La trilogia dei due fiumi e delle quattro rive
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La trilogia dei due fiumi e delle quattro rive - Paolo Locatelli
Paolo Locatelli
La trilogia dei due fiumi e delle quattro rive
Novella
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Ringraziamenti
Ringrazio mia moglie Lucia e la mia cagnolina Osso.
Illustrazioni di copertina
il fiume
- attrezzi
- il capanno
Matita e pastelli di Lucia Meda (2017- 2018)
Ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
Indice dei contenuti
Ringraziamenti
Note dell'autore
Prefazione di Lamberto Motta
TRA DUE FIUMI E QUATTRO RIVE
LAGGIU’ ANDRO’ A MORIRE
L’ULTIMA CORRIERA PER BOGOTA’
Note dell'autore
Quando nel luglio 2017 scrissi il racconto L’ultima corriera per Bogotà
non avevo la minima idea che potesse essere il primo capitolo di questa novella. Ero molto soddisfatto e ancora oggi, degli undici che ho scritto per la serie Al costo di un caffè
pubblicati con cadenza mensile, lo considero uno dei miei migliori. Forse perché il fiume ce l’ho nel sangue, ci sono nato sulla rive gauche
dell’Oglio a Palazzolo. Forse perché nella mia infanzia trascorrevo a Cremona dai nonni i mesi estivi e gli zii mi portavano sul Pò. Forse perché adesso che abito in Brianza è un attimo andare a fare una passeggiata lungo l’Adda dalle parti di Brivio. Forse perché con la bicicletta è questione di pochi chilometri raggiungere le sponde del Lambro. Lo sento, lo fiuto il fiume!
Rileggendo L’ultima corriera per Bogotà
per fare le ultime eventuali correzioni prima della pubblicazione ho sentito il richiamo del fiume e con esso la necessità di non lasciare incompiuto il ritratto del Principe, il protagonista del racconto. L’ho dunque immaginato giovane tra i suoi due fiumi e le sue quattro rive. Avevo descritto l’inizio e la fine. Ma nel mezzo del cammin della sua vita
cosa c’era stato? Non potevo non scrivere un terzo racconto e mi sono detto: perchè non incrociare le vite dei due personaggi che hanno caratterizzato la serie dei racconti che stavo pubblicando? E’ così nato il terzo racconto nel quale il Principe incrocia un giovanissimo vice commissario Gremati. E’ nata così la novella, semplicemente, ordinando in sequenza cronologica i tre racconti legati tra loro da un unico immutabile evento: lo scorrere del grande fiume.
Buona lettura a tutti
Prefazione di Lamberto Motta
Inizi a leggere questa delicata novella di Locatelli e ti viene voglia di brezza marina. La storia ti travolge come un giorno di piena estate, dove fa caldo ma non sudi mai. Al convergere dei fiumi Po e Adda si svolge la vicenda di Antonio e Beppe, poveri in canna ma con tanti sogni nel cassetto, come quello di sfondare rispettivamente nel biliardo e nel ciclismo. La narrazione assume a tratti toni epico popolari che richiamano il miglior Tornatore. Locatelli scrive bene, sa catturare il lettore con semplicità e chiarezza e lo sa appassionare senza cercare colpi di scena ed effetti fantastici. Lo cattura con la vita vera che pulsa e che scorre come in un piccolo Nuovo Cinema Paradiso.
Formazione, amore e morte di un personaggio mito si dipanano in un paesaggio e in un ambiente realistici fra anni ’50, ’80 e Duemila. Storia degli ultimi grandi uomini di un mondo che non c'è piu’. C'era una volta l'amicizia… e c'era il rispetto… e il vero amore unico ed eterno… con tanto di Pretty Woman versione pulp.
Lamberto Motta - Giornalista
TRA DUE FIUMI E QUATTRO RIVE
Qui, tra due fiumi e quattro rive, è l’alba. Sarà una splendida giornata d’estate calda e incredibilmente secca. Oggi 4 agosto 1958, il mio ventesimo compleanno, c’è un vento che non si sa da dove arrivi ma che toglie tutto l’umido della bassa padana. Oggi puoi fare l’amore sotto il sole nei campi di grano perché poi all’ombra questo vento ti asciuga il sudore. Oggi è una di quelle giornate rarissime che restano nella memoria di chi almeno una volta ha avuto la gioia di viverle: una giornata d’agosto caldissima nella quale non si suda a star fermi. La mia ultima giornata qui tra due fiumi e quattro rive. Sono pronto, è giunta l’ora di andarsene anche se so che questa punta di terra dove il fiume figlio si getta nelle braccia del fiume padre, dalla quale come in un baricentro quasi perfetto al pelo dell’acqua sto seduto contando le quattro sponde e i due fiumi, mi mancherà come il pane, come il sangue nelle vene. L’ho in tasca la lettera firmata in persona da quel Mattei, quello che ha costruito una città intera e l’ha chiamata Metanopoli. Anche se mi sono diplomato perito elettrotecnico con un anno di ritardo mi prendono a lavorare, come ne stanno prendendo tanti, forse migliaia. Andrò anche se qui sono diventato il Principe
. Nessuno mi