Per sempre Claudia. Storie di vita

633/1941.

PREFAZIONE

La bellezza e l’orrore sono i due lati della stessa medaglia tonda e dorata, che la sorte lancia con un rapido scatto in un minuto della giornata, ed ecco quindi, che in un istante può accadere qualunque cosa.

L’armonia e la crudeltà sono due aspetti che caratterizzano il genere letterario di Dora Pergolizzi, in tante sue narrazioni, ed in particolar modo in  questo libro, dove lo splendore e il senso di repulsione sono i due tratti inseparabili e coesistenti della storia, che si alternano improvvisamente, da un momento di vita all’altro, e con un impeto quasi traumatico.

Tutto inizia con la citazione di un meraviglioso pomeriggio di Maggio, il quale per molte persone viene considerato il mese più incantevole della primavera, il periodo dell’anno di massima fioritura delle rose, tra favolosi colori e profumi, che i credenti, i sacerdoti, e talvolta le spose, consacrano e dedicano alla Madonna, recitando preghiere e partecipando a delle particolari celebrazioni religiose. 

Maggio è un simbolo di beltà e di armonia spirituale, di dolcezza e di una Natura rigogliosa, nel pieno del suo vigore, come sembra essere agli occhi del lettore, l’amore di Claudia per quell’uomo che ha deciso di prendere come marito, vinta e travolta dai suoi sentimenti e dalle sue emozioni genuine e vivaci.

La protagonista ha un sogno stupendo: vuole sposare l’uomo che ama; un desiderio che sente e vive come il senso più importante della sua esistenza, dove ogni cosa viene messa in secondo piano, persino la propria carriera lavorativa.

Claudia veniva chiamata a sostituire qualche docente …  la sua carriera poteva aspettare…  le interessava sposarsi …  sognava già qualche pargolo da accudire e amare.

Inizialmente tutto sembra meraviglioso e svolgersi con gioia ed entusiasmo, agitazione e palpitazioni euforiche.

’’Claudia indossava uno splendido abito in raso bianco decorato con perline e paillettes; il lungo velo sul viso, venne sollevato da mani tremanti. Gli sguardi dei due sposi si allacciarono e si persero l’uno nell’altra; azzurro quello di lui,color cioccolato quello di lei."

Dunque la realtà inizia ad assomigliare ad un sogno ed il sogno diviene un arco di tempo della realtà; ma alcune sfumature sembrano essere le note stonate e sgradevoli di una stupenda melodia da poco cominciata.

Il contenuto onirico originario, vale a dire la descrizione del matrimonio che aveva elevato lo spirito di Claudia portandolo sino al cielo ed ancora più in alto, muta in un’esperienza noire, un buco nero che compare nel suo spazio emozionale e viscerale, e dentro cui lei si trova a scendere in una caduta libera.

Claudia si sente dentro al suo incubo reale, che irrompe nella sua vita e si svolge senza preavviso, e poi come se non bastasse, gli accadimenti avvengono con un impatto d’urto talmente violento, da manifestare e lasciare un livido psicologico ed interiore oltre che fisico.

Il corpo soffre, pulsa, ma più di esso prova un forte dolore il suo stesso spirito, talmente sorpreso ed ormai illividito.

Forse un po’ di trucco …  un ombretto color melanzana …  mimetizzare il livido …  Così un forte calo dell’umore si alterna ad un disperato e forte impulso di reazione e bisogno di redenzione".

Sin dalle prime pagine è possibile osservare in Claudia un animo delicato e gentile ma un’ indole combattiva ed una forza inesauribile.

Dopo il matrimonio la donna si accorge che gli occhi azzurri del marito non fanno di lui un angelo, anzi egli si rivela un diavolo calcolatore, aggressivo e manipolatore, persino insano in talune circostanze mentre si trovavano da soli a casa.

Il marito Edoardo, cambiava atteggiamento, subito appena varcata la soglia della sua dimora, vestendo una maschera da galantuomo bravo ed aiutante, e da uomo disponibile e prestante; ma queste variazioni nel comportamento e della personalità, avvenivano soltanto nei momenti di vita pubblica, lavorativa e sociale.

Nessuno è perfetto, e la vita non è una favola.

Quando il sogno d’amore e di nozze di Claudia, passa dalla dimensione di chimera simile ad una nuvola bianca nella volta celeste, ad una dimensione più lucida, razionale e terrena nella consistenza e nelle caratteristiche, la dolcezza iniziale della protagonista, cambia in amarezza, e sorge in lei il bisogno di giustificare e di accogliere in modo quasi filosofico, la fredda crudezza degli avvenimenti che si presentano, e che man mano si susseguono. La comprensione e l’accettazione della protagonista, nei riguardi della condotta del marito, non saranno interminabili, arriveranno ad un limite e questo termine sarà dato da particolari situazioni.

-  Non voglio più vederti, Edoardo, devi stare lontano da me!

-  Non puoi liquidarmi così, Claudia!

Claudia si ritrova all’ospedale.

Durante il suo trasporto in ambulanza, la donna scorre una dopo l’altra, alcune immagini confuse nella sua memoria; il sogno nuziale si è ormai tramutato in uno degli incubi peggiori, mentre i dolci sapori divenuti amari, si intensificano sempre di più in un crescendo, sino a maturare e raggiungere la sfera del disgusto e della ripugnanza.

Le emozioni donate dalla storia di Claudia, sono talmente forti da incollare l’attenzione e gli occhi del lettore alle righe delle pagine, mentre la mente si addentra così a fondo nella trama da non riuscire a pensare ad altro.

E’ un racconto che arriva anche ai cuori più duri, più aridi ed insensibili scatenando emozioni intensissime, che scuotono e svegliano improvvisamente la lucidità, provocando uno stato di incredulità e di allerta elevatissima, nel momento in cui la crudeltà e la ripugnanza diventano irrefrenabili.

Il carattere della protagonista resterà sempre coraggioso e incline alla lotta, alla reazione emotiva attiva e non passiva, con la voglia di superare qualsiasi difficoltà e qualunque tipo di ostacolo, nonostante