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Citofonare Elvis
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Ebook125 pages1 hour

Citofonare Elvis

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About this ebook

La vita delle persone scorre, avvolta dal sentimento dell'amore e del rancore.  Nella pacata Memphis di Elvis Presley e nella stravagante New York di Andy Warhol nascono e muoiono amori, si sovrappongono vissuti paralleli e presunte verità. Il pesante fardello del passato intriso di sentimenti contrastanti, lo rende sempre presente impedendo a tutti di lasciarlo alle spalle. I gemelli Grace e Larry con la compagna di quest’ultimo Megan forniscono tutte le contraddizioni e le paure mal celate del proprio intimo.  Nasce così il desiderio di chiarire ogni sospeso, ma non tutti sono pronti ad ascoltare la verità.
LanguageItaliano
Release dateFeb 25, 2019
ISBN9788869827044
Citofonare Elvis

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    Citofonare Elvis - Josie Stephanie Pastino

    cuore.

    Memphis

    La vita di Grace iniziò a cambiare il 23 Gennaio 1973. Con la scomparsa della fidanzata di suo fratello gemello Larry. Quella sera si concluse un ciclo e la leggerezza svanì assieme a Megan. Nell'immediato nessuno si preoccupò della sua assenza e Patricia come spesso succedeva in quei casi, rimase affacciata alla finestra, in attesa.

    Togliti da lì, mi sembri una vedetta prussiana!, grugnì suo marito. Il clima era elettrico e anche Nick il marito di Grace non faceva che sbuffare. Più agitato del solito picchiettava le dita sul tavolo, mentre Frank guardava spesso, spazientito, l'orologio stretto al polso. La fame cominciava a farsi sentire e non solo quella, si stava innervosendo, Allora Patricia? Direi che possiamo cominciare!, sbottò agitando la mano. Indecisa, lei si accomodò a fianco del marito, non era certa di fare la cosa giusta, Cosa dici, servo la minestra?, domandò con il mestolo sospeso rivolgendosi a suo figlio e Larry alzò le spalle e abbassò lo sguardo senza rispondere. Con quel gesto suscitò il sarcasmo di suo cognato che non aspettava altro che fargli pesare quell'ennesimo episodio, Chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Se n'è scordata, o vai a capire! Vero fidanzatino d’America?, e suggerì di mangiare perché tanto non sapevano nemmeno se si fosse presentata. Aveva lavorato tutto il giorno Patricia per preparare la cena, tutto era perfetto e notando quanto fosse amareggiata, Nick rincarò la dose per punire la superficialità di suo cognato Smettila, non è necessario che sottolinei con altre parole questa bastonata! Che colpa ha mio fratello se lei non si è nemmeno degnata di avvisare?, lo ammonì Grace.   

    Invece tuo marito ha ragione, tuo fratello e quell'altra, con due teste non fanno un cervello! replicò suo padre gelando tutti.  Frank non aveva mai fatto intendere che Megan non le piacesse, mentre al contrario era stato sempre molto pungente con suo figlio e come il genero, non perdeva mai l’occasione di rinfacciargli vecchi rancori.

    Anche in quell'occasione Larry non reagì, strinse le labbra per non parlare e rimase con la testa china sul piatto mangiando lentamente. Ogni tanto, alzava lo sguardo in cerca degli occhi di sua sorella che con le guance arrossate ribolliva dalla rabbia e gli lanciava sguardi di fuoco. Non le era mai piaciuta la sua fidanzata e si domandava spesso cosa ci avesse trovato in quella lunatica ragazza che non faceva che metterlo in imbarazzo. Non fu una piacevole serata, Nick non fece che attaccarlo, Larry senza difendersi finì di mangiare e poi si chiuse in camera sua.

    Il giorno successivo alla cena, di Megan non c'erano ancora notizie e rientrato dal lavoro il marito di Grace più nervoso del solito, s'aggirò per casa imprecando e lamentandosi di ogni cosa. Da tempo lei si era dovuta abituare ai suoi scatti d'ira e ai silenzi che ne seguivano e per evitare sterili discussioni lo ignorò continuando a dedicarsi a quel che stava facendo.  Non che non ci facesse più caso, trovava deprimente quel suo atteggiamento ed era difficile per lei in alcuni giorni sopportarlo, ma non aveva alternativa lo aveva sposato, e doveva accettare quello e gli altri lati del suo difficile carattere, ed erano molti. Lui era meticoloso fino all'esasperazione, un maniaco del controllo che troppo spesso andava in escandescenze per un nonnulla. Non fu semplice per lei durante i primi tempi di matrimonio gestire l'ansia che lui gli procurava, con pazienza aveva provato a farlo cambiare, a renderlo meno isterico e senza riuscirci alla fine si era rassegnata. L'accettazione di un matrimonio imperfetto, superata la delusione, le rivelò ben presto alcuni dei suoi vantaggi, la sua unica preoccupazione si era ridotta a quella di mettere insieme il pranzo con la cena, e con gli anni aveva trovato il modo per trascorrere le giornate in modo piacevole senza di lui. Si era avvicinata molto a suo fratello, condivideva con lui, molto spesso lasciato solo da Megan gran parte del suo tempo e quando rientrava a casa sopportava in sostanza, alla meno peggio, un marito decisamente ingombrante.

    Il 31 gennaio però nessuno aveva ricevuto ancora notizie di Megan, e l'assenza iniziò a farsi pesante e anche Grace cominciò a preoccuparsi e si sorprese non poco quando suo fratello decise comunque di partire per il Nevada per una serie di concerti con Elvis.

