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Greatest Hits
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Greatest Hits

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Nove grandi storie compongono Greatest Hits di T. M. Bilderback!

Sono incluse quattro racconti della serie Justice Security: 'Stanotte qualcuno mi ha salvato la vita' è la storia di Gus Brazzle, un 'soldato semplice', o meglio un impiegato in uniforme della Justice Security che deve prendere una decisione di vita o di morte, mentre affronta l'incendio appiccato da un pazzo. 'Sabato al parco' descrive un'imboscata ai soci della Justice Security nel parco cittadino, ma il 'chi' e 'perché' non saranno facili da capire. In 'MacArthur Park' Megan Fisk Beck è inviata da Joey Justice e Marcus Moore in missione per un incarico top secret proprio il giorno del compleanno di suo marito, Dexter, subito dopo il loro matrimonio. Sopravviverà per poterne festeggiare un altro?

E 'Il piccolo tamburino' è una favola moderna sui primi giorni della Justice Security, raccontata proprio alla Vigilia di Natale da Percival 'King Louie' Washington e Dexter Beck. Ci proverà che i miracoli accadono e qualche volta si ripetono, addirittura!

'Il relitto della Edmund Fitzgerald' racconta la storia di un gruppo di marinai di un peschereccio da 70 metri e la 'cosa', la 'grande cosa' con cui finiranno per scontrarsi.

'Oro' racconta la storia di due ragazze californiane che accettano di andare in campeggio con un uomo inusuale, con lo strano talento di trasformare le storie in oro.

'Una ragazza sexy in città' racconta la storia di un detective di polizia sulle tracce di un crudele assassino e della ragazza che lo distrae dalle sue indagini.

Vi è incluso anche il primo racconto della serie 'I Racconti della Contea di Sardis'. 'Non vi fate vedere mai più' racconta la storia di tre adolescenti che scoprono una porta aperta sull'Inferno nello scantinato di un vecchio.

Ad arricchire questa collezione c'è la storia, inedita, 'Il leone dorme stanotte'. Un Colonnello Britannico in pensione racconta una storia ambientata nella Guyana sudamericana negli anni '50 e del suo incontro con un leone estinto 10 mila anni prima!

Avventura e suspence ti aspettano tra le pagine di Greatest Hits.

LanguageItaliano
Release dateSep 25, 2019
ISBN9781950470105
Greatest Hits
Author

T. M. Bilderback

T.M. Bilderback es un ex-comentarista de radio con un gran número de ideas para historias en su cabeza, muchas basadas en canciones clásicas. El autor actualmente reside en Tennessee y escribe febrilmente para lidiar con estas ideas en la forma de libros, antes de salir corriendo por la calle.

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    Greatest Hits - T. M. Bilderback

    STANOTTE QUALCUNO MI HA SALVATO LA VITA

    UN RACCONTO DA ‘JUSTICE SECURITY’

    Gus Brazzle si sentiva davvero elegante nella sua uniforme. Il suo badge luccicava alla luce del mattino, che filtrava dalla finestra della stanza da letto. Non c’era un pelucchio che potesse trovarsi sui pantaloni, decisamente sgualciti, o sulla camicia, leggermente inamidata, ma ultra stirata. I bottoni del colletto sulla camicia di Gus erano slacciati e le sue scarpe erano così lucide che ci si poteva specchiare.

    Prese il suo manganello e lo aggiunse al gancio speciale della sua cintura. La sua radio e la cima di salvataggio d’emergenza, vi erano anch’esse agganciate. La fondina, che conteneva la sua Glock semiautomatica, era rimasta sul comò. Il suo incarico non richiedeva che fosse armato.

    Sul suo badge luccicante si leggeva "Justice Security in cima. Sotto, in lettere più piccole, apparivano le parole Divisione Sicurezza in Uniforme e sotto quella frase, c’era Brazzle-759".

