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Viaggiando contromano
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Viaggiando contromano

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About this ebook

Un racconto on the road, un viaggio attraverso i confini dell'Italia e d'Europa, in cui individui fatti di esperienze e sentimenti si intrecciano fra loro sullo sfondo di paesaggi che mutano continuamente e che aprono vere e proprie cartoline sui luoghi più belli di questi territori. Giovani uomini e giovani donne alle prese con i propri sogni, in continua lotta con le difficoltà di ogni giorno, che faticano a farsi spazio in un mondo che sempre più regala delusioni e raramente vere soddisfazioni. Affrontano il lungo viaggio nell'angusto spazio di un camper, loro unico mezzo di locomozione, che li porta a confrontarsi continuamente, svelando di volta in volta quello che si cela dentro ciascuno di loro. Un racconto che oltre a svelare l'uomo, parla di amori, di rapporti conflittuali e di grandi e piccole decisioni, tutto quello che alla fin fine rende unico un semplice qualcuno nel mondo di tutti i giorni.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateFeb 25, 2019
ISBN9788831605618
Viaggiando contromano

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    Viaggiando contromano - Alberto Ventimiglia

    Youcanprint

    Prefazione

    Un racconto on the road, un viaggio attraverso i confini dell'Italia e d’Europa, in cui individui fatti di esperienze e sentimenti si intrecciano fra loro sullo sfondo di paesaggi che mutano continuamente e che aprono vere e proprie cartoline sui luoghi più belli di questi territori. Giovani uomini e giovani donne alle prese con i propri sogni, in continua lotta con le difficoltà di ogni giorno, che faticano a farsi spazio in un mondo che sempre più regala delusioni e raramente vere soddisfazioni. Affrontano il lungo viaggio nell’angusto spazio di un camper, loro unico mezzo di locomozione, che li porta a confrontarsi continuamente, svelando di volta in volta quello che si cela dentro ciascuno di loro. A fare da sfondo ci sono mirabili descrizioni di luoghi e monumenti, scorci culturali del nostro paese e degli altri d’Europa.

    La storia nasce da una profonda desolazione di uno di loro, Alessandro, devastato da una bruciante delusione d’amore dalla quale non riesce proprio ad uscire. I suoi amici, giovani, intraprendenti e determinati, lo trascinano a forza verso una meta che non vogliono svelargli, decisi a farlo definitivamente riprendere dalla depressione amorosa. Il viaggio si dimostra entusiasmante, nonostante le riserve iniziali, e il gruppo si amalgama ancor più di quanto non fosse all’inizio e si lascia inevitabilmente travolgere dalla spensieratezza che il semplice scorrere del tempo e dello spazio concedono. Ogni tappa è un’ esperienza, sia sociale sia culturale. In ogni luogo, ognuno di loro si scopre e si riscopre, a volte mettendo in discussione tutto sé stesso, a volte semplicemente accettando di dover guardare avanti. Le debolezze umane, i limiti, le paure consce e inconsce, vengono spiegati in modo semplice ed esaustivo dalla personalità di ogni giovane descritto in questo racconto, che di volta in volta si manifesta e parla di sé. Alessandro con le sue pene d’amore e un grande segreto mai svelato, Domizia con un forte rammarico e una decisione più grande di lei, Daniele con le sue immaturità e debolezze, Stefano con il difficile passato, Francesco e Micaela con la loro acerba esperienza di coppia e le prime conseguenti difficoltà.

    Quando giungono alla meta, tenuta nascosta, questa rivela ad Alessandro delle risposte amare e inconfutabili ma sarà solo una delle tante tappe che i ragazzi visiteranno e che produrrà esperienze con persone nuove e momenti di vita profondi.

    Un racconto che oltre a svelare l'uomo, parla di amori, di rapporti conflittuali e di grandi e piccole decisioni, tutto quello che alla fin fine rende unico un semplice qualcuno nel mondo di tutti i giorni.

    Alessandro, Domizia, Daniele, Stefano, Francesco e Micaela, insieme con il fido Aaron, vivranno un’esperienza indimenticabile, che farà di loro persone nuove e pronte per la vita, più ricche e senza dubbio più mature per decidere del loro futuro senza dimenticare il passato, ma anzi valorizzandolo con le decisioni consapevoli dalle quali nascono nuovi percorsi, nuovi scenari.

    Massimo Bonetti

    Nota alla prefazione

    Un romanzo accattivante, seducente, che, sin dalle prime pagine, coinvolge il lettore: grazie alla scrittura incalzante, da vita a personaggi nella cui anima ognuno entra con le proprie emozioni.

    Dopo la prefazione dettagliata ed esaustiva di Massimo Bonetti, anche io sono lieta di esprimere una mia opinione.

    La lettura di questo romanzo on the road ha evocato alla mia mente una citazione di Baudelaire: I veri viaggiatori partono per partire, mai cercano di sfuggire al loro destino

    È esattamente ciò che succede durante il viaggio di Alessandro, Domizia, Daniele, Stefano, Francesco e Micaela, i quali, insieme al simpatico cane Aaron, si affrontano e si conoscono meglio tra loro, vivono esperienze indimenticabili, viaggiano e attraversano luoghi.

