Il caso Irina e il giallo dell'estate
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Anteprima del libro
Il caso Irina e il giallo dell'estate - Edoardo Andrea Depaoli
© Edizioni SENSOINVERSO
Collana SenzaTregua
info@edizionisensoinverso.it
Via Vulcano, 31 – 48124 – Ravenna (RA)
© 2018 – Copyright | Tutti i diritti riservati
Sensoinverso – P.I. 02360700393
ISBN 9788867933969
1° edizione – Settembre 2018
Creazione e impaginazione eBook
ponte.michele@gmail.com
Edoardo Andrea Depaoli
IL CASO IRINA
E IL GIALLO
DELL’ESTATE
Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono fittizi o usati in modo fittizio. Tutti gli episodi, le vicende, i dialoghi di questo libro, sono partoriti dall’immaginazione dell’autore e non vanno riferiti a situazioni reali se non per pura coincidenza.
Il caso Irina e il giallo dell’estate
1
Anna guardò il giornale e iniziò a sfogliarlo nervosamente. Passò in rassegna le pagine degli annunci automobilistici, poi quelli delle auto commerciali e delle motociclette. Sbuffò. Quella roba non la interessava. Svogliata e con una certa aria di superiorità si mise a leggere distrattamente gli annunci di lavoro, ma era un riflesso, una specie di sistema per tenerla in qualche modo aggrappata ad una possibilità che tanto sapeva essere non necessaria. Non cercava un impiego. Ai soldi aveva sempre pensato il marito. Il problema economico non era affare suo.
Sfogliò ancora le pagine distrattamente per soffermarsi, infine, sulla parte dedicata agli annunci erotici. Un giornale pubblicitario si compra per vedere cosa gli altri mettono sulla piazza. Non ha sempre un senso ben preciso e non sempre si è sicuri di quello che si stia cercando. A volte capita di incappare in qualcosa che non ci si aspetta per capire che forse, in qualche modo o per qualche strana ragione, potremmo desiderare quel qualcosa o forse no. Ritornò, con incerto interesse, agli annunci immobiliari. Una bella casa in città, un bell’appartamento al mare, tutte cose che possedeva già.
Nelle ultime pagine c’erano un sacco di donnine che offrivano sesso a pagamento. Massaggiatrici orientali che millantavano la soluzione agli stress della vita. Anna osservò le foto con curiosità.
Quelle donne sicuramente un uomo lo avrebbero accalappiato e forse anche più di uno. Magari due, tre o forse quattro in un solo giorno e non erano nemmeno tutte belle. Alcune nascondevano il viso, altre erano pienotte con grossissimi seni che occupavano praticamente tutta la foto. E già
... pensò Anna. Eppure loro un uomo lo avrebbero di certo accalappiato
. Lei, invece, non trovava niente di nuovo con cui passare il tempo e si annoiava.
Ad un tratto, in fondo alla pagina degli annunci, quella segnata con la dicitura incontri, scorse qualcosa che attivò la sua più fervida immaginazione. Poche parole, poche parole soltanto:
Sto cercando un’amica, solo un’amica, una semplicissima amica
e di seguito un numero di telefono:
340 90 4 1***
.
Un’amica, pensò Anna. Chi avrebbe potuto mettere un annuncio del genere in mezzo a tutte quelle donnine che in qualche modo si vendono o propongono, con qualche sotterfugio, un chiaro messaggio che dice: accompagnatrice, intrattenitrice, prostituta? Ma in quel messaggio non c’era la benché minima allusione sessuale. Niente: "Solo un’amica"
Anna prese il telefono spinta da una irrefrenabile sensazione di curiosità, compose il numero e rimase in attesa all’apparecchio, senza ben comprendere cosa stesse facendo.
2
In una bella zona della città di Torino, all’interno di un appartamento di lusso, una giovane donna ansimava. La vita era stata avara con lei, ma le aveva fatto conoscere il piacere. Amava farsi legare. Costretta nell’arte delle corde, fra gli innumerevoli nodi, sentiva di appartenere interamente a qualcuno. Era quella la cosa che più desiderava al mondo. I lacci le procuravano un sottile dolore, nervoso, ma ad ogni spasmo la sua mente recitava un’unica frase:
Sono sua
3
Il Maestro non amava farsi attendere. Aveva iniziato con lei quell'esperienza e adesso che ne era diventato completamente padrone, era sicuro di fare in ogni circostanza la cosa più giusta. Tirò la corda principale, quella che dal collo legava le caviglie attraversando la schiena. La donna si incurvò leggermente emettendo un sottile