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Il naufragio della Estrêla do Mar
Il naufragio della Estrêla do Mar
Il naufragio della Estrêla do Mar
Ebook240 pages1 hour

Il naufragio della Estrêla do Mar

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In questo racconto “Il naufragio della Estrêla do Mar”, l’autore ci narra le avventure di alcuni naufraghi giunti, perigliosamente, sulle coste di una terra a loro sconosciuta. Il lettore viene preso per mano e trasportato nell’anno 1505 e in una storia incredibile sebbene simile a quelle descritte da altri nel passato. Lo scenario è quello tipico di una parte del Brasile appena scoperto. il lettore, mentre segue la trama del naufragio della “Estrêla do Mar”, viene informato sulle vicende storiche dei personaggi del racconto: la Storia del Portogallo e il possedimento portoghese d’Oltre Mare; il naufragio della caravella e il faticoso lavoro di recupero dei materiali appartenuti alla caravella che potevano essere utilizzati per la costruzione di un’abitazione dei naufragh; la presenza di altri naufraghi; la pacificazione con gli Indios Tupis; la costruzione del fortilizio dei Naufraghi e i doni degli Indios; il ritorno in patria, in Portogallo; varie storie sulle origini del nome Brasile e la storia delle capitanerie; il ritorno in patria dopo aver costituito un avamposto dove c’è il villaggio indigeno di Marim dos Caetés, oggi Città di “Olinda.
LanguageItaliano
Release dateOct 31, 2018
ISBN9788899001704
Il naufragio della Estrêla do Mar

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    Il naufragio della Estrêla do Mar - Learco Learchi d'Auria

    el.dorado.44@hotmail.com

    Prefazione

    Siamo al 29° romanzo di Learco e ancora ci stupisce la vivacità della sua fantasia che coniuga con perizia ammirevole avventure e storia del Brasile. Abbiamo la sensazione di essere alla finestra e seguire i fatti della vita del Paese in cui ormai vive da anni.

    Attraverso gli occhi dell’autore il lettore, mentre segue la trama del naufragio della Estrêla do Mar, viene informato sulle vicende storiche dei personaggi del racconto:

    - la Storia del Portogallo e il possedimento portoghese d’Oltre Mare: Terra de Santa Cruz;

    - la caravella Estrêla do Mar, che portava il suo prezioso carico mercatile e faceva parte di un piccolo convoglio partito dal Portogallo e diretto alla nuova Colonia Portoghese;

    - il naufragio della caravella e il faticoso lavoro di recupero dei materiali appartenuti alla caravella stessa che potevano essere utilizzati per la costruzione di un’abitazione dei naufraghi;

    - la preparazione di piccole bombe a miccia corta per difendersi.

    - La presenza di altri naufraghi in altro luogo e la realizzazione delle slitte da traino per consentire il trasporto di materiali, recuperati, fin quando tutti i naufraghi si riuniscono;

    - l’utilizzo delle bombe contro gli indios;

    - la pacificazione con gli Indios Tupis e il Rito del Patto di Sangue;

    - la costruzione del fortilizio dei Naufraghi e i doni degli Indios;

    - gli Dei padroni del Tuono e la sfida di tre contro trenta… ed è una carneficina;

    - un anno dopo una buona parte della tribù trasferita dà origine ad un nuovo villaggio intorno al fortilizio iniziale, premessa per la fondazione di una nuova città della Capitaneria, oggi capitale dello Stato di Alagoas con il nome di Maceió;

    - varie storie sulle origini del nome Brasile e la storia delle capitanerie;

    - il ritorno in patria, in Portogallo, di Duarte Coelho Pereira dopo aver costituito un avamposto dove c’è il villaggio indigeno di Marim dos Caetés, oggi Città di Olinda che fu sede di quello

    che, poi, si chiamerà Vice-Reame del Gran Pará e ne divenne capitale amministrativa. Il suo porto odierno Recife, è la capitale dello Stato di Pernambuco;

    - la vita di Jerônimo de Albuquerque.

    A quanto sopra va ad aggiungersi molto e di più, oltre un ricco glossario che consente al lettore di padroneggiare il significato dei termini e le notizie secondarie.

    In sostanza un lavoro di passione e di cultura, meritevole di essere letto e diffuso.

                Elisa Savarese

    Presidente dell’Università Avalon

    In ognuno si nasconde un "Robinson

    Crusoe" il personaggio uscito dalla

    fantasia di Daniel Defoe.

    Trovarsi sbattuti, improvvisamente da

    una tempesta, su una terra posta sotto

    i tropici è, forse, questo il sogno di

    ogni persona insoddisfatta dalla routine

    del giorno dopo giorno sempre uguale.

    Probabilmente, inizialmente, così non è

    stato per i protagonisti di questo mio

    fantasioso racconto che dedico a tutti

    coloro che amano il mare e l’avventura.

    (Learco Learchi d’Auria)

    I protagonisti del presente romanzo così come alcuni personaggi, ed anche l’autore tal quale si descrive, sono stati ideati dalla fantasia.Ogni riferimento a persone o fatti, anche storici, realmente accaduti sono puramente casuali.

    Prologo

    Tutto era cominciato con una terribile tempesta che arrivò a rompere gli alberi, le vele ed a rendere inutilizzabile il timone della caravella portoghese che, così conciata, era ridotta ad un pezzo di legno ingovernabile. Alcune secche nascoste dai marosi avevano completato il tutto fracassando lo scafo facendolo naufragare semisommerso dal mare.

    Luiz aveva nuotato a lungo, lottando contro le correnti che lo attiravano al largo. In fine riuscì a cavalcare una grande onda è finì sbattuto sulla terra ferma e in questa trovare la salvezza.