    Amore, amicizia, avventura si intrecciano nel continuo susseguirsi degli eventi che coinvolgono i protagonisti che con passione e determinazione inseguono i loro sogni, in una società spesso difficile. Nello scorrere delle pagine non ci si ferma ai soli dati scritti sulla carta d'Identità ma si va oltre l’apparenza, si guarda all'anima, facendo una ricostruzione psicologica del passato e del presente dei personaggi. Soltanto conoscendo il passato di ognuno di noi, è possibile capire meglio il presente e le reazioni da cui scaturisce sofferenza o felicità. È un romanzo che, appena inizi a leggere, eccita la tua curiosità, non ti fa fermare, ti fa pensare positivo: diventa quasi terapeutico.

    Nelle difficoltà di tutti i giorni, in una società sempre più difficile da vivere, dopo aver letto Viaggiando contromano, emerge la speranza, la voglia, lo stimolo e la curiosità di fare come ha fatto l'autore, Alberto Ventimiglia, che non si è fermato all'apparenza o a un giudizio superficiale, ma ha sottolineato l’importanza di andare oltre, alla ricerca della nostra anima e di quella di chi ci circonda.

    Elisabetta Pellini

    1

    Dal quinto piano proveniva un odore così sgradevole che persino quel povero cane avrebbe preferito restare al freddo nel parco. Ma prima o poi dovevano pur tornare.

    Trentacinque metri quadri di casa, un disordine che risaliva alla notte dei tempi e in mezzo Alessandro, seduto su una poltrona con le molle rotte. Agli studenti che affittano un appartamento dicono sempre «È tutto nuovo, mi raccomando cerchi di lasciarlo come le è stato consegnato».

    Poi però saltano fuori i primi problemi: non funziona lo scaldabagno, il tavolo traballa un po’ troppo, gli stipiti iniziano a cedere, all'improvviso salta la corrente, il frigo non raffredda, la lavatrice nuova non fa la centrifuga e così via. Chi fa presente ai proprietari questi inconvenienti non ottiene mai niente. Loro sono convinti che poche riparazioni, a cui può e deve provvedere l'inquilino, trasformino un cesso di casa nella reggia che era un tempo.

    Driin, driiiiiiin

    «Cazzo, il campanello»

    Appena lo sentì Aaron cominciò ad abbaiare come un indemoniato, sembrava che quel suono gli trapanasse il cervello. Alessandro si alzò con molta calma e allo stesso modo si trascinò fino al citofono. Dall’altra parte arrivava una voce stridula, femminile. Tre minuti dopo la porta socchiusa si aprì, Domizia entrò in casa.

    Nell’attesa Alessandro si era riaccomodato in poltrona.

    «Sempre su quella poltrona, barba incolta da minimo una settimana e che altro? Ah, il solito pigiama blu da puffo. È da un po' che non ti fai vedere al ristorante»

    Alessandro ascoltava e sorrideva come se la sua amica lo stesse riempiendo di complimenti.

    «Ho ancora dei problemi con il motorino, non capisco che cazzo gli è preso. Pensa, non sono nemmeno sei mesi che l’ho comprato e già mi dà problemi. Comunque, fa freddo fuori?»

    «Freddo? Nooooooo, ci sono solo i pinguini. Ale, non potevi venire tu da me? Così perlomeno uscivi da qui»

    «Dai Dom non mi va. Lo sai che per me è sempre un piacere ma in questo periodo proprio non ce la faccio»

    «Ma l’hai capito o no che ti devi dare una mossa? Ti devi svegliare! L’altra sera, per esempio, c'eravamo tutti, mancavi solo tu. Ora vorrei proprio sapere che cazzo hai fatto tutto il tempo»

    «Ho fatto compagnia ad Aaron mentre ero impegnato in una profonda riflessione: quanto fanno schifo i pigiami da uomo»

    «Ale, vaffanculo! Lui avrebbe preferito uscire piuttosto che stare qua. Non è vero Aaron?»

    Le si avvicinò subito, certo che era il momento delle coccole. Aaron adorava le carezze di Domizia. E come biasimarlo? Chi rifiuterebbe le attenzioni di una ragazza carina?

    Domizia non era molto alta ma aveva un corpo tonico e una laurea nel cassetto, proprio come Alessandro. Parlavano sempre delle difficoltà di trovare un lavoro e dei numerosi colloqui che avevano sostenuto, tutti inutili. Anni di studio e sacrifici erano stati ripagati con un onesto lavoro da cameriere, poi l'amicizia con il pizzaiolo del ristorante gli aveva fruttato un avanzamento di carriera fino all'ambito posto di assistente pizzaiolo e infine il salto di qualità: era diventato secondo pizzaiolo.

    Domizia invece lavorava come centralinista in una ditta di schiavisti.

