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Homo Energeticus: Raccontato al mio amico Valerio
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Homo Energeticus: Raccontato al mio amico Valerio

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About this ebook

Noto una svolta di consapevolezza da parte di molte persone, riguardo la nostra essenza energetica.
Sono sicura che la condivisione di ricerche e scoperte in questo ambito stia creando un campo morfico, per cui sempre di più e sempre più facilmente ci si avvicina a questi concetti.
Con un linguaggio semplice a comprensibile a tutti voglio comunicare che se non c’è nulla di sbagliato in quello che conosciamo, che ci viene insegnato a scuola o apprendiamo dai media, riguardo l’organismo vivente, è però generalmente incompleto.
Ogni essere vivente è molto più che la somma delle sue parti, e gli atomi e le molecole di cui siamo composti non si incontrano e scontrano in maniera casuale, ma sono guidati da una intelligenza che non è un’entità superiore, ma qualcosa che i fisici moderni hanno cominciato a decifrare. Il ruolo dell’acqua, in tutto questo, è davvero fondamentale.
Siamo tutti immersi nel Campo Unificato di Coscienza e da esso siamo pervasi: nulla è separato da qualsiasi altro oggetto, per cui l’organismo umano è influenzato e a sua volta influenza qualsiasi altra cosa.
Ho ristretto l’immenso campo di indagine focalizzando l’attenzione sul campo energetico Umano e sugli alimenti che ingeriamo. Essendo essi stessi organismi viventi sono soggetti alle stesse leggi cui siamo soggetti noi esseri umani, e interagiscono con noi in maniera molto intensa, dato che mangiamo tutti i giorni, almeno tre volte al giorno. Essi, come noi, sono molto di più che la somma dei loro componenti chimici, e se oggi non troviamo negli alimenti la forza che ci aspetteremmo, il motivo non è solo quello che non assorbiamo nutrienti chimici in quantità sufficiente.
Il libro è impostato come una chiacchierata amichevole con il mio amico Valerio, perché tale vuole essere: uno scambio amichevole di concetti e opinioni acquisiti durante anni di studi appassionati, che sono tutt’ora in evoluzione perché crescere e imparare non ha mai termine.
LanguageItaliano
Release dateDec 22, 2018
ISBN9788829580910
Homo Energeticus: Raccontato al mio amico Valerio

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    Book preview

    Homo Energeticus - Emanuela Pizzi

    cuore

    Introduzione

    Questo libro prende spunto dalla raccolta di una serie di incontri che ho tenuto alla prestigiosa UniTre di Torino, a loro volta frutto di una accurata selezione di appunti, ricerche ed esperienze, che avevo in ordine sparso e che ho dovuto scegliere, dividere, classificare, per presentare qualcosa di comprensibile a tutti e nel tentativo di suscitare interesse anche in chi a questi argomenti non è avvezzo, e possibilmente in qualche scettico.

    Ritengo questa un’esperienza molto importante, ne ho colto la sincronicità in un momento particolarmente difficile della mia vita, è stata una bella occasione per mettere ordine non solo nei miei appunti, ma soprattutto nella mia mente. Ho dovuto scegliere con cura le informazioni e trovare un filo conduttore per poter presentare argomenti, non semplici per tutti, ad un pubblico colto, a persone molto curiose e aperte; ho conosciuto tante anime belle e ho potuto riportare la mia attenzione su qualcosa di costruttivo invece che sui guai che mi affliggevano.

    La vita è un percorso in un fantastico labirinto: dalla culla alla tomba, ad ogni istante, non possiamo evitare di scegliere uno tra un numero infinito di sentieri che la vita stessa ci propone ad ogni nostro passo, che ne siamo consapevoli o meno. Qualsiasi scelta facciamo non ci è permesso tornare indietro.

    Io credo che l’Universo sia regolato da una straordinaria legge che ci indirizza lungo il nostro cammino. Alcuni la chiamano legge del karma, altri di causa-effetto, altri ancora ne parlano come legge di attrazione.

    Io preferisco chiamarla legge di risonanza.

    Nel mio percorso di vita, con la consapevolezza di ora, ho potuto cogliere più volte la correlazione tra quello che io sono, o sono stata, e quello che attraggo, o ho attratto.

    Essere consapevole, purtroppo però, non vuol dire necessariamente riuscire a gestire la propria vita come razionalmente si vorrebbe. La legge della risonanza è completata da un’altra terribile legge: quella della coerenza.

