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La leggenda delle guerriere magiche
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La leggenda delle guerriere magiche

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About this ebook

Roberta, Arabella e Ileana, tre giovani studentesse in gita sulla torre di Pisa, si ritroveranno catapultate nel magico mondo di Gaia prossimo alla distruzione a causa del mago Zeranius che ha rapito la principessa Aurora nucleo del pianeta. Scoprendo incredibili poteri, risvegliando antichi spiriti assopiti, combattendo contro maghi e mostri di ogni sorta dovranno infine confrontarsi con il mortale nemico ma soprattutto con le proprie paure e con una verità sconvolgente che nascondo il vero

motivo per cui sono state evocate. Riusciranno a salvare la principessa prima che il mondo venga distrutto e tornare sulla Terra?
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateNov 20, 2018
ISBN9788827836187
La leggenda delle guerriere magiche

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    La leggenda delle guerriere magiche - Manuel Mura

    Indice

    Prologo

    Una nuova realtà

    L'unione fa la forza

    Prima missione

    Sacrificio d'amore

    Amico o nemico?

    La trappola

    Lo spirito della notte

    L'inganno

    La sfida dell'assassina

    Amore o illusione?

    Le sfide del cuore

    Il guerriero e il mago

    Scontro nei cieli di Gaia

    Scontro decisivo

    Il vero nemico

    Manuel Mura

    La leggenda

    delle Guerriere Magiche

    Youcanprint Self-Publishing

    Titolo | La leggenda delle Guerriere Magiche

    Autore | Manuel Mura

    ISBN | 9788827836187

    Prima edizione digitale: 2018

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    Prologo

    Il panorama che si godeva sulla cima della torre di Pisa in perenne pendenza era davvero emozionante: i verdi giardini della Piazza dei Miracoli si estendevano per miglia interrotti dalle chiese e gremiti da numerosi turisti.

    Malgrado fosse già autunno inoltrato c'era il pienone di gente come fosse stata piena estate, cosa che la splendida giornata di sole senza nuvole faceva credere.

    Era un tempo ideale, né caldo né freddo, il sogno per ogni turista come per gli abitanti e i numerosi venditori ambulanti che con le loro bancarelle riempivano il perimetro della grande piazza.

    Orde di turisti si scatenavano in ogni angolo della piazza a fare foto.

    Quel giorno erano presenti anche numerose scolaresche che al momento occupavano quasi per intero i piani alti della torre.

    Tre classi delle superiori e una delle medie erano lì in gita provenienti da luoghi diversi ma accomunate da quel patrimonio storico riconosciuto in tutto il mondo come confermavano i tanti turisti stranieri.

    Non che tra i giovani ci fosse così interesse per l'ambiente circostante dato che gli occhi dei ragazzi erano interamente dediti a scrutare le tante ragazze presenti che li attiravano come una calamita.

    In particolare puntavano una ragazza di grande fascino che non faceva niente per nasconderlo, al contrario era messa in bella mostra nei punti migliori a cui univa movenze aggraziate e sensuali.

    Alta e magra con capelli neri lunghi lisci e ben curati aveva un viso fine contornato da occhi come l'inchiostro continuando con seno non enorme ma ben fatto e splendide curve che nel fondoschiena raggiungevano la perfezione.

    Seguivano lunghe gambe coperte solo in parte dalla corta gonna scura come dello stesso colore era la maglietta che le nascondeva il corpo non atletico ma magnifico agli occhi dei ragazzi.

    Alla sua bellezza si aggiungeva la sensualità con cui si muoveva, il modo in cui si lisciava i capelli, la postura da grande diva che facevano capire il mestiere che avrebbe fatto da grande.

    Si susseguivano ragazzi che le facevano foto con i cellulari per non dire tutti quelli che le giravano intorno ma non mancavano nemmeno turisti che vollero immortalare la sua immagine nella macchina fotografica.