    «Ale, non ti ho mai visto così. Perché non te la dimentichi? Ti sei portato a letto questo mondo e quell’altro e adesso arriva una, ti fa perdere la testa, ti dà buca e tu ci rimani sotto?»

    «Ma perché voi donne funzionate al contrario? Se uno si comporta da stronzo cadete ai suoi piedi ma se arriva un bravo ragazzo, che si dedica con tutto se stesso cosa ottiene in cambio? Un cazzo di niente»

    «Era solo una stupida puttana. Se avesse capito come sei fatto o se c'avesse almeno provato, non si sarebbe comportata così. Ora però basta, vestiti e usciamo»

    «No, non mi va. Sul serio, restiamo qui»

    Passarono un intero pomeriggio a parlare di Karen, la ragazza che aveva rubato il cuore e i pensieri di Alessandro.

    A cena ordinarono una pizza per telefono. mentre Aaron, un labrador giallo che Alessandro aveva avuto in regalo dallo zio di una sua ex, si accontentò di una ciotola di carne in scatola. A fine serata tutti e tre guardarono un film in televisione sdraiati sul letto. Domizia, come al solito, si addormentò prima del finale mentre Alessandro faceva i conti con la sua insonnia. Da diverse settimane dormiva solo poche ore a notte; era nervoso, inappetente e poco incline a uscire, persino per un appuntamento romantico. Karen gli aveva tolto anche questo.

    Aaron forse sentiva il suo malessere. Spesso, infatti, si offriva per una sessione di coccole per distrarre il padrone dai suoi problemi.

    «Ah Aaron, solo tu mi puoi capire. Anche tu sei triste? Non preoccuparti, passerà»

    Dopo Karen l'Alessandro che tutti conoscevano, sempre solare, pieno di energie e voglia di vivere, sembrava essere scomparso. A trent’anni si ritrovava con un'inutile laurea in lettere e un'altrettanto inutile iscrizione alla facoltà di ingegneria. Socievole con i ragazzi e audace con le donne, conosceva quasi tutti in città, frequentava ogni genere di festa. A fine serata, chi ancora non lo conosceva, otteneva il suo numero senza sforzo.

    Alle undici del mattino, dopo poche ore di sonno, scoprì che Domizia era andata via. L'ultima immagine che aveva di lei la ritraeva addormentata tra le lenzuola mentre lui chiudeva l'agenda su cui appuntava ogni pensiero. Sapeva che il mattino dopo non l'avrebbe trovata in casa ma che, preoccupata per lui, avrebbe cercato qualcuno con cui parlare; Francesco e Micaela erano i candidati perfetti.

    La casa in cui vivevano era molto accogliente, infatti, molti amici di passaggio la scambiavano per un ostello gratuito. Agli inquilini fissi, Micaela e Francesco, si affiancavano una costellazione di coinquilini occasionali. Tra una visita e l'altra non c'erano mai le stesse persone.

    «Alessandro sta veramente di merda. Sono stata da lui, ho provato a farlo uscire da quel buco, a tirarlo su di morale ma non c'è stato verso. Che mi consigliate di fare?»

    «Si riprenderà, vedrai. È solo questione di tempo, ne troverà un’altra»

    Micaela ascoltava senza parlare. Niente di strano, faceva parte della sua natura di ragazza silenziosa. Qualcuno pensava addirittura che fosse timida, niente di più sbagliato. Eppure non le sfuggiva niente, nessun dettaglio e poi, quando ce n'era bisogno, si faceva sentire. Francesco, invece, era un ragazzo buono, con uno stile di vita libero, con poche regole. Da un po' di tempo il suo ritmo di vita era calato per la convivenza e le responsabilità che ne derivavano. Mentre analizzavano la situazione di Alessandro, entrò in casa Daniele. Viveva lì da qualche anno, non dava fastidio e non voleva essere infastidito, amava la musica, gli spinelli e condividere le sue passioni.

    «Ehi che si dice?»

    Si lasciò cadere sul divano, afferrò un joypad e iniziò a giocare. E mentre Daniele faceva saltare le teste degli zombie, nella mente di Domizia si rincorrevano le preoccupazioni per il suo amico.

    2

    «Ed è per questo che il Signore lo ha chiamato al suo fianco a godere della vita eterna. Tutti insieme: l’eterno riposo dona a lui o Signore»

    La chiesa era gremita, tutti volevano salutare Sebastiano. Era un brav'uomo, tutti gli volevano bene e in un paese piccolo come il suo non era facile. I figli, Alessandro e Samuele, erano rimasti soli al mondo: la madre era morta in un incidente stradale qualche anno prima. Da allora Sebastiano aveva cercato di mantenere i suoi figli sulla retta via ma non era facile. Con Samuele il rapporto era particolarmente conflittuale: agiva senza pensare e spesso suo padre doveva tirarlo fuori dai casini. Alessandro invece non parlava molto, soprattutto quando gli chiedevano della sua famiglia. Viveva in un quartiere molto tranquillo, vicino c'era un piccolo parco dove il cane poteva giocare e il padrone poteva tenerlo d'occhio mentre rifletteva sul futuro

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