    La coerenza tra le nostre scelte e il nostro sentire è il nucleo del nostro benessere. Prendere in considerazione le vibrazioni del cuore ci aiuta a cogliere le correlazioni tra quello che siamo e quello che attraiamo nella vita, e ci aiuta anche a fare le scelte più giuste per noi.

    Occasione di contatto con il dott Campra, fondatore e presidente di UniTre, che ringrazio infinitamente per avermi offerto questa straordinaria opportunità, è stata la sua visita al mio Alveare.

    L’Alveare che dice Sì è un organizzatissimo gruppo di acquisto, esteso in tutta Europa, e approdato in Italia grazie all’intraprendenza e all’intelligenza di un giovanissimo ingegnere del Politecnico di Torino: dott. Ing. Eugenio Sapora. Partito come start-up del Politecnico di Torino, l’Alveare che dice sì si sta estendendo in tutta Italia. Si tratta di acquistare comodamente online prodotti alimentari freschissimi e genuini da produttori locali, per poi andarli a ritirare una volta a settimana nel punto di consegna scelto, direttamente dalle mani dei produttori.

    Alla fine del libro dedico una sezione a questa intelligente iniziativa.

    Gestisco uno di questi punti di consegna: l’ho chiamato Alveare GustiSani Club, un piccolo riconoscimento al Ristorante GustiSani, annesso al bellissimo Hotel & Residence Torino Centro di cui siamo ospiti. Per la precisione siamo nel loro giardino, location prestigiosa e suggestiva, proprio di fronte a una delle sedi UniTre del Dott. Campra.

    Un martedì il Presidente è venuto a trovarci, gli è piaciuta l’iniziativa e ne è scaturita una proposta di collaborazione concretizzatasi subito dopo in una serie di 12 incontri annuali nella sua Università.

    Io sono una fisioterapista, non mi occupo di coltivazioni, né di alimentazione nel senso tradizionale, conteggi di calorie e nutrienti, e nemmeno posso dire di essere appassionata di cucina, anche se sono sempre attenta a portare in tavola per me e la mia famiglia alimenti genuini e di stagione e locali, coltivati o allevati in maniera etica e naturale. Sono stata abituata così da mia mamma.

    Ma sono prima di tutto un’appassionata ricercatrice del Campo Energetico Umano (e dell’essere vivente in generale), so quale importante ruolo giochi la nostra componente energetica-vibrazionale per la nostra salute, non solo fisica. Riguardo l’alimentazione, sono perfettamente consapevole del fatto che quando consumo il mio pasto, introduco nel mio corpo, nella mia mente, nel mio spirito, oltre a molecole chimiche, anche e soprattutto energia vitale (o mortale) e informazioni di vita (o di morte).

    In questo particolare momento storico molte persone si stanno aprendo alla consapevolezza. Ci sono nuove informazioni, nuove scoperte, nuove intuizioni sulla coscienza umana, su quello che veramente siamo: corpo, mente e spirito., Le mie ricerche si ampliano di pari passo.

    L’invito del Presidente UniTre mi ha dato la gratificante possibilità di condividere la mia esperienza con altre persone, con la bellissima sensazione di poter contribuire, in qualche modo, allo sviluppo della coscienza collettiva

    Il titolo che originariamente avevo dato agli incontri e al libro era :Il campo energetico umano e l’importanza della qualità energetica degli alimenti. Un viaggio nella consapevolezza dell’invisibile

    Tuttora lo trovo esplicativo del filo conduttore che avrei voluto seguire e che in effetti abbiamo seguito negli incontri; dico abbiamo perché i miei incontri sono stati supportati dalla gentile e professionale collaborazione di amici esperti in campi che io non conosco nel dettaglio, in primis il mio amico, dott. Fulvio Conti, gastrofilosofo, come ama definirsi, laurea in Filosofia, interesse per le Filosofie Orientali, Shiatsuka, appassionato esperto della cucina dei 5 elementi.

    Il termine campo energetico nel titolo degli incontri è stato poi cambiato in energia vitale; è sicuramente appropriato: energia vitale è un sinonimo di campo energetico. Infine ho voluto intitolare il libro Homo energeticus per sottolineare il salto di consapevolezza che stiamo vivendo attualmente riguardo la nostra costituzione profonda, non solo biochimica, ma vibrazionale e informativa.

    Lo scopo degli incontri UniTre e anche di questo libro è quello di condividere un mio percorso e dare il mio seppur minimo contributo. Ho qualcosa da condividere, ma ritengo di non aver nulla da insegnare e non ho mai svolto il ruolo di insegnante: secondo me questo termine dovrebbe essere abolito, perché contiene implicitamente un concetto di gerarchia.