    Gus lavorava per la divisione sicurezza in uniforme per la Justice Security. Il capo della divisione, il boss di Gus, era Tony Armstrong.  Tony lavorava nell’ufficio principale della Justice Security e vigilava sulle entrate e le uscite della compagnia, ma sovraintendeva anche i "grunts", i soldati semplici, come veniva chiamato il personale in abiti civili. I soci che erano responsabili per aver creato la compagnia e che la finanziavano, avevano anche diviso le responsabilità in vari settori. Chi, di fatto, si occupava dei ‘soldati semplici’ era Misty Wilhite, socia fondatrice e da tempo fidanzata con Joey Justice, dal quale la compagnia prendeva il nome.

    A Gus, Misty piaceva molto.

    Gus non si era mai sposato. Non aveva mia incontrato la donna giusta e come risultato, non aveva figli... che conoscesse, naturalmente. Rise tra sé per quella vecchia battuta, ma Misty era come la figlia che non aveva mai avuto, ed era chiaramente determinato a non darle mai ragione di essere meno orgogliosa di lui, sia come persona che come dipendente.

    L’incarico ricorrente di Gus era la sicurezza del negozio che vendeva libri, musica e film usati. Misty stava per fare un’apparizione al negozio per osservare e controllare Gus e parlare con i clienti. Gus non era preoccupato per questo, visto che i clienti non avevano mai avuto niente da dire, se non cose buone.

    Gus era andato in pensione dall’Esercito a quarant’anni, dopo averci lavorato per venti. Era stato Sergente Maggiore negli ultimi 5 e la sua pensione militare era più che sufficiente per vivere, ma Gus si sentiva perso a trascorrere i suoi giorni senza fare niente. Aveva provato a lavorare in varie agenzie di sicurezza, prima di approdare alla Justice Security. Era stato molto felice con loro e ora, all’età di 67 anni, stava prendendo in seria considerazione il fatto di andare in pensione definitivamente.

    Ancora uno sguardo allo specchio ed incontrò la propria approvazione. Facendo un veloce saluto militare, mise la busta con il suo testamento in bella vista sul comò, appoggiata allo specchio. Era una vecchia abitudine e probabilmente non sarebbe mai stata necessaria... ma aiutava ad essere preparati. Lasciò la sua stanza da letto e la casa e salì in auto per guidare fino al negozio di libri.

    Mentre guidava per le vie cittadine, si ricordò di un altro buon motivo per godersi quella giornata. Era martedì... e questo voleva dire che poteva passare del tempo con Nicole.

    Se Misty Wilhite era la figlia, Nicole era la nipote che Gus non aveva mai avuto. Nicole aveva 5 anni ed era la figlia di una delle commesse del negozio. La commessa, Teresa Ambrose, era una ragazza madre e una studentessa al college. Aveva ottenuto borse di studio e prestiti studenteschi per far fronte alla sua istruzione, insieme all’assistenza per la bambina, ma non ce la faceva comunque. Teresa lavorava part-time al negozio di libri di martedì e giovedì per aiutare a quadrare i conti. Non si poteva permettere una baby-sitter, così portava Nicole al lavoro.

    Nicole era una ragazzina educata ed era amatissima da tutti nel negozio, ma aveva sviluppato un attaccamento particolare a Gus. A causa della sua uniforme marrone, lo chiamava Sugar Bear, Orso di Zucchero. Lui giocava a nascondino tra gli scaffali e Nicole scoppiava a ridere ogni volta che Gus la trovava. Dalla sua postazione principale dietro alla porta di uscita, Gus leggeva per lei, spesso per molte ore.

    Teresa gli aveva chiesto di andare a cena da loro parecchie volte e lui aveva accettato. Anche lui aveva ricambiato l’invito e spesso faceva da baby-sitter per Teresa, aiutandola ogni tanto la a pagare l’affitto o le bollette della luce, se in un mese i soldi erano particolarmente pochi. Quando lo faceva, si assicurava che Teresa capisse che lo faceva per amore di Nicole e che amava la bambina senza limiti. La adorava assolutamente.

    Sì, sarebbe stata proprio una bella giornata.

    Brian Curtis si svegliò da un incubo. Non era insolito nel mondo di Brian: gli incubi erano i soli sogni che ricordava da sempre.

