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1974. Una storia.: E racconti
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1974. Una storia.: E racconti
Ebook54 pages42 minutes

1974. Una storia.: E racconti

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1974. Una storia. E racconti
Il racconto che da il titolo alla breve raccolta, è stato scritto davvero, nella sua prima stesura nel 1974, amanuense. Ringrazio mia figlia Isabella D'Aiuto, per avermi recuperato questo ed altri miei manoscritti, cui poi ho potuto mettere mano per rielaborarli e raccoglierli in alcuni dei miei lavori in ebook e cartacei già pubblicati.
Grazie.

BiFasano
LanguageItaliano
Release dateAug 13, 2018
ISBN9788828374657
1974. Una storia.: E racconti

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    1974. Una storia. - Bianca Fasano

    presento

    1974.Una storia.

    E racconti.

    Il racconto che da il titolo alla breve raccolta, è stato scritto davvero, nella sua prima stesura nel 1974, amanuense. Ringrazio mia figlia Isabella D'Aiuto, per avermi recuperato questo ed altri miei manoscritti, cui poi ho potuto mettere mano per rielaborarli e raccoglierli in alcuni dei miei lavori in ebook e cartacei già pubblicati.

    Vi prego di non basare il vostro giudizio soltanto su questo lavoro (tuttavia, se vi piace, sarebbe gradito un feedback: i libri camminano come la Apple per le conferme di chi li conosce), e se trovate anche soltanto un errore di battitura su questo o su altri dei miei ebook, vi sarei grata se mi informaste a: fasanobi@libero.it. I vostri feedback si possono inserire anche nella mia pagina facebook:

    https://www.facebook.com/fasanobi

    Grazie.

    BiFasano

    1974. Una storia.

    Carlo dormiva strettamente abbracciato al cuscino per cercare conforto dai suoi sogni agitati. Il caldo d’agosto invadeva la stanza mentre un sole potente cercava di penetrate attraverso le persiane abbassate. La villa abitata dal giovane apparteneva al padre, lo scrittore Marco Lamberti, il quale però non vi passava che il poco tempo lasciatogli libero dai viaggi e dalle conferenze. Dall’autostrada giungeva il rumore di un continuo sfrecciare di macchine. Con un ultimo tentativo di continuare a dormire il giovane nascose la testa sotto il cuscino, poi all’improvviso lo lanciò lontano. Accidenti alle auto! - Imprecò tra sé, sedendosi sul letto accigliato. Si accese subito una sigaretta e lasciò la stanza a piedi scalzi. In giardino il caldo era memo intenso. Trovò riposo sulla panchina più in ombra, distendendosi su di essa come fosse un’amaca e di nuovo prese sonno. Tuttavia era destino che non potesse dormire quel mattino d’agosto. Giunsero a destarlo i colpi insistenti di vari clacson ai cancelli d’ingresso. Ripeté di nuovo: ACCIDENTI! con più convinzione, ma non gli restò altro da fare che aprire il cancello per lasciare libero ingresso agli amici. Questi si lanciarono fuori dagli abitacoli delle auto can grida e risa. Pareva che un’intera comitiva hippie si fosse riunita per un congresso: gonne alla zingara e jeans sdruciti facevano sfoggio di sé sui corpi abbronzati dei giovani. Carlo si pose ostentatamente le mani sulle orecchie per dimostrare quanto quel frastuono gli fosse sgradito, ma, nel fare ciò il suo sguardo fu attratto da una ragazza che, facendosi largo tra gli altri, gli si avvicinava. I lunghi capelli neri le arrivavano alla vita ed uno sguardo profondo riempiva le pupille quasi nascoste dalle lunghe ciglia brune. La giovane gli tese amichevolmente la mano e Carlo la strinse forte tra le sue. Ciao Sandra" - Le sussurrò guardandola fissamente negli occhi.

    -Ciao Carlo. Come vedi sono tornata!-

    -Da quando? Domenica non eri ai Bowling.–

    -Sono rimasta a casa. Ti meraviglia tanto?-

    Negli ultimi tempi eri scomparsa- Ribadì Carlo, fattosi aspro improvvisamente. La ragazza con un evidente sforzo nascose la sua irritazione, poi sussurrò un sorriso stanco:

    - Sei sempre io stesso, ma è quasi rassicurante- Detto questo i suoi occhi si posarono ostentatamente sul pigiama del giovane -Fa in fretta a cambiarti aspetteremo qui. Aggiunse.

    Carlo, senza farsi ripetere l’invito, girò le spalle al gruppo dirigendosi verso la villa. Ritornò nel giro di qualche minuto, dopo essersi rapidamente cambiato. Appena ebbe estratto dal garage la sua Mini Morris, la ragazza vi prese posto senza attendere di essere invitata. La macchinetta sfrecciò via con uno stridio di ruote tra le altre auto ferme, mentre gli amici, presi alla sprovvista, tentarono un inutile inseguimento. Nel silenzio caldo di quel giorno Carlo seguitò a guidare a forte

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