    La mia amica dice che devo avere avuto un qualche conflitto con qualche insegnante.

    Non sono stata insegnante nemmeno quando conducevo gruppi di ginnastica dolce o di back-school o tecniche corporee, e nemmeno quando seguivo, da fisioterapista, persone con disabilità; i miei interventi sono stati sempre scambi reciproci, condivisioni in cui io ho certamente cercato di dare, ma ho soprattutto ricevuto.

    Può essere che la mia avversione a tutti coloro che si sentono maestri derivi da un conflitto, come dice la mia amica, o forse potrebbe derivare dal mio ideale di essere vivente, che comprende un concetto di parità e di scambio reciproco.

    Il sottotitolo che ho aggiunto " Raccontato al mio amico Valerio" vuole sottolineare che quello che scrivo non ha la velleità di essere un saggio scientifico per persone addette ai lavori, ma semplicemente uno scambio, una chiacchierata con un amico che si occupa di tutt’altro e non si dedicherà mai attivamente alle ricerche in questo ambito, ma è curioso e aperto di mente. Valerio è il barista del bar di fronte; abbiamo la stessa età e quando passo mi offre un caffè; tra un caffè e una spremuta, e tra un cliente e l’altro, gli racconto delle mie ricerche, degli incontri in UniTre e del libro che sto scrivendo, e lui ascolta volentieri e partecipa. A volte devo ripetere qualche concetto un po’ complesso, a volte vedo che si illumina e mi parla di episodi della sua vita coerenti con quello di cui parliamo.

    Anche nel corso degli incontri UniTre mi sono resa conto che i partecipanti hanno avuto piacere di ascoltare e condividere a loro volta le proprie esperienze. Ho incontrato persone attente e consapevoli, colte, aperte, interessate. C’è stata una bella intesa e sono loro grata: anche questa volta ho ricevuto molto.

    Consapevolezza è stata la parola magica che ci ha accompagnati durante l’anno: essa è alla base della nostra possibilità di scegliere: senza consapevolezza potremmo solo subire e diventa illusorio pensare di stare scegliendo con la propria testa.

    La condivisione è fondamentale: nel campo quantistico siamo tutti interconnessi e la coscienza di ognuno interferisce con la coscienza collettiva e la arricchisce; tale crescita tornerà a noi stessi, arricchendoci in un circolo virtuoso che si autoalimenta in maniera sempre più potente.

    La mia esperienza è che il percorso nel labirinto della vita sia impegnativo e incerto. Possiamo renderlo interessante cercando di sviluppare la nostra consapevolezza; abbiamo bisogno di connetterci con noi stessi, di aprire la nostra mente, di dare spazio al nostro cuore.

    Se lasceremo uno spiraglio alle possibilità, se non daremo subito sfogo ai nostri pregiudizi, alle nostre credenze, se non ci chiuderemo subito dietro ai non è possibile, ci si apriranno mille porte e riusciremo a vedere e a sentire quello che non avremmo mai immaginato.

    Lo scopo finale pattuito degli incontri è stato quello di renderci conto del fatto che esistono diversi modi di considerare l’essere vivente, in questo caso l’Uomo, e tutto quello che lo circonda, e prendere in considerazione l’aspetto energetico dell’Universo può davvero cambiarci la vita.

    Per quanto riguarda l’argomento alimenti abbiamo preso coscienza che non esistono solo le molecole chimiche, vitamine, proteine, calorie, ma c’è qualcosa in più, molto importante, che può darci salute o malattia, perché anche gli alimenti sono organismi viventi, tutti.

    L’essere vivente è sì materia, ma soprattutto è energia e informazione. Al di sopra di tutto è la coscienza di ognuno, che attinge a quel campo di coscienza universale in cui siamo tutti immersi e che fa sì che tutti siamo Unità.

    Brevemente la mia storia

    " Ci sono due modi per essere ingannati.

    Uno è credere in qualcosa di sbagliato,

    l’altro è rifiutarsi di credere in ciò che è vero"

    (S. Kierkehgaard)

    È un po’ di tempo che ci conosciamo, ma non ti ho mai raccontato la mia storia, caro Valerio, sai solo che sono una fisioterapista, ho avuto una formazione accademica classica alla facoltà di medicina. Ho seguito tutto il corso di medicina e chirurgia per poi rinunciarvi e laurearmi infine in fisioterapia.

    Ora sei curioso di sapere come sono arrivata ad interessarmi del campo energetico umano, e dunque devo aggiungere qualche particolare. Sono vissuta da sempre in un ambiente piuttosto pratico e pragmatico; nel mio mondo esisteva solo quello che era tangibile, concreto, verificabile.

