Fantasmi for Breakfast: Un tour tra i fenomeni paranormali del Regno Unito
By Daniele Pirola and Samuele Pirola
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About this ebook
Questo è il secondo libro di Samuele e Daniele Pirola, dopo che nel loro primo lavoro intitolato “Fantasmi e misteri dell’altro mondo” avevano riscoperto i casi Americani del 1800.
Condividete dunque questa loro nuova avventura fermandovi ogni tanto insieme a sorseggiare il classico tè delle 5 davanti al Buckingham Palace, oppure nei pressi del numero 10 di Downing Street. Poi, il giorno seguente, vi alzerete all’alba pronti per un nuovo itinerario, magari verso la Scozia, l’Irlanda, o il Galles, ma dopo aver gustato bacon, uova, zuppa Inglese e Fantasmi For Breakfast!
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Book preview
Fantasmi for Breakfast - Daniele Pirola
ASTRALE"
INTRODUZIONE
Anche se il titolo potrebbe trarre in inganno, tranquillizziamo subito i lettori precisando che questo non è un libro politico. Seppure gli scheletri riposti negli armadi della Corona abbiano giocato un ruolo fondamentale nella storia millenaria inglese, qui si parla solo ed unicamente di spettri, fortunatamente non in carne ed ossa. Sono cioè dei veri e propri spiriti che, oltre alla inconsistenza corporea, hanno un’altra caratteristica comune a quelli trattati nella nostra opera prima: parlano la stessa lingua!
Nel precedente volume dal titolo " Fantasmi e misteri dell’altro mondo" (editrice Cerchio della Luna), infatti, avevamo vestito metaforicamente i panni di Cristoforo Colombo per andare a scoprire e rivivere alcuni dei casi americani del 1800.
Al ritorno da questo ipotetico, immaginario e fantasioso viaggio americano, come certamente avrete già capito, abbiamo deciso di rendere omaggio ad una nazione che probabilmente è tra le più arcane del vecchio continente con le sue tradizioni: il Regno Unito.
Fuori il termometro segna 5 gradi, fortunatamente in linea con le medie di questa stagione, ma stranamente il cielo è terso. Siamo sull’autostrada M40, vicini all’uscita di Oxford, a bordo di una vecchia Triumph TR6. Mentre guido guardando il tipico paesaggio invernale inglese e la radio dà segni di cedimento
, penso a chi me lo ha fatto fare di partire per questo paese in pieno inverno e mio fratello mi dice improvvisamente:
Daniele, guarda che abbiamo quasi finito la benzina!
Decidiamo allora di fermarci alla prima stazione di servizio. Visto l’orario (circa mezzogiorno e mezzo, ora non legale) ingoiamo qualcosa che abbiamo con noi e nel frattempo il gerente della pompa di carburante ha già intuito le nostre origini appena abbiamo aperto la bocca per sussurrare tre o quattro parole in inglese. Mentre mangiamo, la televisione passa la canzone dell’ultimo componente dei Fab. Four (i Beatles), ovvero Paul McCartney, dal titolo " Dance Tonight". Sembra non esserci video più azzeccato per questa nostra avventura nel paese di Sua Maestà la Regina Elisabetta! Come se la nazione avesse indovinato in anticipo il vero motivo della nostra visita… nel clip musicale ci hanno messo pure i fantasmi.
Del resto ce l’abbiamo scritto in fronte che non siamo qui per turismo o per incontrare il Principe William e la consorte. Nessuno lo sospetta, ma nel bagagliaio non abbiamo solo le valige con dentro l’occorrente per stare lontano qualche giorno da casa (compreso lo spazzolino da denti), ma anche strumenti di cui i semplici visitatori non si sognerebbero neppure l’esistenza. Rilevatori di campi elettromagnetici (K2, emf), telecamera termica, termometro digitale e così via. Tutto ciò, per fare in modo che nessuna anomalia, o presunta tale, ci possa sfuggire.
Poi, finalmente, siamo a Londra e qui pernottiamo nel solito albergo che costa meno degli altri. Oh, che bello! Dopo cena, tutti a letto per il meritato riposo… E invece no! Ma quale riposo? Anch’io, che normalmente ho il sonno siderale, stranamente mi sveglio nel cuore della notte all’udire dei rumori ai piedi del letto. Sorprendentemente, vedo quello che sembra essere un maggiordomo che sta sistemando gli abiti togliendoli dalla valigia. Cerco di svegliare Samuele ma sembra essere in uno stato di rem ipotermico che neanche il terremoto potrebbe destare.