    La ragazza sorrideva a tutti e sapeva sempre cosa dire e come comportarsi: sembrava a una sfilata di moda o su un set cinematografico e non a una gita scolastica.

    Era piena di ammiratori come d'invidia delle altre ragazze che avevano capito con lei vicino non poter attirare i ragazzi.

    Una ragazza poco distante la guardò con ammirazione: le sarebbe piaciuto essere come lei.

    Così giovane era già amata e venerata come una grande diva che un giorno sarebbe diventata.

    L'aveva già vista in articoli di giornale come vincitrice di concorsi di bellezza e promessa attrice e modella: le sarebbe piaciuto avere la stessa classe e ammirazione.

    Non pensava di essere invidiosa come le altre ragazze ma non avendo né classe né particolare fascino si sentì del tutto inadeguata a quella giovane così già affermata nella vita.

    Non che fosse così brutta nemmeno lei. Non tanto alta e di media corporatura portava spessi occhiali che le coprivano gli occhi verdi scuri e le ricadevano sul naso un po' grosso ma contornato da un viso pieno e gioviale. I capelli tendenti al biondo erano tagliati corti a caschetto e non arrivavano al corpo proporzionato per l'altezza e nelle forme che non raggiungevano la perfezione della ragazza mora.

    Al contrario suo non aveva idee precise su cosa fare nella vita dopo gli studi e al momento pensava solo a completarli.

    Voltò lo sguardo notando una ragazza poco distante che veniva per lo più ignorata dai ragazzi malgrado non fosse poi così brutta, almeno a prima vista.

    A ben guardarla non si poteva definire una bellezza ma soprattutto appariva ben poco femminile.

    Alta e robusta doveva avere la sua età o poco più ma già lo sguardo maturo la faceva apparire molto più adulta. Folti capelli rossi le coprivano il viso pieno dai lineamenti marcati sormontato da splendidi occhi azzurri, di sicuro il lato migliore che possedeva. Anche il seno abbondante non era male ma le spalle larghe, l'ampio torace e anche l'ossatura spessa delle braccia e delle gambe facevano pensare più a un uomo che a una donna.

    Ora che si era girata di spalle non appariva per nulla femminile anche perché le sue curve non erano per nulla sensuali e quasi la giovane con gli occhiali che la osservava si sentiva più appariscente di lei.

    Sembrava anche molto trasandata con i capelli arruffati, una felpa rossa pesante che le arrivava oltre la vita e jeans scuciti in più punti e impolverati. Anche le comode scarpe da ginnastica scucite in più punti la facevano apparire molto trascurata.

    A ben guardarla doveva essere un'atleta per avere simili spalle e corporatura, forse una nuotatrice o magari culturista anche se muscoli che scoppiavano non li notava sotto la felpa.

    A confronto lei era vestita più elegantemente con maglia bianca fine sormontata da giacca verde e una lunga gonna chiara a fiore che le arrivava oltre le ginocchia.

    Si avvicinò all'insolita ragazza cercando di attaccare bottone sperando non la prendesse per una che ci prova con le donne.

    <>

    La voce della giovane con gli occhiali era pacata e delicata mentre quella dell'altra risuonò forte e intimidatoria tutt'intorno.

    <> chiese con chiaro disappunto voltandosi di scatto e sovrastandola con la sua mole.

    Sembrava volesse farla a pezzi da un momento all'altro: il suo sguardo era duro e freddo ed era grossa il doppio di lei. La giovane con gli occhiali si sentì rabbrividire ma cercò di rimanere calma.

    <>

    <>

    <>

    <> tagliò corto brusca continuando a guardare il panorama.

    <>

    La ragazza si discostò leggermente ma non voleva demordere del tutto.

    <>

    Non si aspettava che le rispondesse e stava a debita distanza di sicurezza ma di colpo la ragazza dai capelli rossi si voltò fissandola con quegli occhi che sembravano penetrarla dentro.