    Gli studi accademici non hanno contribuito alla mia apertura.

    Ma, come ti ho già detto, la vita ti mette di fronte a infiniti sentieri: la scelta dipende da ciò che sei.

    Circa 30 anni fa mia mamma, all’età di 60 anni (la mia età di ora), improvvisamente ebbe un episodio di stato confusionale, era soporosa, iporeattiva: le avvisaglie di un aneurisma cerebrale che da lì a poco l’avrebbe portata ad un delicato intervento chirurgico. Il problema era che il neurochirurgo aveva molti dubbi se operare o meno, se accettare i pesanti rischi dell’intervento che non vedeva così semplice, o lasciare che le cose andassero come Dio avesse voluto. Io e mio fratello eravamo angosciati: a noi spettava la responsabilità di consigliare.

    Mia madre era confusa e molto spaventata, lei che non voleva mai vedere un medico, e nemmeno il proprio da quando il precedente, che era un amico, era morto. La malattia di chiunque della famiglia, anche piccole cose, le metteva una tale angoscia che lei scappava, se ne andava via fisicamente, non poteva sopportare. E si spaventava tantissimo per qualsiasi piccolo bubù che potesse capitarle.

    Casualmente una mia conoscente praticava Reiki. Io allora non sapevo nemmeno che cosa fosse, non avevo mai sentito quella parola, non sapevo che potesse esistere qualcosa come praticare cure a distanza.

    Male non può farle, ci siamo detti in famiglia, e abbiamo accettato volentieri l’offerta di un intervento da parte della mia conoscente, a cui sono grata ancora oggi.

    Non solo l’intervento è andato benissimo e, con sorpresa del chirurgo, mia mamma non ha avuto bisogno nemmeno della terapia intensiva, ma la cosa più straordinaria è stata che è andata a farsi operare con una serenità mai vista prima. Quando uscì dalla clinica neurochirurgica, dopo una brevissima convalescenza, disse che si sentiva al sicuro, era serena e sapeva che tutto sarebbe andato bene.

    Di lì a poco è toccato a mio suocero: due infarti in poco tempo. Era in ospedale in fin di vita quando anche lui ha ricevuto l’intervento della nostra amica, anche lui a distanza, senza esserne consapevole. I medici dissero che evidentemente qualcuno da lassù lo stava aiutando, altrimenti non si sarebbe potuto spiegare come mai fosse ancora in vita e in condizioni discrete nonostante il cuore distrutto. Mio suocero morirà qualche mese dopo, ma tutto sommato con una discreta qualità di vita fino alla fine; mia mamma vive ancora, sta benone, è grintosa e ci dà ancora filo da torcere. Ha 90 anni.

    È da allora che ho cominciato a realizzare che forse la vita non è solamente tutto quello che i nostri sensi riescono a percepire. Ho fatto mia la frase di S. Kirkegaard: ci sono due modi per essere ingannati: uno è credere in qualcosa di sbagliato, l’altro è rifiutarsi di credere in ciò che è vero.

    Ho preso il primo livello di Reiki.

    Quello che è successo in quell’occasione mi ha fatto ancora più riflettere. Subito dopo l’apertura dei miei chakra da parte della master Reiki le mie mani hanno cominciato a crescere. Non nel senso fisico, ovviamente, ma la mia percezione era di avere le mani spesse e larghe come racchette da tennis. Mi sono spaventata. I miei compagni mi rassicuravano, mi dicevano che l’energia stava fluendo dopo l’apertura dei chakra. Ma io ero davvero molto preoccupata e lo sono rimasta per ore, perché ore è durata quella sensazione: per me, che ero condizionata dai miei studi di medicina, quella poteva essere una importante parestesia da lesione nervosa cervicale. E guardavo le mie mani e muovevo il mio collo: gli occhi non vedevano quello che io sentivo. Ero confusa e un po’ in ansia.

    Verso sera le mie mani sono tornate normali, e quella sensazione non si è mai più ripetuta.

    Alla fine della serata ho capito che avevo avuto un’esperienza così inusuale che mi dispiaceva che la giornata fosse finita, e non vedevo l’ora che arrivasse il giorno dopo, con l’aspettativa di qualcosa di nuovamente straordinario.

    E qualcosa di straordinario, infatti, è successo di nuovo.