La mattina seguente, presto, senza dire nulla a nessuno, chiedo informazioni al portiere di notte nella hall dell’albergo. Costui mi guarda un po’ stupito e mi tranquillizza dicendomi che non ero stato l’unico a vedere o a sentire cose strane in quella stanza. Continuando a parlare scopro che la persona vista era il fantasma del vecchio proprietario della locanda.
Ma perché poi vi stiamo raccontando tutto ciò? Questo lavoro non vuole certamente narrarvi le nostre esperienze e visioni personali, ma nonostante ciò tenete in mente l’avventura appena descritta, magari aggiungendola a tutte le altre vicende qui raccolte delle quali, alla fine, starà a voi stabilirne la reale consistenza ed autenticità.
Come abbiamo precisato in apertura, questo libro l’abbiamo scritto per farvi conoscere i casi di apparizioni fantasmagoriche più strani e famosi del Regno Unito. Forse è il paese più infestato di spiriti di tutta Europa, grazie anche alle sue storie di folclore fatte di elfi, gnomi rigorosamente senza ascia, cavalieri, maghi, fantasmi buoni e cattivi. Daremo anche un breve sguardo dal buco della serratura per capire e valutare la visione sociologica di questo mondo formato da anime perdute
, senza voler intavolare discussioni complesse e passare per esperti. Tutto sommato, siamo solo semplici appassionati della materia.
Comunque, siccome per noi la strada è ancora lunga, conviene darsi una mossa e partire per la nostra ricerca che arriva fino ad Edimburgo, dove, nella città sotterranea, ci attendono i suoi spiriti.
Siamo pronti! Con il serbatoio dell’auto pieno e carichi di spirito di avventura (scusate la freddura) per portarvi con noi, sperando che ci facciate un po’ di compagnia, anche se siete seduti sul comodo divano di casa vostra o proprio nella locanda di cui vi abbiamo parlato prima. In quest’ultimo caso, non dimenticate di ringraziare il fantasma del vecchio proprietario per aver messo a posto la valigia piena di abiti nel cuore della notte.
Comunque sia, godetevi senza fatica queste nostre vicende e storie di manifestazioni d’Oltre Manica. Un’ultimissima doverosa nota prima che vi abbandoniate alla lettura. Permetteteci di rivolgere un ringraziamento in primis a quelli della locanda, poi al suo vecchio proprietario e a tutti gli inglesi che, con il loro tipico appeal e humour, ci hanno sopportato in questi giorni di ricerche e di notti passate in bianco al setaccio di ogni minima anomalia. Dulcis in fundo, un saluto particolare a chi ha permesso la scrittura di questo testo, la Regina Elisabetta. Si sarà domandata come mai non siamo andati a trovarla. Beh, per farci perdonare abbiamo deciso di dedicarle il nostro libro, chiamandolo Fantasmi for Breakfast. Di più non potevamo fare!
Buona lettura.
I RICERCATORI DELL’ITALIAN GHOST HUNTERS LEAGUE:
Samuele
Fondatore
Italian Ghost Hunters League
Daniele
Co-Fondatore
Italian Ghost Hunters League
Giovanni
Investigatore
Italian Ghost Hunters League
UN AMORE DA FAR… PERDERE LA TESTA
Erano le 6.00 di mattina. In lontananza, nelle spoglie campagne inglesi si udiva già da qualche minuto il rincorrersi dei chicchirichì
dei galli che salutavano il nuovo giorno. Il cielo era terso e il sole era splendente ma, come accade quasi sempre, in Inghilterra l’azzurro del cielo avrebbe lasciato spazio al grigio delle nuvole. Anche per un soldato quella giornata sembrò iniziare per il verso giusto. Il comandante Henderson, che probabilmente non si era fatto la doccia, irruppe nella camerata gridando:
Sveglia! Il tempo per riposarsi è finito!
.
I soldati balzarono giù dal letto pronti e sull’attenti, tranne uno che fece un po’ di fatica a svegliarsi. Per fortuna il comandante non se ne accorse. Harry, così si chiamava, pensò tra se:
M’è andata bene
.