    Completamente sveglio e coperto di sudore, Brian si sedette al lato del suo squallido letto. Spostò la tenda da pochi soldi da un lato della finestra e si mise a fissare, con lo sguardo assente, la vista di Hooker Hollow, altrimenti conosciuta come la Quarta Strada in questa città. Riusciva a sentire le sirene che si avvicinavano a distanza, urlando il loro percorso verso l'ultima rapina... o l'ultima aggressione... o l'ultima overdose... o l'ultimo omicidio. Non era molto importante di quale crimine si trattasse, le sirene erano sempre presenti, sempre uguali. Nessuno prestava loro più attenzione, ormai.

    Brian non aveva il mal di testa. Almeno, non stava male per il dopo-sbornia. Aveva trascorso un po' di tempo al Bar di McFeely la notte prima (conosciuto sulla strada come 'McFeelme'), ma si era fatto solo un paio di birre. Era troppo arrabbiato per ubriacarsi. Aveva portato dei libri davvero belli e qualche dvd al negozio di libri usati, sperando di guadagnare qualche soldo per comprarsi da mangiare, ma il negoziante si era rifiutato di acquistarli e gli aveva anche chiesto di non farsi più rivedere. Il vecchio vigilante del negozio gli aveva intimato di andarsene immediatamente e aveva messo la mano sul manganello. Brian aveva colto il messaggio, ma voleva essere sicuro che capissero bene la sua opinione sul quel modo di trattare le persone. Quindi si espresse chiaramente, in modo colorito ed a voce alta.

    Comunque, niente mal di testa. Le voci stamattina non si sarebbero azzittite e gli stavano dicendo esattamente cosa doveva fare per pareggiare i conti con il negozio di libri.

    Il turno di Gus al negozio di libri era da mezzogiorno alle 20 di ogni sera. Parcheggiava nel suo posteggio esattamente alle 11.50. Una semplice chiamata radio al suo boss, Tony Armstrong, che registrava che era sul sito, corrispondeva a timbrare il cartellino.

    Hey, Gus-gus, disse Tony alla radio. La Misty-riosa sarà sul posto approssimativamente alle due di questo pomeriggio. Per favore, avverti la gente che ti sfama laggiù. Inteso?

    Gus sorrise. Tony gli stava dicendo che Misty Wilhite sarebbe arrivata alle due di quel pomeriggio e di informare i clienti della cosa. Premette il pulsante della radio. Ricevuto Tony. Sarà una bella conversazione. Abbi cura di te e buona giornata. Inteso?

    Inteso. Lo stesso per te, Sergente.

    Gus sorrise di nuovo e rimise apposto la radio alla cintura. Poi scese dall’auto e si diresse al negozio. Non appena entrò dalla porta principale, un siluro di 60 centimetri per 90 gli sfrecciò tra le gambe.

    Sugar Bear! gridò Nicole e abbracciò le gambe di Gus.

    Gus si chinò e raccolse la ragazzina tra le braccia. Ciao Nicky-poo. Disse, parafrasando il più famoso orsetto. La solleticò sotto il mento. Lei rise e piegò la testa all’ingiù, portandosi le mani alla gola. Sei stata una brava bambina?

    Nicole annuì, mentre diceva: .

    Gus la guardò in viso pensieroso. Uhmmm, non lo so... vedo un po’ di avarizia che esce dal tuo orecchio... Le toccò velocemente l’orecchio con la punta del dito e poi ritirò la mano. Gus aprì la mano e mostrò una scintillante moneta da un quarto di dollaro. Beh, allora penso di essermi sbagliato, è solo un quarto di dollaro.

    Posso averlo, Sugar Bear? chiese Nicole.

    "Non vedo perché no. E’ uscito dal tuo orecchio, giusto? Le diede la moneta e la rimise sul pavimento. E adesso, che ci farai, piccolina?"

    La metto nel mio porcellino, come le altre, rispose. Si girò e corse dietro al bancone dalla madre. Mammina! Metteresti questa moneta in tasca? Più tardi dobbiamo metterla nel mio porcellino!