    Quella sera, quando sono andata a dormire, ovviamente ero a casa mia nel mio letto, ma avevo la sensazione di essere a casa mia e contemporaneamente ancora nel luogo dell’iniziazione. Un’esperienza che mi ricordava quando da bambina andavo a camminare in mezzo alla natura, a raccogliere funghi o more, o asparagi a seconda della stagione, e poi alla sera ero nel mio lettino, ma mi ritrovavo ancora lì nel bosco, e rivivevo esattamente tutti i particolari del sentiero, potevo contare le foglie dei rami e i sassolini della strada, potevo sentire l’odore della terra umida, e la sensazione dei funghi tra le mani. Lo vivevo come un bel gioco di immaginazione vivida.

    Anche stavolta mi ritrovavo nell’appartamento dove avevo passato la giornata, seduta a terra tra i cuscini morbidi, con i miei compagni di viaggio. Potevo vedere le espressioni dei loro visi, sentire l’odore dell’incenso che profumava la stanza mentre la purificava, osservare i mobili e i soprammobili.

    La mattina dopo la proprietaria del locale, master Reiki anche lei, ci disse: e stasera, quando andate a casa, cercate di portarvi via tutti interi: ieri sera ho fatto una grande fatica a rimandarvi a casa, qualcuno non voleva proprio uscire.

    Rimasi allibita. Ma allora…

    Era iniziato il mio percorso di ricerca oltre la materia.

    In realtà le mie credenze, condizionamenti, la mia educazione, gli studi accademici, tutto ha contribuito a tenere sempre il freno tirato. Da una parte ciò ha rallentato il mio cammino perché non mi ha permesso di dare per scontate manifestazioni senza alcuna spiegazione scientifica, seppur molto affascinanti, ma dall’altra ha fatto in modo che, appunto, non mi ci buttassi a capofitto e che andassi a cercare nella scienza spiegazioni, prove, informazioni che, pur avendo trovato solo in parte, mi hanno però rassicurata sulla attendibilità di certi fenomeni.

    Il passo successivo è stato un corso di ipnosi, durante e in seguito al quale ho cominciato a rendermi conto della potenza della parola. Mi interrogavo su come fosse possibile che una semplice frase potesse modificare parametri fisici la monetina appoggiata sul dorso della tua mano sta diventando incandescente e sta bruciando la tua pelle…. Pochi minuti e compariva la vescica.

    E così ho potuto osservare, con un certo stupore all’inizio, come una signora fosse guarita istantaneamente dalla sua ulcera gastrica immaginando di assumere un farmaco; come, durante una regressione ipnotica, ad un ragazzo comparissero sulla schiena in pochi minuti i segni delle frustate, che immaginava sua madre gli stesse dando in una sua vita precedente, come comparissero riflessi neonatali in una persona adulta regredita al momento della nascita.

    Ma allora i nostri pensieri, le nostre convinzioni, possono provocare modificazioni nella serie di miliardi di reazioni biochimiche all’interno del nostro corpo fisico, fino a procurare una vescica sulla pelle, guarire un’ulcera, generare ferite sanguinolente e perfino fare riemergere riflessi neonatali.

    La scoperta delle costellazioni famigliari, i benefici delle quali coinvolgono non solo i presenti, ma anche eventuali persone distanti con cui non si è in contatto magari da anni e che non sono a conoscenza delle nostre sedute, è stato un altro passo nella mia consapevolezza.

    Ora mi è tutto più chiaro, la fisica stessa ci spiega questi arcani, almeno in parte, ma allora tutto mi lasciava stupita e desiderosa di sapere.

    Cominciavo anche un po’ a patire gli interventi solo fisici sul sistema muscolo scheletrico, tipici di un certo tipo di fisioterapia, perciò ho cominciato a cercare corsi di aggiornamento professionale di vedute più ampie, e anche corsi extra.

    Da lì alla scoperta del campo energetico, dei campi EM umani, della memoria dell’acqua, dei campi informazionali, dell’entanglement quantistico, della radionica, della possibilità di modulare le risposte neurali semplicemente con una intenzione e tanto altro, è stato un cammino costante che tuttora è in essere, e di sicuro non basterà questa vita e nemmeno ancora una prossima, a completarlo, tanto è vasto.

    In base a continue nuove acquisizioni sulla nostra essenza energetica-informazionale, la mia visione del mondo ha cominciato ad allargarsi e ho cominciato a vedere la vita da più prospettive e da diversi punti di vista.

    Senza volere affermare che tutto quello che la stragrande maggioranza delle persone conosce sia falso o sbagliato, ci mancherebbe altro, voglio dire però che è decisamente incompleto. Così voglio condividere con te, caro amico, questa parte del

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