Il comandante passò in rassegna la camerata controllando che tutto fosse in ordine. Finito ciò, diede il compito ad ognuno dei suoi venti soldati che vennero assegnati un po’ alle prigioni e un po’ all’armeria. Ad Harry, nonostante fosse un ragazzo molto diligente, quella mattina non andava proprio di camminare avanti e indietro per i lunghi corridoi bui delle prigioni. Per sua fortuna, in quell’occasione fu mandato al controllo dell’armeria e ne fu ben felice, nonostante non fosse certo il posto più sicuro al mondo.
Trascorse qui l’intera mattinata fino all’ora di pranzo. Seppure il cibo, come potete immaginare, non fosse molto buono, la cosa non smorzò la fame del soldato che, appena poteva, era solito cercare addirittura di rimediare una seconda razione. Dopo pranzo la giornata sembrò andare di bene in meglio per Harry. Infatti, fu ricollocato presso gli uffici di reclutamento. Qui iniziò a visionare un mucchio di carte e a mettere in ordine gli archivi. Verso le 4.00 del pomeriggio, guardò fuori dalla finestra e notò che si stavano avvicinando nuvole cariche di pioggia. Come abbiamo detto precedentemente, il clima cambia rapidamente in Inghilterra e, cosi come il tempo atmosferico, anche la giornata di un soldato può trasformarsi nell’esperienza più strana della sua vita.
Il comandante si precipitò nell’ufficio dove Harry stava svolgendo il suo lavoro ordinando:
Soldato!
, poi prese un po’ di fiato dato che non era più una giovane recluta e aggiunse: A causa di un incidente una delle guardie assegnate alle prigioni si è ferita, quindi da questo momento lei sarà riassegnato alle prigioni!
.
Harry, dunque, dovette ubbidire a malincuore. Nonostante avesse preferito restare in ufficio, passò tranquillamente il resto pomeriggio e la sera presso le prigioni. Erano appena scoccate le 11 di sera e fuori si sentiva il rombo dei tuoni e lo scrosciare dalla pioggia, mentre dalle finestrelle delle prigioni si potevano intravedere i bagliori dei lampi. Harry e il suo compagno di ronda stavano svolgendo il proprio lavoro, quando quest’ultimo si accorse di aver dimenticato la sua lampada ad olio appesa ad un chiodo vicino alla porta d’ingresso, durante il giro precedente, e così si allontanò. Qualche istante dopo, Harry vide una figura e, non riconoscendola come la sagoma del suo compagno urlò:
Alt! Chi va là?!
.
Non ebbe alcuna risposta e allora tese in avanti la sua baionetta. In quell’istante, una specie di scossa elettrica attraversò l’arma arrivando fino a lui. Di colpo tutto divenne nero e non vide più nulla.
È da qui che inizia il nostro viaggio. Come avrete ben capito siamo a Londra, capitale del Regno Unito, una città dove modernità e futuro si fondono con la tradizione e lo splendore di un passato che, in un certo senso, è ancora presente. Un esempio di questo lo troviamo nella famosa Piccadilly Circus, la piazza dove le insegne al neon delle multinazionali e le automobili moderne fanno da contrasto alle carrozze trainate da cavalli che portano i turisti in giro per la città. Diciamo che per gli amanti dell’occulto, la capitale britannica è la città perfetta, anche perché ha il più alto numero fantasmi per miglia quadrate di qualsiasi altra capitale. Viene considerata da molti cacciatori di spiriti l’Eldorado per le ricerche nel campo del paranormale. Tant’è vero che ogni anno molti ricercatori, o semplici appassionati della materia, vi si recano per scoprire i suoi misteri. Se teniamo conto che la storia di Londra risale all’epoca delle invasioni Romane del 43 a.C, è veramente sorprendente che solo alcune anime abbiano deciso di rimanere nella città, non avendo voglia, ne intenzioni, di abbandonarla mai.
Uno dei luoghi che si dice sia infestato da diverse entità è la famosissima Torre di Londra. Una di queste entità è Anna Bolena (foto in apertura di questo capitolo), seconda moglie di Enrico VIII° che, nonostante tutta la gente uccisa ingiustamente, sembra riposi in pace. L’amore
tra il re e Anna avrebbe segnato la chiave di volta nei rapporti tra la Gran Bretagna e la chiesa di Roma. Ma procediamo con ordine. Non si sa molto dell’infanzia di Anna, tanto che anche la data della sua nascita fa discutere molti storici; infatti viene collocata tra il 1501 e il 1507. I suoi genitori erano Thomas Boleyn I° conte del Wiltshire, un rispettato diplomatico con un certo dono per le lingue che fu