Santa Maria delle Grotte e l'insediamento di San Valentino
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Santa Maria delle Grotte e l'insediamento di San Valentino - Barbara Bottacchiari
Indice
PREMESSA
Il metodo: l’indagine speleologica
Il metodo applicato all’Insediamento di San Valentino
GEOLOGIA
L’area di Pian di Rustica
INDAGINE SPELEOLOGICA
L’ambiente A
Cavita’ di dubbia destinazione
Le sepolture
La chiesa rupestre
Ingresso e navata destra
Le colonne
La navata sinistra
L’esterno della chiesa rupestre
L’ambiente D
L’esterno terrazzato
Le scale
Dalle scale all’ambiente E
L’ambiente E
L’ambiente C
L’INSEDIAMENTO DI SAN VALENTINO: DAGLI EREMITI AI MONACI
Gli eremiti
I monaci
APPENDICE FOTOGRAFICA
BIBLIOGRAFIA
Per la geologia:
Per l’indagine speleologica
BARBARA BOTTACCHIARI
SANTA MARIA DELLE GROTTE
E L’INSEDIAMENTO DI
SAN VALENTINO
GALLESE 2018
In copertina: Navata destra della chiesa di Santa Maria delle Grotte.
Con il Patrocinio del Comune di Gallese
Città di Gallese
Titolo | SANTA MARIA DELLE GROTTE E L’INSEDIAMENTO DI SAN VALENTINO
Autore | Barbara Bottacchiari
ISBN | 9788827835883
© Tutti i diritti riservati all’Autore
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il preventivo
assenso dell’Autore.
La valorizzazione del territorio e la riscoperta dei suoi tesori nascosti sono tra gli obiettivi maggiormente perseguiti dall’attuale Amministrazione Comunale di Gallese, che ho l’onore di rappresentare. L’interessante lavoro di Barbara Bottacchiari, che va ad aggiungersi agli altri da lei già pubblicati e relativi alle località di Santa Bruna e di Loiano, è un altro prezioso e autorevole tassello in questo senso, che ci porta a riappropriarci di un altro suggestivo e significativo luogo del nostro territorio: il complesso di Santa Maria delle Grotte e l’insediamento di San Valentino. Luogo di preghiera e di eremitaggio, si affaccia sulla vallata del Tevere, che per il nostro territorio ha sempre rappresentato una connessione importantissima con ciò che lo circonda. Questa collocazione è emblematica del nostro modo di porsi: la tranquillità e la serenità dei nostri luoghi efficacemente collegata con l’esterno, nell’ottica di una promozione e di una valorizzazione turistica dei nostri tesori. Con lo studio di Barbara Bottacchiari, uscirà dall’oblio l’ultimo di essi, l’eremo di San Valentino, sconosciuto non solo ai turisti, ma anche a molti concittadini, nell’auspicio che la conoscenza possa proteggere questi luoghi dal degrado e dall’abbandono.
IL SINDACO
Danilo Piersanti
Città di Gallese
PREMESSA¹
Il metodo: l’indagine speleologica
L'indagine di tipo speleologico punta una lente d'ingrandimento
sui segni lasciati dall'uomo sulle pareti che ha scavato; lo scopo è fornire dati di varia natura e determinare un’epoca di realizzazione, in termini assoluti, se esistono confronti topografici o ritrovamenti artistici/archeologici (escludendo l’uso di qualsiasi attività di scavo stratigrafico) oppure in termini relativi tra gli ambienti analizzati, determinando una successione cronologica di escavazione. Ciò consente anche di valutare l'ordine dei possibili utilizzi, dall'origine, seguendo le trasformazioni nel tempo. Si può considerare questo approccio
anche la base dalla quale partire per far luce su quesiti non risolti dalle altre scienze.
Il metodo applicato all’Insediamento di San Valentino
Ogni cavità del sito sarà osservata attraverso la lente d’ingrandimento
e descritta nella prima parte del saggio; una volta esposti tutti i risultati dell’indagine, nella seconda parte saranno interpretati, avvalendosi delle altre scienze, quali la storia, l’arte, le fonti d’archivio (la valutazione avverrà entro il perimetro delle competenze dell’autrice).
GEOLOGIA²
La geologia della provincia di Viterbo è caratterizzata principalmente da formazioni dovute all’attività di tre importanti complessi vulcanici: quello Vulsino, Vicano e Cimino. Il territorio della provincia di Viterbo entro cui si trova Gallese è caratterizzato da una parte orientale, sulla sponda destra del Tevere, con argille e sabbie marine in successione verticale, di età Pliocenica, in parte ricoperte da conglomerati e travertini Pleistocenici di origine continentale, e una parte centrale, notevolmente più ampia della precedente, in cui sono presenti le formazioni vulcaniche delle ignimbriti, lave