisfero in un attimo.
Il racconto lungo potrebbe essere una specie di autobiografia, ma non è questa la vera intenzione dell’autore. L’autore vuole raccontare una storia di sofferenza e di come talvolta il caso ci trascini in direzioni non previste e ostili, nonostante la vita ancora pulsi nelle vene.
2^ PREFAZIONE
Siamo esseri viandanti. Non c’è dato pensare per quanto tempo.
Non c’è data certezza se oltre alla vita terrena esista una vita eterna, o di reincarnazione. Non c’è data certezza che le anime per lunghi periodi vaghino, finché recuperino un corpo in cui sentirsi nel loro habitat.
C’è dato solo di credere o non credere, o credere nel nulla.
Siamo ciò che viviamo.
C’è chi si pone continuamente domande e non trova le risposte, c’è chi non si pone alcuna domanda e non si aspetta risposta.
Chi vive in posti diversissimi, magari dall’altra parte del mondo. Con culture completamente diverse, abitudini diverse. Ci sono metropoli ricchissime, e poco distante da loro sacche di povertà spaventose, senza sanità senza cibo senza acqua!
Siamo ciò che viviamo.
C’è un DIO? Ma è buono o cattivo? Forse era buono, l’abbiamo fatto diventare cattivo. Noi con il nostro pensare, che tutto sia lecito compreso quello legiferato. Si quello legiferato, perché le leggi le facciamo noi esseri umani viandanti, e giustamente ognuno legifera a modo suo, secondo la sua cultura il suo modo