    Teresa sorrise alla figlia. Puoi scommetterci, pulcina! Prese il quarto e lo mise nella tasca dei pantaloni. Ecco qua. Ora non te ne dimenticare, ok?

    Okay, mammina.

    Teresa alzò lo sguardo verso Gus e sorrise. Ciao Gus, che succede?

    Non molto Terry, disse Gus. Misty verrà più tardi a parlare ai clienti per assicurarsi che io stia facendo quello che devo fare. Hai sentito di quel tale, ieri?

    Teresa scossa la testa. No, cos’è successo?

    Gus la imitò. Davvero per un momento ho pensato che avrei dovuto usare il manganello su di lui. E’ entrato con alcuni vecchi libri tascabili macchiati e un paio di film rigati. Era sudicio, Teresa, e la puzza? Oddio, ho sentito latrine che avevano un odore migliore. E’ stato a borbottare tra sé tutto il tempo che è stato qui, e quando Chapman gli ha detto che non gli serviva quello che aveva, il ragazzo ha cominciato ad insultare, a minacciare di fargli del male se non gli dava qualche soldo per quelle cose. Chapman gli ha detto che quella roba era immondizia, di andarsene e non tornare più. Mi sono avvicinato e quando Chapman ha detto così, quello ha cominciato ad inveire a pieni polmoni, agitando le braccia tutto intorno...wow! Ho dovuto mettere una mano sul suo gomito, non avrei voluto, e l’ho dovuto buttare fuori dal negozio. C’erano dei bambini qui e li stava spaventando. Gus scosse di nuovo la testa, disgustato. Sono stato a lavarmi le mani per almeno 10 minuti. Poche persone mi spaventano, ma quel ragazzo mi ha fatto proprio paura.

    Il ragazzo in questione stava, in quel momento, guidando un camion di servizio rubato, pieno di arnesi e scale. Brian aveva ‘preso in prestito’ il camion dopo una discussione con il proprietario. Il proprietario era fortemente contrario ad affittargli il suo camion ed il relativo contenuto, ma aveva smesso di discutere dopo che Brian gli aveva mostrato un nuovo e speciale modo di usare una grande chiave inglese. Il proprietario non aveva fatto storie quando Brian aveva preso in prestito anche la tuta da lavoro che indossava. Le macchie di sangue erano minuscole e potevano facilmente essere confuse con il lubrificante, con la vernice o con altre valide macchie da lavoro. Brian aveva lasciato il proprietario in un cassone per l’immondizia e sperava che la famiglia dell’uomo, lo disponesse in modo che si vedesse bene la nuova forma che aveva preso la sua testa, dopo la speciale applicazione della chiave inglese.

    Brian era arrivato al negozio di libri e aveva parcheggiato nel viale sul retro. L’edificio era alto solo due piani, così Brian staccò la scala estensibile dai suoi ganci e la allungò fino al tetto piatto dell’edificio. Pensava che ci sarebbero voluti diversi viaggi per portare tutti gli ingredienti sul tetto, ma non sarebbe stato così difficile.

    Una delle voci nella testa gli diceva che doveva fermarsi, smettere quello che stava facendo e scappare. Spinse giù la falda del cappello da baseball che indossava, zittì la voce ed iniziò a salire e a caricare roba.

    Gus si sistemò alla sua postazione. Qualche volta stava in piedi, a volte seduto su un alto sgabello tipo quelli da cucina. Quando Nicole gli portava dei libri da leggerle, si sedeva sullo sgabello e se la metteva sulle ginocchia.

    Gli affari languivano, come era tipico per il martedì. Principalmente, in mezzo alla settimana, il negozio aveva come clienti studenti del college e casalinghe e Gus poteva passare il tempo a giocare e a leggere.

    Alle 14.00 in punto, Misty Wilhite entrò nel negozio, bella e amichevole, come sempre. Andò da Gus e lo abbracciò forte.

    Ciao Gus! disse. Brutti scherzi all’orizzonte?

    Gus stava sorridendo. I brutti scherzi non sono altro che sorprese sotto mentite spoglie, Misty. Tutto è tranquillo sul fronte lettura.

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