    Ileana si pentì di quello slancio di insistenza che poteva rovinarle la giornata visto quella strana ragazza non sembrava il tipo che si fa fermare da niente o nessuno quando ha qualcosa in mente, come spaccare la faccia a qualcuno pensò.

    <>

    <> ripeté con stupore.

    A vederla bene sembrava anche più grande di lei ma era impensabile non avesse almeno quindici anni il che voleva dire che era ripetente o magari aveva saltato la scuola.

    <>

    Ileana fece un passo avanti rincuorata.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Roberta si girò nuovamente verso il panorama in basso e Ileana pensò non volesse essere disturbata oltre: fece per andarsene ma la voce forte della ragazza la riscosse.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Ileana sgranò gli occhioni per lo stupore: quella ragazza faceva tutti sport da maschi.

    <>

    <>

    Lo sguardo che mostrò come lo scroccarsi le nocche fece nuovamente temere a Ileana per la propria vita ma lo sguardo di Roberta si posò sulla ragazza affascinante che si era messa vicino a loro.

    <>

    La sua voce sensuale e sicura di sé manteneva un tono cordiale ma non mascherava il disappunto d'averle sulle sua strada.

    <> rispose secca Roberta.

    <>

    Roberta in quel momento era rossa anche di viso, la sovrastava con la sua mole ed era prossima a farla a pezzi: la ragazza mora malgrado fosse la metà di lei in larghezza manteneva un'aria sicura.

    Dopotutto aveva parecchi uomini attorno che potevano dare una lezione a quella ragazza così poco femminile che rappresentava solo un ostacolo da superare.

    <>

    Roberta non sembrava intenzionata a lasciarsi intimidire da nessuno e come posò il suo sguardo duro e risoluto su due ragazzi che stavano per intervenire questi filarono via con la coda tra le gambe.

    Prese la bella ragazza per la maglia ed era pronta a colpirla con un pugno quando Ileana salvò la situazione cercando di dividerle.

    <>

    <> ruggì Roberta non intenzionata a mollarla mentre l'altra guardava i ragazzi poco distanti bloccati dalla paura.

    Comunque non era intenzionata a farsi intimidire o farsi vedere debole soprattutto di fronte a quella che le sembrava un maschio mancato.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Ileana si mise di mezzo prima che Roberta tirasse un pugno ad Arabella ma entrambe continuavano a fissarsi con sfida, nessuna intenzionata ad abbassare lo sguardo.

    <>

    <>

    <> ribadì Roberta che ancora una volta venne fermata da Ileana, ormai certa di prendersi qualche pugno al posto di Arabella.

    <>

    Guardò gli uomini attorno che continuavano a non muoversi come Roberta posava i suoi occhi gelidi e risoluti su di loro.

    <>

    <>

    <>

    In effetti la giovane era impeccabile in ogni punto con unghie ben curate mani delicate e anche il leggero rossetto scuro sulle labbra le conferiva quel tocco di classe in più.

    Roberta era priva di qualsiasi trucco o acconciatura: tutto in lei dava l'idea di semplicità e praticità.

    Ileana si poteva definire una via di mezzo ma al momento non portava trucco.

    Cercò nuovamente di calmare gli animi di quelle che le sembravano due belve pronte a scannarsi.

    <>

    <> chiese Roberta mollando Arabella.

    Guardarono tutte e tre sopra le loro teste dove si stava formando un inspiegabile globo luminoso che aumentò in un attimo di grandezza e intensità simile a un sole in miniatura.

    <> gridò Arabella sconvolta.

    Una luce abbagliante si propagò d'improvviso tutt'intorno a loro escludendo tutti gli altri che sembravano non averla notata: era un fenomeno unico e inspiegabile.

    Urlarono: Arabella e Ileana si strinsero l'un con l'altra mentre Roberta si mise davanti a loro. Ogni cosa scomparve come il loro mondo ritrovandosi in uno nuovo e sconosciuto.