    Giunto che fu su quel pezzo di terra, a lui sconosciuto, si era gettato sulla spiaggia spossato per la fatica ansimando come un mantice spompato. Un’ora più tardi, recuperate le forze ed il fiato, era andato in cerca di legna da ardere. Aveva acceso un fuoco di fortuna usando, dopo vari tentativi, l’acciarino a pietra focaia che teneva nel sacchetto legato alla cintura posto a fianco e vicino al coltello da marinaio. Finalmente asciugatosi si era gettato supino ai piedi di una grande roccia. La notte era sopraggiunta, a tradimento, ed il buio aveva invaso lo scenario così come avviene velocemente nelle terre poste sotto i tropici. Solo il lieve bagliore delle stelle faceva chiarore sulle oscure paure di Luiz.

    «Un fuoco di bivacco sotto un cielo stellato...» si era detto Luiz, poi continuando: «…in un’altra situazione sarebbe stato facile vagare con la fantasia. Sono vivo per miracolo e per ora questo mi basta. Chissà se i miei compagni sono affogati o meno? Il sorgere del sole porterà un nuovo giorno ed il resto lo si vedrà» con queste parole si era assopito per dormire profondamente in un limbo ovattato e privo di sogni.

    Luiz Castro era nato ad Oporto nell’anno 1469. Figlio di un vasaio, da ragazzo aveva aiutato il padre nell’arte sua. Il destino lo aveva legato, tuttavia, alle attività sul mare: prima come pescatore e dopo come marinaio. A vent’anni si trovava già ingaggiato su caravelle che solcavano l’Oceano Atlantico sulle rotte dell’Africa. In quell’anno 1505 aveva compiuto, da poco, 36 anni quando era giunto perigliosamente sulle coste, ancora poco conosciute, di un mondo nuovo da pochi anni scoperto ad opera di tale Pedro Álvarez Cabral, nativo di Belmonte, una cittadina dell’interno del Portogallo.

    La città dove era nato Luiz era, già allora, un porto importante perché aveva dato il nome al Portogallo. Fin dai primi anni (circa nel 200 a.C), quando fu chiamata Portus Cale era, in seguito, diventata la capitale della Contea Portucalense da dove si formò il Portogallo stesso. Di questo storico fatto Luiz andava molto fiero.

    Brasile – Stato di São Paulo Città di São Paulo – Giovedì 17 maggio 2018 Studio di Learco Learchi

    Learco stava rosicchiando le proprie unghie preso dal dubbio di quanto doveva scrivere nel suo nuovo romanzo. Nel Prologo era entrato subito in argomento con la descrizione di un naufragio e del personaggio principale del quale avrebbe scritto la storia avventurosa.

    «Prima di continuare sarà bene dare al lettore anche una descrizione del Regno di Portogallo, come era allora, e delle sue origini…» si era detto.

    Per approfondire una ricerca su Internet aveva digitato due elementi: Anno Domini 1469 e Antico Portogallo. Ecco che cosa gli era apparso: una storia piena di contrasti, tradimenti, sopraffazione, violenza, di lotte di fratelli contro fratelli, figli contro genitori e di tutto quanto orbitava attorno ad una smodata voglia di potenza degli uni sugli altri. Non ultimo l’annosa lotta contro i Mori sempre pronti a riprendersi un territorio che consideravano essere di loro possesso.

    Come nasce il Regno di Portogallo

    Fino al IX secolo.

    Già nell’antichità era definita terra portucalense o provincia portucalense, la zona compresa tra le città di Porto e Braga. Nel I secolo a.C., nel secondo libro delle Historiae di Sallustio (86-34 a.C.) è citata una Cales civitas localizzata in Gallaecia, che fu conquistata da un tal Perpena, durante le guerre di Silla (138-78 a.C.); nel IV secolo, nell’itinerario antonino è citata una provincia denominata Cale o Calem; nel V secolo, Idácio de Chaves (400-469) scrisse di una Portucale castrum; inoltre nei registri di San Martino di Braga (518-579) riferendosi al periodo dell’occupazione romana erano citate due cittadine alla foce del Duero, Portucale Castrum Antiquum, sulla riva sinistra, e Portucale Castrum Novum, su quella destra. Durante il Regno dei Suebi, a Potucale fu imprigionato il Re svevo, Rechiaro, dopo essere stato sconfitto nella battaglia sul fiume Órbigo, nel 456, dal Re dei Visigoti, Teodorico II, che poi, nonostante fossero cognati, lo fece giustiziare. Poi vi fu la rivolta del suo governatore, Agiulfo, che pretendeva di essere acclamato Re e, per questo fu giustiziato. Infine l’ultimo Re dei Suebi, Andeca, con due sole battaglie, a Portucale ed a Bracara fu battuto e fatto prigioniero dal Re dei Visigoti, Leovigildo, nel 585, quindi fu deposto, costretto a sottoporsi alla tonsura, e rinchiuso in un monastero a Pax Julia.  Durante il Regno dei Visigoti, nella provincia di Gallaecia, vi era la diocesi Portucalense, creata negli ultimi anni del Regno Svevo, dipendente dal metropolita dell’arcidiocesi di Bracara. Dopo la conquista araba, del 713-714, la diocesi non sopravvisse e fu restaurata solo dopo la riconquista di Portucale, nell’868.

    La Prima Contea

    Dopo la conquista di Portucale, alla foce del fiume Duero fu fondata, nell’868, una Contea che prese il nome della cittadina di Portucale che fu affidata a Vímara Peres, primo conte del Portogallo, vassallo del Re delle Asturie. A poco a poco la contea

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