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Aspettando il passato: Versi
Aspettando il passato: Versi
Aspettando il passato: Versi
Ebook126 pages34 minutes

Aspettando il passato: Versi

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About this ebook

Una poesia ragionevole è lo stesso che dire una bestia ragionevole. (Giacomo Leopardi)

Far poesie è come far l’amore: non si saprà mai se la propria gioia è condivisa. (Cesare Pavese)
LanguageItaliano
PublisherStreetLib
Release dateDec 24, 2018
ISBN9788829582280
Aspettando il passato: Versi

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    Aspettando il passato - Corrado Plastino

    CORRADO PLASTINO

    ASPETTANDO IL PASSATO

    Versi

    UUID: a65cb19e-0792-11e9-91bb-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice

    Inizio

    Attesa

    Aspettando il passato

    Parole Parole Parole

    Adolescenza

    Gli altri

    Odori

    Recinti

    Passato

    Fratelli

    Allievi

    Ho molto da imparare

    Ruoli

    Rabbia. Dentro.

    Fuggire la notte

    Perdita

    Presenza

    Tempo

    Amico (a Raffaele)

    Attimi

    Legame

    Impasto

    Felicità (a Francesco Caruso)

    Il nemico

    Saggio

    Ti chiedo solo una cosa

    A memoria

    Adolescenza

    Parole

    Le parole nell'aria

    Quel che resta del giorno

    Rinunciare a capire

    Soldati

    Finta realtà

    Fotografia

    Il tavolo. Nel bosco.

    Troppo in alto

    I miei versi

    Sistema

    Fascisti

    Peppino

    Il pazzo

    Le piccole cose

    Capirsi

    Canzoni

    Malinconia

    Dubbi metodici

    Attesa

    Una vita fa

    Rimpianto

    Occhi

    Perdono

    Intese

    Presuntuoso

    Padri e figli

    Vita

    La via

    Consumare ed esistere

    Ascolto

    Attori e maschere

    Mondiali

    L'orologio

    Arte

    Passione

    Il quadro

    Nonni

    Ominicchio

    Strade

    Viaggio

    Sguardi

    Lo specchio

    Inizio

    Non gestisco riunioni

    per parlare di versi,

    dei miei versi.

    Non ostento per fare

    la mia bella figura,

    entrare nel circolo

    dei grandi scrittori

    che si parlano addosso.

    Mi va di scrivere. Lo faccio.

    Ho da dire.

    Ho molto da dire.

    Costruire la formula non è facile.

    Ci sbatto la testa,

    parole che vengono, vanno, ritornano.

    La rima non conta,

    il ritmo che salta,

    ma a me non importa.

    O importa ma…

    Ho da dire e lo faccio.

    Ma non ti sbagliare:

    le parole le peso, le studio.

    Quello che ho da dire

    lo dico mirando e centrando.

    L’obiettivo sei tu,

    tu che mi stai vicino,

    che mi guardi stranito,

    che mi vedi diverso,

    che ti senti diverso.

    Voglio metterti a nudo,

    stracciarti le vesti

    che ti nascondono.

    Io sono il tuo specchio

    che ti scrosta gli inganni

    che hanno fatto di te

    quello che sei, per te, per tutti.

    Tu che leggi i miei versi

    non propormi gli incontri

    per sfoggiare saccenza

    parlando di niente.

    Tu che leggi i miei versi

    incontra te stesso.

    Io scrivo per questo,

    per parlare di te. E di me.

    E se non ti va,

    stracciali, buttali, bruciali.

    Mio caro lettore, se lo sarai,

    sappilo: io parlo di te. E di me.

    Attesa

    Cammino per strade

    guardando assenze.

    Catturato da mille pensieri,

    guardo, non osservo, non vedo.

    Un rumore, un odore

    interrompe lo scorrere vuoto.

    Riporta un’età

    andata perduta,

    creduta perduta.

    Ma era con me.

    Da qualche parte c’era.

    Arriva, mi tocca, sparisce.

    Rimane l’odore,

    rimane il rumore.

    Frammenti di vita,

    ritorno al passato

    che è stato presente,

    che ora diventa… presente.

    Ma è poco.

    Un momento, un attimo,

    che fa stare bene ma…

    ritorna il presente,

    il reale presente

    che mi avvolge, mi prende.

    Per ora è così. È giusto così.

    Non è giunta l’età del passato presente.

    Ora vivo l’attesa,

    e mi basta l’attesa.

    Aspettando il passato

    Un vetro mi separa

    da una

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