    Una nuova realtà

    Ci volle un po' di tempo alle tre ragazze per realizzare che non si trovavano più sopra la torre di Pisa ma in tutt'altro posto: si sciolsero dall'abbraccio notando un grande prato verdeggiante.

    Si estendeva per miglia su tre lati mentre dietro di loro un grande bosco oscurava la vista di quel che c'era oltre e il cielo scuro in tempesta non facilitava di certo la visibilità.

    Lampi grandi quanto edifici permisero di far luce e fecero al contempo urlare Ileana e Arabella: si strinsero a Roberta che a sua volta guardava perplessa quello strano ambiente che non riconosceva.

    Viveva da sempre in campagna ma quel luogo non apparteneva a nessuno conosciuto e si chiese come avevano fatto a raggiungerlo, stessa cosa che si stavano domandando le sue amiche.

    <> chiese Arabella spaventata.

    Anche Ileana non era da meno ma cercava di far affiorare la ragione come le era stato sempre insegnato.

    <>

    <> ipotizzò Roberta.

    <> ribadì Arabella sempre più spaventata.

    <>

    <>

    Le parole dette da Ileana suonarono impossibili anche a lei che le pronunciava.

    <> chiese Roberta.

    <>

    <>

    Arabella provò a usare il cellulare ma non prendeva e questo aumentò ulteriormente il panico che l'affiggeva.

    <>

    Una serie di fulmini giganteschi seguiti da rombi di tuono così forti da scuotere le montagne fecero sbiancare le due ragazze già provate e lo scendere forte dell'acqua non migliorava di certo il loro umore.

    <>

    <>

    <> propose Ileana.

    <>

    <>

    <> gridò Arabella esasperata.

    La pioggia veniva ogni attimo più forte seguita da tuoni e lampi che illuminavano a giorno cielo e terra facendo scorgere a Ileana una cosa all'apparenza impossibile.

    <>

    <> riuscì a dire Ileana con un fil di voce indicando in alto.

    <> gridò Arabella.

    La ragazza non l'ascoltava e continuava a puntare il dito in alto come ci fosse qualcosa di così eclatante da giustificare prendersi l'acqua in pieno.

    <> si lamentò Arabella stufa di prendersi l'acqua.

    Quando un'altra serie di lampi scosse il cielo illuminando i punti più nascosti anche le altre videro una cosa così inconcepibile per poter essere vera: c'era un enorme pezzo di terra simile a una montagna capovolta sospesa nel cielo.

    Rimasero ferme a bocca aperta e occhi sgranati non facendo nemmeno più caso all'acqua che le sferzava con forza non potendo credere a ciò che stavano vedendo.

    La grande roccia sembrava una nuvola e per un po' credettero fosse tale e la vista giocasse loro un brutto scherzo ma l'immagine non cambiava mai.

    La videro galleggiare in aria e dopo un po' sparire all'orizzonte inghiottita dall'oscurità, ma volgendo lo sguardo nel cielo ne scorsero anche altre in lontananza quando i lampi irrompevano.

    Solo dopo un tempo indefinito ripresero a respirare ma rimasero con la mente in subbuglio finché Arabella irruppe in un grido che non riusciva più a trattenere.

    <> urlò con quanto più fiato aveva.

    Ileana non riusciva ad urlare ma era bianca in volto e ancora il suo corpo rimanere immobile a fissare il cielo in tempesta così fu Roberta a destarsi per prima.

    <>

    <> urlò Arabella.

    Corse via presa dal panico e a nulla valse la voce forte di Roberta che le gridava di fermarsi, tuttavia non fece molta strada: dopo poco inciampò e si trovò per terra con la faccia nell'acqua.

    Riuscì a mettersi sulle ginocchia ma non aveva la forza per alzarsi: proruppe in un pianto disperato.

    Roberta la raggiunse e fece per aiutarla ma Arabella la scostò bruscamente riuscendo a calmarsi un minimo solo quando anche Ileana si

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