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Claustrofobia: La vita contemplativa e le sue (d)istruzioni
Claustrofobia: La vita contemplativa e le sue (d)istruzioni
Claustrofobia: La vita contemplativa e le sue (d)istruzioni
Ebook66 pages55 minutes

Claustrofobia: La vita contemplativa e le sue (d)istruzioni

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La vita di preghiera, nella contemplazione del mistero divino e per la riparazione dei peccati del mondo, è un tesoro grande, conservato in monasteri dalla vita millenaria, ma ora questo tesoro è in pericolo, e non per un attacco dall’esterno, ma per iniziativa della stessa gerarchia cattolica. L’attacco arriva dalla costituzione apostolica Vultum Dei quaerere e dall’istruzione applicativa Cor orans, un apparato normativo che minaccia l’autonomia dei monasteri, indebolisce la loro indipendenza e, con la scusa dell’aggiornamento e della formazione, mette in discussione l’idea stessa di isolamento e di vita di clausura. Ma perché questa “claustrofobia” da parte della Chiesa? Perché mortificare la scelta di chi consacra la propria vita alla preghiera nel nascondimento? Dietro s’intravvede un’idea di spiritualità tutta orizzontale, tutta giocata nel sociale, incapace di scorgere la bellezza e la grandezza di una relazione esclusiva con Dio. Una situazione grave che in Claustrofobia. La vita contemplativa e le sue (d)istruzioni Aldo Maria Valli descrive mettendone in luce i contenuti più letali per la fede e la Chiesa stessa.


Aldo Maria Valli, giornalista e scrittore, è da anni affermato vaticanista. Nel suo blog Duc in altum (tra i più frequentati e autorevoli) è impegnato da tempo a difesa della tradizione cattolica, della retta dottrina e della corretta liturgia, contro le ambiguità di un magistero segnato dal neo-modernismo e da cedimenti alla mentalità del mondo. Tra i suoi libri più diffusi 266. Jorge Mario Bergoglio Franciscus PP, Come la Chiesa finì e Il caso Viganò. Per Chorabooks ha già pubblicato Uno sguardo nella  notte. Ripensando Benedetto XVI e Sradicati (con Aurelio Porfiri).
LanguageItaliano
PublisherChorabooks
Release dateFeb 2, 2019
ISBN9789887896869
Claustrofobia: La vita contemplativa e le sue (d)istruzioni

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    Claustrofobia - Aldo Maria Valli

    mai

    L'ultima battaglia

    Una monaca di clausura

    Ho conosciuto Aldo Maria Valli a Roma, grazie ad un amico comune, e l’incontro ha confermato in me l’impressione positiva avuta nel leggere i suoi ultimi libri e gli articoli pubblicati nel suo blog, Duc in altum , nel quale riusciva a dar voce ai sentimenti e allo smarrimento che noi monache, come una larga parte di cattolici, stavamo interiormente cercando di focalizzare. Un blog, quello di Aldo Maria, nel quale abbiamo trovato un reale amore alla Chiesa e alla Verità, la perla preziosa del Vangelo, per la quale sei disposto a vendere tutto. È in quest’ottica di cammino e di ricerca di verità che si pone l’interesse dell’autore per noi, monache di clausura, e per gli ultimi documenti che intendono disciplinare in modo innovativo la millenaria vita contemplativa.

    La forma particolarissima della nostra vita di claustrali non è sempre immediatamente comprensibile alla sensibilità contemporanea: essa ci ricorda la spiritualità del deserto, dove Dio conduce la sua sposa e amata per parlarle cuore a cuore, lontana da ogni cosa creata che possa distrarla da Lui. La clausura, fino ad oggi, è stata il segno dell'incontro esclusivo con Dio, dell'isolamento dal mondo per affermare l'importanza imprescindibile della ricerca di Dio: il primato di Dio. In questo senso il piccolo libro di Aldo Maria Valli fa riflettere. È permeato infatti da una domanda: perché? Perché toccare un tesoro così prezioso, qualcosa che funziona da più di mille anni? Qual è la posta in gioco? Quali i veri obiettivi?

    L’argomento è diverso da quelli trattati abitualmente dall’autore, ma non sfuggirà a nessuno il filo unico che unisce il tutto: l’amore alla Chiesa, l’amore alla Verità. La sofferenza per la lotta sferrata alla fede e alla Chiesa, di cui tutti siamo a conoscenza, si fa ancora più marcata quando ci troviamo dinnanzi al tentativo di distruggere i monasteri, così come finora sono esistiti nella Chiesa. Si tratta dell’ultima fortezza a cui mira il nemico, l’ultimo baluardo dove ancora resistono la preghiera e una vita sprecata unicamente per la lode di Dio.

    Con quale sgomento noi, suore di clausura, assistiamo a questa lotta, condotta con la prepotenza, le minacce e la coercizione psicologica! Anche perché tutto si compie nel silenzio e nel nascondimento dei monasteri. Uno sterminio silenzioso del monachesimo, sotto il profilo spirituale e culturale, ma anche materiale (attraverso il controllo dei beni dei monasteri); sterminio di una struttura millenaria giunta pressoché intatta fino a noi.

    Eccolo il vero obiettivo degli ultimi documenti che si occupano di questa realtà complessa e delicata: sotto lo slogan che raccomanda ossessivamente di evitare l'isolamento si intravvede la volontà di arrivare alla creazione di un nuovo monachesimo, dove tutte le monache siano sottoposte alle identiche forme di aggiornamento e indottrinamento, fino a cambiare le regole di vita.

    È uno sterminio silenzioso, perché anche all'interno della stessa Chiesa – complice il fatto che la vocazione monastica resta sempre nascosta – questo cambio epocale nella struttura dei monasteri sta avvenendo e viene imposto nell’inconsapevolezza e e nella generale disattenzione da parte dell’opinione pubblica. Dobbiamo procedere a un cambio epocale per aggiornare la millenaria vita contemplativa, ci viene detto dall’alto, e occorre farlo in tempi rapidi, entro il maggio 2019. E di nuovo torna la domanda: perché? Perché tanta fretta? Perché questa ossessione?

    Come può essere possibile aggiornare a livello strutturale la vita monastica, dalla storia millenaria, in così poco tempo? E perché imporre cambiamenti così significativi attraverso un’istruzione, ovvero, fra tutti i documenti dei dicasteri della curia romana, il grado più basso?

    I giuristi potrebbero senz’altro sollevare più di un’eccezione in base al diritto, anche in considerazione del fatto che si impedisce ogni forma di ricorso, un impedimento caratteristico dei regimi dittatoriali, dove la rieducazione forzata di massa è imposta senza condizioni.

    In questo quadro, e Aldo Maria Valli lo sa bene, chi cerca di parlare fuori dal coro è esposto al pubblico ludibrio ed accusato di lavorare per la conservazione, contro il giusto rinnovamento. Sono le medesime reazioni a cui vanno incontro i monasteri che, avvalendosi della possibilità di chiedere dispensa, sono messi nel mirino delle istituzioni e degli immancabili progressisti. Tuttavia occorre combattere.

    È lontano dall’indole monastica l’essere protagoniste, uscire allo scoperto, sia pure per una buona causa. Nessuno vieta però di appoggiare chi scende in campo a difesa della Verità. E quindi eccoci qua a dare il benvenuto a questo piccolo ma prezioso libro di Valli, esperto conoscitore del mondo cattolico e provato vaticanista, che nelle pagine che seguono dà voce a chi non ne ha e cerca di raggiungere un vasto pubblico, sensibilizzando l’opinione pubblica e dimostrando che

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