    Larry li abbandonò nel silenzio del dubbio, che si trasformò in ansia, dopo che scoprirono che la famiglia Doyle aveva sporto denuncia per la scomparsa della figlia. Quella formalità improvvisamente portò tutti a realizzare che lei era letteralmente sparita nel nulla, non si trattava più di un colpo di testa, una perdonabile follia, no, lei non c'era più, era svanita senza lasciare nessuna traccia.

    Per settimane Patricia parlandone, non nascose a nessuno la sua mancanza di fiducia, non nutriva più alcuna speranza sul fatto che potesse tornare, e non faceva che ripetere che aveva brutti presentimenti. Si era convinta che qualcuno l'avesse presa e che fosse accaduta una disgrazia. Per Larry divenne un problema l'avvilimento di sua madre che si stava rivelando ancor più emotiva. Ad ogni suo ritorno dai tour lei non faceva che parlargliene e non sopportava nemmeno suo cognato che si era trasformato in una sorta di detective e viveva ossessionato dalla sua indagine personale sulle tracce di Megan.  Decise di andarsene di casa, e quella decisione venne interpretata da sua sorella come un gesto di sopravvivenza, girare pagina per poter andare avanti. Non poteva sapere che in realtà era una scelta dettata da una questione di coscienza. Durante i suoi ritorni dai tour lo incontrava sempre, parlavano di tutto e mai di lei, come se ci fosse un veto. Se ne guardò bene Grace dal farlo, aveva il timore di aprirgli una ferita e lui non ne parlò mai con nessuno e tanto meno con lei perché quello che avrebbe voluto dirle, per quanto ci provasse, non gli usciva dalla bocca. Ci aveva tentato molte volte, sia nei primi giorni della scomparsa che nelle settimane e i mesi successivi, ma proprio non gli riuscì.  S'aggirava per la casa di sua sorella con passo felpato, cercava la sua presenza, sembrava essere sempre sul punto di dire qualcosa, ma alla fine incrociandone lo sguardo distratto taceva e come lei parlava d'altro.

    Così, con il trascorrere del tempo, l'immagine di Megan scivolò via dai pensieri di Patricia ma non da quelli di Nick che al contrario, anziché rassegnarsi, divenne sempre più ansioso dimostrando di non avere nessuna intenzione di arrendersi a quel mistero. Non si dava pace e trascorreva delle ore al commissariato in cerca di risposte e non ottenendole tornava a casa e si infuriava sfogandosi con sua moglie.

    Gridava e imprecava mettendo a dura prova la sua pazienza, ma altre, esasperata e in malo modo gli consigliava di lasciare che se ne occupasse la polizia; allora lui l'accusava di essere indifferente e gridando le rimproverava di essere una menefreghista come Larry. Il risultato delle discussioni era che la loro convivenza era diventata impossibile. Nick in uno stato che rasentava l'assurdo, aveva anche cominciato a vessare Larry e ad ogni suo ritorno non perdeva occasione di insultarlo.

    La tensione per quella e le molte altre ragioni aumentò fra loro e non facevano nulla per nasconderlo, a stento si parlavano e quando succedeva era solo per litigare. Come sempre nessuno si intromise o cercò di farli riappacificare e nemmeno Grace tentò di comprendere realmente le ragioni della loro distanza, anche se, qualche volta senza troppa convinzione, aveva chiesto a suo marito una spiegazione. Si era arresa di fronte al suo ostinato mutismo, mentre a suo fratello non domandò mai nulla perché conosceva sin troppo bene la risposta anche senza che lui si esprimesse, era certa che considerasse Nick un mentecatto. Smise così di preoccuparsi e continuò ad ignorare quel malumore fra loro, nonostante due anni dopo quel tragico giorno non si parlassero ancora. Non intuì che quelle non erano le solite incomprensioni dovute ad una visione diversa sul modo di intendere la vita, non s' accorse di quello che in realtà si nascondeva dietro ai loro sguardi inferociti. Era talmente concentrata a dare una straordinaria importanza alle cose inutili, che non si rese nemmeno conto che suo marito di salute stava realmente male. Il 17 Luglio 1975 lui morì, uscendo dal bagno Nick si accasciò a terra, toccandosi il petto ed emettendo un gemito la lasciò per sempre. Quando il medico raggiunse la loro casa senza troppa sorpresa, sospirò, Era da tempo che gli dicevo che doveva riguardarsi, disse e Grace provò un dolore violento, suo marito era malato e lei ne era all'oscuro. Aveva venticinque anni e non era pronta ad affrontare il dramma del rimorso. Il suo mondo improvvisamente si fermò e seguirono mesi di vera agonia. Senza nessun orgoglio mostrò alla sua famiglia tutta la sua disperazione, senza però mai riuscire a parlare di quello che realmente l'angosciava. In segreto non faceva che domandarsi se la colpa fosse stata anche sua e la notte quando tutto taceva e il buio le sembrava non finisse mai, camminava avanti e indietro per le stanze, stretta nella sua vestaglia. Si disperava fino allo sfinimento accusandosi di averlo ignorato. Solo quando spuntava il sole e per il resto del mondo ricominciava la vita Grace crollava nel letto. Non faceva nulla per soffocare il suo dispiacere e non era interessata a dare un senso alle sue giornate. Larry non capiva le ragioni della incapacità di sua sorella di affrontare e accettare quel lutto ed era anche disorientato dalla rabbia che lei gli rivolgeva.  Non vedeva alcuna nostalgia in lei, ma solo tanto risentimento che l’aveva imbruttita e se ne domandava la ragione temendo nello stesso tempo

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